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Estratto del documento

La relazione è breve ma intensa. E’ possibile comunque organizzare sedute di

discussione ripetute per due diverse esigenze,(necessità): l’impiego del focus

group come strumento per tenere traccia ( avere contezza) di come gli

atteggiamenti, le credenze, i valori si sono evoluti,si sono trasformati nel tempo

e la creazione fra i partecipanti di una crescente familiarità in virtù della quale

diventa possibile avvicinarsi gradualmente, passo dopo passo alla discussione

di temi più delicati.

La conduzione : focus group

In merito alla conduzione il focus group vede ad un estremo il focus group

autogestito ( il moderatore si limita ad introdurre ed illustrare il tema) e

all’altro estremo quello rigidamente governato dal moderatore con domande

già prestabilite.

La scelta circa le modalità di conduzione è dettata dal livello di specificità della nostra domanda di

ricerca, più è specifica, più la conduzione sarà guidata dal moderatore.

Il ricercatore può comunque partire da una conduzione autogestita per arrivare

ad una conduzione moderata. La partecipazione del moderatore sarà elevata

nelle prime fasi della discussione e quando dovrà avviare i processi di

socializzazione dei partecipanti al focus group in seguito potrà assumere un

ruolo più defilato per poi riprendere la situazione in caso di temi più specifici.

La traccia: focus group

La traccia è lo strumento per guidare l’interazione tra il ricercatore e i

partecipanti. Chi guida la conversazione deve sollecitare la produzione di

discorsi attingendo alle domande suggerite dalla traccia o inventando al

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momento le sollecitazioni opportune che non coincidono con quanto definito

nella traccia che viene considerata una sorta di promemoria da cui attingere in

maniera selettiva.

Come elaborare la traccia

Bisogna fare domande a cui si possa rispondere con un sì o con un no, che

siano brevi, chiare e coincise e fare interrogativi che insistono sul come e non

sul perché. Devono essere rivolte ad un soggetto plurale per rafforzare l’idea

di gruppo, bisogna tener conto anche della comunicazione del corpo,

soprattutto del contatto visivo che deve essere ricercato con tutti i

partecipanti. Si possono prevedere stimoli di tipo visivo (film, spot, video, immagini),

ovviamente attinenti al tema.

E’ possibile individuare una divisione della discussione in tre momenti chiave: introduzione del

gruppo e del tema; disamina del tema, chiusura della discussione.

1) Introduzione del gruppo e del tema

Fanno parte di questa fase: la presentazione del tema, la presentazione dei partecipanti, la

sottolineatura della loro competenza a contribuire alla discussione ad opera del moderatore,

l’illustrazione delle regole e infine l’invito formulato dal moderatore ad una breve

autopresentazione dei partecipanti.

2) Disamina del tema

Si può iniziare la disamina del tema con una narrazione, un’immagine, un

filmato che introducono l’argomento o facendo circolare tra i presenti un

oggetto legato al tema in discussione; è bene cominciare con sollecitazioni non

troppo impegnative, le prime domande devono essere formulate in maniera da

suscitare il confronto nel gruppo, devono esserci sollecitazioni ridotte per fare

in modo che tutti i partecipanti interagiscano. Alle sollecitazioni dettate dalla

traccia si aggiungono quelle inventate al momento a seconda del contesto.

3) Chiusura della discussione

La discussione di chiude con i saluti cordiali e i sentiti ringraziamenti, prima è

possibile dare ai partecipanti la possibilità di indicare quanto di importante

sull’argomento in discussione non è stato inserito nel tema.

La progettazione della traccia si conclude con il suo collaudo in un focus group

pilota che può essere realizzato sulla riga del focus vero e proprio. Si potrà così

procedere ad un campione di convenienza, coinvolgendo un gruppo

corrispondente a quello per il quale la traccia è stata progettata. Allo studio

pilota è affidato il compito di controllare la capacità delle sollecitazioni

introdotte nella traccia e di indirizzare la discussione nella direzione attesa.

Costruzione del dato

La fase di costruzione del dato si compone di 3 passaggi in sequenza:

-contatto con i partecipanti;

- conduzione dei focus group;

- trascrizione parola per parola della discussione.

Contatto con i partecipanti 3

Il contatto con i candidati può essere preso direttamente dal gruppo di ricerca o

avviato da un mediatore.

La figura del mediatore è scelta con attenzione poiché ad esso è delegata la

selezione delle persone a cui proporre la partecipazione allo studio. Se non è il

mediatore a selezionare i candidati allora è il gruppo di ricerca che deve

scegliere se contattare i candidati telefonicamente, tramite lettere, attraverso i

social media o di persona, questa scelta deve essere effettuata considerando le

caratteristiche dei candidati al focus group.

In entrambi i casi i primi contatti dovranno fornire agli interlocutori

un’informazione adeguata sullo studio a cui si chiede di partecipare e si

forniscono rassicurazioni sulla natura dello studio e l’uso che verrà fatto di ciò

che loro diranno, occorrerà dare conto di come si è giunti al nome della

persona candidata. Quanto precede il vero e proprio focus group contribuisce in

modo significativo alla formazione della conversazione costitutiva del focus

group.

Conduzione del focus group

La funzione di un focus group di basa sulla collaborazione del moderatore e

dell’osservatore; al moderatore spetta il compito di guidare la discussione,

facilitando l’espressione dei diversi punti di vista ma nello stesso tempo

mantiene il dibattito focalizzato sul tema della ricerca. Questa figura deve

avere tutte le competenze richieste ad un buon intervistatore, una buona

capacità di gestire i gruppi, elevato autocontrollo, deve dimostrare curiosità per

quel tema e possedere un’adeguata competenza.

L’osservatore aiuta il moderatore in caso di difficoltà di quest’ultimo, questo

però potrebbe compromettere l’autorevolezza del moderatore. All’osservatore

spetta il compito di “attenzionare” l’interazione dei partecipanti tra loro stessi e

con il moderatore, prendendo nota dei rapporti avviati fra il linguaggio delle

parole e quello del corpo, ascoltando convergenze e divergenze. L’osservatore

a discussione conclusa consegnerà ai presenti il questionario.

Chi conduce l’indagine dovrà scegliere se utilizzare una video registrazione o

un audio registrazione. La video registrazione è preferibile perché registra

anche le forme di interazione non verbali fra i partecipanti; di contro però offre

minori garanzie di anonimato e potrà dare luogo alla perturbazione tecnica.

L’avvio della discussione passa attraverso le tappe canoniche del benvenuto

del moderatore, della presentazione dei presenti tutti e dell’illustrazione delle

regole del gioco. Con la prima sollecitazione prende il via il processo di

socializzazione e viene costituito il gruppo; le prime battute sono fondamentali

per dare inizio all’interazione sociale del focus group.

La prima e fondamentale attenzione riguarda il silenzio, l’impiego dei

continuators, la tecnica dell’eco, l’impiego di probes cioè domande sonda che

sollecitano l’approfondimento dei temi trattati. Il moderatore deve tenere conto

di prevedere un momento di de briefing, ossia un momento più informale di

socievolezza che non viene registrato o ripreso, in cui ci si può lasciare andare

dopo un momento di forte tensione.

Trascrizione della discussione

Con la trascrizione giunge a compimento il processo di generazione del corpus

testuale. Occorre tenere conto degli aspetti linguistici, para linguistici ed extra

linguistici dell’interazione. Questi aspetti sono oggetto dell’attenzione

dell’osservatore e dovranno essere integrati nel testo qualora il linguaggio dei

corpi e la forma assunta dalle interazioni contribuisca a definire il senso di

quanto viene detto. 4

Dettagli
A.A. 2024-2025
5 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Gargamellaebirba di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Strumenti e metodi di ricerca sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Tarsia Tiziana.