La strada entra nella casa 1912
In quest’opera, Boccioni rappresenta la madre vista di spalle nell’atto di affacciarsi alla
finestra. L’immagine è frammentata e scomposta secondo i principi del dinamismo futurista,
con l’obiettivo di restituire non solo la scena visiva, ma anche la sensazione vissuta dalla
donna nel momento in cui si affaccia.
La madre, infatti, viene investita dai suoni, dai rumori e dalle immagini della città, che
sembrano penetrare all’interno della casa in un vortice di forme e colori. Questo effetto è
ottenuto attraverso l’uso della compenetrazione dei piani e di colori puri, spesso primari, che
intensificano l’impatto emotivo della scena.
L’opera esprime il concetto futurista della fusione tra interno ed esterno, tra spazio privato e
spazio urbano, superando la rappresentazione statica della realtà per tradurre pittoricamente
il flusso dinamico della percezione.
Forme uniche della continuità nello spazio 1913
Umberto Boccioni, oltre alla pittura, si dedica anche alla scultura, cercando di tradurre il
concetto futurista del dinamismo attraverso le tre dimensioni. La sua opera più celebre in
questo ambito è Forme uniche nella continuità dello spazio, una scultura che rappresenta un
uomo in movimento, il cui corpo si fonde con l’ambiente circostante in un flusso continuo di
forme.
L’artista riesce a esprimere il dinamismo attraverso una figura che, pur essendo statica, dà
la sensazione del moto. L’eliminazione delle braccia enfatizza la corsa, mentre gli arti
inferiori sono esagerati e proiettati in avanti, creando un effetto di slancio e di fusione con lo
spazio. Le superfici plastiche ondulate e levigate accentuano l’idea di velocità e
trasformazione.
Boccioni guarda alle grandi tradizioni artistiche del passato, reinterpretandole in chiave
moderna. La struttura possente della scultura richiama le muscolature vigorose delle figure
michelangiolesche, caratterizzate da una tensione plastica che suggerisce potenza ed
energia. Allo stesso tempo, lo slancio impetuoso della figura rimanda alla dinamicità
travolgente di Apollo e Dafne di Gian Lorenzo Bernini, dove il movimento è reso attraverso la
torsione dei corpi e la loro trasformazione nello spazio.
Quest’opera sintetizza perfettamente i principi del Futurismo, che esaltava il movimento, la
modernità e il superamento della tradizione statica dell’arte. Per lungo tempo il movimento
futurista è stato poco apprezzato, anche a causa dell’associazione con l’aggressività e
l’esaltazione del progresso che in seguito furono legate all’ideologia fascista. Solo dopo circa
39 anni il Futurismo è stato rivalutato come una delle avanguardie più rivoluzionarie del
Novecento.