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ALCUNI MECCANISMI DEL FANTASTICO

Evoca nel lettore scene irreali rendendole credibili dal punto di vista mimetico, anche se il narratore• non rinuncia ad esprimere incertezze su quello che vede o sente: stato di sospensione tra reale esoprannaturale, realtà e sogno, che può creare un senso di angoscia e paura. Anche se la paura«spesso è legata al fantastico, non ne è una condizione necessaria» (Todorov). Spessol'ambientazione notturna, e anche le condizioni meteorologiche, pongono direttamente il lettore inun ambiente inquietante. Il terrore non è condizione obbligatoria, ci sono racconti - soprattuttonovecenteschi - in cui si insinua il dubbio, ma non il terrore.Utilizza tecniche tipiche della narrazione realista da una parte, e molti degli espedienti psicologici• della letteratura d’invenzione e di fantasia dall’altra (realismo + fiction). Realismo + fiction = ilfantastico puro parte da una visione

realista. Effetto sorpresa: irruzione nel mondo reale di qualcosa che non vi appartiene → perturbante• (Freud). Dubbio costante → l’intervento del soprannaturale è credibile, sempre dato come possibile o• probabile. 14 Si fa leva su timori o desideri interiori repressi, o escatologici legati a credenze popolari (religione,• folklore, filosofia, magia ecc.) proprie della cultura di riferimento (ad es. case o castelli infestati, vampiri o lupi mannari). Si fa leva su timori o desideri interiori repressi, legati a credenze popolari (es. in "il crollo della casa Usher" quello che succede alla ragazza è uno dei più grandi terrori dell'uomo; "L'uomo della sabbia" evoca il terrore di perdere la vista, uno dei 5 sensi fondamentali nella società dell'immagine occidentale). Lo scrittore attinge dalle credenze popolari folcloriche per creare un senso di timore, spesso e volentieri sfruttando il tema della

morte.Gerard Genette, Figures III

Il patto narrativo con il lettore utilizza la prima o - come nel caso di "Aura" - la seconda persona. In base al suo rapporto con la storia, è possibile distinguere tra autore:

  • Eterodiegetico: autore del tutto assente dalla storia, racconta gli avvenimenti ma non li vive in prima persona. Tipico dei romanzi realisti di fine 800.
  • Omodiegetico, Autodiegetico: l'autore è uno dei personaggi dentro la storia. È omodiegetico se non è il protagonista della storia (parla di un altro personaggio); autodiegetico se ha un rapporto diretto con la storia (è il protagonista).

"Giro di vite" di Henry James: inizia con il prologo, nel quale il doppio dell'autore narra una storia di natale per intrattenere un gruppo di ragazzini. Poi inizia la storia, un secondo mondo narrativo, in cui l'autore legge la storia dell'istitutrice, che diventa la protagonista e autrice autodiegetica.

Perché vediamo gli avvenimenti attraverso i suoi occhi. Dunque all'interno di un racconto è possibile individuare anche più di una tipologia di autore.

Il punto di vista del personaggio può essere:

  • Extradiegetico: esterno alla storia
  • Intradiegetico: interno alla storia

Spesso e volentieri, nei racconti fantastici avremmo narratori intradiegetici autodiegetici.

Fantastico, tecniche e narratore intradiegetico

Sebbene la narrativa fantastica sia complessa e variegata, alcune tecniche tipiche sono le seguenti:

La focalizzazione è spesso interna, per creare maggior coinvolgimento; narratore intradiegetico-autodiegetico (diverso nel giallo classico, vedi però L'uomo della folla di Poe). La focalizzazione è spesso interna, noi assistiamo a quello che vede il protagonista e niente di più. Diverso è per il giallo, in cui l'autore è omodiegetico (Watson). Il racconto è presentato non

Dall'investigatore madalla sua spalla, meno sveglio di lui.

Spesso si ricorre all'analessi, perché è nel passato che sono avvenuti i fatti straordinari.

  • L'ellissi narrativa è usata per creare attesa e suspense.
  • Il ritmo è spesso accelerato con dei climax ascendenti.

L'uomo della folla di E.A. Poe (1840)

Normalmente gli studiosi individuano l'inizio del giallo nel racconto "L'uomo della folla". Il protagonista, attraverso il vetro di un caffè, analizza i passanti e riesce a capire chi sono e che mestiere fanno, come un investigatore. Lo stato d'animo del protagonista è particolarmente sviluppato, dice di essere in uno stato di attività tipico di chi ha superato una malattia. Il suo modo di agire è da investigatore, nonostante non sia esplicitato il suo mestiere. Si tratta inoltre di un proto-investigatore: la figura dell'investigatore non era ancora stata inventata.

Questo libro ha delle caratteristiche che anticipano il racconto giallo, ma ha anche molti elementi del racconto fantastico. Il problema che si pone nel racconto fantastico è quello della percezione attraverso i 5 sensi. I due sensi utilizzati maggiormente nel racconto fantastico sono la vista e l'udito (soprattutto quando si tratta di case infestate: non si vede molto, ma si sentono strani rumori). Analessi: l'evento è già accaduto e viene raccontato al passato. - Ellissi narrativa: per creare la suspense il narratore ci dice solo quello che vuole in quel momento (es. nel Crollo della Casa Usher; solo più tardi si scopre che Usher e la sorella sono gemelli). - Ritmo accelerato con climax ascendente: tutti i racconti di Poe sono basati sul climax ascendente. Fantastico, realtà e percezione Chiedendosi se quello che il protagonista vede o percepisce attraverso i suoi sensi sia reale o piuttosto inganno o errore della percezione, il

Racconto fantastico ci induce a riflettere parallelamente sui nostri sensi e sull'interpretazione da dare ad eventi percettibili. In questo senso il fantastico ci porta a dubitare anche sulla possibilità di comprendere la realtà che ci circonda, indicando che vi sono limiti alla comprensione umana dell'universo. In altre parole, come va letto e interpretato il grande libro del mondo? Come osserva Todorov, "la visione pura e semplice ci scopre un mondo piatto, senza misteri. La visione indiretta è la sola via verso il meraviglioso." (p. 126) → Ci serve una visione più obliqua. Emily Dickinson: "di tutta la verità, ma dilla obliquamente"; la verità diretta può accecare, come il sole.

ANTOLOGIE FANTASTICHE

J. L. Borges, A. Bioy Casares, S. Ocampo, Antología de la literatura fantástica, 1940.

1. Il fantastico prende talmente piede che cominciano ad essere scritte varie antologie fantastiche.

Borges pubblica "Antología de la literatura fantástica", che contiene vari autori, tra cui E.A. Poe. Viene pubblicato nel 1940, stesso anno di "L'invenzione di Morel". Non è un caso, è dovuto alla grande popolarità di questa antologia fantastica. La passione per il fantastico spinge Borges a pubblicare un'antologia sul fantastico e, posteriormente, "Il libro degli esseri immaginari" (Manuale di zoologia fantastica), nel 1957.

R. Caillois, "Anthologie du Fantastique", 1966.

Ci sono autori presi dalle più disparate nazionalità.

I. Calvino, "Racconti fantastici dell'Ottocento", 1983. Calvino fa una selezione, limitandosi ai soli autori dell'800, e scrive nel 1983 "Racconti fantastici dell'Ottocento".

"Il Sogno e la Farfalla" è uno dei racconti contenuti nell'Antologia dei racconti fantastici di Borges: "Una volta Chuang Tzu sognò di essere una farfalla, una farfalla svolazzante".

che batteva le ali in giro, felice con se stessa e facendo quello che le piaceva. Quando si svegliò non sapeva se era Chuang Tzu che aveva sognato di essere una farfalla o se era una farfalla e stava sognando di essere Chuang Tzu." - dal libro di Chuang Tzu (o Zhuangzi, 300 a. C.) Datato al 300 a.c. indica che non c'è limite di tempo, l'antologia comprende tutti i racconti fantastici anche i più antichi. Il tema trattato in questo racconto è molto frequente, lo troveremo anche in: Il Sogno di Romualdo "A voi non voglio rifiutare di narrare avvenimenti tanto singolari che non posso credere di averli realmente vissuti. Sono stato, per più di tre anni, la vittima di una strana e diabolica illusione.[...] Vi sono stati in me due uomini dei quali l'uno non conosceva l'altro. A volte mi credevo un prete che sognava ogni sera di essere un gentiluomo, altre, un gentiluomo che sognava di essere prete. Non distinguevo più il è la storia di un prete, ma non siamo sicuri che sia un prete, è molto presente l’incertezza. Si gioca sul celibato dei parroci e sul desiderio sessuale. Lui è un povero parroco di campagna francese o è un gentiluomo che passa le notti all’insegna del sesso? Il tema è quello dell’ambiguità, si gioca tra sogno e realtà. Altri casi di ambiguità tra sogno e realtà J. L. Borges, “Le rovine circolari”, tratto da Finzioni (1944): “Comprese che l’impegno di modellare la materia incoerente e

La citazione di Julio Cortázar, tratta da "Fine del gioco" (1956), recita: "La vertigine di cui si compongono i sogni è il più arduo che possa assumere un uomo". Nel racconto "La notte supina", Cortázar descrive un sogno insolito, pieno di odori che l'uomo protagonista non aveva mai sognato prima. Inizialmente, c'è l'odore di un pantano, poiché sulla sinistra del sentiero inizia una palude con sabbie mobili da cui nessuno torna. Ma l'odore svanisce e viene sostituito da una fragranza composta e scura, simile alla notte in cui l'uomo fugge dagli aztechi. Cortázar parte da un evento quotidiano, un incidente in motorino, per creare un'atmosfera fantastica e poetica. L'immagine poetica, secondo Cortázar, è una combinazione di parole e non di cose, e tradurla in termini sensoriali è inutile e persino dannoso. Questo spiega perché la lettura poetica rappresenti una sfida per il fantastico. Quando si legge un testo, rifiutare ogni rappresentazione sensoriale può essere un ostacolo per comprendere il fantastico."

E si considera ogni frase come una pura combinazione semantica, il fantastico non potrà apparire.[…] Per tale ragione il fantastico non può sussistere se

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
50 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/14 Critica letteraria e letterature comparate

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martinamati01 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letterature comparate e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Darconza Giovanni.