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Introduzione alla Critica
della ragion pura
• La Critica della ragion pura è l'opera principale di Kant, in cui
affronta la questione di come sia possibile la conoscenza. In
questa opera egli introduce una vera e propria rivoluzione
copernicana nel modo di pensare il rapporto tra soggetto e
oggetto della conoscenza.
Contesto filosofico pre-
kantiano
• Prima di Kant, la filosofia era dominata dallo scontro tra
razionalismo (es. Cartesio, Leibniz) e empirismo (es. Locke,
Hume). Kant cerca una sintesi che superi entrambi, riconoscendo il
ruolo dell’esperienza ma anche delle strutture a priori della mente.
La rivoluzione copernicana
spiegata
• Kant afferma che non è il soggetto a doversi conformare agli
oggetti, bensì sono gli oggetti a conformarsi alle modalità
conoscitive del soggetto. Come Copernico ha messo il Sole al
centro, così Kant pone al centro il soggetto conoscente, che
struttura l’esperienza.
Le forme a priori della
sensibilità
• Secondo Kant, lo spazio e il tempo non derivano dall’esperienza,
ma sono forme pure della sensibilità. Ciò significa che ogni
percezione è già strutturata nello spazio e nel tempo: questi sono
condizioni soggettive ma universali della conoscenza.
L'intelletto e le categorie
• L’intelletto, per Kant, organizza i dati sensibili secondo categorie a
priori (come causa, sostanza, unità). La conoscenza non è mera
registrazione passiva, ma una sintesi attiva tra ciò che viene dai
sensi e ciò che l’intelletto apporta.
Fenomeno e noumeno
• Kant distingue tra fenomeno (ciò che appare, conosciuto secondo
le forme del soggetto) e noumeno (la cosa in sé, inconoscibile).
Questa distinzione segna un limite invalicabile della conoscenza
umana: possiamo conoscere solo ciò che appare a noi.