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FONDAMENTALI

Negli ultimi anni gli analisti delle società di calcio hanno cominciato a preoccuparsi seriamente a causa del livello di indebitamento raggiunto dai maggiori club. Prima del 2013 il football britannico, spagnolo e tedesco aveva ricevuto un'iniezione di liquidità senza precedenti, grazie alla cessione dei diritti televisivi a livello internazionale. Questo incremento delle disponibilità di cassa aveva però favorito un aumento spropositato delle spese di trasferimento dei giocatori, per far fronte alle quali occorreva reperire ulteriori fondi. Con il tempo, il debito su cui si regge il calcio scadrà e andrà rifinanziato. Anche nel calcio italiano molte squadre presentano alti livelli di indebitamento. Ecco allora che si pongono diversi interrogativi: il livello di indebitamento nel calcio non è troppo alto? Assisteremo in ambito calcistico a una crisi analoga a quella del settore bancario? Con quali criteri una società...

dovrebbe scegliere la struttura finanziaria? Quali sono i fattori che determinano tale decisione? Più avanti cercheremo di rispondere a queste e ad altre domande collegate.

IL PROBLEMA DELLA STRUTTURA FINANZIARIA E IL MODELLO “A TORTA”

Con quale modalità un’impresa dovrebbe scegliere il suo rapporto debito-equity? Il nostro approccio al problema della struttura finanziaria si basa sul modello “a torta”.

La torta in questione è la somma dei diritti finanziari vantati nei confronti dell’impresa, in questo caso debito ed equity; tale somma definisce il valore dell’impresa. Dunque, il valore dell’impresa, V, è:

Dove D è il valore del debito ed E è il valore di mercato dell’equity. La figura presenta due diversi modi di suddividere questa torta tra equity e debito. Se l’obiettivo del management di un’impresa è quello di massimizzare il valore, dovrebbe essere scelto il rapporto

debito-equity che rende la torta– il valore totale – quanto più grande possibile. Questo concetto solleva due interrogativi importanti: Perché gli azionisti dovrebbero preoccuparsi della massimizzazione del valore1. dell’impresa nel suo complesso? Dopo tutto, il valore dell’impresa è, per definizione, la somma del debito e dell’equity. Perché invece gli azionisti non dovrebbero preferire la strategia che massimizza solo i loro interessi? Quale rapporto debito-equity massimizza gli interessi degli azionisti? Esaminiamo2. nell’ordine i due interrogativi. IL CONFRONTO TRA LA MASSIMIZZAZIONE DEL VALORE DELL’IMPRESA E LA MASSIMIZZAZIONE DEGLI INTERESSI DEGLI AZIONISTI L’esempio sul libro a pagina 400/401 mostra come la struttura finanziaria in grado di massimizzare il valore dell’impresa sia la medesima che i manager finanziari dovrebbero scegliere per massimizzare gli interessi degli azionisti. L’esempioillustrato spiega le ragioni per le quali i manager dovrebbero cercare di massimizzare il valore dell'impresa. In altre parole, risponde alla domanda 1. Da questo esempio dedurremo la seguente regola: i cambiamenti che intervengono nella struttura finanziaria vanno a beneficio degli azionisti se, e solo se, il valore dell'impresa aumenta. Per contro, tali cambiamenti danneggiano gli azionisti se, e solo se, il valore dell'impresa diminuisce. Questo risultato vale generalmente per molti dei possibili cambiamenti della struttura finanziaria. Come corollario, andrà svolta la seguente affermazione: i manager dovrebbero scegliere la struttura finanziaria che ritengono in grado di massimizzare il valore per l'impresa, perché tale struttura del capitale sarà la più vantaggiosa per gli azionisti. Non dimenticate che l'esempio illustrato nel libro non suggerisce quale dei tre risultati sia il più probabile. Dunque non ci svela se si dovrebbe.aggiungere il debito alla struttura finanziaria di Sprint. In altre parole, non risponde alla domanda 2.

LA LEVA FINANZIARIA E IL VALORE DELL'IMPRESA: UN ESEMPIO

In questo paragrafo ci proponiamo di individuare tale struttura ottimale illustrando preliminarmente l'effetto della struttura finanziaria sui rendimenti degli azionisti.

Nella seguente tabella sono presentate sia la struttura finanziaria attuale sia quella ipotizzata.

Struttura finanziaria attuale Struttura finanziaria ipotizzata
Stato dell'economia Recessione Recessione
Utili per azione € 1000 € 1000
Stato dell'economia Normale Normale
Utili per azione € 1200 € 1200
Stato dell'economia Espansione Espansione
Utili per azione € 1400 € 1400

Consideriamo, innanzi tutto, la colonna centrale (stato normale dell'economia), in cui gli utili sono previsti pari a € 1200. Poiché le attività ammontano a € 8000, la redditività delle attività (ROA) è del 15% (= € 1200/8000). In questa impresa priva di debito,

le attività coincidono con il capitale azionario, quindi anche la redditività dell'equity (ROE) è uguale al 15%. Gli utili per azione (EPS) sono pari a € 3.00 (= € 1200/400). Calcoli analoghi generano, rispettivamente, EPS di € 1.00 e di € 5.00 nei casi di recessione e di espansione. Il caso della leva finanziaria (financial leverage) è presentato nella seguente tabella.

Il ROA nei 3 stati dell'economia è identico alle due tabelle precedenti, perché questo rapporto è calcolato prima di prendere in considerazione gli interessi. Siccome il debito ammonta a € 4000, gli interessi sono pari a € 400 (0.10 x € 4000); di conseguenza, in uno stato normale dell'economia, gli utili al netto degli interessi sono pari a € 800 (= € 1200 - 400). Poiché l'equity ammonta a € 4000, il ROE è pari al 20% (= € 800/4000). Ne consegue, pertanto, che gli utili per

azione sono di € 4.00 (=€ 800/200). Calcoli analoghi generano, rispettivamente, utili per azione di € 0 e di € 8.00 nei casi direcessione e di espansione.

Le tabelle 15.2 e 15.3 dimostrano che l’effetto della leva finanziaria dipende dagli utili dell’impresa al lordo degli interessi. Se l’EBI (Earnings Before Interest) è uguale a € 1200, il ROE è più elevato nella struttura proposta. Se l’EBI è uguale a € 400, il ROE è più elevato nella struttura attuale. Tutto ciò è rappresentato graficamente:

Figura 15.2

La linea continua indica l’ipotesi di assenza di debito. La linea inizia nel punto di origine, a significare che gli utili per azione sarebbero pari a zero se gli utili al lordo degli interessi fossero nulli. Gli EPS aumentano di pari passo con l’incremento dell’EBI.

La linea tratteggiata indica l’ipotesi di un debito pari a € 4000. Qui gli EPS sono

negativi se l'EBI è nullo; ciò deriva dal fatto che devono essere pagati € 400 di interessi, indipendentemente dai profitti dell'impresa. Consideriamo, ora, l'inclinazione delle due linee. La pendenza della linea tratteggiata (che rappresenta il debito) è maggiore rispetto a quella espressa dalla linea continua. Questo accade in ragione del fatto che l'impresa indebitata ha in circolazione meno azioni rispetto all'impresa che non ricorre al debito. Perciò, qualunque incremento dell'EBI fa aumentare ulteriormente gli EPS per l'impresa indebitata, perché l'aumento degli utili è distribuito su un minor numero di azioni. Poiché la linea tratteggiata ha un'intercetta minore, ma una pendenza maggiore, le due linee devono incatenarsi. Il punto di pareggio si determina a € 800 di EBI. Se gli utili al lordo degli interessi fossero € 800, entrambe le imprese distribuirebbero € 2 di.utili superiori a € 800 determinano EPS più elevati per l'impresa levered; al contrario, utili inferiori a € 800 determinano EPS più elevati per l'impresa unlevered. La scelta tra debito ed equity Non abbiamo ancora stabilito quale struttura finanziaria sia preferibile per Autoveloce. A questo punto sarebbero in molti a concludere che la leva finanziaria sia vantaggiosa, perché gli EPS sono previsti pari a € 4.00 con il leverage e a € 3.00 senza. Ma il ricorso al debito crea anche un rischio. Notate che in una fase di recessione, gli EPS sono più alti (€ 1.00 contro € 0) per l'impresa che non ricorre al debito. Un investitore avverso al rischio, perciò, potrebbe preferire la struttura composta completamente da equity, mentre un investitore indifferente al rischio (o meno avverso al rischio) potrebbe preferire il ricorso al debito. Di fronte a

Questa ambiguità, quale struttura finanziaria è preferibile? Il valore dell'impresa è sempre lo stesso, quale che sia la struttura finanziaria. Ciò equivale a dire che nessuna struttura finanziaria è migliore o peggiore di qualsiasi altra per gli azionisti dell'impresa. Questo risultato piuttosto pessimista è noto come Proposizione I di MM. La loro proposizione mette a confronto una strategia semplice, che chiameremo A, con una strategia composta da due parti, che chiameremo B. Entrambe le strategie per gli azionisti di Autoveloce sono illustrate nella seguente tabella.

Strategia A: acquistare 100 azioni dell'impresa levered (cioè dell'impresa indebitata).

  • La prima riga della sezione superiore della tabella mostra gli EPS dell'impresa con la struttura finanziaria proposta (che prevede l'uso del debito) rispetto ai 3 stati dell'economia.
  • La seconda riga mostra gli utili nei tre stati.

dell'economia per un individuo che acquista 100 azioni. La riga successiva mostra che il costo di queste 100 azioni è €2000.

Strategia B: homemade leverage, ovvero "costruzione in proprio" della leva finanziaria.

  • Prendere a prestito €2000 da una banca o da una società di brokeraggio (se il finanziatore è una società di brokeraggio, questa operazione è chiamata marginloan).
  • Utilizzare le somme prese a prestito più i propri fondi di €2000 (un totale di €4000) per acquistare 200 azioni del capitale dell'impresa con la struttura finanziaria attuale (che non contempla debito) a €20 per azione.

La sezione inferiore di quest'ultima tabella mostra i payoff nella strategia B, che abbiamo chiamato strategia della "costruzione in proprio" della leva finanziaria o homemade leverage.

Osserviamo la colonna intermedia, dove è evidenziato che 200 azioni acquistate

dall'impresa non indebitata dovrebbero generare € 600 di utili. Supponendo che € 2000 siano presi a prestito al tasso di interesse del 10%, la spesa per interessi è € 200 (= 0.10 x € 2000).
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
148 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/09 Finanza aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giammabos di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Finanza aziendale e di progetto e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Cartocci Roberto.