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L’INTERVISTA DISCORSIVA
L’intervista discorsiva è una forma speciale di conversazione nella quale due o più persone si
impegnano in un’interazione verbale nell’intento di raggiungere una meta cognitiva
precedentemente definita ( ex ante) dal ricercatore che ha dato impulso a questa interazione. In
questo tipo di conversazione è presente l’asimmetria fra gli interlocutori: è chi conduce l’intervista a
stabilire gli obiettivi cognitivi della conversazione e a dettarne il ritmo ponendo domande a cui
l’intervistato è chiamato a rispondere; quest’ultimo può comunque sottrarsi alle richieste di chi
pone le domande. Le persone coinvolte nell’intervista agiscono con scopi diversi: per
l’intervistatore è importante acquisire una rappresentazione accurata dell’esperienza del proprio
interlocutore per chi risponde è necessario consegnare l’immagine di sé che ritiene più appropriata
al contesto interattivo di cui è parte. Le tipologie di intervista possono essere diverse.
Nell’intervista discorsiva l’intervistato risponde alle domande con parole sue, costruendo nel
modo che gli è più congeniale il proprio discorso. Questo tipo di intervista consegna a chi la usa
non solo un insieme di informazioni sugli intervistati, sul loro profilo socio-demografico, sulle
credenze, sugli atteggiamenti che li contraddistinguono ma anche un discorso; nel mettere in forma
il proprio discorso, l’intervistato ricorre ad uno specifico registro espressivo, scegliendo le parole
giuste. I discorsi che vengono consegnati sono caratterizzati da una specifica coloritura emotiva,
fatta di rabbia, gioia, gesti, pianto, silenzio. Questo tipo di intervista può essere:
-convenzionale, quando ci sono due interlocutori, intervistatore e intervistato;
-in tandem, quando si aggiunge una terza figura che svolge la funzione di mediatore, facilitando la
comunicazione tra chi fa le domande e chi risponde;
-di gruppo, quando c’è l’intervistatore, il mediatore e una coppia di persone o un piccolo gruppo di
intervistati. Chi conduce l’intervista può rilevare insieme ai discorsi dei propri interlocutori anche le
relazioni fra loro.
L’intervista discorsiva può avere un’altra distinzione che riguarda la modalità di conduzione della
conversazione:
intervista libera se l’intervistatore si limita a porre all’interlocutore il tema della conversazione,
introducendolo con la domanda, per disporsi poi in un atteggiamento di ascolto lasciando che sia
l’intervistato a costruire da sé il proprio discorso;
intervista guidata l’intervistatore conduce la conversazione seguendo una traccia che raccoglie un
insieme di temi sui quali ritiene importante acquisire delle risposte.
Riguardo gli argomenti, l’intervista discorsiva può essere applicata nello studio di tutto ciò che ha a
che fare con il mondo interno degli individui, credenze, valori, emozioni, ragionamenti.
Nell’intervista strutturata chi prende parte risponde alle domande che gli porge l’intervistatore
scegliendo le parole da una lista predefinita costitutiva del questionario.
Traccia di intervista
Le domande da cui muove, (parte) la ricerca individuano i contenuti sui quali gli intervistati sono
interpellati; per quanto riguarda l’analisi è decisiva l’importanza che le procedure scelte
attribuiscono all’autonomia dell’intervistato nel definire i termini del proprio discorso e la linea
narrativa. L’intervistatore solleciterà la produzione di risposte che gli preme acquisire in due modi:
rivolgendogli domande progettate, studiate e inventando domande al momento. Non è necessario
porre tutte le domande progettate , quel che occorre all’intervistatore è acquisire le risposte utili al
proprio fine.
E’ opportuno organizzare la traccia a partire dai temi su cui si vuole sviluppare la conversazione con
l’intervistato; per ciascun tema è utile preparare delle domande per sollecitare la produzione
discorsiva dell’interlocutore; è bene poi istituire tra essi una gerarchia, quindi individuare le
tematiche (gli argomenti) fondamentali.
E’ necessario che l’intervistatore sia consapevole del disegno di ricerca e delle domande a cui lo
studio si propone di rispondere, solo così è possibile scegliere la formulazione più adatta di una
domanda ed inventarne di nuove che siano pertinenti. E’ importante che gli intervistati vengano
sollecitati a riportare eventi concreti di cui hanno fatto esperienza, “fatti e fattarelli” che vanno ad
arricchire la definizione della situazione.
Procedure di ridefinizione work in progress del profilo del campione
Il profilo dei partecipanti dipende dalla domanda da cui muove lo studio. Tale profilo viene definito
attraverso il processo di tipizzazione che identifica categorie aperte alle quali attribuiamo le
caratteristiche che riteniamo rilevanti per il nostro studio.
Il profilo del campione ( campionamento) si può perfezionare anche durante la ricerca, da qui la
necessità di un second stage sampling ( secondo campionamento) arricchendo così l’insieme dei
casi interpellati.
Costruzione del dato:intervista discorsiva
La costruzione della documentazione empirica si compone di 3 operazioni:
1) Contatto con gli intervistati seguito dalla presentazione della ricerca;
2) Conduzione dell’intervista;
3) Trascrizione verbatim del colloquio. (trascrizione audio in formato testo).
Questi passaggi assumono configurazioni diverse a seconda che l’intervista sia condotta in presenza
o a distanza.
Contatto con gli intervistati seguito dalla presentazione della ricerca
in primis
Per condurre un’intervista discorsiva occorre ottenere il consenso
degli intervistati. Il primo contatto può essere preso direttamente dal gruppo di
ricerca o da un mediatore (intermediario) il quale sceglie le persone da
avvicinare; questa procedura si applica sia per l’intervista in presenza che per
quella online o ibrida. Se non è l’intermediario a selezionare i candidati è il
gruppo di ricerca che deve scegliere se contattare i candidati telefonicamente,
tramite lettera, attraverso i social o di persona. Durante il primo contatto si
forniscono informazioni chiare sulla ricerca, rassicurazioni sulla natura dello
studio e l’uso che verrà fatto di ciò che loro diranno; occorrerà dare conto di
come si è giunti al nome della persona candidata.
Conduzione dell’intervista
Con il primo contatto l’intervista è già cominciata, i primi momenti sono
fondamentali, l’intervistato comprende chi è la persona con cui dovrà
impegnarsi in una lunga conversazione e cercherà di capire quanto e se può
fidarsi dell’intervistatore il quale dovrà informare e rassicurare il suo
interlocutore al quale presenterà con più dettagli quanto lo aspetta; tali
preliminari dell’intervista si collocano spesso all’interno delle forme di ospitalità
proprio degli interlocutori, le quali vengono meno nel caso di un’intervista
online.
Fa parte dei preliminari la negoziazione delle condizioni di realizzazione
dell’intervista, per la realizzazione di una buona intervista è importante che ciò
che l’interlocutore dirà verrà ascoltato solo dall’intervistatore, quindi è
necessario allontanare eventuali individui.
Per quanto riguarda la durata dell’intervista bisogna accertarsi di disporre del
tempo richiesto per la realizzazione, se emerge qualche problema è bene
rinegoziare le condizioni di realizzazione dell’intervista.
Prima di iniziare la registrazione per l’intervista è bene fornire all’interlocutore
alcune indicazioni su quanto gli verrà chiesto, precisare che per le domande
rivolte non esistono risposte giuste o sbagliate. E’ utile invitare l’intervistato a
descrivere e raccontare situazioni specifiche di cui ha fatto esperienza che sono
indispensabili per l’analisi di che trattasi. Importante è il carattere confidenziale
della conversazione.
Le prime fasi, i primi 5 minuti sono fondamentali e l’intervistatore deve con
ogni mezzo spronare l’interlocutore a formare un discorso. L’intervistatore nei
confronti dell’interlocutore deve mettersi in una posizione di ascolto,
accettazione e sostegno dei discorsi, deve aiutare l’intervistato a costruire
liberamente il proprio discorso rivolgendogli delle domande dirette che portano
l’intervistato verso l’osservazione critica di sé e a favorire l’articolazione della
narrazione.
È fondamentale mostrare segnali di attenzione e di interesse e saper
• praticare:
Il silenzio, attraverso l’uso del corpo, spinge a proseguire il discorso;
I continuators , mormorii (mmmh, aahah). che segnalano a chi ci sta di
fronte la partecipazione al suo discorso e lo invitano a proseguire;
La tecnica dell’eco, o del rilancio a specchio, che consiste nella
riproposizione delle ultime parole del soggetto intervistato prima di
interrompersi.
Sul piano dell’accettazione è necessario comunicare al nostro interlocutore la
nostra accettazione umana, morale e culturale delle scelte di vita e del loro
essere al mondo. L’accettazione si esprime evitando esclamazioni di sorpresa
o di sgomento o espressioni, anche facciali, di disapprovazione e chiedendo
come perchè
sempre il e mai il .
La trascrizione dell’intervista
La trascrizione ortografica della registrazione del colloquio trasforma
l’intervista in un testo scritto, sia nel caso di intervista online che in presenza. Il
testo scritto i dovrà dare conto
mpone delle semplificazioni rispetto all’interazione,
delle modalità comunicative adottate che possono essere ricondotte a tre
dimensioni:
- Linguistica: ciò che viene detto durante l’intervista attraverso l’impiego
solo di parole;
- Paralinguistica: ( come viene detto) Trascrizione degli aspetti
paralinguistici:
- MAIUSCOLO: tono di voce elevato.
- (a bassa voce): basso tono di voce.
- Vocale ripetuta: prolungamento di un suono (es. ancoraaa).
- … : Pausa breve, fino a tre secondi.
- (lunga pausa) Pausa lunga, sopra i tre secondi.
- Extra linguistica: (il linguaggio del corpo ) , postura, movimenti,
pianto, sorriso, sospiri, colpi di tosse e simili
La trascrizione deve tener conto anche degli elementi di contesto: luogo
dell’intervista, passaggio improvviso di altre persone, profumi, che comportano
variazioni della scena interattiva e non lasciano traccia della registrazione
audio ma essendo rilevanti devono essere scritti.
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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