IGIENE GENERALE ED APPLICATA
Igiene e sanità pubblica
Quando parliamo di igiene e sanità pubblica si parla di una disciplina che non è più così famosa, perché
l’igienista non fa visite private, cioè per lui il paziente non è la singola persona, bensì la collettività; infatti,
la sua idea è quella di curare e prevenire qualcosa nella collettività.
La materia di igiene ha avuto un picco di popolarità durante il Covid, perché in questo periodo gli igienisti
spiegavano come si propagava il covid, il distanziamento sociale…
Si tratta di una disciplina che interessa la salute collettiva e che ha tre obbiettivi:
• Aumentare la speranza di vita della popolazione. In passato la speranza di vita era più o meno di
50-60 anni, mentre attualmente con i vaccini e il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie la
speranza di vita è aumentata intorno agli 80 anni, ma accanto a ciò ci deve esser un impegno a
migliorare la qualità della vita delle persone.
• Miglioramento della qualità della vita. L’Italia è il paese più vecchio del mondo dopo il Giappone e
l’età media della popolazione italiana è intorno ai 44 anni. Si stima che nel 2050 il 60% della
popolazione italiana sarà over ?65. Quindi, i giovani sono di meno e gli anziani sono di più, per cui o
bisogna fare più figli oppure bisogna fare il modo che questi anziani abbiano dei bisogni ottimizzati.
?
• Prevenzione. Per migliorare la qualità della vita è necessaria la prevenzione, cioè bisogna andare ad
agire sui fattori che compaiono prima di qualsiasi patologia.
L’operatore di salute “clinico”(es. cardiologo) ha una relazione biunivoca con il proprio paziente, perché
l’operatore si interfaccia col paziente e viceversa. La sua caratteristica è che si rapporta con una collettività,
la quale è un contenitore che contiene tanti pazienti che interagiscono tra loro, per cui si ha una versione
pro perché non solo si bada al singolo paziente, ma anche alle interazioni che i pazienti possono avere tra
di loro(quello che è successo durante il covid, in cui bisognava bloccare le relazioni interumane).
Gli ambiti in cui la sanità pubblica interviene sono:
• L’epidemiologia, ossia quella scienza che studia la distribuzione di un fenomeno particolare
all’interno di una data popolazione. L’epidemiologia del Covid era molta trasmissione in tutte le età
e molti ricoveri di pazienti in età adulta, quindi si distribuiva equamente in tutta la popolazione, ma
con maggiori rischi per gli anziani.
• Prevenzione delle malattie infettive. Le malattie infettive, prima della scoperta dei vaccini, erano la
prima causa di morte nel mondo. Dopo l’introduzione dei vaccini le malattie infettive hanno
lasciato il posto alle malattie cronico-degenerative.
• Prevenzione delle malattie cronico-degenerative(diabete, ipercolesterolemia, tumori, malattie
cardiovascolari…). Man mano che si va avanti con l’età aumenta la probabilità di svilupparle.
• Igiene degli alimenti e della nutrizione.
• Igiene edilizia e civile.
• Igiene ambientale. A Taranto, per esempio, ci sono una serie di igienisti che leggono i dati e
capiscono quando l’Ilva sia impattante sui ritardi di sviluppo dei bambini(si è visto che i bambini che
vivono lì vicino presentano dei ritardi di sviluppo).
• Prevenzione e sicurezzza sui luoghi di lavoro.
• Medicina veterinaria. Il benessere dell’uomo non è fine a sé stesso, ma è legato al benessere
animale e ambientale, per cui si parla di one health per dire che la salute è unica.
• Igiene ospedaliera. Controlli sull’igiene delle stanze, della mensa…
• Organizzazione dei servizi sanitari di base, ossia i distretti.
Gli operatori di salute pubblica sono il medico igienista, il medico del lavoro, lo statistico medico,
l’assistente sanitario, tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro e poi una serie di figure
tecniche, come l’odontoiatra.
La sanità pubblica per fare il proprio lavoro si serve di una serie di metodi e strumenti, come la
demografia(come si sviluppa e come è distribuita la popolazione in un determinato luogo), epidemiologia,
sociologia(rapporto tra le persone), gestione delle risorse umane, scienze della comunicazione(in un modo
di social come quello attuale anche gli igienisti devono imparare a comunicare), chimica dell’ambiente e
diritto pubblico(per quanto riguarda le normative che vanno sempre declinate rispetto alla salute pubblica
perché la salute pubblica non si declina diversamente dalle norme, per cui vanno avanti le norme
nazionali).
È importante capire come si muove un igienista. Prima di agire e di fare qualcosa è importante conoscere il
fenomeno, cioè conoscere i bisogni di salute di una popolazione e l’ambiente dove si sta vivendo sulla base
dei dati epidemiologici e socio-culturali e, solo dopo aver conosciuto di dati epidemiologici di un fenomeno,
l’igienista può agire. Per esempio, la percentuale di adulti in sovrappeso in classi d’età: nella fascia di età
45-54 anni il fenomeno comprende principalmente i maschi, per cui l’igienista deve rivolgere la campagna
contro il sovrappeso ai maschi adulti.
L’obiettivo è quello di progettare, programmare e attuare interventi di educazione alla salute.
Tra i compiti degli operatori di sanità pubblica vi è anche quello di definire delle metodologie di
comunicazione per i problemi di salute pubblica. Nell’ultimo periodo c’è stato il morbillo in Italia e si è
deciso di fare un documento in cui si dice che è importante la vaccinazione per chi non è stato
vaccinato(bisogna scegliere le metodologie di comunicazione).
Nel 2005 ci fu l’epidemia della febbre aviaria(influenza dei polli) e ci fu una comunicazione scorretta in cui si
diceva che l’aviaria aveva fatto il primo morto in Italia, ma in realtà si trattava di un operaio che si era
suicidato perché era stato licenziato. Invece, un esempio di comunicazione efficace sarebbe “influenza
aviaria? Roba da polli…” …
Tra gli altri compiti degli operatori di sanità pubblica ritroviamo: interventi specifici di sostegno alla
famiglia, anche in collaborazione con gli MMG, sorveglianza delle condizioni igienico-sanitaria nelle
famiglie, nelle scuole, nei luoghi di lavoro e nelle comunità assistite…
Organizzazione dei servizi sanitari
È importante capire come è fatto il servizio sanitario nazionale e come viene finanziato. La premessa
metodologica: esistono dei servizi sanitari che vengono classificati in base alle fonti di finanziamento.
Quello italiano è universalistico e gratuito per tutti .
Esistono diversi sistemi sanitari:
• A pagamento diretto, per cui il paziente si reca dal medico privato, gli fa una visita e lo pago;
quindi, il cittadino paga la quota dei servizi utilizzati direttamente agli enti o ai professionisti a cui si
rivolge.
• Sistemi sanitari assicurativi, che vengono finanziati dalle assicurazioni, cioè ciascun utente ha una
assicurazione personale che lo copre in caso di malattia, ricovero, medicine… paga un totale
all’anno e in base al pacchetto che sceglie ha una serie di servizi inclusi.
Nella storia abbiamo due esempi, ossia il modello di Bismak e quello americano.
Il modello di Bismark era basato sulle mutue(assicurazioni). Il cancelliere Bismak, nel 1890, inventò questo
sistema sanitario che era un sistema obbligatorio di sicurezza sociale basato sull’appartenenza a diverse
categorie professionali,, cioè in base all’appartenenza di ogni cittadino ad una determinata categoria veniva
assegnata una certa quota assicurativa.
Tant’è vero che noi abbiamo un grande attore italiano Alberto Sordi che era il medico della mutua.
Queste mutue erano diverse per ogni categoria di lavoratore, ma queste mutue differenti acquistavano
prestazioni differenti e, di conseguenza, lo Stato garantiva una assistenza minima e ciò causava tanta
disparità e disuguaglianza tra i cittadini.
Il modello americano era un sistema pluralistico che prevede che ciascun cittadino abbia una assicurazione
personale o familiare. Nel modello di Bismark lo Stato dava solo una minima assistenza, mentre il modello
americano agiva mediante interventi statali o comunque pubblici per ammorbidire il sistema:
medicare(tutela per tutti gli over 65) e medicaid(tutela per le persone a reddito minimo).
Il problema che gli Stati Uniti incontrano con questo sistema è che molte persone si ritrovano a non poter
pagare la spesa sanitaria, infatti in America ci sono circa 40 milioni di cittadini non assicurati. Questo perché
la spesa sanitaria è elevatissima, cioè circa 14% del Pil—> Assistenza completamente disomogenea.
• Sistemi finanziati dalla fiscalità generale, ossia quello italiano, che è gratuito perché noi paghiamo
delle tasse che vanno in un fondo dedicato a questo servizio sanitario nazionale. Questi sitemi
hanno l’idea che, al di là di quanto io verso, vengo comunque curato.
In questi sistemi, ogni cittadino contribuisce alla spesa sanitaria a seconda del proprio reddito
indipendentemente dalla quantità di risorse sanitarie consumate.
Sulla scorta di questo sistema nasce il modello di Beveridge. Nel 1940 Lord Beveridge inizia a promuovere
uno nuovo sistema sanitario e nel 1948 nasce il National Health Service che sarà poi la nostra guida anche
all’interno della Costituzione italiana(1 gennaio 1948), tant’è che l’articolo 32 afferma che “la Repubblica
tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure
gratuite agli indigenti”.
• Sistemi misti, i quali raggruppano tutti i sistemi precedenti e un esempio è il nostro, che si sta pian
piano trasformando, cioè ha una parte di assicurazioni 7%, una parte con pagamento diretto 12% e
una parte di fiscalità generale.
Dall’unificazione dell’Italia(1861) ci sono stati diversi eventi, come per esempio la Legge Pagliani(1888) che
è una riforma sanitaria che istituisce i medici provinciali e comunali, la Legge Crispi sulle Opere Pie(1890)
che distingue tra i compiti delle associazioni caritatevoli e quelli degli ospedali(pubblici e laici), il Testo unico
delle Leggi Sanitarie(1934), la Legge Petragnani(1938)…
Le strutture centrali sono la Direzione generale per la Sanità Pubblica(che non aveva un ministero a parte
ma era all’interno del ministero dell’interno), Consiglio Superiore di Sanità e Istituto di Sanit&agra
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Igiene generale ed applicata
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