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Riassumendo:

  • Linfocita vede l'antigena e prolifera
  • Si trasforma in plasmacellule
  • Produzione delle Igm formando un pentamero per aumentare la capacità di vedere gli antigeni

I lipidi e gli zuccheri in particolare riescono ad attivare solamente i linfociti B (non quelli T ad esempio). Quindi si ha questa risposta iniziale SEMPRE perché alcuni antigeni non vengono riconosciuti dai linfociti T.

Le proteine vengono riconosciute dai linfociti T: si ha l'attivazione dei linfociti B e dei linfociti T, in particolare dei T-help. Le cellule collaborano e i linfociti T aiutano i linfociti B a migliorare la capacità di riconoscere l'antigene e attaccarlo. I linfociti B con l'aiuto di quelli T-help fanno:

  • Cambiano la parte costante (la coda) dell'immunoglobulina: scelgono cioè un altro gene per cui codificare il linfocita avrà caratteristiche differenti. Classicamente viene scelta la catena gamma al posto di
quella miu (l'uomo possiede più catene gamma a differenza degli animali)
  • Produzione delle IGG: possiedono più funzioni rispetto alle Igm: attivazione complementomantenuta, hanno effetto di neutralizzazione come le Igm e vengono viste da dei recettori che→vengono visti dai fagociti. Gli anticorpi, quindi, coprono il patogeno e attivano i fagociti aiutanonella distruzione ma anche nella successiva pulizia dai macrofagi.
  • Il linfocita B migliora anche la durata dell'immunoglobulina in circolo: le Igm durano qualche giorno,le Igg sono immunoglobuline a lunga vita (durano circa 30 giorni). Sulle cellule endoteliali è presenteil recettore che riesce a captare le Igg (recettore neonatale che si trova anche nella placenta epermette il passaggio di Ig dalla mamma al figlio, quindi permette il passaggio dell'immunità). Le Iggvengono catturate e portate all'interno della cellula endoteliale.→Dopo qualche ora, la cellula le
rimette in circolo il fatto di penetrare permette alle Igg di essere protette da un ambiente ostile, come se venissero nascoste dall'endotelio (le altre Ig non vengono captate e infatti durano da 4 a 7 giorni) per poi essere rimesse in circolo. Questo permette la durata di circa 30 giorni. Presente una parte di Igg dentro al sangue e una parte dentro all'endotelio. Collaborando con i linfociti T helper, i linfociti B migliorano l'affinità e il riconoscimento del patogeno cambiando la sequenza degli aa. Introdotte nella sequenza delle mutazioni nel sito di legame delle immunoglobuline pericoloso: ad esempio molti tumori sono a carico dei linfociti B. In questo processo di mutazione ci sono molti linfociti B che mutano in maniera errata e vanno in apoptosi. In questo mix esce fuori una Igg che avrà un sito di legame per l'antigene migliore si avrà il linfocita B perfetto che produce la Ig perfetta per il patogeno e ha migliore

affinità con questo "cellula B perfetta". Questa cellula rimarrà nell'organismo e farà parte delle cellule della memoria.

Risposta primaria: vengono messi in atto i meccanismi sopra descritti. Necessari alcuni giorni per l'organizzazione dei linfociti sviluppo della malattia

Risposta secondaria: la cellula B perfetta rimasta nella memoria sarà in grado di mettere in atto una risposta immunitaria rapida ed efficace. Non si sviluppa MAI la patologia. Presenti alcuni patogeni che non permettono all'organismo di creare una memoria efficiente e avere una risposta rapida al secondo contatto

Si hanno, a questo punto, dei linfociti B pronti per la risposta secondaria liberi nel sangue. È possibile che durante il processo di mutazione e arrangiamento si arrivi a costituire una Ig che vede il self. Sarà necessario un processo di educazione dei linfociti escono dal midollo osseo soltanto i linfociti B che vedono il NON-self.

gli altri mutati sbagliati vengono condotti all'apoptosi. Le patologie autoimmuni sono collegate a errori nell'educazione dei linfociti B a livello del midollo osseo. I vaccini introducono i patogeni attenuati e stimolano il sistema immunitario, in particolare l'immunità adattativa, a sviluppare la risposta primaria senza malattia ed avere la risposta secondaria pronta. Se nella mamma trovo un alto titolo di IgM significa che lei in quel momento sta contraendo la malattia e che non può proteggere il feto in quanto le IgM non passano la placenta. Se trovo le IgG significa che la mamma ha già sviluppato la patologia e ha un attacco più efficiente e soprattutto che queste possono passare al feto tramite la placenta viene trasferita l'immunità al feto. È possibile costruire delle Ig in laboratorio, alcune di loro sono utilizzate in terapia. Il farmaco viene somministrato una volta al mese e ha lunga durata. Queste

Le cellule prodotte in laboratorio vengono unite a cellule tumorali così da diventare immortali. Gli anticorpi monoclonali sono stati una scoperta fondamentale per la ricerca, la diagnosi e la terapia. La ricerca sta procedendo cercando di "umanizzare" gli anticorpi monoclonali (provenienti dai topi): anticorpo murino, anticorpo chimerico, anticorpo umanizzato, anticorpo umano.

I linfociti T nascono nel midollo osseo ma maturano nel timo. Il recettore dei linfociti T assomiglia alle Ig, è fatto da una catena alfa e una beta unite tra loro da ponti di solfuro (catena solida); anche qui sono presenti dei ripiegamenti della molecola che danno dei domini immunoglobulinici. I recettori dei linfociti si trovano intramembrana. La stessa parte costante e la parte esterna variabile delle due catene formano il sito di legame per l'antigene. Usciti dal timo, tantissimi linfociti T vergini con la stessa parte costante utilizzano i

meccanismi di riarrangiamento come i linfociti B, vengono riarrangiati però i geni che codificano per la catena beta e la alfa.
  • Catena beta: regioni V, D e J. Due parti costanti e i geni J infilati nel mezzo
  • Catena alfa: più simile a una catena leggera, manca il gene D ma presenti V e J. Si ha un'unica parte costante
Riarrangiata la catena beta e poi la alfa, le due insieme danno un sito di legame per il recettore specifico. Maturazione: avviene nel timo, un organo davanti al cuore, attivo dopo la nascita e nell'infanzia e poi tende ad atrofizzarsi.
  1. Le prime cellule non possiedono in superficie il recettore (pro-T)
  2. Dopo presenti delle cellule che presentano la catena beta e un surrogato della catena alfa (simil alfa)
  3. Segue poi una cellula che esprime in superficie entrambe le catene del recettore (recettore completo) e esprime due molecole, corecettori, che aiutano il recettore, CD4 e CD8.
  4. Segue poi una cellula che mantiene il recettore e
sceglierà cosa esprimere: a. CD4 T-helper b. CD8 cellule citotossiche (uccidono cellule infettate da virus e tumorali) 5. A questo punto escono fuori dal midollo osseo gli helper e i citotossici, sono cellule naive che non hanno mai incontrato un patogeno. Fanno esattamente come i linfociti B e vanno nei linfonodi aspettando un agente patogeno. Il recettore dei linfociti T non è in grado di riconoscere da solo l'antigene in quanto riconosce soprattutto pezzi di proteine che vengono presentati da cellule "presentanti l'antigene", in particolare da cellule dendritiche: fagociti presenti nei tessuti in grado di mangiare e catturare gli antigeni, sono inoltre in grado di migrare ai linfonodi o alla milza. La cellula dendritica arrivata nei linfonodi, presenta quello che ha mangiato ai linfociti T. Il recettore dei linfociti T riconosce dei peptidi, pezzi di proteine, presentati dal complesso maggiore di istocompatibilità MHC presente nelle

cellule dendriticheIl recettore contemporaneamente riconosce l'MHC delle cellule dendritiche, si associa e inizia a proliferare. Ilinfociti T attivati lasciano i linfonodi e si recano nella zona dove sta avvenendo l'attacco.

  • MHC DI CLASSE I: espresso sulla superficie di tutte le nostre cellule nucleate (no nei globuli rossi).Per arrivare in superficie deve essere fatto da due catene: alfa e piccola catena beta. MHC non va insuperficie se non è associato a un peptide, derivanti da un normale turn-over della cellula.
  • Catena alfa + catena beta + proteina (peptide)
  • Lo stesso MHC porta in superficie degli agenti patogeni quando la cellula è infettata
  • Sulla membrana sono presenti dei domini immunoglobulinici e nella catena alfa è presente una tascain grado di ospitare piccoli frammenti di proteine. Nella parte costante della catena alfa è presente una parte che può essere riconosciuta dal corecettore CD8 (espresso dal linfocita T)

Il legame CD8+ catena alfa serve al linfocita per stabilizzare il legame MHC A, D e C: 3 zone che codificano per MHC di classe I. Negli esseri umani ognuno di noi ha tantissime possibilità di sequenze di classe A, B e C.

MHC DI CLASSE II: espresso da cellule specializzate nella presentazione dell'antigene: cellule dendritiche e macrofagi. Molto simile dal punto di vista strutturale. Presenti una catena beta e una alfa; presenti domini immunoglobulinici e presente la tasca che può presentare amminoacidi (più grande di MHC di classe I). Nella parte della catena alfa è presente una parte che viene riconosciuta dal corecettore CD4.

MHC DP, DQ e DR: 3 zone che codificano per MHC di classe II.

MHC è una delle cose più polimorfe che possediamo nell'organismo, nessuno di noi quasi ha la stessa sequenza di molecole. Nei nostri macrofagi sono presenti 6 molecole di MHC in grado di riconoscere i tre tipi di MHC di classe I e MHC di classe II.

Se bisogna

Fare un trapianto di midollo è necessario trovare due donatori compatibili per le MHC, considerando i numeri è difficilissimo quindi avere gli stessi MHC di classe I e di classe II. Anche i linfociti T, come quelli B, possono essere pericolosi; il recettore deve vedere il self per quanto riguarda gli MHC però deve funzionare molto bene solo quando MHC trasporta qualcosa che non è self.

I linfociti T hanno almeno due punti di selezione nel timo per essere sicuri che una volta usciti abbiano il recettore che funzioni e che riconosca soltanto peptidi non self. La prima selezione viene effettuata dalle cellule timiche nella corteccia del timo. Queste cellule portano in superficie tutti i tipi di self le cellule che riconoscono troppo bene vengono mandate in apoptosi, vengono portate avanti le cellule che vedono MHC ma non riconoscono il self. Le cellule timiche presentano dei peptidi che rappresentano un mix di tutte le cellule che abbiamo nell'organismo.

questo livello le cellule vengono dette "doppio positive" perché non sono ancora specializzate per
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
35 pagine
SSD Scienze mediche MED/04 Patologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiara- di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisiopatologia e patologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Bottino Cristina.