vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Giudizi perché consistono nel connettere un predicato a un soggetto
Sintetici perché aumentano le conoscenze
A priori perché, in quanto universali e necessari, non derivano dall’esperienza
Esistono? Come sono possibili?
Per Kant tali giudizi esistono (anzi devono esistere) e si basano sulla struttura delle
facoltà conoscitive
La fondazione della possibilità delle leggi universali della natura sta nell’analisi del
modo in cui si produce la conoscenza e il modo in cui nella produzione della
conoscenza esistano strutture a priori che devono riguarda la. Riascoltare
Per Kant questi giudizi fondamentali della scienza si distinguono da:
giudizi analitici a priori giudizi sintetici a posteriori
quelli che vengono enunciati senza quelli in cui il predicato dice qualcosa di
ricorrere all’esperienza perché in essi il nuovo rispetto al soggetto in virtù
predicato esplicita, attraverso un dell’esperienza.
processo di analisi basato sul principio di Essi, pur essendo fecondi, non sono
non contraddizione, quanto è già universali e necessari, perché derivano
contenuto nel soggetto in maniera dall’esperienza.
implicita.
Essi, pur essendo universali e necessari,
sono infecondi, cioè non ampliano il
preesistente patrimonio conoscitivo
I principi della scienza per Kant sono contemporaneamente sintetici (fecondi) e a priori
(universali e necessari):
- i giudizi analitici a priori richiamano la concezione razionalistica, per la quale la
scienza deriva da principi a priori (idee innate).
- I giudizi sintetici a posteriori richiamano la concezione empiristica, la quale fonda la
scienza solo sull’esperienza.
Posizione di Kant: contro il razionalismo perché la scienza non deriva dall’esperienza e
contro l’empirismo perché alla base dell’esperienza non ci sono principi che non
derivano dall’esperienza stessa.
Dal punto di vista del contenuto della conoscenza appoggia gli empiristi (perché deriva
dall’esperienza), ma della forma della conoscenza appoggia i razionalisti (perché
deriva dai giudizi sintetici a priori). I giudizi sintetici a priori costituiscono la spina
dorsale della scienza conferendole stabilità e universalità. Senza alcuni principi
assoluti di fondo la scienza non sussisterebbe.
Questioni della critica della ragione pura
-Qual è il fondamento della nostra conoscenza scientifica del mondo?
Ovvero
-Com’è possibile la matematica come scienza?
-Com’è possibile la fisica come scienza?
-Com’è possibile, o meglio, è in generale possibile la metafisica come scienza?
-La risposta di Kant è: grazie ai giudizi sintetici a priori
Distingue 3 facoltà conoscitive:
- Sensibilità, è la facoltà che produce intuizioni, ovvero rappresentano il contenuto
della conoscenza. Gli oggetti sono dati dall’esterno attraverso i sensi e tramite le
forme a priori di spazio e tempo. è UNA FACOLTA’ PASSIVA perché dipende, per il
suo funzionamento, dall’esterno. Se non c’è niente fuori non si avverte niente.
- Intelletto, è la facoltà dei concetti, sono l’aspetto formale della conoscenza. Si
pensato i dati sensibili tramite concetti puri (=Con questo termine Kant indica sia
l’a priori in generale, sia una particolare sottospecie di esso, ciò che risulta
assolutamente a priori) o le categorie. È UNA FACOLTA’ ATTIVA
- Ragione, è la facoltà attraverso cui si cerca di spiegare la realtà mediante le idee di
anima, mondo e Dio oltre l’esperienza.
Si tratta di due fonti distinte, entrambe necessarie perché si dia conoscenza reale. I
dati sensibili sonno sussunti nei concetti e solo in questa cooperazione si dà
conoscenza.
Struttura della critica della ragion pura
La prima si distingue a sua volta in:
- Estetica trascendentale: studia la sensibilità e le forme a priori dello spazio e del
tempo.
- Analitica trascendentale: studia le forme a priori dell’intelletto
- La dialettica trascendentale: critica le idee della ragione (e le 3 idee di anima,
mondo. Concetti che non potendo rientrare negli oggetti di esperienza possibile,
non sono oggetto di una reale conoscenza. Intorno a questi oggetti si possono
formulare teorie e giudizi che sono in contraddizione e sono ugualmente
dimostrabili) è il momento in cui la ragione entra in possibilità di argomentare
qualcosa in maniera coerente e consistente formulando due discorsi che si
contraddicono). RIASCOLTARE
Kant connette il concetto di trascendentale con quello di forma a priori. Il principale
significato di trascendentale è quello che lo identifica con lo studio filosofico degli
elementi a priori.
LA RIVOLUZIONE COPERNICANA IN FILOSOFIA
Kant deve spiegare da dove provengono i giudizi sintetici a priori
Risolve tale problema formulando l’ipotesi di una nuova teoria della conoscenza,
concepita come sintesi di materia e forma ossia di un elemento a posteriori e uno a
priori:
- La materia della conoscenza è la molteplicità caotica e mutevole delle impressioni
sensibili che provengono dall’esperienza
- La forma della conoscenza è l’insieme delle modalità fisse attraverso cui la mente
umana ordina, secondo determinate relazioni, la materia sensibile
Kant ritiene che la mente filtra i dati empirici attraverso forme che sono innate e
comuni a tutti i soggetti pensanti. Queste forme sono a priori rispetto all’esperienza e
hanno validità universale e necessaria.
Ciò comporta la rivoluzione copernicana (=mutamento di prospettiva realizzato
da Kant: l’ordine della natura si modella sulle strutture mentali. Il soggetto condiziona
l’oggetto con questo Kant ribalta i rapporti tra soggetto e oggetto per spiegare la
scienza affermando che non è la mente che si modella in modo passivo sulla realtà ma
è la realtà che si modella sulle forme a priori attraverso cui la si percepisce)
In questo consiste:
1) passare dallo studio dell’oggetto a quello del suo modo di conoscenza da parte
del soggetto
2) trovare nel soggetto (e non nell’oggetto) ovvero nelle sue forme di conoscenza
a priori le strutture universali che caratterizzano gli oggetti per come li
conosciamo
Ciò comporta la distinzione tra fenomeni e noumeni.
Fenomeni e noumeni
1) La struttura della conoscenza indicata costituisce il mondo dell’esperienza
(anche solo possibile)
2) Noi abbiamo accesso alle cose solo tramite il modo in cui esse ci appaiono,
ossia nello spazio tempo e nelle categorie
3) È pero pensabile che le cose esterne esistano anche al di la del modo di esistere
spazio temporale quindi come noumeni: enti pensabili, o anche cose in sé
(contrapposto al modo di essere per noi)
Fenomeni (=la cosa come appare in relazione al soggetto. è la realtà che appare
tramite le forme a priori proprie della struttura conoscitiva. È condizionato
dall’intuizione e dalle categorie dell’intelletto, quindi è sempre relativo al modo di
conoscere. Ciò non significa che è ingannevole o illusorio poiché ha una specifica
oggettività: vale allo stesso modo per tutti gli intelletti).
Noumeni (=la cosa così com’è. È la realtà considerata indipendentemente da noi e
dalle forme a priori mediante cui la si conosce. Costituisce il necessario correlato
del fenomeno.).
la critica della ragion pura:
presentazione delle forme a priori della conoscenza (CHE NON SONO FRUTTO
DELL’ESPERIENZA)
DELIMITAZIONE DELL’AMBITO AL QUALE QUESTE FORME A PRIORI POSSONO ESSERE
LECITAMENTE APPLICATE
L’a priori delle facoltà conoscitive
Tanto la sensibilità come l’intelletto sono fonti indipendenti possiedono delle forme
a priori
Le forme a priori della sensibilità sono spazio e tempo: intuizioni pure
Riascoltare
Non si potrebbe fare esperienza delle cose se le comprendessimo da sempre nello
spazio e nel tempo.
Riascoltare
Le forme a priori dell’intelletto sono le categorie (12 es causalità sostanza):
concetti puri
Spazio/tempo e categorie sono condizioni di possibilità della conoscenza e più ancora
di ogni esperienza ordinata del reale
Presupposto empirista: ogni conoscenza deriva dall’esperienza
Presupposto razionalista: alla base dell’esperienza ci sono principi non derivabili
dall’esperienza stessa.
Il trascendentale kantiano
È il termine che racchiude le condizioni di possibilità dell’esperienza ordinata del reale
Spazio/tempo (esperienza) e categorie (intelletto).
Nella scolastica, trascendentali erano le proprietà universali, superiori alle categorie,
che tutti gli enti hanno in comune
Per Kant, il concetto di trascendentale è collegato a quello di forma a priori, la quale è
una condizione che rende possibile la conoscenza della realtà fenomenica. Non
coincide però con questo. Si identifica con lo studio filosofico degli elementi a priori.
GIUDIZI SINTETICI A PRIORI IN ARITMETICA E GEOMETRIA
- Spazio e tempo sono le forme a priori risp. di senso esterno ed interno
- Su queste forme a priori si fondano i giudizi sintetici a priori di aritmetica e
geometria: giudizi come 7+5=12 o “tra due punti passa una e una sola retta” Non
sono giudizi analitici perché nei concetti di “7” e “12” e “somma” non sta anche
quello di 12, così nel concetto di “due punti” e “retta” non vi è anche l’unicità
- Il risultato vi è aggiunto sinteticamente, ma senza bisogno di uscire al di fuori da
noi e acquisirlo tramite l’esperienza bensì solo sulla base di operazioni che
esprimono il carattere dei nostri sensi esterno e interno
- Non stiamo parlando della realtà esterna, ma solo delle forme a priori della
sensibilità. La realtà ci è data nell’esperienza tramite dati S/t raccolti nelle
categorie
La tavola delle categorie: concetti puri (cioè concetti basilari
della mente che costituiscono le funzioni unificatrici dell’intelletto)
Forme a priori dell’intelletto sono le 12 categorie, suddivise in 4 gruppi: quantità,
qualità, relazione e modalità.
1) La quantità è suddivisa in categorie di molteplicità, unità e totalità
2) Modalità è suddivisa in categorie di possibilità/impossibilità, esistenza/non
esistenza
3) Relazione è suddivisa in categorie di sostanzialità, causalità e azione
reciproca
4) Qualità è suddivisa in categorie di realt&agrav