Estratto del documento

A

L’acido γ-amminobutirrico (GABA) è il principale aminoacido

inibitorio del SNC

Il legame dell’agonista determina l’apertura del canale

favorendo l’ingresso di ioni Cl-, con conseguente

iperpolarizzazione

Il recettore GABAA presenta siti di legame per numerosi farmaci

attivi sul SNC (benzodiazepine, barbiturici, neurosteroidi,

anestetici e etanolo)

MODULAZIONE FARMACOLOGICA DELL’ATTIVITA’ DEI RECETTORI IONOTROPICI

Farmaci che agiscono sul sito di legame del neurotrasmettitore, comportandosi da agonisti o da

antagonisti

Farmaci che agiscono su siti allosterici del recettore, diversi da quello per il neurotrasmettitore,

aumentandone o inibendone l’attività.

- →→ Modificazione della cinetica di legame del neurotrasmettitore

- →→ Effetti su apertura e chiusura del canale ionico

- →→ Effetti sulla velocità di passaggio del recettore allo stato desensitizzato.

ESEMPI DI FARMACI AGONISTI E ANTAGONISTI

Bloccanti neuromuscolari o curari

Sono farmaci che operano un blocco della trasmissione colinergica nella giunzione

neuromuscolare

→ paralisi flaccida di tutti i muscoli volontari striati scheletrici normali (non il cuore)

Causando paralisi dei muscoli respiratori (diaframma, muscoli toracici), il loro uso clinico

• richiede la ventilazione meccanica.

Non hanno effetti sul SNC (durante la paralisi muscolare la coscienza resta integra)

Usati principalmente come farmaci aggiuntivi, per il loro effetto miorilassante, prevalentemente in

ambito ospedaliero

- in anestesia generale, per consentire l’intubazione endotracheale (per la ventilazione meccanica)

- in chirurgia, per ottenere una migliore operabilità e gestibilità del paziente

- in unità di terapia intensiva, per facilitare la ventilazione controllata

Curaro: estratto vegetale preparato a partire da numerose e varie piante della foresta amazzonica,

utilizzato dagli indigeni come veleno da freccia per guerra e caccia (l'animale ucciso può essere

mangiato in sicurezza, in quanto la tubocurarina non attraversa le membrane mucose). 53

In base al meccanismo d’azione si dividono in:

- Agonisti, depolarizzanti, o leptocurari

- Antagonisti competitivi, non depolarizzanti, o pachicurari

Agonisti, depolarizzanti, o leptocurari: succinilcolina, a breve durata d’azione (pochi minuti)

MECCANISMO D’AZIONE prevede due fasi:

- FASE I: il farmaco si lega reversibilmente al recettore NM e, agendo come agonista, causa

depolarizzazione della fibra muscolare (più a lungo di ACh) che si manifesta con la comparsa

di fascicolazioni

- FASE II: dopo esposizione prolungata al farmaco, la depolarizzazione diminuisce e il recettore

NM è desensitizzato (incapace di rispondere all’ACh e allo stesso agente depolarizzante) →

paralisi flaccida

Il farmaco non è substrato della AChE, ma della pseudocolinesterasi (epatica e plasmatica) che lo

idrolizza ad acido succinico e colina → risoluzione del blocco (circa 4-5 min)

Antagonisti competitivi, non depolarizzanti, o pachicurari: D-tubocurarina (principale alcaloide del

curaro) e suoi derivati di sintesi più sicuri (es. mivacurio, atracurio, pancuronio), a più lunga durata

d’azione (10 min-2 ore).

ESEMPI DI FARMACI AGONISTI E ANTAGONISTI

Ketamina

Ketamina (anestetico generale endovenoso): agisce primariamente come antagonista non

competitivo sul recettore NMDA per il glutammato

Occlude il canale del Ca2+ connesso al recettore legandosi ad un sito collocato all’interno del canale

stesso

→ ↓attività del recettore → ↓neurotrasmissione sinaptica eccitatoria

ESEMPI DI FARMACI CHE AGISCONO SUI SITI ALLOSTERICI DEL RECETTORE

recettore GABA – recettore ionotropico di GABA

A nelle varie aree del SNC consta di diverse combinazioni dei tre tipi principali di

Il recettore GABA

A

subunità α, β e ү → varie isoforme del recettore GABA , con proprie distribuzioni cerebrali e con

A

funzioni diverse.

- Il GABA si lega all’interfaccia extracellulare delle subunità β/α del recettore GABA

A

Il recettore GABA possiede siti modulatori di legame diversi per vari farmaci

A causa una facilitazione allosterica della

Il legame dei farmaci ai loro siti sul recettore GABA

A

neurotrasmissione inibitoria GABAergica attraverso: ↑affinità del GABA per il suo sito di legame sul

recettore; ↑ frequenza e durata di apertura del canale per il Cl-

A concentrazioni elevate (anestetiche), barbiturici, propofol, anestetici generali inalatori ed

etanolo esercitano un’azione GABA mimetica (attivazione diretta dell’apertura del canale per il Cl-,

anche in assenza di GABA) 54

BENZODIAZEPINE VERSUS BARBITURICI

Al crescere della dose, le BZ esercitano:

- Azione ansiolitica: ↓ ansia e aggressività

- Azione sedativo-ipnotica: sedazione e induzione del sonno; amnesia anterograda (perdita di

memoria che non compromette i ricordi passati, ma limita molto la capacità di memorizzare

informazioni nuove)

- Azione miorilassante centrale: ↓tono muscolare

- Azione anticonvulsivante: inibizione di sviluppo e diffusione di attività epilettiforme nel SNC

Le BZ possono deprimere i centri respiratori e vasomotori bulbari, in dipendenza da dose ed uso

concomitante di altri neurodepressori

- Generalmente, la depressione della funzione respiratoria e cardiovascolare non è clinicamente

rilevante/pericolosa a dosi ipno-inducenti, ma lo può diventare in pazienti con disturbi polmonari

o cardiovascolari, o in associazione con altri depressori centrali compreso etanolo

Gli effetti delle BZ sono antagonizzati dal flumazenil (antagonista competitivo sul sito di legame

delle BZ sul recettore GABA )

a

In caso di sovradosaggio, le BZ sono meno pericolose (ampio margine di sicurezza) dei sedativo-

ipnotici barbiturici e dell’etanolo.

Le BZ attualmente sono i farmaci d’elezione per il trattamento

• di ansia e disturbi del sonno, avendo sostituito ampiamente i

sedativo-ipnotici, barbiturici e non-barbiturici meno sicuri

Barbiturici ed etanolo: alto rischio tossicologico, per la

progressione lineare della curva dose-effetto nella sequenza

sedazione-ipnosi-anestesia generale-coma-morte

BZ: notevole azione ansiolitica a dosi non sedativo-ipnotiche e

comunque nettamente inferiori a quelle in grado di indurre

anestesia e depressione bulbare (centri respiratori e vasomotori.

viola: recettore in cui ci sono diversi siti di legame, abbiamo

ligando agonista/ endogeno che si lega al recettore nel sito di

legame ed attiva il recettore.

Poi c’è l’antagonista che è competitivo (giallo) si lega al

recettore nel sito dell’agonista ed impediscono il legame del

ligando endogeno no effetto farmacologico.

Antagonista non competitivo/ allosterico si lega in un sito

diverso dall’agonista, non c’è effetto farmacologico perché

blocca il legame dell’agonista.

Attivatore allosterico: si legano ad un sito allosterico diverso

da quello in cui si lega l’agonista il recettore

attivano 55

MODULAZIONE ALLOSTERICA

I modulatori allosterici possono modificare l’attività del

recettore:

Alterando l’affinità dell’agonista

• Alterando l’efficacia dell’agonista

• Stimolando direttamente la risposta

RECETTORI ACCOPPIATI A PROTEINE G (G PROTEINE COUPLED

RECEPTORS, GPCRs) O RECETTORI METABOTROPICI

La più numerosa (oltre 800 membri; 3% del genoma umano) famiglia direcettori di membrana; molti

GPCR sono recettori orfani (ligando e funzione sconosciuti)

Largamente presenti a livello del SN e dei vari organi/tessuti; coinvolti virtualmente in ogni sistema

fisiologico:

Mediano la risposta della maggior parte degli ormoni (peptidici e glicoproteici) e dei

• neurotrasmettitori lenti e di tutti i neuropeptidi (es. neuropeptidi oppioidi)

Mediano la visione (rodopsina, pigmento fotosensibile dei bastoncelli della retina attivato dai

• fotoni, accoppiata a proteina G o trasducina che attiva una fosfodiesterasi per il GMPc), la

percezione olfattiva e gustativa

Rispetto ai recettori ionotropici, generano risposte più lente e di maggiore durata

Sono il bersaglio della maggior parte dei farmaci (agonisti ed antagonisti; ~40%) attualmente in uso

Per generare la risposta biologica, i GPCR sono accoppiati a specifici effettori finali (enzimi, canali

ionici o altre molecole) attraverso proteine regolatrici, denominate proteine G

I GPCR interagiscono con diverse proteine intracellulari e possono così attivare anche segnali

• indipendenti dalle proteine G

ESEMPI DI GPCR 56

ESEMPI DI PROCESSI CELLULARI REGOLATI DA GPCR

Risposte cellulari a breve termine (secondi → minuti)

Effetti metabolici: principalmente attraverso la modulazione dell’attività di enzimi o altre

• proteine

Secrezione ghiandolare; secrezione neuronale (rilascio di neurotrasmettitori)

• Secrezione di ormoni (es. ormone tiroideo)

• Contrazione dei muscoli lisci

• Inotropismo e cronotropismo cardiaci

Risposte cellulari a lungo termine (ore → giorni)

- Attivazione/repressione della trascrizione di geni specifici

→ Controllo di proliferazione e differenziamento cellulari

STRUTTURA DEI GPCR

Sono tutti formati da una singola catena polipeptidica che attraversa la membrana plasmatica 7

volte (α-eliche idrofobiche transmembranarie H1- H7)

Il terminale aminico (E1) è extracellulare e quello carbossilico (C4) è intracellulare

Le sette α-eliche transmembranarie sono collegate tra loro da tre anse (loops) extracellulari (E2-E4) e

da tre segmenti citoplasmatici (C1-C3)

Il sito di legame per il ligando (endogeno o esogeno) ha una localizzazione diversa (porzioni

transmembranarie o extracellulari) a seconda del tipo di ligando I pallini blu sono i siti

responsabili del processo

di desensitizzazione

cellulare

TRASDUZIONE DEL SEGNALE DEI GPCR

L’interazione reversibile dell’agonista endogeno o esogeno (primo messaggero) con il recettore

induce una modificazione conformazionale che causa un aumento di affinità del recettore per una

specifica proteina G e la sua attivazione

La proteina G attivata agisce su specifici enzimi e canali ionici portando alla formazione nel

citoplasma di secondi messaggeri che attivano, a cascata, una serie complessa di reazioni

enzimatiche → amplificazione del segnale iniziale. 57

Il legame determina l’unione con la

proteina G, ci sono proteine G di vari

tipi. Questo legame che si genera

comporta l’attivazione dei secondi

messaggeri che vanno a ad attivare

dei terzi messaggeri che a loro vola

agi

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Scienze biologiche BIO/14 Farmacologia

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