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Letteratura

Il piano di Ottaviano era quello di ottenere degli intellettuali dalla sua parte, contro Marco Antonio. Aveva un asso nella manica: Mecenate che funzionava come mediatore fra Ottaviano e i letterati, fra cui Virgilio Orazio, Properzio. Orazio aveva combattuto contro Marco Antonio nella battaglia di Filippi, mentre Tito Livio visse alla corte del principe.

Altri circoli

Esistevano altri circoli a favore di Ottaviano, a parte quello di Mecenate, contenenti Asinio Pollione, Messala Corvino, Tibullo e Ovidio. Asinio Pollione aprì la prima raccolta libraria destinata alla fruizione pubblica, che divenne poi una biblioteca pubblica. Ottaviano esercitava un controllo sulla circolazione della letteratura e non esitava a punire deviazioni o imposizioni. Virgilio si dedicò alla composizione delle Georgiche, poema sulla coltivazione dei campi: quella scelta fu almeno in parte dettata dagli haud mollia iussa di Mecenate, "non lievi ordini". Nel decennio successivo fu la volta dell'Eneide.il poema epico che attraverso il mito di Enea, doveva celebrare la figura di Augusto, discendente dello stesso Enea, in quanto membro della gens Iulia, Augusto supplicava Virgilio di mandargli almeno uno schizzo dell'Eneide, che ancora non aveva completato. Virgilio morì senza completare le Eneide e voleva che i suoi versi venissero bruciati, ma Augusto li pubblicò. È grazie ad Augusto se studiamo l'Eneide. Come già detto, Augusto controllava l'attività letteraria e non esitava a punire opere che gli sembravano contro di lui, come gli Annali di Tito Labieno, il quale esprimeva la sua nostalgia nei confronti della repubblica nella sua opera. Fece esiliare Ovidio, perché non gli piaceva la sua ironia. ARCHITETTURA Vitruvio ebbe l'incarico, da parte di Ottaviano, della costruzione di macchine da guerra e compose dieci liberi, che formano il De Architectura. Egli scrive anche un elogio al Princeps, per la rendita economica che ha potuto.

Sulla vita di Virgilio l'antichità ci ha trasmesso numerose notizie e biografie. La più antica è la Vita Vergilii di Elio Donato, il quale prese spunto probabilmente da Svetonio. I dati certi sono pochi. Virgilio era un uomo schivo e dedito agli studi, dunque i grammatici vollero modificare e abbellire la sua vita.

Secondo Donato: Virgilio nacque il 15 ottobre del 70 a.C., ad Andes, presso Mantova. La nascita del poeta sarebbe stata accompagnata da una serie di premonizioni: la madre avrebbe sognato di partorire un ramo d'alloro, che subito avrebbe messo radici diventando un albero: inoltre, il bimbo appena nato non avrebbe pianto come tutti gli altri bambini, ma avrebbe mostrato un volto dolce e tranquillo.

Infine, un pioppo piantato per festeggiare la nascita sarebbe cresciuto in maniera straordinaria, tanto da divenire oggetto di culti della fecondità con il nome di Arbor Vergilii, l'albero di Virgilio.

La sua famiglia avrebbe avuto

Origini modeste: il padre avrebbe fatto il vasaio o forse il bracciante agricolo e avrebbe aumentato il patrimonio con l'acquisto di boschi e con l'allevamento delle api.

Virgilio frequentò le migliori scuole del tempo, prima a Cremona, poi a Milano, a Roma e a Napoli, dove seguì le lezioni del filosofo epicureo Sirone.

Non ebbe mai bisogno di lavorare.

Quindi, proveniva da una famiglia modesta o da una famiglia così ricca grazie alle vaste proprietà terriere?

Virgilio non visse molto bene durante le tensioni fra Marco Antonio e Ottaviano.

Nel 41 a.c., le terre mantovane vennero confiscate e distribuite ai veterani dopo la battaglia di Filippi.

Secondo alcune fonti, Virgilio non è stato vittima di questo pericolo, grazie alle sue conoscenze.

Ma secondo altre testimonianze, il poeta ha perso gran parte dei suoi possedimenti.

Questi eventi vengono accennati nelle sue Bucoliche.

Virgilio viene ammesso al circolo degli amici di Mecenate, collaboratore di Augusto.

E in suoonore compose le Georgiche (Virgilio parla dei campi in tempi sospetti, sembra che ci sia una sincronia fra lui e Augusto), che esaltavano il lavoro dei campi e che furono lette dallo stesso Augusto. Probabilmente Mecenate lo pressava con degli ordini non leggeri (haud mollia iussa) affinché pubblicasse le Georgiche, ma lui, da perfezionista, voleva continuare a migliorare i suoi versi.

Dal 29 a.c., si occupò dell'Eneide, in cui celebrava la storia sacra di Roma e della gens Iulia, la famiglia di Augusto. Lasciò qua e là spezzoni di versi provvisori.

MORTE A 50 anni viaggiò in Grecia, ma dovette ritornare in Italia per motivi di salute. Morì il 21 settembre 19 a.c.

EDIZIONE POSTUMA DELL'ENEIDE Virgilio avrebbe voluto che la sua opera venisse bruciata, ma Augusto ordinò ai suoi due amici (di Virgilio), Vario e Plozio, di pubblicare i suoi versi, anche se incompleti.

IL SUO ASPETTO Era un uomo alto e robusto, ma molto timido e

riservatoI MODELLI DI VIRGILIO

Bucoliche: Teocrito

Georgiche: Esiodo, Arato, Nicandro e Lucrezio

Eneide: Omero, Apollonio Rodio, Nevio ed Ennio

TEMI DI VIRGILIO

Locus amoenus: idealizzazione della civiltà delle origini

Politica: ritorno dell'età dell'oro.

Nobiltà del lavoro: Mos maiorum, valore fondante la pietas e ritorno agli antichi valori.

Amore: dannoso per l'uomo (si vede che si è ispirato a un modello greco), partecipazione emotiva.

BUCOLICHE

Prima opera di Virgilio, che significa "canti pastorali", che rimanda al genere di Teocrito.

Teocrito è celebre per aver inventato la poesia bucolica, cioè sui pastori, la natura e l'amore (infatti "bucolica" deriva dal greco, da bous).

Le Bucoliche si concentrano su un paesaggio, un locus amoenus (luogo idealizzato, amornioso).

Virgilio menziona l'Arcadia.

L'Arcadia è il locus amoenus dei pastori descritti da Virgilio, un mondo di arte e musica.

Non è

un luogo reale, ma un paesaggio nato dal sentimento e dalla memoria. Al ricordo, si unisce il rimpianto del passato. Raccolta di 10 componimenti, chiamati ecloghe. Le ecloghe dispari hanno struttura di dialogo, mentre quelle pari espositivo-narrativa. Le due ecloghe più importanti sono la prima e la quarta.

PRIMA ECLOGA

Virgilio scrive del dialogo fra i due pastori, Titiro e Melibeo, che riguarda l'espropriazione delle terre (il primo può continuare a vivere la sua vita di sempre, mentre l'altro si lamenta perché deve lasciare i campi e andare verso l'ignoto, in esilio). I personaggi non sono dell'età di Virgilio e infatti si trovano in un mondo inventato, ma che comunque si riferisce all'attualità di Virgilio. Virgilio si immedesima in entrambi i personaggi. C'è un riferimento a Ottaviano, visto come un dio. Perché Virgilio si immedesima in entrambi i personaggi? In Titiro, perché anche lui può continuare

la sua vita di sempre e venera Ottaviano.In Melibeo, perché questo denuncia la violenza delle guerre civili.

QUARTA ECLOGAPascoli si rifà a questa, e infatti riprende il primo verso, nelle sue Myricae.

Virgilio, nel primo verso, dice di aver parlato fino ad allora di argomenti leggeri e che vuoleelevare il suo tono ("non a tutti piacciono gli arbusti e le umili tamerici").

Inoltre, fra questi fenomeni, vediamo una previsione della morte di Cesare (probabilmente cifu un'eclissi).

C'è il desiderio del ritorno alle origini, fino all'età dell'oro.

Virgilio parla della nascita di un misterioso puer, destinato a rinnovare il mondo e a riportarel'età dell'oro.

Secondo i cristiani è una profezia in correlazione al Messia, secondo alcuni si riferisce aAsinio o al nipote di Ottaviano.

IL PUERDante fece riferimento alla quarta ecloga nel Purgatorio.

Stazio dice a Virgilio che si è convertito grazie ai versi di

Quella ecloga. Quindi, il puer di cui parla Virgilio è sul serio Gesù? Il primo ad avere questa idea fu l'imperatore Costantino: interpretò la vergine evocata da Virgilio come la Vergine Maria e il misterioso puer come Gesù.

RITORNO ALLE ORIGINI

Un tema molto importante è il ritorno alle origini (individualmente, all'infanzia e all'adolescenza, collettivamente alle origini della civiltà).

Contrasti:

Natura - cultura

Utopia - realtà

SOMIGLIANZE E DIFFERENZE CON TEOCRITO

In comune:

  • Il metro (esametro);
  • Il canto amebeo (botta e risposta nel dialogo);
  • Il registro stilistico;
  • I paesaggi idealizzati sono perfetti per le vicende amorose

Differenze:

  • Piena adesione sentimentale in Virgilio (tendenza che accentua il pathos)
  • All'interno dei paesaggi, Virgilio aggiunge grandi avvenimenti storici (l'espropriazione delle terre).

LO STILE

La lingua è semplice.

SECONDA ECLOGA:

Alexi, parla di un pastore innamorato di un giovane.

Alexi. Amore non corrisposto di tipoomosessuale che potrebbe stupire i commentatori scolastici, ma Virgilio all'epoca voleva esplorare tutte le possibilità del genere bucolico.

DECIMA ECLOGA: Gallus, elogio a Gallo Cornelio. Parla di innamorato infelice, tradito da una donna con un soldato. Virgilio sembra esortare Gallo Cornelio ad abbandonare lo stile di vita e di poesia propria del poeta amante, ma lui rifiuta.

GEORGICHE

Titolo greco, significa "canti agricoli". Si passa alla civiltà del lavoro agricolo, il senso del duro lavoro quotidiano. È un poema unitario in quattro libri, suddivisi in due sezioni: una dedicata alle piante, l'altra agli animali. Virgilio fa una sezione di fenomeni atmosferici che il contadino deve saper interpretare.

I libri:

  • I (Arva= campi): lavori nei campi, tempi per i lavori, previsioni, come bisogna interpretare i fenomeni naturali
  • II (arbores): coltivazione, patriottismo, elogio della vita campestre.
  • III (pecudes):
ato dell'epidemia di peste ad Atene nel V secolo a.C.). Virgilio fa anche riferimento al mito di Aristeo, il dio delle api, e al mito di Orfeo, il famoso poeta e musicista che riusciva a incantare gli animali con la sua musica. Nel quarto libro, Virgilio parla delle api, descrivendo il loro comportamento e il loro ruolo nell'allevamento del bestiame. Fa anche riferimento al mito di Aristeo, che viene associato alle api. In generale, l'opera di Virgilio si concentra sulla vita agricola e sull'importanza di comprendere e rispettare la natura. Virgilio prende spunto da autori precedenti, come Arato ed Esiodo, per fornire una visione completa e dettagliata del mondo agricolo e delle sue sfide. L'epidemia del bestiame nel Norico è un evento di grande rilevanza nel terzo libro dell'opera, in cui Virgilio analizza le cause e gli effetti di questa epidemia e fornisce consigli su come prevenirla e affrontarla.
Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
11 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/04 Lingua e letteratura latina

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ciceronisstan di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura latina e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Scarcella Agatina Stefania.