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La carriera di Elsa Morante è accompagnata da cliché:
a lungo si è pensato che quella di Morante fosse una scrittura irriflessa,
attardata, tradizionale, ottocentesca, anche perché ha pubblicato il suo primo
romanzo in volume nel 1948 in pieno periodo neorealista e ha poi percorso una
parabola autoriale sempre molto diversa dai vari mainstream letterari del
momento;
nella ricezione della sua figura ha spesso prevalso più il personaggio-Elsa che
non l'autrice-Morante, più la leggenda della pizia carismatica che non la storia di
una scrittrice dallo spazio autobiografico complesso e dalla «eccentrica
modernità» (Rosa)
Nella Biblioteca Nazionale Centrale di Roma presso Spazio900 è stato riprodotto il suo
studio nei minimi particolari.
La scrittrice Giovanna Rosa afferma che di Elsa Morante è possibile individuare 5
opere fondanti della sua carriera, che chiama “le 5 cattedrali di carta”, queste sono:
Menzogna e sortilegio- 1948 :romanzo melodrammatico e romanzesco. A
lungo si è pensato che la sua scrittura fosse attardata e 800entesca, in realtà è
un tipo di scrittura che guarda al futuro. Nel momento in cui si afferma che
questo è un Romanzo romanzesco, è necessario fare la distinzione tra tra
romans e novel. Già tramite le parole si può capire la tipologia di racconto tra
l’uno e l’altro, il primo, dunque, indica il romantico, invece io secondo la novella.
Le caratteristiche che si attribuiscono alla novella sono esattamente quelle del
Decameron di Boccaccio, con il classico protagonista mercante della borghesia
nascente , una dimensione super realistica: quindi il novel altro non è che una
narrazione realistica e oggettiva. Il Novel è, però, nato dopo il romans , il quale
rientra nelle narrazione ambientate nel medioevo, ad esempio i cavalieri della
tavola Rotonda. Il Romans è quindi una narrazione fantastica, fiabesca , con
personaggi fiabeschi e oggetti magici. Se già si considera il titolo di questo
romanzo “menzogna e sortilegio” si pensa a due sostantivi che negano la
realtà, dunque è un romanzo incentrato sul romans. l’immaginario di Elsa
Morante è tipicamente romans, quindi romanzesco e fiabesco che, però, entra
in dialogo con la componente realistica, quindi il novel, che si manifesta nelle
ambientazioni e nei rapporti umani. Lei, infatti, si definisce una scrittrice
realistica poiché non c’è nulla di più realistico dei rapporti umani, i quali poi lo
inserisce in scenari romans.
L’isola di Arturo-1957
Il mondo salvato dai ragazzini-1968
La storia-1974
Aracoeli-1982.
Oltre alle 5 cattedrali ci sono anche delle opere minori e opere giovanili che a lungo
sono state trascurate e che costruiscono il tessuto connettivo dell’opera di Morante. A
lungo si è parlato di una prima e di una seconda Morante: La prima è quella giovane
che pubblica tra 19 e 29 anni ,negli anni 40, da dove derivano le radici della
convivenza tra Imaginario e reale con “menzogna e sortilegio” e “l’isola di Arturo”; poi
c’è stato un periodo di crisi, e infine la seconda da collocare negli anni di ”la storia” e
“aracoeli”. Ad oggi, questa interpretazione è stata superata poiché non tiene in
consderazione l’esistenza di oltre 150 opere giovanili, tra racconti, poesie e un
romanzo. Il romanzo giovanile intitolato “qualcuno bussa alla porta” uscì a
puntate tra 1935/1936. Oltre a questo romanzo scrisse anche un racconto intitolato
“Gioco segreto” nel 1941 , una raccolta; poi “le bellissime avventure di Cateri
dalla trecciolina” nel 1942 ; e infine “racconti dimenticati” un insieme di racconti
non considerati. Ci sono altri testi giovanili inediti, mai pubblicati, che si possono
leggere nella Biblioteca Nazionale di Roma, tra cui libri minori come “Cateri dalla
trecciolina” nel 1942, “alibi” 1958, “ lo scialle andaluso”; saggi e interventi come “pro
o contro la bomba atomica” e “piccolo manifesto dei comunisti”; e lettere, conservate
nell’ archivio nazionale a Roma.
Cronologia opere di Morante:
1931-1941: racconti, fiabe, poesie e un romanzo giovanili in rivista
1935-36: Qualcuno bussa alla porta (romanzo a puntate)
941: Il gioco segreto (raccolta di racconti)
1942: Le bellissime avventure di Caterì dalla trecciolina (fiaba)
→ 1959: Le straordinarie avventure di Caterina e altre storie
1948: Menzogna e sortilegio (romanzo)
1957: L’isola di Arturo (romanzo)
1958: Alibi (raccolta di poesie)
1963: Lo scialle andaluso (raccolta di racconti)
1965: Pro o contro la bomba atomica (conferenza)
1968: Il mondo salvato dai ragazzini (raccolta di poemi e poesie)
1974: La Storia (romanzo)
1982: Aracoeli (romanzo)
La carriera di Elsa Morante, può, dunque, essere divisa in tre periodi:
1931-1941: periodo giovanile, in cu se ne va di casa all’età di 20 anni e per
vivere scrive tanto e pubblica tanto.
1942-1963: periodo massimo della sua carriera, pubblica i suoi romanzi più
importanti, si afferma come scrittrice nella società e sposa con Moravia.
1964-1982 ultima fase della sua vita che procede fino alla sua morte,
Nella vita di Elsa Morante sono presenti due eventi molto importanti tali da incidere
sui suoi scritti giovanili e non. Il primo, affermato più volte dal fratello Marcello, è
che sia lui che Elsa sono figli illegittimi, dunque il loro vero padre non è
Augusto Morante ma Francesco Lo Monaco, il quale poi si suiciderà mentre Morante
era impegnata a scrivere “Menzogna e sortilegio”. Lei non era figlia di una famiglia
modesta, di una maestra e un istitutore al Riformatorio minorile; il secondo è la
morte di Bill Morrow, un pittore americano molto affermato con cui lei aveva un
relazione libera. Morrow soffriva di epilessia e nel 1963 muore cadendo da uno dei
grattacielo di New York. Questa vicenda rappresenterà per lei l’incarnazione del
fanciullo poetico, in “ il mondo salvato dai ragazzini”.
Elsa Morante già dai 7/8 anni scriveva poesie su pagine di quaderni, ad oggi
conservati presso l’Archivio Morante della BNCR. all’interno di queste poesie infantili
sono messi in scena personaggi importanti della sua infanzia come la Mamma, con la
quale aveva un rapporto viscerale e stretto che si evolverà in un rapporto conflittuale;
lo Zio che potrebbe essere il padre naturale che portava doni; e la Bambola, che
spesso rappresenta una messa in scena della realtà attraverso l’uso di quest’ultime.
Caratteristiche
Costante riferimento ad alcuni personaggi matrice-matrice, cioè ci sono 3
personaggi che sono degli archetipi, dei modelli, l'originale ,scritto di partenza
per definire una linea tematica e una tradizione di riscrittura e riletture. In
Menzogna e sortilegio si prendono personaggi come Don Chisciotte. In isola d
arturo il protagonista è un vero è proprio Achille, poi fa una serie di esperienze
che rappresentano una dimensione illusoria delle sue incertezze, e il punto di
arrivo è il personaggio come Amleto. In La storia personaggi di vario tipo in cui è
presente il personaggio di Achille, fascinazione di questi personaggi che hanno
un contatto naturale con la realtà, ci sono poi personaggi in cui si incarnano in
Amleto come il ragazzo ebreo. In. Aracoeli riprende il personaggio di Amleto. Lei
quindi quindi rimane legata alla vita, all esistenza anche nelle interviste.
Essendo che ha una coscienza metaletteraria, li morantizza, li personalizza che
porta a una concezione del romanzo come ipergenere realistico, il romanzo per
lei può rappresentare la totalità, l'importante che l' opera dia l'immagine della
realtà che la scrittrice ha, lei non è un autrice di favole ma scrive romanzi
realisti perché parlano della realtà, del rapporto tra essere umano e realtà, non
si definisce una neorealista, con stile limpido, semplice, scrittura semplice,
periodi semplici, documentalistica che imita la realtà, ma è uno studio
complesso, barocco, grandi periodi di subordinate, aggettivazione superba con
la quale rappresenta la realtà. menzogna e sortilegio è più barocca rispetto
all'isola di Arturo ma nonostante ciò abbiamo la mitizzazione dell'isola. Il suo è
un realismo esistenziale, mette in scena le esistenze delle persone. Fa la
differenza tra i letterati e Scrittori: Letterati si interessa di letteratura invece gli
scrittori si interessano della vita, cercano di capire il senso della vita. Il Romanzo
meglio descrive la realtà; iper genere perché lei è la scrittrice della molteplicità,
lei stessa nel 1945 quando scrive menzogna e sortilegio scrive ciò che scrive da
ragazza che sono molte diverse, e si chiede come ha raggiunto la maturità, e la
risposta è quando ha messo insieme tutti quei modi di raccontare, c'è i comico e
tragico, realistico e rantastico, c e il fantasy e fantastico, il romanzo quindi è il
genere d'effetto. I vari romanzi quindi sono moralizzato, lei scrive
principalmente romanzi che possono essere legati a vicende quotidiane ma
personalizzato, moralizzato: Menzogna e sortilegio romanzo familiare
moralizzato, isola di Arturo romanzo di formazione moralizzato, la storia
romanzo storico moralizzato, tracoeli romanzo autobiografico ma moralizzato.
Moralizzante significa è una compresenza di fattori che possiamo associare alla
fantasticheria, delle follie, del sogno, perché per Elsa Morante questo e la basa
dalla quale i personaggi arrivano alla realtà. Per tale ragione lei non è una vera
e propria realista piatta. Parla della realtà mettendo in scena i sogni personaggi.
Nelle pagine sabbiate nel 1959 dice che il romanzo è un opera poetica che da
una visione del mondo, dela realtà e dell’autore. questa da un idea del realismo
che è esistenziale che mette al centro le relazione umani con la realtà tramite la
finzione. . In isola d'arturo le sue incertezze sono illusione assolute che si e
costruiti e poi scoprira che la realta e un qudicosd e completamente diverso, ce
guinaruna assolute che si è costruiti e poi scoprirà che la realtà è un qualcosa di
completamente diverso, c'è quindi una caggio del so dice che il romanzo
moderno deve avere un io che è narratore e protaronista.
L'io narrante come alibi dell'autore, intorno al quale si condensa la presenza di
segnali m