N.B. TERMINE ASSENTE NEL CODICE PENALE.
Solitamente un alimento scadente è sofisticato per renderlo simile a un prodotto di ottima qualità. Si
usano additivi non consentiti.
- Aggiunta a carni alterate di sostanze (solfiti) in grado di ravvivarne il colore: colore non dato
da freschezza delle carni quindi;
- Impiego di coloranti per far apparire pasta all’uovo una comune pasta;
- Mozzarella trattata con perossido di benzoile con effetto di sbiancamento
- Salsiccia fresca trattata con additivo a base di anidride solforosa per renderla di colore rosso
Sono comunque ammesse pratiche tendenti a migliorare l’aspetto estetico o comunque le
caratteristiche organolettiche del prodotto (uso di coloranti, aromatizzanti, addensanti, gelificanti); in
questi casi sono da ritenersi sofisticati quegli alimenti in cui sia stata aggiunta una quantità di
additivo superiore a quella consentita.
Es. surimi: arrivano pani congelati con pasta di pesce che non sa di nulla. Pani congelati vengono
scongelati, viene amalgamato tutto e viene spruzzato additivo chimico all’essenza di granchio. È un
composto ottenuto chimicamente che ricorda il gusto del granchio.
Poi c’è un colorante: in Italia arancione, in Francia il viola.
Una volta che esce, è tagliata la corda a pezzettini ed è il surimi.
Non è l’esempio della sofisticazione, però vengono usati aromatizzanti (polpa di granchi), coloranti
(arancione) su un prodotto che non sa di nulla.
La storia degli additivi nasce con una negazione: che non possono essere usati per la realizzazione di
sostanze vendute. Ma poi ci sono le deroghe… ovvero in determinate quantità e in determinati
alimenti si può.
Fa la differenza non solo la QUANTITA’ ma anche il tipo di additivo riferito a una determinata
tipologia di prodotto.
I solfiti ad esempio NON SONO CONSENTITI IN UNA TIPOLOGIA DI PRODOTTO SPECIFICA:
le carni.
Differenza tra adulterazione e sofisticazione?
In entrambe c’è la mano dell’uomo, ma nell’adulterazione c’è la modifica del prodotto: togliendo
grasso al latte non te ne accorgi, il prodotto non appare modificato. Nella sofisticazione c’è la mano
dell’uomo per modificare le caratteristiche eterne del prodotto.
Far apparire qualcosa di diverso da quello che è (migliorare l’aspetto o mascherare i difetti).
Falsificazione: sostituzione totale di un alimento con un altro (aliud pro alio).
Esempio: burro e margarina; olio di semi immesso sul mercato come olio di oliva.
Contraffazione: azione fraudolenta finalizzata a conferire al prodotto alimentare una identità diversa
da quella propria o creare un prodotto ex novo apparentemente e ingannevolmente simile a quello
reale.
Frode sulla identità merceologica del prodotto: dare fraudolentemente l’apparenza di genuinità a
una sostanza che si distingue da quella imitata per caratteristiche qualitative e quantitative (materie
prime e semilavorati di valore qualitativo ed economico inferiore rispetto a quello dei prodotti
autentici, processi produttivi improntati al contenimento dei costi).
Frode sulla identità aziendale del prodotto: le caratteristiche esteriori sono tali da ricondurne la
fabbricazione anche sotto il profilo giuridico, ad un produttore diverso da quello reale.
Riproduzione abusiva del brevetto secondo il quale l’alimento è prodotto, atto ad ingannare il
consumatore.
Es. Comune formaggio per Parmigiano Reggiano: non fa male, ma può essere venduto a diverso
prezzo dal Parmigiano Reggiano (animali allevati sempre al pascolo nel P.R.).
Es. comune vino spumante per Champagne;
Frode sulla origine geografica di un prodotto: provenienza di materie prime usate o sulla
localizzazione del processo produttivo;
quindi per la contraffazione ci sono tre frodi:
- Identità merceologica
- Identità aziendale
- Origine geografica
È uno dei due aspetti di un fenomeno importante: AGROPIRATERIA. Comprende sia la
contraffazione che le pratiche di imitazione.
Contraffazione: azioni fraudolente che violano i diritti di proprietà intellettuale e/o industriale e i
relativi diritti di sfruttamento commerciale. Appropriazione indebita e riproduzione di una particolare
caratteristica di un prodotto autentico con la finalità esplicita di ingannare il consumatore.
Le pratiche di imitazione: azioni finalizzate a introdurre sul mercato prodotti, per genere e aspetto
molto simili ma volutamente non identici all’originale (!!!!).
Non ledono direttamente alcun diritto di proprietà intellettuale o industriale, vengono generalmente
realizzate nel rispetto della normativa e non sono né tecnicamente né giuridicamente assimilabili
come contraffazione ma piuttosto assimilabili ad azioni di concorrenza sleale confusoria.
Finalità: trarre in errore o comunque creare aspettative sui prodotti non corrispondenti la loro reale
identità.
Il loro rassomigliarsi può indurre il consumatore in errore.
Sono volutamente immessi sul mercato con lo scopo di indurre il consumatore in errore.
Imitazione di determinati tratti distintivi o caratteristiche del prodotto: così si evoca una identità
aziendale o geografica differente dalle reali usando in modo impropria colore, nomi, immagini, aspetti
fisionomici.
Il consumatore può essere quindi tratto in inganno in modo esplicito etichetta dichiara il falso o
implicito tipo di confezione, forma, marchio, pur in assenza di una oggettiva dichiarazione di
falso, possono confondere il consumatore.
Es. (kitkat e kicker)
Quando le pratiche di imitazione sono dirette ai prodotto alimentari italiani il fenomeno prende il
nome di IMITAZIONE ITALIAN SOUNDING.
Consiste nell’uso di denominazioni riferimenti immagini e segni che evocano l’Italia e alcuni dei suoi
più famosi prodotti tipici, per promuovere la commercializzazione di prodotti fatti all’estero e che
nulla hanno a che fare con i prodotti italiani.
Trae origine dalle grandi emigrazioni degli Italiani avvenute negli Stati Uniti, che hanno cominciato a
lavorare, produrre, esprimendo marchi che richiamassero il loro paese di origine. Marchi che
sembrano italiani: aggetti Italian, Italy, vocaboli italianeggianti.
Marchi notori per prodotti differenti da quelli a cui agli stessi si riferiscono: bellini pasta pasta,
rimanda al cocktail Bellini.
Ricette italiane non registrate come gli spaghetti sauce, al ragù...
Bandiera tricolore italiana e/o nomi e figure di note località italiane = pompeian olive oil, prodotto nel
Maryland, o il tramezzino al gusto di lasagna distribuito dalla catena tedesca.
Traduzioni di nomi italiani o denominazioni che evocano il prodotto originale: Barollo, evocative del
Barolo, o Cantia per Chianti, Pasta Schuta…
Ci sono nomi che richiamano la tradizione italiana; utilizzo dicitura Italian Style e accostamento
cromatico confezione che mima il tricolore.
Es. parmesan, parmesao, etc.
I numeri del problema: ecommerce. Si può acquistare qualsiasi cosa dal web e arriva a casa. Il
veterinario ispettore come fa in questi casi a fare ispezione?
Regolamento 625 prevede proprio delle modalità ben precise per cui l’autorità competente attraverso
dei nomi civetta, acquista o può acquistare prodotti, effettuare l’ispezione.
Frodi e legge:
si è detto che le frodi possono essere sanitarie: tossiche, sono una minaccia per la salute e quelle
commerciali che danneggiano gli interessi economici del consumatore.
Sanitarie: il presupposto è insito nella probabilità o certezza di procurare un danno alla salute, di
rendere potenzialmente o sicuramente nocive le derrate alimentari.
Pericolosità: consiste nella potenziale attitudine di una sostanza alimentare a cagionare un danno alla
salute. È la probabilità di un evento temuto.
Nocività: consiste nell’attitudine che ha una sostanza alimentare di creare un concentro pericolo a chi
la consuma. La pericolosità non è data da una ipotetica ed astratta possibilità di nocumento, ma
dall’attitudine concreta e già immanente nel prodotto di provocare un danno alla salute se consumato
nelle condizioni in cui in quel momento si trova.
Nelle frodi che riguardano i prodotti alimentari quasi inevitabilmente alla valenza specifica
economico/commerciale se ne affianca una sanitaria, salutistica e/o nutrizionale. L’inganno sulla
presenza o meno di un ingrediente piuttosto che di un altro in una sostanza alimentare, oltre che
incidere sul valore commerciale del prodotto, può incidere anche pesantemente sulla salute
dell’acquirente consumatore.
Come si inquadrano le frodi dal punto di vista giuridico?
Illecito penale (reato):
- Reato delitto: pene ergastolo, reclusione, multa libro secondo del codice penale,
possono essere dolosi, colposi, e sono puniti più gravemente rispetto alle contravvenzioni
- Reato contravvenzione: pene arresto e/o dell’ammenda libro terzo del codice penale,
numerose disposizioni di leggi speciali
- Illecito amministrativo pena sanzione pecuniaria di tipo amministrativo.
Sostanzialmente reclusione e arresto non vedono differenze: la differenza è nella tipologia: se sono
punito con 3 mesi di reclusione ho commesso un reato delitto, se ho 3 mesi di arresto o 6, più della
reclusione, ho avuto un delitto contravvenzione. Reato delitto è più grave di reato contravvenzione.
La pena che sia limitazione di libertà o che sia pecuniaria, cambia solo per quanto riguarda il nome.
Definizione di reato: dal punto di vista formale o giuridico il reato è quel fatto giuridico
espressamente previsto dalla legge (principio di legalità) al quale l’ordinamento giuridico ricollega
come conseguenza la sanzione. Dal punto di vista strutturale pertanto il reato è quel fatto umano
attribuibile al soggetto (principio di materialità) offensivo di un bene giuridicamente tutelato (da una
lesione o in certi casi anche solo da una minaccia) sanzionato con pena proporzionale alla rilevanza
del bene tutelato, in cui la sanzione svolte la funzione di rieducazione del condannato.
Il reato previsto disciplinato e sanzionato dall’ordinamento giuridico si distingue dall’illecito
amministrativo e civile per la diversa natura della sanzione prevista.
I beni sono diversi, un bene può essere la salute, oppure la liceità delle transazioni commerciali:
quando vengono perpetuate azioni contrarie alla liceità (la piena ammissibilità nell'ambito della norma
o della consuetudine) delle transazioni.
Le frodi costituiscono un reato?
Le sanitarie ledono il diritto alla salute del singolo e/o della collettività; e le commerciali ledono i
diritti contrattuali e patrimoniali del consumatore.
Quindi dal momento in cui ledono dei diritti comun
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Ispezione dei prodotti trasformati- Gestione delle emergenze non epidemiche
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Appunti di Ispezione degli alimenti di origine animale: prodotti trasformati
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Appunti di Gestione delle emergenze non epidemiche
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