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Il sistema giuridico senegalese, fra diritto consuetudinario e diritto ufficiale

In un'intervista fatta ad un professore universitario di Dakar troviamo un'espressione che riassume in modo molto calzante il sistema giuridico senegalese: "Questo senso di sfiducia e questa immagine della giustizia come un mondo oscuro, inaccessibile e di difficile comprensione è una conseguenza del colonialismo. Ne sono complici l'uso pervasivo della lingua francese e la distanza delle leggi da quelle che sono le consuetudini locali tradizionali. Di conseguenza molte persone hanno timore di affidarsi alla giustizia e di andare in tribunale, e molti ricorrono alla corruzione di leader politici e religiosi per risolvere controversie e ricevere protezione. Queste pratiche aumentano la percezione negativa del sistema giuridico ufficiale e promuovono il ricorso a una giustizia alternativa, lontano dai tribunali dello stato".

Il continente africano è immenso, con etnie, razze,

Religiosi e usi completamente diversi gli uni dagli altri: potrebbe apparire strano trovare un approccio comune, sovranazionale, a tutti questi stati - anche in considerazione del ruolo dell'OADA e delle attività in corso per armonizzare i diritti tipici dei vari stati. Si sta cercando di creare un diritto degli affari, un diritto del business, che porti gli investitori esteri ad approcciare il Senegal con un occhio di particolare attenzione, nonché di conforto e sicurezza. Inutile ricordare che le differenze fra gli stati africani sono sostanziali: eppure, osservando le matrici culturali all'interno dei popoli africani nelle loro pratiche consuetudinarie, è emerso un insieme di regole a carattere quasi obbligatorio, sviluppatosi nel tempo attraverso i diversi gruppi etnici. Esso ovviamente parte dal c.d. diritto privale: oggi continuiamo a trovarlo all'interno dei paesi africani. Si tratta di un diritto tramandato, consuetudinario, non scritto.

Esso crea un sistema dualistico all'interno dei paesi, dove convivono un diritto scritto, ufficiale, convenzionato, discusso nei tribunali e sostenuto dalle leggi e un diritto più storico, tradizionale e remoto, basato sulla consuetudine. Questo diritto è espressione di poteri autoritativi molto antichi: si è tramandato oralmente e si è molto arricchito nei secoli, per il rispetto che dimostra verso i costumi e gli usi del popolo africano, nella vita comune e nella vita quotidiana. Parliamo infatti di diritto di famiglia, diritto di persona, il matrimonio, i minori, le donne; ma parliamo anche di diritto fondiario. Nel XX secolo, le riforme hanno cercato di acculturare il paese, con l'obiettivo di far prevalere un diritto scritto più occidentalizzato e moderno rispetto a quello ancora presente per consuetudine. Va detto che oggi questo diritto tradizionale è ancora molto presente, per un motivo giuridico che ci farà riflettere. Il diritto

consuetudinario ha come caratteristica una natura conciliativa: il giudice, che disolito è un'autorità legittimata all'interno del gruppo etnico (tribù) dal riconoscimento di cui gode all'interno del gruppo etnico medesimo, ha l'obiettivo di trovare una soluzione che salvaguardi gli equilibri sociali. Il suo compito è di trovare una soluzione amichevole fra le parti. In Senegal oggi abbiamo uno dei sistemi giudiziari fra i più consolidati nei paesi africani: oltre alla Corte d'Appello, presenta la Corte di Cassazione e una serie di tribunali che trattano materie estremamente specifiche. Eppure, nel diritto fondiario permane una prevalenza della consuetudine, che si esprime attraverso Consigli Rurali - tribunali, cioè, che non sono ufficialmente riconosciuti come organismi amministrativi, ma la cui autorità è assolutamente convenuta in materia di determinate decisioni. Si tratta quindi due fonti di

diritto che si occupano di materie diverse, con modalità diverse e logiche differenti: le due non si scontrano mai, si rispettano a vicenda. Questo dualismo è una tipicità del territorio africano e specialmente del Senegal, dove entrambe queste due "giustizie" sono molto presenti. In Senegal c'è un detto: "Un buon accomodamento vale molto di più di un cattivo processo". Ora, in questo momento storico, il nostro diritto tende a creare contesti in cui la conciliazione e la mediazione prima del processo diventano fondamentali; tutte le riforme stanno orientandosi in questo senso. È come se stessimo - nel nostro diritto "moderno" - ritornando alle forme antiche dei paesi africani. La giustizia senegalese, che in questo momento ancora soffre (a causa della burocratizzazione, della corruzione, di inesperienza, di interferenze da parte delle IMN), è tuttora alla ricerca di un.fondamento di rispetto reciproco su diritti e tutele ritenute fondamentali. Prima parlavamo di codici etici; oggi non c'è una azienda medio-grande che simuova in ambito business senza comunicare ai terzisti i propri codici etici. Si tratta di veri e propri contratti (che il terzista deve firmare, pena la fine/il non inizio del rapporto di fornitura), che alludono a profili fondamentali e valori etici di base dell'azienda: in caso di inadempienza, prevedono la risoluzione del rapporto nonché la comminazione di un aggravio (la contestazione dei danni dettati dal mancato rispetto di principi giuridici fondamentali, riconosciuti a livello internazionale). Altro aspetto del diritto consuetudinario africano da prendere a modello è la sua dinamicità e la sua flessibilità. Il diritto africano è dinamico perché non si può conciliare senza tener conto del contesto; è flessibile perché, proprio dovendo arrivare ad unasi applicano le norme islamiche sulla poligamia, il divorzio, l'eredità e altri aspetti della vita familiare. Questo sistema misto di diritto ha l'obiettivo di garantire una giustizia equa e rispettosa delle tradizioni culturali e religiose del popolo senegalese. La mediazione è un elemento fondamentale nel sistema giuridico senegalese. In caso di controversie, le parti coinvolte sono incoraggiate a cercare una soluzione attraverso la mediazione anziché attraverso un processo legale. Questo approccio mira a promuovere la collaborazione e la conciliazione tra le parti, evitando così conflitti e tensioni. La mediazione nel sistema giuridico senegalese non si limita solo agli interessi economici delle parti coinvolte, ma tiene conto anche dell'immagine e della dignità delle persone coinvolte. Questo significa che la soluzione trovata deve essere soddisfacente per entrambe le parti e non deve ledere la reputazione o la dignità di nessuno. Il sistema giuridico senegalese ha attirato l'attenzione di molti studiosi che cercano di recuperare le tradizioni e la cultura del diritto consuetudinario. Questo perché il sistema senegalese potrebbe diventare un esempio di "giurisprudenza" basata sulle tradizioni e i valori culturali del popolo senegalese. In conclusione, il diritto senegalese è un mix di civil law francese e diritto consuetudinario islamico. La religione islamica gioca un ruolo importante nella vita giuridica del paese, specialmente per quanto riguarda il diritto di famiglia. La mediazione è un elemento chiave nel sistema giuridico senegalese, mirando a trovare una soluzione equa e rispettosa delle tradizioni e della dignità delle persone coinvolte.

Si scontrano le Convenzioni Internazionali che andrebbero portate avanti: è infatti il diritto islamico che ancora non riconosce né tutela tutta una serie di diritti (i diritti dei minori e i diritti delle donne in primis). In Senegal sono attualmente in corso una serie di battaglie, con gruppi di avvocati che girano di paese in paese, per combattere questi "malfunzionamenti". Fra di essi, dobbiamo citare un eccessivo uso della carcerazione preventiva: si tratta di una calamità in Senegal, molto accentuatasi col Covid. La carcerazione preventiva è considerata una modalità punitiva e ricattatoria; ostacola la libertà di stampa e la libertà di comunicazione. Ogni situazione che il governo non riesce a gestire è condotta con il sistema della carcerazione, un sistema chiaramente molto coercitivo. Culturalmente, il governo senegalese ha un'oggettiva difficoltà a concepire i diritti di libertà di comunicazione.

come diritti inviolabili per un paese che si apra alla modernità e all'industrializzazione. Dedichiamo ora attenzione alla realtà delle start-up e dell'imprenditoria giovanile. Il Senegal è particolarmente attento a tutti i processi di valorizzazione delle start-up tecnologiche: sta facendo una serie di investimenti in IT e digitalizzazione, e nel contempo sta promulgando atti, procedure e processi che incentivino la realizzazione di progetti innovativi in Senegal. IL SENEGAL COME PIATTAFORMA Il Senegal è stato considerato tradizionalmente una piattaforma per lavorare in zone limitrofe, una sorta di base affidabile per la condivisione di processi, per lo sviluppo di una logistica aperta, per la creazione di partenariati. Esiste tutta una lista di aziende, fra cui l'ex-Total, presenti da diversi anni in Senegal. Le ONG (Organizzazioni Non Organizzative) hanno quasi tutte basi in Senegal. Si può considerare il Senegal una piattaforma dove si

Potrebbe fare di più, non solo in termini di tutela dei diritti umani, ma di vero e proprio sviluppo e industrializzazione. Gli investitori citano come ostacoli un'amministrazione fiscale ingombrante e imprevedibile, ostacoli burocratici, appalti pubblici, un sistema giudiziario debole e inefficiente, un accesso inadeguato al finanziamento e un mercato del lavoro rigido. Il governo sta lavorando per affrontare questi problemi e migliorare l'attrattività del Senegal. Ma potremmo benissimo sostituire alla parola Senegal la parola Italia e la frase sarebbe comunque valida. Di conseguenza, possiamo concludere che il paese Senegal e il paese Italia sono più vicini di quanto non si immagini; il Senegal è un paese moderno, come moderni sono i problemi che affronta – così simili a quelli italiani. La cosa che colpisce del Senegal è sicuramente la grande presenza di giovani – e di giovani acculturati: l'educazione è

obbligatoria fino a 16 anni. Il Senegal ha tanti giovani che studiano, che partono dal Senegal per studiare all'estero, che tornano in patria per realizzare i loro sogni in madre patria: il primo hotel a cinque stelle a Dakar, ad esempio, è stato creato da un giovane senegalese emigrato per 10 anni negli stati uniti e poi tornato in patria. Di esempi come questo ce ne sono moltissimi. L'Italia è presente in Senegal, ma ci vorrebbe più piattaforma: i sistemi ad oggi presenti dovrebbero collaborare molto di più per condividere l'informazione e la formazione. I Senegalesi

Pagina 11 03/11/2020

GEOGRAFIA

Parliamo di un Paese relativamente piccolo (2/3 Italia), un Paese dalla collocazione interessante poiché è affacciato sull'Atlantico ed ha un lembo interno (area in giallo chiaro) che rappresenta un altro Paese. Il Senegal ha una caratterizzazione molto forte in chiave logistica, poiché dischiude l'area

dell'Africa subsahariana agli scambi con il resto del mondo, è collegato alla parte più conosciuta dell'Africa, ovvero il Maghreb e tutta l'Africa del Nord ed ha una storia importante che ha
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A.A. 2020-2021
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher emma.r8 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Internazionalizzazione dei mercati e delle imprese internazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Baroncelli Alessandro.