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Il Regno di Elisabetta I e il teatro di Shakespeare
Il teatro come lo conosciamo oggi, con la sua concezione di appartenenza e di potere, risorge in un secondo momento, grazie al contributo di Shakespeare. Il drammaturgo inglese rivaluta questa concezione del teatro per creare un senso di appartenenza alla comunità. Il potere che viene messo in scena è quello di Elisabetta I, una sovrana che ha una concezione moderna del potere e desidera condividerlo, ma è consapevole che per farlo deve anche mettersi in discussione.
Il teatro di Shakespeare diventa quindi il progetto ideale per Elisabetta I. Shakespeare è l'intellettuale organico della regina e la sua compagnia teatrale è sostenuta da lei stessa, contribuendo alla costruzione del teatro. Shakespeare riesce a trasformare i suoi testi in strumenti di critica del potere, elogiando la messa in crisi del modello di potere rappresentato da Elisabetta I. Inoltre, Shakespeare riflette anche sulla gerarchia sociale che permea la società dell'epoca.
Attraverso il sangue, attraverso l'appartenenza ad una certa casta, lui è una cerniera in un mondo che sta cambiando profondamente. È un momento di grandi trasformazioni sociali: la borghesia inglese sa che se vuole sopravvivere in questa gerarchia deve diventare una classe imprenditoriale che si trasforma staccandosi da certe cose del passato.
Il Mercante di Venezia → '96/'98: anni in cui si sta consolidando il rapporto tra Elisabetta I e la compagnia di Shakespeare. Quest'opera si colloca in questa prima fase (non primissima). In Shakespeare c'è un filone che parla di storia inglese recente (predecessori di Elisabetta I), ma anche storie più antiche che vengono dal ciclo cosiddetto bretone. Una parte delle opere di Shakespeare guarda appunto alla storia inglese più vicina o più lontana, e queste fanno parte della sua primissima fase. Un secondo filone racconta di avventure amorose, intrighi, riconoscimenti, peripezie.
E la dimensione del soprannaturale, il cui modello è il romanzo ellenistico, che continua ad agire nella cultura europea. Infine, il filone delle tragedie, tra cui Romeo e Giulietta, la grande stagione delle tragedie comincia però con l'Amleto. In tutto ciò c'è però uno spartiacque importante: nel 1603 muore Elisabetta I e sale al trono Giacomo I, con un punto di vista molto discrepante rispetto a quello precedente. È un re che si chiama fuori e che non riesce a gestire la sua immagine pubblica, è un re poco amato e che non tende a rappresentare il suo potere e che gestisce molto male i suoi rapporti con la comunità. Shakespeare coglie l'opportunità per inserire nelle sue opere delle chiare critiche di queste inadeguatezze. Il Mercante di Venezia fa parte del periodo organico, che si configura in modo armonico con il potere, è il ritratto di una visione egemonica del potere in cui la comunità si rivede; l'altra opera,
Measures for Measures, invece si identifica con questo regno di Giacomo in cui il rapporti sono più problematici. In questa seconda fase abbiamo anche per esempio l'opera King Lear, ovvero la rappresentazione di un sovrano che decide di non gestire il potere, nella prima scena infatti si parla di abdicazione. Pare che Giacomo I facesse proprio questo tipo di cose, testare la fedeltà alla corona che denota comunque la sua insicurezza rispetto al suo potere. Un momento importante negli studi su Shakespeare è il neostoricismo → corrente critica degli anni '80 del 1900 grazie a uno studioso, Grimlett, che ci dice che Shakespeare non va storicizzato, ma bisognerebbe studiarlo mettendolo in relazione con i piccoli fatti della vita quotidiana, sugli aneddoti che però ci spiegano il rapporto tra i suoi testi e il potere. Il Mercante di Venezia si capisce bene se si va a guardare per esempio le pratiche di prestiti, contratti, cosa succedeva nei tribunali.
giorno dopogiorno. Questo del Mercante di Venezia è un testo organico che mette in pratica il diritto di cuiquella società aveva bisogno, che è un diritto spicciolo che dice a chi faceva affari come gestire i suoiscambi e le interazioni economiche e tra diverse posizioni identitarie. Perché ambientarlo a Venezia?Perché sta al centro dell’idea di mercato (anche se nel ’58 non era più il luogo degli affari pereccellenza, ma lo era). Ambienta a Venezia quello che stava succedendo nel 1558 in Inghilterra, cheaspirava a diventare quello che Venezia era stata fino a quel momento (fine 1500: Venezia è in crisi).
TRAMA → c’è un gruppo di giovani che fa capo ad un uomo più anziano. Antonio è il mercante di Venezia, un uomo di commercio che ha una serie di traffici ben piazzati a cui si rivolge un amico dellacerchia delle sue relazioni omosociali, tale Bassagno, che non ha ancora una posizione nella società veneziana.
Bassagno vuole sposare questa donna, una principessa, tale Porzia, che viene da questomondo incantato, è una piece che vive su queste due dimensioni spaziali, una è la rappresentazionedell'Inghilterra dell'epoca e l'altra è una dimensione dove il tempo si è fermato. Per potercorteggiare questa principessa lui ha bisogno di una somma di denaro che non ha: la chiede adAntonio. Antonio in quel moento non ha liquidità ed è costretto a chiedere un prestito ad un altropersonaggio, che è ebreo. Shaylok accetta di concedere questo prestito a patto che Antoniosottoscriva un contratto: se la somma non viene restituita in tempo lui può prendersi un pezzo dicarne dal suo corpo. Antonio sicuro di farcela firma il contratto, salvo non considerare il caso cheinterviene→ le navi naufragano. Bassagno ora è sposato e dispome di molto denaro. Antonio pusaldare il debito, ma Shaylok èirremovibile→vuole una libbra di carne: si va in tribunale. In tribunalenon se ne viene a capo, sono tutti fermi sulla loro posizione.La questione è che quella società ci sono delle regole, tra le quali quella di escludere gli outsiders, gliebrei che sono lì per prestare denaro, sono degli usurai. Shaylok cerca di distruggere un membrorappresentativo di quella società utilizzando le regole create da quella stessa società che quellafigura ha creato.
5/12D leggere:• IV atto→ il quarto atto si apre in un’aula di tribunale. Il doge presiede l’udienza: c’è unadimensione di ufficialità. Si nota da subito una discrepanza: da una parte delle ideologie benschierate e dall’altra la norma e la legge del contratto. Mercy→ cpacità di capirele emozioni,empatia: viene richiesta a Shaylok ma è come se questo non debba valere per la societàveneziana attorno a lui. C’è una
differenza di posizioni, una gerarchia→ sembra che la legge veneziana sia al di sopra di tutto e Shaylok spera di poterla aggirare e utilizzarla per entrare a far parte di quella società che lo rigetta→ ENIGMA TRAGICO.
Europa moderna VS identità ebraica→ la società veneziana parla attraverso le sue norme, sono i rapporti economici a segnare e dominare la coesione della comunità, ma a decidere chi sta dentro e chi fuori da questa stessa società è sempre e solo il diritto.
Shaylok→ da una parte è definito come ebreo, dall’altra è lui stesso che si definisce così. Il Mercante di Venezia→ rappresenta l’antisemitismo di un’intera società, dall’altra parte questa identità è rivendicata da Shylok, un outsider che sceglie di essere tale. Shylok ha comunque una dignità che ci chiede mercy nei suoi confronti. Prende la parola (in questo atto)→ è un evento.
dal pov della possibilità di diventare un soggetto, è un atto di identità esoggettività. Negare a qualcuno una somma di denaro che gli spetta da contratto è come undisconoscimento degli statuti fondanti di Venezia, città che si fonda sui commerci e sulle transizioni economiche. Shaylok è una sorta di specchio della comunità, Shakespeare ci vuole dire che questa società non emargina solo gli ebrei. Entra in scena un avvocato raccomandato da tale Bellario. Questo avvocato altro non è che Porzia travestita da uomo → dimensione del travestimento nel teatro elisabettiano. Porzia travestita da avvocato fa un discorso bello corposo spiegando il concetto di mercy → da una parte la legge e dall’altra parte la giustizia e nel mezzo sta la dimensione di equità, di mercy, che spetta al giudice → dimensione di subalternità della legge che dipende dalla visione di chi devegiudicare(Misericordia≠giustizia→ nel 1700 quando la modernità dell’Europa orientale si confronteràcon questo, cercherà di trovare delle norme generali con un’idea di diritto molto astratta→possibilità di generalizzazione)
Shaylok→ portare alle estreme conseguenze una legge gli si ritorce contro: la legge vuole tenerlo fuori da quella società, Porzia vestita da avvocato, dopo aver cercato in lui un po’ di mercy si convince e gli dice che sì ha un contratto e sì potrà avere la sua libbra di carne presa dalla zona vicino al cuore, perché la legge stabilisce l’applicazione come da contratto, ma secondo quella stessa legge e quello stesso contratto a Shaylok non è consentito versare neanche una goccia di sangue per il suo scopo. Shaylok ha cercato di usare quella legge per affermare sé stesso, ma non ci è riuscito. Cambia idea, è inevitabile versare del sangue
per ottenere la sua libra ma ora non può più tornare indietro. Fine atto IV→ Porzia incontra Bassanio e Graziano. Bassanio vuole pagare Porzia, ancora vestita da avvocato, per averlo aiutato nel processo, ma lei non accetta quel denaro, si chiama fuori dalla transizione e chiede di avere l'anello e i guanti di Bassanio→ l'anello era stato donato a Bassanio dalla stessa Porzia con la promessa che nel caso lui si fosse mai tolto quell'anello il loro amore sarebbe finito. Bassanio inizialmente non vuole dare l'anello all'avvocato (Porzia), ma Graziano lo convince allora lo cede.• V atto→ ci spostiamo a Belmonte (luogo fatato): alla fine quella società veneziana non ha espulso solo Shylok, ma pure Porzia→ il legame tra Bassanio e Antonio è più forte del loro amore, e Bassanio preferisce la fratellanza con Antonio e la sua cerchia all'amore per una donna. Il quarto è un atto fondamentale per rendere
più complessa la struttura dell’opera. 12/12ROMANZO→ universo narrativo composito e multiforme In che modo si intrecciano diffusione del romanzo moderno e convergenze tra letteratura e diritto? Che cosa accade nei testi sulla base di queste con