LA STUTTURA DELLA CRITICA DELLA RAGION PURA
-La Critica della ragion pura e’ un trattato sistematico che risponde ad un’esigenza
metodologica fondamentale:secondo Kant,la sistematicità e’ indispensabile x ogni
conoscenza scientifica.La struttura dell’opera riflette l’architettura della ragione
umana,soggetto ed oggetto dell’indagine di Kant
- La critica della ragion pura e’ suddivisa in 2 parti: “Dottrina degli elementi “ (che
scompone la ragione nelle sue parti fondamentali,gli elementi “a priori”) e “Dottrina
del metodo” (che si riferisce al metodo di applicazione degli elementi formali)
-La “Dottrina degli elementi” si suddivide in: “Estetica trascendentale”: che analizza
la conoscenza sensibile e le sue forme a priori e “Logica trascendentale”: che studia il
pensiero e le sue regole
-Ora che Kant distingue l’intelletto dalla ragione,la “Logica trascendentale” si
suddivide a sua volta in “Analitica trascendentale” che ha come oggetto specifico
l’intelletto puro e “Dialettica trascendentale” che ha come oggetto la ragione e i suoi
principi
-*estetica:sensi,analitica:sensi,dialettica:sensi*.*tutte queste ripartizione hanno come
aggettivo trascendentale pk hanno x oggetto le “forme a priori” delle singole
facolta’,cioè le modalità con cui esse esercitano la loro modalità di conoscenza
L’ESTETICA TRASCENDENTALE
-L’estetica e’ il 1’ step della conoscenza ed e’ utilizzata ai principi dell’intuizione
sensibile.Nell’estetica trascendentale Kant analizza la sensibilità e le sue forme a
priori,secondo il filosofo ogni conoscenza inizia con l’esperienza (ovvero la percezione
degli oggetti esterni da parte dei sensi)
-Kant afferma che la sensibilità ha una duplice forma:passiva pk riceve le informazioni
ed attiva pk organizza il materiale ricevuto attraverso 2 forme a priori: spazio e
tempo,sono condizioni a priori grazie alle quali si conoscono gli oggetti
-Kant afferma che lo spazio: e’ una rappresentazione necessaria a priori,e’ la “forma
del senso esterno”,il fondamento dei fenomeni esterni e si configura come 1 intuizione
pura.Inoltre lo spazio rende possibile l’elaborazione della geometria come scienza
sintetica a priori (le proposizioni della geometria sono indiscutibili)
-X quanto riguarda il tempo:Kant afferma invece che e’ la “forma del senso esterno”
(la rappresentazione innata in noi,a priori,che costituisce il fondamento dei nostri stati
interiori ed in virtù della quale noi li percepiamo sempre uno dopo l’altro in una
successione di passato,presente e futuro.Sul piano trascendentale il tempo e’ +
importante dello spazio,e’ condizione a “priori” di ogni fenomeno in generale (sia
interno che esterno).Inoltre,sul tempo si fonda l’artmetica:cogliamo il concetto di
numero:succ.degli el.
-*spazio:geometria,tempo:aritmetica*,cosi’ la matematica viene giustificata come
scienza dotata di necessita’ ed universalità
L’ANALITICA TRASCENDENTALE:L’ATTIVITÀ SINTETICA DELL’INTELLETTO
-Chiamiamo trascendentale il nostro modo di vedere la realtà
-La sensibilità ci offre molte sensazioni (visive,acustiche,olfattive) collegate grazie allo
spazio ed al tempo e costituisce il primo step della conoscenza,ma dobbiamo andare
oltre
-Per ottenere la conoscenza autentica dobbiamo indagare il pensiero che si suddivide
in ragione ed intelletto.Grazie all’attività “sintetica” dell’intelletto (le cui forme a priori
sono studiate dall’Analitica trascendentale) che gli oggetti da noi intuiti con la
sensibilità vengono unificati con le “rappresentazioni comuni”:i concetti.Solo così
arriviamo ad una conoscenza universale e necessaria (ordina i sensi)
-Il pensiero senza la sensibilità e’ vuoto;senza l’intelletto c’è solo un insieme di
sensazioni disordinate
LA FACOLTÀ DI GIUDICARE
L’attività del pensiero coincide con la facoltà di “giudicare”,cioè collegare un concetto
(predicato) ad un soggetto
-X Kant abbiamo 2 tipi di concetti:empirici (derivanti dall’esperienza) ed i 2) contenuti
a priori dell’intelletto
-2) su di essi si concentra Kant,in quanto ordinano l’intelletto
-Kant definisce i concetti anche “categorie”.In Aristotele:le categorie indicavano
l’essere,in Kant i modi possibili di costruzione dei giudizi.Kant fa una tavola dei giudizi
(pensare=giudicare quindi ci saranno tante categorie quanti sono i tipi di giudizio)
-La tavola è divisa in 12 concetti puri:raggruppati in 4 classi: 1) quantità,2) qualità
(classi matematiche pk si riferiscono alle concettualizzazione quant. e qual. degli
oggetti dell’intuizione)
3) relazione 4)modalità (classi dinamiche pk determinano il tipo di esistenza degli
oggetti ).Così vengono ordinati i concetti già presenti nella tradizione e di cui Kant si
sente erede (dice che all’apparato logico tradizionale servono solo alcune correzioni)
-La tavola offre tutto il possibile repertorio dei concetti puri di cui si serve l’intelletto
nella sua attività conoscitiva
LA GIUSTIFICAZIONE DEL PROCESSO CONOSCITIVO
-Kant si pone il quesito gnoseologico fondamentale:trovate il principio che fondi e
giustifichi tutto il processo conoscitivo di unificazione dell’esperienza,sovrintendento a
ogni suo passaggio
-La difficoltà sorge nei confronti delle categorie (no forme a priori della sens. pk tutti
gli oggetti dell’esperienza dell’uomo sono intuiti in spazio e tempo),cioè x quanto
riguarda lo step successivo della conoscenza,che cosa giustifica l’applicazione di tali
categorie ai dati dell’esperienza ?
-Kant risolve la questione e procede alla deduzione trascendentale delle categorie
-Il termine deriva dal linguaggio giuridico
(indica il processo logico grazie alla quale si legittima sul piano del diritto una pretesa
di fatto)
IL FONDAMENTO DELLA CONOSCENZA:L’IO PENSO
-L’argomentazione kantiana parte dall’osservazione che tutta “l’attività sintetizzatrice”
in cui consiste la conoscenza ha il suo fondamento nell’io penso
-E’ un concetto originale,importantissimo nella filosofia Kantiana
*Esso riunisce le varie possibilità ed organizza tutto il materiale*
*L’io penso diventa la categoria più importante delle 12,il centro unificatore di tutte le
esperienze che facciamo*
*Grazie ad esso possiamo attribuire ad un soggetto l’intero processo conoscitivo*
*Esso e’ inteso come “il principio supremo della conoscenza umana” senza di esso non
ci sarebbe nessuna esperienza
-Esso è una funzione grazie alla quale l’io unifica le rappresentazioni del soggetto ed è
definito “autocoscienza” pk implica la consapevolezza di un io a cui le
rappresentazioni vengono riferite e “appercezione trascendentale” in quanto è
l’originaria percezione di sé che precede ogni atto conoscitivo
-Poiché tale principio esplica la sua attività attraverso i giudizi,che si basano sulle
categorie,la realtà non può essere pensata dall’uomo senza essere ricondotta ad esse
-Kant giustifica le categorie che risultano legittimamente applicate agli oggetti,solo
con esse gli oggetti sono possibili
-In questo modo è garantita anche l’oggettività del sapere pk la conoscenza scientifica
si fonda sui principi universali e necessari dell’intelletto
-Inoltre Kant afferma che l’io penso e’ il legislatore della natura (non crea ma
organizza) che x essere pensata e conosciuta deve sottostare alle sue regole (le
categorie)
-In questo modo Kant porta a compimento il progetto di modernità
LA DISTINZIONE TRA FENOMENO E NOÙMENO
-Kant allude alla realtà fenomenica
-FENOMENO:secondo l’etimologo è greca della parola,significa “cio che appare” e
“fenomeni”,x Kant sono tutti oggetti della realtà,che si danno all’uomo non
immediatamente ma attraverso i sensi e l’intelletto.Senza di esso non si ha
conoscenza
-Il fenomeno costituisce l’oggetto nel suo rapporto con il soggetto (ciò che appare al
soggetto in rapporto con l’oggetto)
-Esso da un lato segna i limiti della conoscenza umana e segna i confini,dall’altro lato
individua l’orizzonte entro cui la scienza presenta una validità universale (vale x tutti
gli uomini)
-NOÙMENO:e’ un termine di origine greca,indica la realtà delle cose in sé,cioè che
appare oltre l’apparenza,dove poi troviamo i limiti e li l’uomo può solo immaginare
(pensabile ma non conoscibile) perché non può diventare oggetto delle facoltà
conoscitive (sensi ed intelletto)
-Quindi,pk se la cosa in sé non è conoscibile bisogna ammetterla ?
-Kant dice che la cosa in sé senza e’ una sorta di “concetto limite” che segna il confine
invalicabile della scienza: e’ il residuo oggettivo (esterno ed indip. dall’intelletto) che
rivela qualcosa di + grande,che l’uomo può solo immaginare ma non conoscere in
modo serio e scientifico.Il tentativo di andare oltre il mondo fenomenico porta ad
inevitabili paradossi e contraddizioni (degli errori tratta la “Dialettica trascendentale”)
-Con la “dialettica trascendentale” Kant chiude la “Critica della ragion pura”
LA DIALETTICA TRASCENDENTALE:L’AMBIZIONE DELLA RAGIONE
-La conclusione dell’Analitica trascendentale ci mostra come la mente non possa
andare oltre il mondo fenomenico,ma la ragione umana non si accosta di tale
orizzonte finito.Essa e’portata a concepire un disegno,in base al quale tutti i dati
interni interno vengono unificati sotto l’idea di anima e quelli esterni sotto l’idea di
mondo ed infine tutti i dati (sia interni che esterni) sotto l’idea di Dio
-X Kant queste 3 idee (parte essenziale della metafisica tradizionale) sono illusione e
pura parvenza di verità,la ragione non puo’ dimostrare nulla pk dovrebbe abbandonare
il terreno dell’esperienza.L’uomo non puo’ conoscere queste idee quindi nn può
definirle vere o false.Kant penserà sempre che Dio esista o che l’anima e’ immortale
ma pensare # conoscere
-Secondo Kant la conoscenza richiede 2 elementi:l’intuizione sensibile (grazie alla
quale l’oggetto e’dato) ed il concetto (grazie alla quale un oggetto e’ ricondotto a un’
unita’ sup. tramite l’intelletto).Il pe