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HEGEL E GLI ILLUMINISTI
Il pregio di Hegel è stato quello di cogliere una razionalità che permea il mondo. La storia non è il risultato dell'azione dell'uomo, per cui l'uomo pensa di essere l'esclusivo artefice. L'uomo partecipa alla razionalità del mondo. Per illuministi passa attraverso una moralità, regno deifini.HEGEL E KANT
Kant aveva voluto realizzare una filosofia del finito e l'antitesi tra essere e non essere. Kant sosteneva che l'essere non si adegua mai al dover essere, la realtà alla razionalità. Secondo (integra) IDEA NATURA SPIRITO Hegel parla d una visione dialettica, dialettica degli opposti. La sua dialettica è particolare, parte da un primo momento, astratto intellettuale, un secondo momento, negativo razionale, e un terzo momento che il positivo razionale. Questi tre sono definiti tesi, antitesi, sintesi. IDEA L'idea è qualcosa che posso pensare astrattamente, parola.molto stratificata. La prima volta che abbiamo sentito parlare di idea era con Platone. Poi Cartesio, Locke, Hume, idea oggetto dellamente ed è l’unico modo per rapportarci alla realtà. Idea anima mondo e dio sono oggetti per i quali non c’è manifestazione empirica. Nella filosofia hegeliana privilegia l’obiettivo di essere una filosofia del concreto, il pensiero e la relata hanno uno stesso modo di procedere, procedono dialetticamente. Hegel vuole comprendere la totalità del mondo, ciò significa che il pensiero può comprendere la totalità della realtà. Nel momento in cui io penso, il logos, la ragione che pervade tutto, io riesco a comprendere l’assoluto. Non possiamo però pensare ad A senza richiamare A, A=A e diverso da li, l’idea così si presenta per me. Nel momento in cui io la comprendo non nella sua relazione ma nella sua semplice identità, l’intelletto astrae e separa secondo Hegel, costituisce
lato è l'idea in sé, l'idea che torna in sé, l'idea fuori di sé (pag 869). Dall'altro lato c'è l'assoluto astratto, l'assoluto che si mostra nell'altro da sé che è la natura. Poi c'è la comprensione autentica, di un assoluto che si fa concreto, cioè di spirito, che è la sintesi, l'idea che alienata nella natura ritorna in sé stessa ad un livello più concreto. Al primo livello c'è la logica che studia l'idea in sé, studia il pensiero nei meccanismi del suo funzionamento. La logica si manifesta in qualcosa di concreto, che da un lato è l'idea in sé, l'idea che torna in sé, l'idea fuori di sé (pag 869). Dall'altro lato c'è l'assoluto astratto, l'assoluto che si mostra nell'altro da sé che è la natura. Poi c'è la comprensione autentica, di un assoluto che si fa concreto, cioè di spirito, che è la sintesi, l'idea che alienata nella natura ritorna in sé stessa ad un livello più concreto.lato nega se stessa mache e dall'altro in una relazione intima con la natura, che studia l'idea fuori di se. Poi abbiamouna filosofia dello spirito che studia l'idea che torna in se (oggettivo e assoluto).LA pag 870DIALETTICALa dialettica è quell'andamento che tiene insieme pensiero e realtà, i due andamenti coincidono.Io posso comprendere il mondo, perché il mondo non è qualcosa di esterno a me ma e il risultatodella mia attività razionale. Hegel secondo la tradizione di Eraclito, dice tutto diviene tuttocambia e ciò che non cambia è il cambiamento. La legge che regola tale divenire è la dialettica, larealtà è comprensibile cosi com'è perché si modifica, procede, secondo il meccanismo che è quellodel mio pensiero. Il libro solo astrattamente è qualcosa die sterno a me, nel momento in cui loconcettualizzo comprendo che ha una stretta relazione a me.Momentoastratto intellettuale (tesi), poi un secondo momento negativo razionale, antitesi,momento opposition, poi un terzo momento la sintesi, il momento positivo razionale ospeculativo, quello che conta per Hegel è il risultato.
Hegel dice che ciascuno oggetto si contrappone al soggetto ed è colto nella sua semplice identità ma questo non esaurisce l'oggetto, la verità dell'oggetto si ottiene alla fine di tutto il processo dialettico, perché vero è l'intero. Hegel mette in discussione il principio di identità non contraddizione, funziona solo ad un certo livello.
Il problema della dialettica è complicato. Posso comprendere il soggetto e l'oggetto perché è il risultato del mio pensiero. Solo un pensiero come quello di Kant (non conosciamo mai l'oggetto) che è un pensiero astratto va superato, così come diceva Fichte, che aveva detto che l'oggetto, dopo che lo umanizzo, diventa un prodotto del
soggetto.Andamento dialettico può essere compreso nei tre momenti: tesi, quando considero l'oggetto come chiuso nella sua separatezza, antitesi, quando corrompendo che l'oggetto deve essere messo in relazione con il mondo, momento della negazione e la connessione con la differenza. Terzo momento, risultato della mia attività del pensiero, stabilisco l'attività dell'oggetto facendo una differenza, questo momento manca a Fichte. La ragione si muove in maniera dinamica, in grado di cogliere la concretezza della realtà. La ragione è dialettica perché collega l'oggetto con il suo opposto, speculativa perché è qualcosa che è il risultato della mia riflessione, speculazione. Per comprendere la cosa io la devo pensare e per pensarla devo mettere in moto questo processo dialettico, secondo Hegel logica e filosofia coincidono, Hegel vuole superare il trascendentalismo di Fichte. Che cos'è la logica? È lascienza del pensiero che pensa se stesso, quella branca dellafilosofia che vuole comprendere la branca del pensiero, il funzionamento del pensiero, qual e lastruttura del pensiero e della realta. Per Hegel in ogni ambito della filosofia funziona la logicadialettica, essere pensiero linguaggio. La filosofa è logica. Il processo logico mi consente dicomprendere me stesso e l’andamento del pensiero e l’andamento della relata, che hanno unastruttura dialettica.Fichte aveva capito che il pensiero è attività che determina, aveva capito che la struttura dell’ioper passare dall’astratto al concreto aveva bisogno di porre l’altro da se, doveva concretizzarsimediante l’opposizione, senno sarebbe rimasto nell’astratto. Aveva capito che l’io non èriducibile a nessuna determinazione ma per concretizzarsi ha bisogno di determinarsi, e sidetermina solo con l’opposizione dialettica, e la negazione è
L'attività attraverso cui il pensiero procede, la negazione mi fa comprendere la relazione tra le cose. Secondo Hegel l'importante è elaborare un pensiero che mi faccia comprendere la relazione tra le cose, non rimanere chiuso, questa è la filosofia del concreto. Come fa il pensiero a comprendere le relazione delle cose? Attraverso le negazioni, il pensiero nega un contenuto non per sopprimerlo ma per toglierlo dalla sua isolatezza (tesi antitesi sintesi), positivo razionale. Per Hegel e lo colgo solo nella relazione inscindibile il fondamento è la struttura logica, con il fondato, è il pensiero che fonda. Non l'io. Il soggetto è il concetto giunto come soggetto all'esserci, quando io esisto mi comprendo come attività concettualizzante, come quella attività che si determina grazie alle opposizioni. Questo lo aveva detto anche Fichte ma aveva detto che deriva tutto dall'io, per Hegel è sbagliato, A=A non
Perché io=io, ma perché è la natura che funziona così, non perché viene posto l'io. Il compito della filosofia è comprendere la struttura delle cose, non cerca una entità che sta alla base. Il fondamento per Hegel è colto solo in relazione con il fondato, pensiero e realtà. I tre momenti vanno seguiti in ordine logico non cronologico. Il pensiero, una volta che raggiunge il livello di verità, vuole andare sempre oltre, fino a quando non comprende pienamente come funzionano le cose, streben. Secondo Hegel, la logica è quel sapere che ci nega l'assolutizzazione del finito, il finito non è mai assoluto, è sempre in relazione con l'infinito. "Togliere conservando", "superamento", Hegel li usa per esprimere il momento della Aufhebung, dialettica che abolisce i termini presi nella loro isolatezza, tesi e antitesi vanno tenuti insieme in una sintesi, si tolgono non perché si eliminano, si conserva la loro tensione dialettica.
Da un lato significa conservare, dall'altro cessare. Togliamo gli elementi dalla loro isolatezza e manteniamola loro tensione. FENOMENOLOGIA La prima opera di Hegel, fenomenologia dello spirito, è un brodo culturale in cui siamo immersi. Di questo elemento noi possiamo fare una fenomenologia. Fenomenologia viene dal greco "apparire", quindi, quel discorso che vuole comprendere le manifestazioni dello spirito. La fenomenologia dello spirito è la storia della coscienza e della presa di coscienza, è un percorso che la nostra coscienza fa per arrivare a comprendersi come attività razionale. Hegel fa questo attraverso due prospettive, da un lato quella fenomenologica, noi siamo sia sensibilità sia logica, siamo una contraddizione, ma abbiamo una marcia in più perché ne abbiamo consapevolezza, quindi il pensiero ha comunque un primato. L'oggetto è prodotto del da un lato vuole prendere il viaggio che.Porta lo spirito ad avere coscienza di sé, soggetto. Dall'altro vuole dimostrare che lo spirito diventa trasparente attraverso un percorso dialettico. In questa opera agisce la visione hegeliana del mondo. Hegel vuole spiegare che la ragione entra in tutte le dimensioni dell'uomo, ha un primato, quindi da un lato vuole ribadire l'andamento dialettico del pensiero, andamento sincronico. Nella fenomenologia dello spirito si trovano i capisaldi della sua filosofia. Il bersaglio polemico della fenomenologia è KANT, perché secondo Hegel la ragione idealistica è l'unica che riesce a tenere insieme finito e infinito e contemporaneamente riesce ad utilizzare l'andamento dialettico che propone un risultato, quello di tenere insieme in una funzione inscindibile soggetto e oggetto. Quindi questa opera vuole dimostrare che è venuto il momento di ripercorrere le tappe di sviluppo dello spirito umano, della coscienza dell'uomo, e farlo tenendo
esiste e si sviluppa. Queste tappe sono: 1. La percezione: attraverso i nostri sensi, percepiamo il mondo esterno e le informazioni che ci arrivano. 2. L'elaborazione: il cervello elabora le informazioni percepite, le organizza e le interpreta. 3. La riflessione: in base alle informazioni elaborate, iniziamo a riflettere su di esse, a porci domande e a cercare spiegazioni. 4. La consapevolezza: attraverso la riflessione, acquisiamo una maggiore consapevolezza di noi stessi, del mondo che ci circonda e delle nostre esperienze. 5. La comprensione: grazie alla consapevolezza acquisita, siamo in grado di comprendere meglio il significato delle cose, delle relazioni e dei concetti. 6. La conoscenza: la comprensione ci permette di acquisire conoscenze, di apprendere nuove informazioni e di ampliare la nostra visione del mondo. 7. La consapevolezza critica: una volta acquisite le conoscenze, siamo in grado di analizzarle criticamente, di valutarle e di formare opinioni personali. 8. L'autocoscienza: attraverso il processo di consapevolezza critica, sviluppiamo una maggiore consapevolezza di noi stessi, delle nostre emozioni, dei nostri valori e delle nostre motivazioni. Queste tappe sono fondamentali per il nostro sviluppo cognitivo e per la nostra crescita personale.