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ALLE PROTEINE PLASMATICHE:
Su 1000 molecole: se il farmaco legato è al
99.9% e passa ad essere legato al 90% vuol
dire che il numero di molecole di farmaco
distribuito subito varia da 1 a 100. Diventa
quindi tossico! O se avviene il contrario
diventa inefficiente.
SITI DI DEPOSITO DEI FARMACI:
I farmaci possono legarsi anche con alcuni tessuti che fanno da siti di deposito per
alcuni farmaci. Questo fenomeno è chiamato TROPISMO. Esempi di tropismo:
- Tetracicline: antibatterici che si depositano a livello del tessuto osseo;
- Tiopentale: anestetico che si deposita nell’adipe e quindi nei pazienti obesi tale
farmaco può non fare effetto in quanto il farmaco viene sequestrato dal tessuto
adiposo e viene rilasciato ad intervalli improvvisi determinando problemi di
addormentamento;
- Clorochina: antimalarico proposto per la cura del coronavirus e tende a depositarsi
nel fegato e può avere degli effetti tossici su di esso.
- Amiodarone: antiaritmico importante per la cura delle aritmie e chi lo prende ha
scompensi alla tiroide.
Alcuni organi hanno delle membrane molto permeabili attraverso cui i farmaci passano
facilmente come nel caso del fegato, glomeruli renali. Questi organi hanno la
caratteristica di essere altamente
irrorati da capillari. Altri organi, come
nel caso del cervello, presentano
membrane che sono altamente
selettive.
Nel caso della barriera
ematoencefalica possono passare
solamente:
- Farmaci con un alto
coefficiente di ripartizione;
- Farmaci capaci di utilizzare
sistemi di trasporto presenti a livello
della barriera ematoencefalica.
I composti fortemente ionizzati
come le penicilline sono di norma incapaci di attraversare tale barriera.
Infiammazioni (come meningite), situazioni di anossia, anestesia e freddo possono
invece modificare il metabolismo cellulare andando ad alterare l’endotelio capillare
e di conseguenza modificando la permeabilità della barriera ematoencefalica.
Come sappiamo esistono altre barriere come quella emato-testicolare, placentare
ed emato-oculare, ma non hanno la stessa selettività della barriera emato-
encefalica.
Il flusso ematico di ciascun dipartimento determina la velocità di distribuzione dei
farmaci: a parità di affinità di un farmaco per un tessuto, gli organi più perfusi si
equilibrano più
rapidamente con il
plasma. Con il
passare del tempo la
curva del tessuto
adiposo raggiugerà il
valore di equilibrio
osservato per il
cervello e per il rene.
Quando si crea un nuovo farmaco è necessario capire come il farmaco si distribuisce
nell’organismo. Per ogni farmaco è necessario sapere come si distribuirà
nell’organismo e ciò viene calcolato attraverso i volumi di distribuzione. Il volume
totale nel nostro corpo è di 42 litri. Questi si dividono in: volume intracellulare (28 litri
di acqua intra-cellulare) e volume extracellulare (14 litri: 10 litri di acqua interstiziale e
4 litri di plasma). Se questi volumi variano, varierà anche la quantità di farmaco
distribuita all’interno dell’organismo. I farmaci liposolubili entrano facilmente nelle
cellule, i farmaci ionizzati rimangono nel fluido extracellulare, i farmaci fortemente
legati alle proteine plasmatiche e quelli con un alto peso molecolare rimangono nel
plasma (per esempio nel caso dei farmaci biotecnologici).
Il volume di distribuzione rappresenta un parametro farmacocinetico che meglio
esprime la capacità di un farmaco di distribuirsi nell’organismo. Un farmaco si
distribuisce nella:
- Fase acquosa nel sangue;
- Liquidi extracellulari;
- Liquidi intracellulari;
- Membrane cellulari;
- Depositi lipidici;
- In parte legato alle proteine plasmatiche;
La concentrazione del farmaco sarà diversa in tutti questi compartimenti.
Il volume di distribuzione si calcola: dose somministrata/concentrazione del farmaco
nel plasma. I
DISTRIBUZIONE DEI FARMACI BIOTECNOLOGICI:
La velocita e la quantità di distribuzione degli anticorpi monoclonali dipendono
dall’ESTRAVAZIONE: tale effetto non viene considerato per il farmaci classici e consiste
in movimenti paracellulari, transcellulari, convettivi oppure diffusione o endocitosi
recettore-mediata o pinocitosi.
Le immunoglobuline si distribuiscono per via delle dimensioni elevate e della polarità
attraverso il trasporto convettivo ed endocitosi.
Il trasporto convettivo è controllato da:
- Gradiente di press idrostatica tra circolo sanguigno e tessuto; (è il primo fattore che
controlla come la sostanza viene trasferita)
- Gradiente di pressione osmotica presente tra i due compartimenti
- Dalla presenza e dalla natura dei pori cellulari.
I fluidi che passano nei tessuti per estravazione tornano al sangue attraverso il
torrente linfatico: partono dai tessuti, poi passano al torrente linfatico e vengono
riportati nel sangue. Il diametro dei vasi linfatici è minore di quello dei pori
paracellulari e perciò il trasporto degli anticorpi monoclonali per convenzione è
inferiore all’eliminazione convettiva dallo spazio interstiziale. Per cui nei fluidi
interstiziali ci sono meno anticorpi monoclonali rispetto al sangue. Gli anticorpi
monoclonali hanno difficoltà ad essere distribuiti e per questo molti anticorpi restano
nel sangue e piano piano passano poi nei tessuti.
Gli anticorpi monoclonali passano anche per pinocitosi ovvero per endocitosi recettore-
mediata ai tessuti mediante:
- Recettori Fcgamma (monociti, macrofagi, linfociti B, piastrine).
- Internalizzazione dell’anticorpo legato ad antigeni di membrana.
Le immunoglobuline entrano per pinocitosi all’interno della cellula, si legano ai
recettori FCRn detti recettori Brambell o recettori del riciclo presenti negli endosomi
cellulari, e possono seguire due vie:
- La prima via è caratterizzata dalla degradazione delle immunoglobuline non legate
ai recettori tramite le proteasi.
- La seconda via è caratterizzata dalla distribuzione delle immunoglobuline legate ai
recettori.
Nel caso dei farmaci biotecnologici il Volume di distribuzione è calcolato allo stesso
modo dei farmaci classici. Però gli anticorpi monoclonali non diffondono efficacemente,
per cui il volume di distribuzione è basso. Inoltre il volume di distribuzione viene
calcolato anche in maniera diretta attraverso analisi di campioni di tessuti da biopsie o
necroscopie.
Gli oligonucleotidi antisenso sono dei farmaci biotecnologici che hanno la caratteristica
di poter essere assorbiti abbastanza rapidamente, di avere una biodsponibilità
variabile ma in genere buona e di essere generalmente distribuiti a livello del fegato,
rene, midollo osseo, tessuto adiposo e linfonodi.
La terza fase della farmacocinetica è il metabolismo. Il metabolismo dei farmaci
consiste in una serie di processi di biotrasformazione solitamente su base enzimatica,
il cui obiettivo principale è quello di trasformare farmaci liposolubili in metaboliti più
idrosolubili che verranno successivamente escreti per via anale. Quando assumiamo
una sostanza estranea o tossica per il nostro organismo questo la demolisce, la
aggredisce nel tentativo di eliminarla il prima possibile.
Sono diversi gli organi in grado di metabolizzare almeno in parte i farmaci: fegato,
reni, tratto GI, polmoni, pelle e a volte il metabolismo delle proteine può avvenire
anche nel circolo sanguigno.
Nella fase di metabolizzazione il farmaco è soggetto a due fasi:
- Reazioni di fase 1: sono reazioni di
ossidazione, riduzione e idrolisi che
hanno il compito di formare
metaboliti di fase –OH, - COOH,
-NH2, -SH. Tali metaboliti sono
diversi dal principio attivo e
possono essere coniugati (nelle
reazioni di fase 2) con molecole
come il glucagone, facendoli
diventare meno liposolubili e più
grandi, per poi essere elimimati. Le
reazioni di fase 1 avvengono grazie
a enzimi presenti nel reticolo
endoplasmatico liscio.
- Reazioni di fase 2: consiste nella
reazione di coniugazione che porta poi all’escrezione dei metaboliti coniugati. Le
reazioni di fase 2 avvengono grazie ad enzimi presenti nel citosol.
Tutte le reazioni di fase 1 sono attuate da enzimi che costituiscono il sistema del
citocromo p450 monossigenasi. Questo sistema è formato da proteine di membrana,
contenenti un gruppo eme e dette anche ossidasi misocrosomiali a funzione mista. Il
nome di questo sistema è dovuto alla produzione di una caratteristica banda di
assorbimento spettofotometrico a 450 nM. Il sistema di enzimi che fa parte del
citocromo p450 catalizza una varietà enorme di reazioni (ossidazione, riduzione) nei
confronti di diversi substrati, differenti dal punto di vista chimico. La reazione
incomincia quando un farmaco si lega allaforma ossidata del citocromo P450 per
formare un complesso che viene poi ridotto in due passaggi sequenziali di
ossidazione/riduzione. a seconda delle somiglianze con la catena di amminoacidi gli
isoenzimi sono raggruppati in famiglie e subfamiglie: enzimi che appartengono ad una
stessa sub famiglia possono andare a metabolizzare lo stesso substrato, la stessa
molecola.
Nelle reazioni di fase due il farmaco viene coniugato a grosse molecole polari al fine di
inattivarlo o di aumentarne la solubilità (facendolo diventare idrosolubilie) e la velocità
di eliminazione nelle urine e nella bile. I substrati per queste razioni sono i metaboliti
derivanti dalla fase 1 o composti che contengono già gruppi chimici adatti alla
coniugazione (-OH,-NH2,-COOH). I gruppi più comunemente inseriti nel processo di
coniugazione sono: 1. Acido glucuronico; 2. Solfonato; 3 Glutatione; 4. Acetato.
Da questa figura possiamo notare che ogni
farmaco può dare origine a più di un
metabolita.
Il metabolismo del farmaco può portare alla
formazione di:
- Metaboliti inattivi;
- Metaboliti attivi, dotati di spettro
farmacologico (attività) uguale a quello del
composto d’origine;
- Metaboliti attivi, dotati di spettro
farmacologico (attività) diverso da quello del composto di origine.
- Metaboliti tossici;
Un esempio di metaboliti attivi dotati di spettro farmacologico uguale al composto di
origine è il Diazepam. Esso genera due metaboliti dotati della stessa attività
farmacologica: Oxepam e Nordiaxepam (sono entrambi benzodiazepine). L’emivita
dell’Oxepam e circa ¼ di quella del diazepam, mentre l’emivita del Nordiazepam è
circa il doppio di quella del diazepam. Di conseguenza, la durata di azione del
Diazepam dipende da quale dei due composti viene generato dal corredo di enzimi del
paziente.
Un esempio di metaboliti tossici è il paracetamolo
(tachipirina). Il parace