PENSIERO è L’UNICA COSA REALE)
(Pensiero e realtà insieme possiamo chiamarlo Dio)
Secondo Hegel la religione spiega che essa è una forma semplificata della filosofia e la
ragione per la quale in tutte le scuole c’è religione è grazie alla riforma fascista della
scuola , inoltre nei licei classici, la classe dirigente per lo stato, che hanno introdotto
anche filosofia per continuare il processo dell’assoluto.
Dopo la formazione della repubblica le ore di filosofia aumentano nel classico, (il
livello di quanto lo stato voglia che quella scuola sia la classe dirigente in futuro si
vede dalle ore di filosofia e storia, che essa ha classico, scientifico, linguistico).
Hegel viene accusato di giustificazionismo, es. giustificare il nazismo. Per Hegel però
non significa che quell’evento sia giusto o sbagliato, il filosofo deve solamente
osservare la storia, che si muove liberamente.
Il male non esiste allora per Hegel, perché è una sola parte della totalità. Il male deve
esistere in quanto consente l’esistenza del bene, che può sconfiggere il male.
Satana è per i cristiani una creatura di Dio che si trasforma poi nell’avversario di Dio e
senza di esso il bene non potrebbe vincere sul male.
Ad esempio il soggetto che si contrappone all’oggetto per ricavare il soggetto
assoluto.
Hegel chiama questo movimento Dialettica, il movimento del pensiero che comprende
esso stesso.
Questo movimento ha 3 momenti: tesi, antitesi, sintesi (soggetto, oggetto, soggetto e
oggetto sono la stessa cosa)
Tesi: idea in sé
Antitesi (IL MOMENTO PER ECCELLENZA): idea fuori di sé
Sintesi: idea in sé e per sé
La critica di Hegel alle filosofie precedenti:
Illuminismo: una filosofia che crede che il filosofo debba avere un ruolo attivo nella
storia è proprio opposta alla filosofia hegeliana, crede che il filosofo deve essere
solamente osservatore della storia.
Di Kant: nella sua filosofia c’è una separazione tra oggetto e soggetto, dovuta alla
differenza tra fenomeno e noumeno, l’oggetto in sé separato dalle facoltà
conoscitive del soggetto. Per Hegel la differenza tra oggetto e soggetto è apparente
perché entrambi sono una sola parte di tutto. Per Kant c’è una distinzione tra
essere e dover essere, mentre per Hegel no, perché esiste solamente ciò che deve
esistere, per Hegel il mondo dove viviamo è la totalità che si esplica e per questo la
totalità non permette che esista qualcosa che non deve esistere.
Dei romantici: Hegel rifiuta il voler accedere all’assoluto in modo immediato
attraverso l’arte
Fichte e Schelling: i filosofi idealisti che lo procedono. Hegel dice che essi non
hanno completato la ricerca dell’infinito, che al contrario esso ha completato
Fenomenologia dello spirito (lo spirito prende coscienza di sé, ovvero
la storia della filosofia):
La sua opera più importante, dove Hegel segue un movimento triadico (tesi, antitesi,
sintesi) le quali danno origine ad altri triadici di forma dialettica che consentono la
spiegazione della filosofia di Hegel.
(Tesi-coscienza, antitesi-autocoscienza, sintesi-ragione)
Coscienza: il momento nel quale Hegel analizza il rapporto conoscitivo tra soggetto
e oggetto, il soggetto cerca di conoscere l’oggetto e nella coscienza Hegel capisce
che l’oggetto è parte del soggetto.
Autocoscienza: il soggetto, che ora sa che il mondo conoscibile è dentro di esso,
pensa che il vero pensiero sia il suo e per questo esso entra in scontro con gli altri
soggetti
Ragione: i soggetti ora capiscono che tutti i loro pensieri fanno parte di una verità
totale e comune, sono solo elementi di una totalità, che è la realtà
Coscienza si divide in:
Certezza sensibile: il dato esterno appare nella sua semplicità empirica.
Percezione: l’io interagisce gnoseologicamente con l’oggetto
Intelletto: momento nel quale il soggetto comprende che la realtà esterna fa parte del
suo pensiero, dove esso crede ancora di essere un io individuale
Autocoscienza si divide in:
Tesi: dialettica servo-padrone
Antitesi: stoicismo (pareggio morale) e scetticismo
sintesi: coscienza infelice
Il problema sorge quando il soggetto conosce un’altra autocoscienza, ovvero un altro
soggetto che ha fatto il suo stesso percorso, qui inizia l’autocoscienza.
Nell’autocoscienza i soggetti lottano tra di essi in maniera intellettuale, attraverso la
dialettica servo-padrone. Il soggetto pensa dunque che il mondo e gli altri soggetti
sono frutto del suo pensiero e dunque esso vuole renderli dei servi, pensando di
essere un padrone.
Questa lotta avviene anche nella storia, ovvero la dominazione del proprio potere sugli
altri, i quali rinunciano ad essere i centri del loro mondo in cambio della vita, es. servi
della gleba. Questo è unito anche ad un aspetto sociale.
Il padrone non può esistere senza il serve e lo stesso il servo, che non può vivere
senza il suo padrone.
Hegel sostiene che non esiste uno schiavo che non ha accettato di esserlo, perché il
signore è l’unico che non accetta di essere servo e decide piuttosto di morire.
Quando nasce una comunità si deve decidere chi è vuole rischiare la vita e queste
persone in futuro dovranno avere più potere e privilegi, al contrario degli uomini che
decidono di non rischiare e sanno che in cambio della vita, essi dovranno rinunciare ai
loro privilegi (es. cavalieri e contadini).
(Infanzia ed adolescenza sono il momento nel quale il bambino si rende conto che
esso non è al centro del mondo e per questo è un periodo abbastanza conflittuale
della vita.)
Dialettica servo-padrone perché il rapporto tra di essi ad un certo punto per Hegel è
destinato a rovesciarsi.
Marx ci vide un messaggio rivoluzionario. In realtà Hegel, abbastanza conservatore,
parlava di un’inversione morale. I nobili infatti nel ‘700 diventano i fannulloni di corte a
Versailles che hanno provato la rivoluzione francese. Quando infatti il nobile si adagia
sugli allori, il servo acquista le qualità morali del padrone grazie alla sua maggiore
produttività ma per Hegel ciò non implica una rivoluzione.
La dialettica servo-padrone si risolve con il pareggio morale.
Per Marx, la dialettica servo-padrone non può essere invertita tramite uno
stravolgimento etico, questo è per Marx solo la premessa per uno stravolgimento
politico. Per Hegel la dialettica servo-padrone porta ad una parità delle classi che è
rappresentata dal punto di vista filosofico sul pensiero stoico, perché lo stoicismo è
quella corrente filosofica ritiene che tutti gli esseri umani sono uguali sotto però il
punto di vista morale, perché la ragione dell’uomo è una parte del NOUS, ovvero
l’intelletto universale che è sopra tutto.
La filosofia stoica è una filosofia ellenistica, i maggiori rappresentanti furono Marco
Aurelio ed Epiteto. Al vertice troviamo un imperatore ed uno schiavo che ritenevano di
essere alla parità di livello etico, ma non sono uguali sul piano politico e giuridico.
Ciò però causa un distacco fra realtà materiale e spirituale che porta allo scetticismo
cioè alla negazione della realtà materiale, per un mondo spiritual e morale.
Il mondo materiale viene svalutato prima moralmente poi negato filosoficamente,
questo scetticismo caratteristico della filosofia di Nietzsche.
Nella coscienza infelice, la coscienza, la quale si trova in mondo spirituale, si trova da
sola ed infelice, genera perciò un Dio diverso da sé.
Qui l’io e l’assoluto sono ancora separati, perché la coscienza riconosce l’Assoluto
come un qualcosa di esterno ad esso; questa è dunque la premessa per comprendere
che Assoluto e soggetto sono la stessa cosa.
Ragione: è il momento nel quale il soggetto capisce che fa parte dell’assoluto; la
divisione fra soggetto e assoluto si riconcilia in questo momento, dove soggettivo e
astratto si riuniscono con oggettivo e assoluto, è il superamento della differenza
dell’individuo e dio e l’individuo con l’altro.
movimento dell’Idea
Il è una forma differente per vedere il processo attraverso il
quale il soggettO e l’astratto fanno parte dell’assoluto, al contrario della