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PAISÀ

- Osservazioni di André Bazin→ È stato un importante critico e teorico del cinema

ed è stato nel 1951 uno dei fondatori della rivista Cahier du cinéma, rivista di critica

che esiste tuttora. È importante anche perché negli anni 50 vi hanno lavorato come

critici i maggiori esponenti della Nouvelle vague francese prima di esordire nella

regia. Bazin è sempre stato sostenitore del cinema realista, anche se il suo concetto

di realismo è particolare perché non riguarda molto il contenuto/soggetto del film

ma riguarda lo stile con cui il film è stato girato. Essendo sostenitore di un cinema di

tipo realista, Bazin diede grande importanza al neorealismo italiano e nel 1948

scrisse un saggio intitolato ‘il realismo cinematografico e la scuola italiana della

liberazione’ e rimane uno dei saggi più importanti su questo argomento: prende in

esame i principali film neorealisti usciti in pochi anni (1945-48), ma il film su cui si

sofferma di più è Paisà di Rossellini che per Bazin è il film più rappresentativo del

neorealismo italiano.

Scrive Bazin che “Paisà è senza dubbio il primo film che costituisce l’equivalente

rigoroso di una raccolta di novelle. La lunghezza di ogni storia, la sua struttura, la sua

materia, la sua durata estetica ci danno per la prima volta l’esatta impressione di una

novella” → Boschi non molto d’accordo su questa affermazione perché è vero che

Paisà a differenza di Roma città aperta non ha un unico intreccio narrativo ma è

composto di 6 diversi episodi autonomi ambientati in luoghi diversi e incentrati su

personaggi differenti; tuttavia le raccolte di novelle contengono spesso racconti

pubblicati precedentemente su riviste che non hanno nulla in comune l’uno con

l’altro. Al contrario i 6 episodi di Paisà sono concepiti come insieme unitario sul piano

narrativo, formale e tematico con 4 elementi di coesione:

1. Unità di tempo e luogo → ambientati in italia negli ultimi anni della seconda

guerra mondiale

2. Gli episodi non si susseguono in modo casuale ma sono ordinati in senso

cronologico perché il primo episodio inizia nell’estate del 1943 e l’ultimo

nell’inverno 1944, geografico perché si va dal nord al sud dell’italia che segue

l’avanzata degli alleati nella penisola (Sicilia, Napoli, Roma, Firenze,

Savignano di Romagna, Porto Tolle).

3. I sei episodi del film sono tutti incentrati sul rapporto fra i soldati americani e

la popolazione italiana: ciò dipende da fatto che Paisà è una coproduzione

italo-americana tra Rod E. Geiger e Mario Conti. Geiger aveva conosciuto

Rossellini nel 1945 a Roma mentre era nel reparto comunicazioni dell'esercito

americano, e aiutò Rossellini a trovare della pellicola per girare film perché

era materiale raro da trovare dopo la liberazione; prima della guerra aveva

lavorato un pò nella distribuzione cinematografica e aveva venduto Roma

città aperta al distributore Joseph Burstyn il quale fece conoscere i film del

regista negli USA.

4. Ogni episodio è introdotto da una breve sequenza documentaristica

composta da immagini di repertorio accompagnate da una voice-over. 22

Sceneggiatura

Quella originale è stata scritta da Sergio Amidei, ma come succede in tutti i film neorealisti

hanno collaborato anche altri tra cui un paio stranieri, uno di questi era Klaus Mann che era

il figlio dello scrittore Thomas Mann.

Rossellini però modificò la sceneggiatura e questo dipende dal suo metodo di lavoro perché

Rossellini ha sempre dichiarato che avrebbe fatto a meno di una sceneggiatura (preferiva

improvvisare sul set) per i suoi film e se la faceva era costretto a farla per i produttori, che

vogliono vedere la sceneggiatura prima di finanziare un film.

Rossellini è stato costretto a cambiare e modificare la sceneggiatura in funzione delle

location scelte per le riprese e questo compito è stato svolto da Federico Fellini che ha

seguito la troupe durante la lavorazione svolgendo ruolo di assistente alla regia e dirigendo

anche una piccola scena in un momento di assenza di Rossellini: per Fellini è stata una

esperienza importante e formativa, e collabora anche al film ‘L’Amore’ e 'Francesco giullare

di Dio’.

Location

Il film è girato interamente in luoghi autentici, si svolge per la maggior parte in esterna e

pochi sono girati in studio (il terzo episodio). Il luogo in cui si svolge ufficialmente la vicenda

di un singolo episodio non sempre corrisponde al luogo in cui è stato veramente girato

anche se 4 dei 6 episodi sono girati nei luoghi in cui si svolgono, mentre in 2 episodi

la location non corrisponde al luogo in cui la vicenda dovrebbe svolgersi (1° e 5°

episodio ambientati in Sicilia e a Savignano di Romagna ma girati entrambi in Sicilia nel

convento di Maiori).

Le città in cui è stato girato il film, hanno ancora i segni della guerra appena conclusa, come

nell’episodio di Napoli e Firenze; allo stesso modo in ‘Germania anno zero’ di Rossellini

Berlino è semi distrutta dai bombardamenti con la popolazione che vive tra le macerie.

L’episodio di Firenze è interessante perché il tema è una ragazza americana che fa

l’infermiera e che va alla ricerca di un amico, che è diventato capo partigiano con il nome di

Lupo: fa questo attraversamento della città fino a scoprire che questo ragazzo è stato

ucciso. Più che i personaggi a Fellini interessava l’ambientazione ossia Firenze e

l’attraversamento della città, in modo tale da poterla meglio raccontare e mostrare gli

avvenimenti della guerra (i tedeschi avevano distrutto tutti i ponti tranne Ponte Vecchio,

dove passa il corridoio Vasariano ossia una lunga galleria che collegava Palazzo Pitti

a Palazzo della Signoria).

Interpreti

Per quanto riguarda il cast c’è una differenza con Roma città aperta, perché quest'ultima è

interpretata da professionisti, mentre in Paisà è interpretato da attori sconosciuti e per la

maggior parte non professionisti.

- Attori italiani→ tutti sconosciuti tranne Maria Michi che interpreta la prostituta

nell’episodio ambientato a Roma, già presente in Roma città aperta.

- Attori che interpretano i personaggi americani→ sono in parti veri soldati americani

molto facili da trovare in Italia nel 1946, in parte erano attori ‘professionisti’ che

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però erano anch’essi sconosciuti nel mondo del cinema ma forse un pò noti nel

teatro.

- Carmela→ ragazzina siciliana del primo episodio, interpretata da una vera

contadinella di origini campane. Carmela Sazio, l’interprete, fu scoperta da

Rossellini a Napoli: il suo volto e il fatto che fosse stata scoperta da Rossellini a

Napoli furono usati per promuovere il film prima dell’inizio delle riprese.

- Bambino del secondo episodio→ primo personaggio dei film neorealisti che è ancora

in vita

- Francesca→ interpretata da Maria Michi, unica interprete che si può definire

professionista

- Harriet→ l’infermiera americana dell’episodio di firenze

- Cappellano cattolico Bill Martin→ interpretato da William Tubbs

- Gli altri due cappellani sono realmente cappellani militari protestanti.

Singoli episodi

1:Il primo è quello ambientato in Sicilia che costituisce l’inizio del film che corrisponde allo

sbarco degli alleati. Il film è incentrato sul rapporto tra la popolazione italiana e gli alleati.

Nei fatti non era girato in Sicilia ma a Maiori sulla costiera Amalfitana. Si Incentra sulle

difficoltà di comunicazione e sui fraintendimenti, equivoci e malintesi: non a caso si svolge di

notte e in condizioni quindi di scarsa visibilità.

Rossellini racconta l’episodio dal punto di vista degli americani. Quando arrivano in paese

scoprono che gli abitanti sono nascosti nella chiesa. Il clima è di diffidenza reciproca → i

siciliano non capiscono se sono soldati alleati o tedeschi. Viceversa, gli abitanti non sanno

se sono buoni o ostili. Fortunatamente il gruppo presenta un interprete che faciliterà le

comunicazioni. Per guidare gli alleati tra le mine dei tedeschi, la figura di Carmela, una

ragazza silenziosa e poco socievole, si dimostrerà di fondamentale importanza. Arrivati alla

torre normanna che sorprenderà gli alleati poiché non abituati a vedere costruzioni antiche

(alcuni associarono la torre del castello a quella di Frankenstein). Nella torre abbiamo la

scena più importante e toccante: il soldato Joe e Carmela, inizialmente sono distanti con la

ragazza che non vuole saperne di comunicare. Joe insiste nel comunicare con lei finché lei

non si lascia un po’ andare e i due hanno una conversazione leggera. La scena si

concluderà con un ‘errore’ del soldato che, accendendo l’accendino per mostrare una foto

alla ragazza, verrà visto da un cecchino che colpirà il soldato ferendolo. Carmela lo assiste e

lo nasconde ai tedeschi per scoprire, poco tempo dopo, che morì nel nascondiglio. Presa

dalla rabbia prende il fucile ma mancherà i soldati tedeschi.

Tutti gli episodi hanno finale drammatico tranne quello del convento. Come in Roma città

aperta, anche Carmela commette un gesto impulsivo per vendicare l’amico Joe e, come

Pina, anche lei morirà. Quando verrà ritrovato il suo cadavere dai soldati americani, questi

ultimi penseranno che fosse stata lei a ucciderlo.

2: Secondo episodio ambientato e girato realmente a Napoli. Come nel primo, anche qua

abbiamo tentativi di comunicazione tra un bimbo napoletano di strada e un soldato

americano che ha due caratteristiche opposte: da una parte appartiene alla polizia militare

(rappresenta quindi la legge e l’ordine) ma dall’altra è di colore che, nel suo paese, era

ancora motivo di discriminazioni. A differenza del primo episodio, ci viene mostrato

prima il bimbo e poi il soldato (Punto di vista ribaltato rispetto al primo episodio) e

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poi, il soldato è ubriaco e il bambino cerca di fotterlo per trarne vantaggi economici.

Momento importante dell’episodio è quando i due si siedono tra le rovine e parlano. Si

differenzia dal primo episodio perché la situazione è, in realtà, opposta: qua non c’è nessun

tentativo reale di comunicazione da nessuno dei due personaggi. L’americani fa una sorta di

lungo monologo senza tentare di farsi capire. Lo stesso fa il bambino che vuole solo trarre

vantaggio dall’incontro. Il monologo è importante perché, se Joe esprime il desiderio di

andare a casa, qui il sold

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
55 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rosaliguorii di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Forme e generi della narrazione audiovisiva e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Ferrara o del prof Boschi Alberto.