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DEFINIZIONE DEI TEMI DI RICERCA
Che comprendono la definizione del campo di studio, la definizione del problema, gli obiettivi di ricerca e le questioni da affrontare, come scegliere una comunità online appropriata? Grazie a:
- La rilevanza;
- Il traffico;
- Le numerosità delle comunicazioni;
- L'interazione tra i membri.
IDENTIFICAZIONE E SELEZIONE DELLE COMUNITÀ ONLINE
Una volta identificato e svolto il proprio campo di analisi, l'accesso al campo all'interno delle comunità online potrebbe essere più facile rispetto all'offline perché è più facile svolgere una ricerca coperta rispetto a una ricerca scoperta.
Immergersi all'interno di una comunità online significa di fatto imparare i rituali e la cultura di queste comunità che è stata selezionata come oggetto di studio, e quindi capire quali sono.
Le modalità con cui si vuole interagire all'interno della comunità per immergersi nel modo più completo possibile. Questa immersione online del proprio oggetto di studio può avvenire in due modi possibili: o rimanendo anonimi, e quindi svolgendo una ricerca coperta, fingendosi un'altra persona rispetto a ciò che si è veramente (questo viene raccolto in un termine definito come "Luking", e quindi partecipare all'interno di una comunità senza però scrivere, postare e rispondere, quindi di fatto solo guardando ciò che accade); oppure facendo una ricerca scoperta che richiede una serie di passaggi, come per esempio una presentazione di sé, cioè chi siamo, cosa vogliamo all'interno della comunità oppure entrare in contatto con i membri di questa comunità spiegando le ragioni della nostra partecipazione esplicitando gli obiettivi della nostra ricerca su gradi diversi.
DATI: ARCHIVI
Prodotti a prescindere dall'osservazione
DATI RICAVATI DALL'OSSERVAZIONE
- Frutto della relazione tra membri e ricercatore
- Possono anche essere stimolati e sollecitati dal ricercatore stesso
NOTE DI CAMPO
- Prodotte dal ricercatore
- Note sull'osservazione e sugli aspetti riflessivi della ricerca sul campo
ANALISI DEI DATI
Costruzione di sistemi e di classificazione che devono essere sintesi e contestualizzazione ecodificazione per poi essere rielaborati.
→ Alcuni esempi di partecipazione netnografica apprendere
- Trovare similitudini
- Assorbire la cultura della comunità
- Apprendere le regole del gruppo
- Acquisite senso di appartenenza
- Riflettere sul feedback
- Affinare gli strumenti
- Postare commenti
- Fare domande
- Ricevere feedback
- Farsi coinvolgere in progetti
- Valutare e correggere e assumere ruoli di Leadership
UN ESEMPIO DI NETNOGRAFIA
Nove antropologi hanno trascorso 15 mesi vivendo in 9 comunità in tutto il mondo, ricercando il ruolo dei
social media nella vita quotidiana delle persone :
PRINCIPALI ESITI DI RICERCA:
- I social media non portano le persone ad essere più individualiste
- Per alcune persone i social non mirano all'istruzione, ma sono essi stessi istruzione;
- Ci sono diversi tipi di selfie.
PRATICHE SOCIALI DI RELAZIONE IN RETE
SOCIAL SHARING
Il concetto di social sharing è qualcosa che riguarda tutti noi ed è alla base dei social network e delle attività svolte sui social, in quanto lo sharing deriva dalla parola TO SHARE, che in inglese significa condividere.
Lo sharing è l'attività di condivisione e di ridistribuzione dei contenuti, motore fondamentale dei flussi di comunicazione all'interno dei social media (e del web 2.0), perché gli utenti ed i contenuti da loro generati (User Generated Content) sono il valore aggiunto del web 2.0: social media che senza utenti, non potrebbero esistere.
Quindi, se prima l'importanza
La presenza dell'utente all'interno del web era relativa, oggi con il web 2.0 e tutte le sue evoluzioni (il Web 3.0 ecc..), gli utenti ed i loro contenuti sono la spina dorsale del web 2.0, tanto che i social media, senza gli utenti non potrebbero esistere.
L'importanza dello sharing e della condivisione è anche data dal fatto che ormai su qualunque contenuto online, sono presenti dei tasti, gli "SHARING BOTTONS", che permettono di condividere quel contenuto sulle diverse piattaforme online. Gli Sharing Bottons garantiscono dinamicità e socialità del network.
LA REGOLA DELL' 1%
Secondo questa regola, le attività sui social media non sono uguali per tutti, ma si differenziano in base al modo in cui gli utenti partecipano. Questa piramide evidenzia come gli atti comunicativi degli utenti sui social media non sono tutti uguali, si differenziano in maniera consistente, questo perché solamente l'1% di tutti gli utenti a livello globale
produce effettivamente contenuti, il 9% reagisce a questi contenuti (li commenta, li condivide, li rilancia e opera uno sharing di questi contenuti), e il 90% si limita solamente a leggere e a consultare.
Quindi, la differenziazione in base alla tipologia di partecipazione è fondamentale per capire di cosa si parla quando parliamo di social sharing, perché all'idea e al concetto di social sharing si associa il concetto di Spread Ability, ovvero il concetto di condivisibilità del contenuto.
SPREADABILITY O CONDIVISIBILITÀ
L'attività di condivisione conferisce agli utenti la capacità di incidere sulle rappresentazioni e interpretazioni della realtà. In questo senso, la spreadability, ossia la condivisibilità di un contenuto, è il potenziale tecnico e culturale delle audience di condividere secondo i propri scopi e obiettivi, e quindi, secondo Van Dijk (2013), il social sharing è un elemento centrale della cultura.
della connettività promossa dai social media. Il social sharing è considerato un valore morale in quanto: - Elemento di pressione sugli utenti: siamo tutti spinti a condividere; - Condivisione connotata positivamente rispetto alla popolarità: gli algoritmi "premiano" i contenuti più condivisi. Il social sharing è quindi un elemento strutturale delle architetture di rete e al contempo una forma di socialità propria dei social media. IL SOCIAL SHARING COME ATTO COMUNICATIVO Le attività di social sharing sono percepite dagli utenti come un atto dotato di un senso e un valore sociale, culturale e anche politico. 1. Si condivide per costruire legami. 2. La condivisione è anche un atto di comunicazione, in quanto attività relazionale. Secondo Bruno Latour, i social media possono essere considerati come intermediari, veicoli di comunicazione finalizzati alla distribuzione.comunità di riferimento)- Motivi legati all'espressione di sé (contenuti che permettono di mostrare la propria personalità, i propri interessi o le proprie opinioni)- Motivi legati all'utilità sociale (contenuti che possono essere utili o di aiuto per gli altri)propria cerchia sociale )- Motivazioni legate all'espressione del sé (contenuti che rivelano parte della propria identità, sia in termini di valori che di preferenze) e della autorealizzazione (contenuti che hanno un valore esclusivo o perché esplicano una particolare abilità di chi li condivide)- Motivazioni legate all'azione dell'interno dei social media (contenuti che raccontano l'adesione a cause specifiche, ed in generale rappresentano il consolidamento all'appartenenza ad una rete sociale es. #notinmyname #blacklivesmatter #cleanseas)
UNO STUDIO DI CASO: AUSTIN 2016
Il primo Tweet – 9 Novembre 2016
Il sig. Erik Tucker, tornando dal lavoro, scatta una foto ad Austin in cui si vedono decine e decine di bus parcheggiati vicino al luogo dell'imminente convention dei democratici. Pubblica la foto su Twitter con questo testo: "I manifestanti anti Trump ad Austin oggi non sono così spontanei come sembrano. Ecco
sono: - L'uso degli hashtag (#fakeprotest, #Trump2016, #Austin) per categorizzare il contenuto del tweet. - La diffusione del tweet su diverse piattaforme, come Reddit e FreeRepublic. - Il numero significativo di persone che hanno condiviso il tweet originale (oltre 300.000). - La presenza di un tweet di rettifica che smentisce l'informazione falsa. - La confutazione dell'informazione da parte del sito Snoper, condivisa da circa 6.000 persone. Ecco come potrebbe essere formattato il testo utilizzando tag html:gliautobus su cui sono arrivati. fakeprotest Trump2016 Austin
La prima diffusione – 10 Novembre 2016
Il tweet raggiunge Reddit (attraverso l'hashtag Trump2016) e inizia ad essere ricondiviso erilanciato, presentato come testimonianza diretta. Da Reddit arriva a FreeRepublic , forumrepubblicano: il tweet è condiviso da oltre 300.000 persone.
La divergenza dei flussi di comunicazione – 11 Novembre 2016
Il giorno successivo si strutturano tre flussi diversi di comunicazione , che divergonodefinitivamente.
- Il tweet originale raggiunge 16.000 retweet e oltre 300.000 condivisioni.
- Il tweet di rettifica (cui è stata aggiunta da Tucker la scritta "falso") raggiunge i 25 like e 27 retweet.
- La confutazione dell’informazione (con le interviste agli organizzatori della convention cuierano destinati i passeggeri dei bus) da parte del sito Snoper è condivisa poco meno di 6.000 volte.
Gli aspetti chiave di questo esempio paradigmatico sono:
- L'uso degli hashtag (fakeprotest, Trump2016, Austin) per categorizzare il contenuto del tweet.
- La diffusione del tweet su diverse piattaforme, come Reddit e FreeRepublic.
- Il numero significativo di persone che hanno condiviso il tweet originale (oltre 300.000).
- La presenza di un tweet di rettifica che smentisce l'informazione falsa.
- La confutazione dell'informazione da parte del sito Snoper, condivisa da circa 6.000 persone.