LESIONE DA PRESSIONE
Il posizionamento del paziente sul letto operatorio deve:
- Sostenere l'allineamento corporeo
- Garantire l'accesso al paziente per il monitoraggio, la somministrazione di fluidi, farmaci e anestetici intravenosi
- Minimizzare i rischi e gli effetti avversi, in particolare quelli neuromuscolari e da pressione
- Garantire il maggior comfort possibile al paziente
- Promuovere la sicurezza ed evitare danni da posizionamento
- Si deve considerare la funzionalità dei sistemi respiratorio, cardiovascolare, nervi periferici, apparato muscoloscheletrico e tessuti molli
Il paziente anestetizzato non può percepire sintomi, quali dolore e parestesie; pertanto non è in grado di cambiare posizione e di conseguenza non può segnalare situazioni di malessere.
ACCERTAMENTO =
- Durata dell'intervento chirurgico (rischio maggiore se superiore a 2 ore)
- Indicatori nutrizionali (albuminemia, peso, BMI, introito di nutrienti)
- Fattori che...
- Cosciente senza stimolazione eccessiva
- Deve essere in grado di mantenere la pervietà delle vie aeree in modo autonomo eddevono essere presenti i riflessi protettivi delle vie aeree (deglutizione e tosse)
- La respirazione l'ossigenazione sono soddisfacenti
- Il sistema cardiovascolare è stabile non vi è sanguinamento persistente
- Il dolore è ben controllato
- Nausea e vomito sono assenti
- La normotermia è ristabilita
- Recupero dell'attività motoria e della forza muscolare→SCALA DI ALDRETE (1999) il paziente può essere trasferito in reparto di degenza quando ottieneun punteggio totale minimo di 8 in due valutazioni differenti. Il paziente viene valutato all'ingressovirgola dopo 5 minuti e in seguito ogni 15 minuti
- Stato di coscienza, orientamento S/T
- Protezione vie aeree, tosse efficace
- Mucose
declivi.
→CARTELLINO ANESTESIOLOGICO utilizzato per tracciare l’intera assistenza anestesiologica ad un paziente prima, durante e dopo un intervento chirurgico
→VERBALE OPERATORIO descrive l’intera procedura chirurgica e contiene indicazioni di eventuali presidi come drenaggi, della loro sede di posizionamento e del loro decorso all’interno dell’organismo.
Il 30-50% dei pazienti sviluppa una complicanza postoperatoria nelle prime 24 ore dopo l’intervento con un’incidenza maggiore nelle prime 4-6 ore
Tempi e protocolli di monitoraggio variano in base al contesto, alle condizioni cliniche del paziente e alle sue comorbidità.
Oltre alla rilevazione dei parametri vitali è importante presidiare tutte quelle manifestazioni fisiopatologiche che potrebbero essere anticipatorie di eventi avversi post-operatori; ad esempio nausea e vomito, distensione addominale, marezzatura cutanea
PRINCIPALI PROBLEMATICHE POST-OPERATORIE INFERMIERISTICHE
➢
Il dolore postoperatorio è una risposta fisiopatologica, negativa per il paziente, ad un trauma subito dopo un intervento chirurgico maggiore o minore. Viene provato dall'80% dei pazienti. Correlato alle caratteristiche del trauma intraoperatorio (tipo di incisione, strutture coinvolte e manipolazione dei visceri), tipo di anestesia, premedicazione e preparazione. Alle Condizioni postoperatorie e alla presenza di device (es. drenaggi, sondini e cateteri, autonomia alimentare e canalizzazione). DIAGNOSI E RISULTATI ATTESI: - Dolore c/a intervento chirurgico: Riduzione di almeno 2 punti (scala NRS) entro 1 ora; FR compresa fra 12-25 atti/min, FC compresa fra 60-100 bpm e PA compresa fra ± 20% valore basale entro 1 ora; NRS < 4 entro 2 ore; Riferisce benessere dopo 2 ore. - Compromissione delle ADL c/a dolore: Barthel Index > 60% entro 4 ore; Barthel Index > 90% entro 1 giorno. INTERVENTI: - Dolore c/a intervento chirurgico: Farmaci ad azione analgesica (paracetamolo,FANS, modulatori dei recettori GABA, agonisti dei recettori a2, anestetici locali, corticosteroidi)
Patient Controlled Analgesia (PCA)
Identificazione di una posizione antalgica efficace
Curare il comfort
Cromoterapia
Distrazione: rilassamento, lettura…
Musicoterapia
Educare il paziente ed i caregiver alla gestione del dolore
Rivalutare regolarmente il dolore e documentarlo
PCA = tecnica analgesica che si avvale di un dispositivo per l’erogazione controllata e «a richiesta» del farmaco antalgico utilizzato. Ciascun dispositivo, in base al singolo caso viene programmato impostando il quantitativo massimo di farmaco erogabile sull’unità-tempo. Richiede la compliance del paziente e/o il supporto del caregiver, l’
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Infermieristica clinica in area chirurgica
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