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Russia " , perché in Russia si è dimostrato che la rivoluzione comunista è possibile e quindi
forse è possibile esportarla anche in tutto il resto d'Europa. Parliamo di più governi e non di
un governo solo, perché alla fine della prima guerra mondiale e con l'avvento del fascismo e
la marcia su Roma, cioè dal 1919 al 1922, si susseguono varie crisi di governo e altrettanti
governi nuovi, quasi un governo all'anno. Bisogna tener presente una cosa, i liberali provano
a governare una società che sta cambiando velocemente e radicalmente, anzi che è già
cambiata, la crisi del sistema liberale sarà dunque irreversibile e porterà ad una reazione
violenta e autoritaria, ciò preoccupa molto tutti quelli che accumulano i loro profitti grazie allo
sfruttamento dei lavoratori, degli operai e dei contadini. Giovanni Giolitti ancora una volta
presidente del consiglio, nel settembre del 1920, organizza una discussione riunendo allo
stesso tavolo la Confindustria, cioè l'associazione degli industriali e I rappresentanti dei
lavoratori, tra le due parti chi ha meno intenzione di contrattare e di raggiungere un
compromesso sono gli industriali, Giolitti riesce a ottenere la fine dell'occupazione fabbriche
ma la Confindustria deve accettare che d'ora in poi i lavoratori parteciperanno alle decisioni
che riguardano le fabbriche. Questo agli industriali non piace, provano una sensazione di
pericolo, in realtà poi erano pochissime le fabbriche in cui gli operai avranno davvero il
potere di decidere qualcosa, ma gli imprenditori hanno la sensazione di aver ceduto e di
voler recuperare il terreno perduto. L'espressione Biennio rosso, veniva utilizzata
specialmente dagli industriali e dalla stampa borghese, proprio per evidenziare il clima di
allarme creato da tutti questi avvenimenti, il colore rosso rinvia all'immagine di scontri
sanguinosi, ma anche alla minaccia comunista, il vento russo del comunismo fa paura
perché mette in pericolo un valore sacro per gli industriali, la proprietà privata (per i
comunisti è la causa della disuguaglianza sociale). Subito dopo la prima guerra mondiale, In
Italia è nato un movimento, i cui bersagli sono gli operai e le loro organizzazioni politiche,
poiché il partito di riferimento della maggior parte degli operai in questo è periodo è quello
socialista, che vuole seguire l'esempio della Russia, i militanti di questo nuovo movimento
colpiscono spesso le sedi del partito socialista, il nome di questo nuovo movimento è "fasci
di combattimento" da cui deriva il termine fascista (fascio=associazione, lega). Si riuniscono
per la prima volta a Milano nel 1919, all'inizio sono soprattutto reduci della prima guerra
mondiale con le armi ancora in tasca, giovani che odiano i vecchi liberali che detengono il
potere, intellettuali, futuristi, borghesi impauriti dall'avanzata post bellica, man mano che la
situazione si fa più critica, i fasci aumentano. Le loro idee politiche inizialmente sono
contraddittorie, si presentano come una forza anti-partito e professano un sentimento
patriottico molto acceso, alcuni di loro hanno combattuto nella prima guerra mondiale e ora
si sentono delusi, fanno fatica a reinserirsi nella vita sociale. La figura attorno a cui ruota il
movimento dei fasci si chiama Benito Mussolini, il quale negli anni della prima guerra
mondiale è stato allontanato dal partito socialista perché era diventato interventista, mentre i
socialisti erano rimasti neutrali. Mussolini ha fondato un nuovo giornale che si chiama "il
popolo d'Italia", di riferimento per il movimento fascista. Mussolini capisce che conviene
soffiare sul fuoco della protesta, nei campi, nelle fabbriche e nelle città ma capisce anche
che conviene proporsi come chi queste fiamme riesce a domarle, come l'unico argine alla
minaccia russa, la data presa come riferimento per l'avvento del fascismo è il 23 Marzo
1919, a Milano in piazza Sansepolcro, è qui che si tiene una grande adunata che verrà
ricordata come l'evento di Fondazione dei fasci di combattimento. La sala riunioni in cui si
svolge l'adunata è messa a disposizione dal circolo degli industriali e dei commercianti, tutti
non vedono l'ora di sentir parlare Mussolini, ma al comizio del 23 Marzo 1919 partecipano
anche Filippo Tommaso Marinetti, Michele Bianchi e Italo Balbo, personaggi famosi della
cultura politica del momento e si legano al fascismo, negli anni che verranno il movimento
dei fasci di combattimento avrà sempre nuovi seguaci che provengono principalmente dalla
classe media. I Fasci scrivono un manifesto in cui chiedono il suffragio universale,
l'esproprio delle proprietà dei ricchi e della Chiesa, la giornata di lavoro di massimo 8 ore per
gli operai, tutte le rivendicazioni che sembrano essere perfettamente concordi con quelle dei
socialisti, nello stesso manifesto però, chiedono anche di volere una milizia nazionale da
affiancare all'esercito e sulla questione delle fabbriche non sono d'accordo con i socialisti,
poiché vorrebbero che imprenditori e lavoratori collaborassero nella gestione delle fabbriche
e inoltre non mettono in discussione la proprietà privata e soprattutto si definiscono
sanamente italiani. Quasi tutti gli elementi di vicinanza con i socialisti spariscono, mentre
tutti gli elementi di conflitto si esasperano, c'era inoltre la paura del comunismo, una paura
fondata sul timore che i comunisti vogliono eliminare ogni forma di proprietà privata, il
marxismo prevede in effetti l'abolizione della proprietà privata ma rispetto ai mezzi di
produzione,parla delle fabbriche e delle attività commerciali, quasi nessuno però conosce
nel dettaglio la teoria comunista, in molti hanno paura che se i comunisti prendono il potere
gli porteranno via la casa o qualunque altra cosa siano riusciti a comprare risparmiando con
fatica e lavoro, i lavoratori non possedendo nulla rimangono al fianco del partito socialista,
per questo vengono presi di mira dai fasci. Il 15 aprile del 1919, i fascisti assaltano la
redazione dell' "Avanti", il giornale del partito socialista, un soldato a guardia dell'entrata
viene ucciso a colpi di pistola e i fascisti sono liberi di entrare nella sede e di incendiarla, da
qui la pratica del fascismo comincia a delinearsi meglio (squadrismo, attacco violento da
parte degli "squadracci"). Il 21 novembre del 1920 a Bologna viene eletto un nuovo sindaco,
Enio Gnudi del partito socialista, Bologna è un pericoloso sostenitore della rivoluzione russa,
sulla torre degli asinelli sventola la bandiera rossa, gli squadristi non possono tollerarlo e
subito entrano in azione, abbattono la bandiera e sparano contro la folla in piazza maggiore,
Tutti i presenti in piazza che festeggiavano la vittoria socialista devono rifugiarsi a palazzo
d'accursio, 10 militanti socialisti rimangono uccisi, la nuova aggiunta comunale viene sciolta
per paura di ulteriori scontri violenti, in questo modo i fasci ottengono l'approvazione degli
imprenditori industriali e agrari. I proprietari terrieri con le violenze dei fascisti possono
intimidire i contadini e impedire qualunque tipo di lotta, lo squadrismo nelle campagne si
manifesta più crudele di quello delle città. I proprietari terrieri armano e sostengono i fascisti
per paura di dover cedere le proprie terre e per annullare le concessioni fatte durante il
Biennio Rosso. Nel 1921 si manifesta il record delle aggressioni fasciste.
Antonio Gramsci, insieme ad altri fonda a Livorno nel 1921 il partito comunista italiano(P.C.I)
, con una scissione dal partito socialista, le differenze tra socialisti e comunisti riguardano
soprattutto una diversa idea della rivoluzione che si sta sperimentando, in Russia i comunisti
accusano i socialisti italiani di essere troppo moderati. Il fronte antifascista così si divide e
questo sarà un vantaggio per i fascisti, perché dopo aver seminato paura e violenza della
città e nelle campagne, i fascisti arrivano a marciare armati su Roma nel 1922, ciò si rivela
un vero e proprio colpo di Stato, i fascisti prendono il potere con la forza. Il re Vittorio
Emanuele III non fa intervenire l'esercito, quando i fascisti raggiungono Roma, i governi della
fine della prima guerra mondiale 1922 sono deboli, e l'ultimo quello di Luigi Facta sembra il
più debole di tutti . L'Italia appare ingovernabile e così il re preferisce scegliere i mali minori
e affida a Mussolini la formazione di un nuovo governo, la prima ragione per cui lo fa è
perché ha paura che le violenze continuino e anzi peggiorino, un secondo motivo sono le
pressioni di conservatori italiani, cioè della destra moderata, dei militari, degli industriali, dei
proprietari terrieri e dei piccoli imprenditori. I conservatori tollerano il movimento fascista
perché questo sta riuscendo a salvare il paese dalla rivoluzione comunista,che sarebbe per
loro un pericolo più grande, oltre a essere condizionato dai conservatori e dallo spettro di
una guerra civile, il re che è l'unico che potrebbe fermare il piano di Mussolini, intenzionato a
concentrare tutto il potere su di sé, per il fascismo non prova molta antipatia, Mussolini
attento nel trattare con Vittorio Emanuele terzo e Vittorio Emanuele terzo preferisce lasciarlo
fare.
Ora che i fascisti hanno preso il potere, la politica italiana è divisa in due diversi
orientamenti, qualcuno è spaventato, preoccupato e invece qualcuno pensa che dopo il
colpo di Stato armato i fascisti governeranno normalmente, il loro sarà un governo come gli
altri, ma il discorso di insediamento di Mussolini fa spavento e si capisce già come andrà a
finire, dice Mussolini "mi sono rifiutato di stravincere e potevo stravincere, mi sono imposto
dei limiti, mi sono detto che la migliore saggezza è quella che non ci abbandona dopo la
vittoria, con 300.000 giovani armati di tutto punto decisi a tutto e quasi misticamente pronti a
un mio ordine, io potevo castigare tutti coloro che hanno diffamato e tentato di infangare il
fascismo, potevo fare di questa aula sorda e grigia un bivacco di manipoli, potevo sprangare
il Parlamento e costituire un governo esclusivamente di fascisti, potevo ma non ho almeno in
questo primo tempo voluto".
Ora che c'è al governo Mussolini, egli lascia continuare le violenze degli squadristi, ma inizia
anche a preoccuparsi di alcune cose che devono garantirgli il mantenimento del potere,
inizia a intessere trattative con il re, con la Chiesa e con Confindustrie, ciascuno dei tre è
ben contento di trattare con il nuovo governo fascista, il re ,come abbiamo visto, vuole un
paese stabile senza disordini, la Chiesa pensa che dopo tutto Mussolini sarà un bravo
difensore della cultura cattolica, non come i comunisti c