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La natura operatoria del pensiero dell'uomo
La natura operatoria del pensiero dell'uomo indica come non ci sia opposizione tra il sapere e il fare, ma occorre pensare che entrambi gli elementi possono cooperare insieme per arrivare a un prodotto finale utile; qui emerge la funzione fondamentale della motivazione, soprattutto per una persona con disabilità che più presenta una situazione di disagio, più ha bisogno di motivazioni valide volte a sollecitare il suo impegno personale nelle attività educative.
Diventa altrettanto fondamentale il senso di competenza che le attività educativo-didattiche suscitano nell'allievo; sentirsi una persona capace è importantissimo per la crescita maturativa perché ogni persona ha bisogno di avvertire la validità della propria azione nel mondo.
Nonostante questa consapevolezza teorica, troppi disabili passano anni in realtà educative dove il bisogno di competenza e di successo personale viene negato; anche se l'allievo con
deficit è inserito in classe, accettato dai suoi compagni e vive relazioni sociali significative, può comunque percepire inadeguatezza poiché le azioni formative proposte sono generalmente superiori alle sue abilità.
Imparare ad essere uomo non avviene "naturalmente", ma è un processo attivo dove il soggetto in età evolutiva elabora le esperienze e, di conseguenza, le conoscenze che ne derivano. Le esperienze di vita, positive o negative, non sono prive di significato ma rappresentano sostanziali momenti colmi di messaggi significativi che incidono sullo sviluppo globale della persona.
Nessuno può conseguire una completa realizzazione di sé senza avere la possibilità di agire autonomamente e ciò avviene secondo diverse fasi di sviluppo:
- Fase relazionale: nel primo stadio dello sviluppo, il neonato ha bisogno di esperienze relazionali che possono favorire il benessere interiore; se il bambino non vive serenamente
Queste prime esperienze, il pericolo è che emergano delle sensazioni di malessere che impediscono l'acquisizione di un atteggiamento positivo, considerato come necessario per poter agire nella complessa realtà socioculturale. Cozolino afferma che si adatta meglio a questo mondo chi ha ricevuto le cure genitoriali migliori, in quanto le prime cure genitoriali svolgono un ruolo vitale nello sviluppo e nell'integrazione dei diversi sistemi nel nostro cervello.
2) Fase della fiducia: la conquista dell'autonomia si fonda anche sulla soluzione del contrasto tra la fiducia e la sfiducia; se il soggetto in età evolutiva riesce a risolvere le esperienze di conflitto e disagio con l'esterno, si costruisce una struttura parentale aperta e carica di speranza nelle possibilità di realizzare le proprie aspirazioni. Questa apertura fiduciosa favorisce la costruzione di un'identità personale efficace e propositiva che permette alla singola persona svilupparsi.
cercando il confronto diretto con il mondo. La conquista iniziale della fiducia di base è il primo scalino per accedere ad ulteriori progressi; lo sviluppo fisico e muscolare, che si verifica nella seconda fase della crescita, permette all'individuo di testare sé stesso nell'ambiente in modo autonomo; il pericolo è che il soggetto possa imbattersi in esperienze di vita che amplificano il senso di vergogna e di dubbio naturali, caratteristici di colui che si incammina all'interno di un ambiente ancora sconosciuto. 3) Fase dello spirito di iniziativa: comprende i bisogni di pianificazione e di programmazione, tipici di una persona capace di gestire sé stessa indipendentemente dalle proprie emozioni e dal proprio ambiente. In particolare la volontà del bambino di fare e operare, può avere un risvolto problematico se il soggetto vive con profonda negatività la lotta per accaparrarsi maggior affetto nei confronti della madre e degli.Il pericolo che grava su questa fase è il senso di colpa, che può nascere dalla sensazione di avere fallito gli sforzi per il raggiungimento di una condizione di favore nei confronti dell'affetto materno.
Se lo spirito di iniziativa cresce in modo armonico, il bambino in questa fase può mettere in gioco tutte le proprie abilità per afferrare i grandi quesiti del mondo adulto.
4) Periodo di latenza: essa è la fase che viene utilizzata per iniziare l'istruzione scolastica sistematica, offrendo così al bambino le basi culturali per potersi inserire nella società. Il senso di industriosità, tipico di questa fase, incanala le esperienze positive effettuate nei periodi precedenti verso la volontà di produzione; esso è un sentimento in cui il bambino vuole essere una persona capace, valida e competente quando produce qualcosa di utile per la società.
Se opportunamente sia sostenuto a casa e a scuola, il
soggetto può costruirsi un'impalcatura costituita da tratti di personalità e di carattere tali da riuscire a sopportare senza danni la fase adolescenziale.- Fase adolescenziale: in questa nuova fase della vita avvengono profondi cambiamenti fisici e psicologici che portano l'individuo ad incamminarsi verso la piena maturità; in particolare l'adolescente deve prima scoprire chi è e che cosa vuole che la società pensi di lui. La consapevolezza del cambiamento comporta anche a produrre le domande esistenziali, in cui emergono:
- Sentimenti di paura.
- Comportamenti irresponsabili.
- Depressioni devastanti.
- Tutti hanno gli stessi diritti e doveri.
- Il nostro mondo presenta ostacoli.
- Famiglia: qui l'uomo comprende, grazie ai genitori, che non esiste solo lui al mondo.
- Scuola: viene rappresentata come un'agenzia formativa deputata ad offrire quel bagaglio culturale ed educativo indispensabile per inserirsi nella comunità civile.
- Società: la persona in età evolutiva apprende i valori della relazione comunitaria fuori dallatutela affettiva della famiglia e da quella istituzionale della scuola. È molto difficile che questo avvenga automaticamente anche per la persona con disabilità cognitive perché, spesso, ha bisogno di appositi percorsi di insegnamento-approfondimento che possano favorire in lui l'opportunità di costruire un bagaglio di abilità che lo rendono capace di muoversi nell'ambiente sociale.
Per riuscire ad inserirsi nella società è anche necessario trovare un lavoro, considerato come elemento fondamentale in quanto offre all'individuo una base economica per diventare una persona autonoma e libera.
Una particolarità del lavoro è che non riguarda solo l'ambito economico, ma possiede un fine tecnologico, che sollecita l'uomo ad essere più uomo; in particolare attraverso il lavoro, ogni persona.può trovare la sua realizzazione nel mondo, incrementando la propria umanità e dignità. Anche per una persona con disabilità è importante il lavoro in quanto rappresenta un mezzo straordinario di integrazione sociale, anche se le limitazioni fisiche, psichiche o sensoriali non consentono di poter accedere al mondo del lavoro apportando il proprio contributo.
In Italia, però, è stato fatto molto per integrare i disabili nella società; si è arrivato a constatare che la persona con disabilità ha bisogno di attenzioni e formazioni particolari ma deve essere condotta anche con una progettazione educativa seria, senza delegare la responsabilità solo all'insegnante di sostegno. Ciò ha portato dei benefici fondamentali per il soggetto disabile ma rimane vivo il rischio che gli insegnanti si chiudano in un burocratico ritiro disciplinare, volto a salvaguardare le apparenze e privo passione per il proprio lavoro.
Questi anni sono state fatte delle sperimentazioni in alcune regioni italiane relativamente alla formazione professionale dei disabili: nel Veneto, ad esempio, da diversi anni il disabile può accedere a corsi di formazione professionale dove può apprendere una qualifica professionale di settore o raggiungere capacità operative di base spendibili in attività lavorative generiche o a bassa qualifica. Tramite questi corsi, molti ragazzi hanno potuto acquisire abilità necessarie per inserirsi nel mondo del lavoro e tuttora molti di loro riescono a trovare una collocazione stabile.
Di conseguenza si può affermare che anche la persona con disabilità può accedere nelle attività produttive e realizzare sé stesso; per raggiungere questa meta è necessario che il disabile possa vivere delle esperienze formative indirizzate verso due direttive:
- L'identità professionale.
- La professionalità.