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MODULO III Lezione 1: Lo social sharing è alla base dei social network

l'attività di condivisione e redistribuzione di contenuti prodotti. È il motore fondamentale dei flussi di comunicazione che si costruiscono all'interno del Web 2.0. Il web si basa sul user generated content cioè sui contenuti prodotti dagli utenti. Se prima l'importanza dell'utente all'interno del web era relativa oggi sono la spina dorsale - i social media senza gli utenti non potrebbero esistere. Ad oggi, su qualunque contenuto online, sono presenti dei tasti "sharing buttons" che permettono di condividere quel contenuto sulle diverse piattaforme online. Il social sharing ha un ruolo fondamentale nella costruzione di socialità all'interno della rete dei social media e della loro dinamicità; proprio perché alimenta continuamente la produzione di nuovi contenuti. Non tutti gli utenti dei social media producono contenuti.

La regola dell'1%. Essa prova a rappresentare graficamente come si distribuiscono gli utenti dei social media in base alla loro propensione alla produzione di nuovi contenuti. È una piramide in cui si sottolinea come gli atti comunicativi degli utenti non sono tutti uguali MA si modificano e si differenziano in maniera consistente. Secondo questa regola:

  • l'1% di tutti gli utenti a livello globale produce effettivamente contenuti;
  • il 9% reagisce a questi contenuti, cioè li commenta/condivide/rilancia;
  • il 90% si limita a leggere e consultare.

Al concetto di social sharing si associa il concetto di spreadability, cioè di condivisibilità del contenuto. Non è solamente la protezione individuale a permettere la condivisione di un contenuto rispetto ad un altro, ma entrano in gioco altri elementi sociologicamente molto rilevanti come il concetto di fiducia, di credibilità. L'attività di condivisione conferisce agli utenti la

Possibilità e la capacità di incidere sulle rappresentazioni e sulle interpretazioni della realtà. La condivisibilità di un contenuto è il suo potenziale tecnico e culturale delle audience di condividere secondo i propri scopi e i propri obiettivi. Secondo Van Dijck il social sharing è un elemento centrale nella cultura della condivisibilità. Da un lato vi è una dimensione relativa al contenuto stesso cioè ciò che viene considerato rilevante o meno da chi decide di condividere. Dall'altro lato è una dimensione individuale/soggettiva, legata alla condivisione. Il social sharing ha un valore sociale perché da una parte è un elemento di pressione sugli utenti (=siamo tutti spinti a condividere, ogni contenuto ha un bottone dedicato alla condivisione); dall'altro vi è una condivisione connotata positivamente rispetto alla popolarità (=più un contenuto è condiviso,

più l’algoritmo tenderà a rendere quel contenuto il più visibile possibile). Nel flusso della vostra bacheca sui social risulteranno essere più frequenti i contenuti condivisi da chi ha un’attività di condivisione più articolata. In definitiva, il social sharing è un elemento strutturale delle architetture di rete e al contempo contribuisce a creare forme di socialità all’interno dei social (like, commento positivo o negativo).

Può essere analizzato in quanto atto comunicativo = atti dotati di senso e di un valore sociale, culturale e politico. Nel concreto se noi decidiamo di condividere è perché pensiamo che possa essere utile per la nostra rete di contatti/perché caratterizza la nostra posizione su quell’argomento/ genererà un dibattito. Possiamo riassumere in due punti:

  1. in quanto atto comunicativo
  2. creare legami

Secondo Bruno Latour, sociologo francese, i social media possono

essere considerati in due modi: 1. Intermediari: veicolo di trasporto di comunicazione finalizzata a distribuire contenuti. 2. Mediatori: rendono possibili forme di comunicazione che generano ulteriori feedback. Il social sharing all'interno del social media influisce sul valore del contenuto -> più condiviso un contenuto e più questo acquisisce valore. È poi un elemento di socialità perché incrementa la condivisione, si intensificano le relazioni sociali perché attraverso quel contenuto ricevono apprezzamenti. Infine, rimodella la modalità di circolazione di questo contenuto perché può essere condiviso su diverse piattaforme in modalità differenti, con finalità differenti. Motivazioni della condivisione: ● motivazioni legate alla cura delle relazioni: contenuti informativi, parodici, interessanti; considerati di valore per la propria cerchia sociale. Un esempio è il gender reveal = si condivide in rete.

Il momento in cui si scopre il sesso del proprio figlio.

Motivazioni legate all'espressione del sé: contenuti che contribuiscono a costruire in rete la mia identità o che rivelano le mie posizioni rispetto a un determinato argomento; che esprimono le mie preferenze o sottolineano i valori che orientano la mia azione. Questa condivisione può avvenire sia in termini positivi (condivido un contenuto perché condivido il senso) oppure condivido un contenuto per denunciare la posizione. Queste motivazioni sono legate anche all'autorealizzazione -> il contenuto che ho condiviso ha un valore esclusivo per me o esalta una mia abilità.

Motivazioni legate all'azione all'interno dei social media: contenuti che raccontano l'adesione/opposizione a cause specifiche. Rappresentano il consolidamento e l'appartenenza ad una rete sociale (#blacklivesmatter).

CASO DI STUDI: Austin 2016-> tweet inviato da privato cittadino con una

piccolissima retedi contatti (circa 40). In poche ore diventa un caso virale che necessita da parte dell'autorestesso di una smentita. Questo signore nel novembre 2016 torna a casa dal lavoro e si accorge che vi sono moltissimi bus parcheggiati ad Austin. Secondo il tweet da lui postato ci sarebbe stata una convention del partito repubblicano a cui i democratici avrebbero risposto con una manifestazione. Quegli autobus erano lì perché avevano portato i manifestanti del partito democratico ad Austin, affermando che non sono poi così spontanei. Aggiunge 3 hashtag: #fakeportest #trump2016 #austin. Diventa virale proprio perché viene presentato come una testimonianza diretta. Il tweet raggiunge Reddit, inizia ad essere ricondiviso. Arriva a FreeRepublic ed è condiviso da più di 300.000 persone. L'uomo a ripostare il tweet con aggiunta la scritta "fake" ma questo tweet raggiunge solamente 25 like e 27 ritwitt. Successivamente il 3

flusso di comunicazione fa confutare l'informazione da parte di Snoperche riesce a capire il motivo per cui vi erano tutti questi bus ossia una convention diun'azienda di software privata. Tuttavia l'articolo viene condiviso solamente 6000 volte. Esso è un caso paradigmatico interessante proprio perché mette in evidenza come la spreadability di un contenuto prenda vita propria e non sia necessariamente associata allavolontà dell'autore stesso. Gli aspetti chiave:

  • non si tratta di una fake news perché gli autobus c'erano davvero ma è un'interpretazione non verificata.
  • il tweet originale è stato visto come affidabile e credibile da diversi pubblici
  • chi ha condiviso inizialmente il tweet: i partecipanti ai forum di FreeRepublic.
  • La Credibilità ha attivato la diffusione del tweet a livello virale.
  • I flussi di informazione hanno imboccato linee divergenti.

L'analisi delle cascate è uno dei modelli

più interessanti e più significativi che ci aiutano a capire il caso che abbiamo presentato. E’ propria delle tecniche della social network analysisè interpretabile come l’attività che i soggetti in rete fanno dopo aver osservato il comportamento degli altri e si impegnano a riprodurlo, a ricondividerlo. A cascata, sui social network, un’informazione può diffondersi attraverso la sovrapposizione su larga scala di brevi catene di condivisione. Non è necessariamente detto che quella stessa informazione provenga da un unico contatto ma molto spesso ci sono piccole catene di condivisione che si riproducono velocemente. Esempio: Zerocalcare-fumettista romano- quando viene a mancare una persona molto nota, si formano sulle nostre bacheche brevi catene di condivisione.

Con omofilia delle reti si intende l’attrazione tra i soggetti, dovuta alla presenza di tratti comuni e la tendenza di questi ad associarsi sulla base di affinità.

fiducia sono diversi. La credibilità, invece, dipende da vari fattori come l'autorevolezza, l'accuratezza delle informazioni e la coerenza con le nostre convinzioni. In conclusione, i social media hanno un impatto significativo sulla nostra comunicazione e sulle nostre interazioni sociali. Sono strumenti potenti che possono amplificare le nostre idee e creare una sorta di filtro che ci fa vedere solo ciò con cui siamo d'accordo. Tuttavia, è importante essere consapevoli di questi meccanismi e cercare di espandere le nostre prospettive per evitare di cadere in una bolla informativa.

fiducia sono diversi da quelli che governano i rapporti tra utenti e media tradizionali (come nell'esempio di Austin): Alcune ricerche, come quella dell'Edelman Trust Barometer 2020 dimostra come il concetto di fiducia, se diversamente articolato, con un costante calo della stessa nei confronti dei media tradizionali a favore delle reti comunitarie.

Trust Barometer 2020: il pubblico informato è un pubblico che ha più fiducia nei confronti delle diverse componenti. Si mette in evidenza come la preoccupazione e il fatto che queste tecnologie vengono percepite come fuori controllo - ha un declino in Francia ma anche in Italia. Il 61% è d'accordo con l'affermazione che "la tecnologia sta cambiando in maniera troppo veloce"; il 66% è preoccupato rispetto al fatto che la tecnologia renderà impossibile capire se ciò che le persone stanno vedendo o ascoltando sia vero oppure no. Il 61% è d'accordo che i governi

Non stanno comprendendo come queste tecnologie stanno avanzando in maniera molto veloce e che devono essere regolate in maniera efficiente.

Dettagli
A.A. 2023-2024
52 pagine
2 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher beatricemarianiunimarconi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Internet e social media studies e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Guglielmo Marconi di Roma o del prof Morreale Domenico.