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ASSISTENZA POSTOPERATORIA

Si intende per assistenza postoperatoria l'insieme di provvedimenti atti a far superare la malattia postoperatoria al paziente. Decorre dalla conclusione dell'intervento fino alla sua dimissione. Se tutta l'assistenza infermieristica è stata correttamente condotta, l'intervento avrà esito positivo.

FATTORI DI RISCHIO OPERATORIO

Obesità: la mole eccessiva di peso e tessuto adiposo possono far ritardare la cicatrizzazione della ferita chirurgica, aumentano il rischio di polmonite postoperatoria e di infezioni per mancata mobilità. Il paziente deve quindi perdere peso prima dell'intervento (sericovero programmato) e abolire eventualmente il fumo, se ne fa uso. Considerare la giusta dose di farmaci anestetici (vista la correlazione con il peso), utilizzare sempre sostegni meccanici per trasportare il paziente letto-letto (per non affaticare la schiena degli operatori), preferire sempre le iniezioni sottocutanee o per endovena.

permanere a letto per periodi prolungati. Pertanto, è fondamentale prestare particolare attenzione alla prevenzione delle ulcere da decubito e garantire una corretta mobilizzazione del paziente. Inoltre, è importante considerare che il paziente anziano potrebbe avere una maggiore fragilità ossea, quindi è necessario prestare attenzione per evitare fratture durante il trasferimento o la mobilizzazione. Infine, è fondamentale coinvolgere il paziente anziano nel processo decisionale e garantire un'adeguata comunicazione per comprendere le sue esigenze e preferenze. Ricordate sempre di consultare il medico o il personale sanitario competente per ulteriori informazioni e indicazioni specifiche.assumere i farmaci in dosi minori. Dal punto di vista neurologico, essi in un nuovo ambiente, come quello ospedaliero, si trovano disorientati, mentre quando ritornano a casa si ri-orientano. Rispettare i suoi tempi abituali di pasto, sonno e veglia. Malattie cardiovascolari: bilancio idroelettrolitico adeguato, in quanto un cardiopatico deve evitare un sovraccarico di liquidi, incoraggiare cambi di posizione (mai con sforzi improvvisi), evitare immobilizzazioni prolungate (rischio di stasi), impiegare calze antitrombotiche prima e dopo l'intervento. Attenzione all'ipossia. Diabete mellito: questa malattia metabolica pone la nostra attenzione a: minore capacità di rimarginamento delle ferite, iperglicemia potenziata anche dallo stress pre chirurgico, glicosuria, chetoacidosi e rassicurare il paziente che, in caso di malattia controllata, il rischio operatorio non è superiore a quello di un soggetto normale. Controllare in ogni fase la glicemia. Dipendenza da alcol: per questo tipo di malattia, è importante fornire supporto per la disintossicazione e prevenire eventuali sintomi di astinenza.

Pazienti il rischio è quello di una maggiore tolleranza agli anestetici, possono avere reazioni di ab ingestis e vomitare. Considerare che questi possono avere delirium tremens entro 72 ore dall'ultima assunzione di alcolici e sono a rischio di malnutrizione.

Malattie polmonari: rischio rappresentato dalle atelattasie (fenomeno attraverso il quale i polmoni perdono elasticità e tutta l'aria al loro interno, collassando su se stessi). L'approccio terapeutico si basa su spirometria, tosse efficace, sospensione del fumo e dell'alcol, uso di broncodilatatori, igiene orale ed evitare farmaci che deprimono il sistema respiratorio.

Altri tipi di rischio chirurgico basati su: polifarmacoterapia, tipo di intervento chirurgico, di anestesia e gravità della malattia.

La sala operatoria è composta da vari filtri: la zona settica, la zona di decontaminazione (dove è previsto che gli operatori facciano il lavaggio chirurgico delle mani), la zona asettica.

(dove è presente la sala operatoria e la sala di risveglio), la zona di sterilizzazione degli strumenti. In sala ci sono operatori fissi come lo strumentista, l'infermiere di sala e l'infermiere di anestesia, oltre a figure variabili che sono presenti in base al tipo di intervento, come il tecnico di radiologia, l'operatore socio-sanitario con formazione complementare (O.S.S.S.) e il tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare. Lo strumentista è la figura che in sala si occupa di predisporre e scegliere gli strumenti da utilizzare nell'intervento e li porge nel modo corretto, al fine di evitare di fare male al chirurgo o farsi male. Aiuta i chirurghi nella vestizione asettica e viene a sua volta aiutato dall'OSSS o dall'infermiere di sala. La modalità asettica avviene dopo il lavaggio chirurgico delle mani: l'operatore in procinto di vestizione si presenta con le mani più alte dei gomiti e con il dorso rivolto.all'esterno ancora bagnati (1), si fa passare due tovagliette sterili diverse per ogni braccio, tamponandolo (2), poi si fa vestire con il camice con le maniche davanti e, sempre con l'aiuto di un collaboratore, se lo fa chiudere con dei laccetti a distanza (3). A questo punto possiamo indossare i guanti sterili e agire sul campo operatorio (4). CAMPO OPERATORIO Paziente disteso sul lettino. Il chirurgo è stato munito di arcella reniforme con Betadine e garze sterili con i quali spennella la sede della cute che verrà incisa. L* strumentista allontana quelle garze e comincia a contare quelle usate (al fine di assicurarsi della loro rimozione, scrivendolo poi sulla checklist). A questo punto il paziente viene coperto da teli sterili. SCHEMATIZZAZIONE STRUMENTI In sala esiste uno schema secondo il quale i tavoli servitori e carrelli servitori devono essere disposti (che ospitano gli strumenti di

diverse dimensioni), in modo tale che l'operatore sappia trovarli al momento dell'intervento e che anche chi entra in turno successivamente possa fare lo stesso.

Alla fine dell'intervento, lo strumentista deve accertarsi, attraverso la checklist finale, che tutti gli strumenti tornino in numero uguale a quello iniziale (prima dell'intervento) per evitare che qualcosa venga dimenticato nel campo operatorio.

INFERMIERE DI SALA

Collabora con lo strumentista e allestisce la sala per l'intervento, quindi prepara tutto il necessario. Ad esempio, se prevista una video-laparoscopia, predisporrà la colonna verificandone il funzionamento. È inoltre responsabile dell'illuminazione del campo operatorio, quindi ha una certa dimestichezza con la lampada scialitica. Si occupa di raccogliere le garze che cadono a terra durante l'intervento ed è responsabile di check-in e check-out degli strumenti di sala (controlla che tutti i componenti dei macchinari siano in

numero previsto e che funzionino, prima e dopo l'intervento).

ANESTESISTA

Definito da Cosmacini un "farmacologo, biochimico, internista, fisiologo, rianimatore e ingegnere elettronico in contemporanea". L'anestesia è una pratica nella quale il professionista effettivamente ha in mano la vita del paziente, in quanto allevia il dolore ma annulla anche la coscienza. Un piccolo errore porta alla morte dell'individuo assistito.

INFERMIERE DI ANESTESIA

È il professionista abilitato con un training specifico a prestare assistenza al medico anestesista per quel che concerne la sfera anestetica, da quando il paziente entra in sala, fino a quando va nella sala di risveglio.

Ma vediamo quali sono nello specifico i suoi compiti: innanzitutto il suo compito, prima che inizi l'intervento, è quello di eseguire una checklist delle apparecchiature, come ad esempio verificare il corretto funzionamento e collegamento del respiratore ai tubi, dell'aspiratore,

Verifica del funzionamento dell'ECG di emergenza

Verifica degli ausili manuali di emergenza

Verifica dell'ossigeno

Verifica del protossido di azoto (gas anestetico)

Annota in cartella tutto ciò che viene somministrato al paziente, annota la checklist effettuata e porta infine l'utente in recovery room.

Questa figura accoglie il paziente in sala nella fase pre-anestetica (presentazione; sostegno emotivo), lo informa di tutto il percorso intraoperatorio nella maniera più realistica, fa un accertamento ed esegue monitoraggio SpO2, PA, FC attraverso il multiparametrico fornito di elettrodi, più un accesso venoso periferico o centrale, valutando, nel caso del cvp, anche in QUALE arto metterlo. Infatti, se è prevista una mastectomia alla mammella, se il braccio sinistro della donna da operare è attaccato ad un archetto, il destro sarà completamente disteso e con la possibilità di incannularlo. Altrimenti è importante per questa figura scegliere un ago con calibro

importante, perché in caso di emorragie, il professionista deve infondere i liquidi. L'assistenza dell'infermiere anestesista prevede:
  1. ANESTESIA GENERALE
  2. ANESTESIA SUBARACNOIDEA
  3. ANESTESIA PERIDURALE
  4. ANESTESIA LOCALE
  5. SEDAZIONE
  6. MONITORAGGIO CRUENTO E NON
L'infermiere o tecnico di anestesia, provvede dunque alla checklist non solo delle apparecchiature ma anche dei presidi e dei farmaci, è responsabile della compilazione della cartella infermieristica, della scheda del recupero sangue (quando si prevede che ci sia una notevole perdita di sangue, l'infermiere di anestesia gestisce la macchina del recupero sangue recuperandolo dal campo operatorio, lo lava con soluzione eparinica, poi la parte pulita viene reinfusa al paziente e la parte sporca viene eliminata), della scheda antalgica, di attuazione dei protocolli e registra le consegne. ESEMPIO SCENARIO IN SALA Il paziente da operare è disposto sul lettino con entrambe le braccia distese. Come siinseriscono i parametri suscritti e gli aghi cannula? Sicuramente sescelgo ad esempio il braccio sx per il manicotto dello sfigmomanometro, il saturimetro va messo al braccio dx e l' ago cannula sul braccio del saturimetro. Particolare attenzione va anche agli allarmi, che non vanno mai silenziati, se non in presenza del personale. LE ANESTESIE L'anestesia generale è un intervento farmacologico teso ad ottenere perdita di coscienza, miorilassamento e analgesia, in maniera reversibile. Le anestesie non possono essere applicate nella chirurgia neurologica, il paziente deve stare sveglio, perché a seconda di dove il chirurgo va ad agire, l'utente in cura avrà reazioni diverse che possono far comprendere al professionista che strada sta prendendo l'operazione. Infatti, se il paziente venisse addormentato, le reazioni sarebbero coperte dall'anestesia. Esse s
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
22 pagine
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mattcors94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Infermieristica chirurgica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof De Fusco Giuditta.