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L'ANALISI ECONOMICA DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

I concetti di qualità e di sicurezza alimentare

Qualità: concetto di difficile definizione univoca poiché basato sulla 'percezione' soggettiva. Considera sia attributi intrinseci (nutrizionali, sicurezza, organolettici, di processo) che estrinseci.

Sicurezza alimentare: è un importate attributo del prodotto legato all'assenza di componenti intrinseche cui è associato un rischio di danno alla salute.

La sicurezza

La differenza principale è che quando parliamo di qualità parliamo di qualcosa che possiamo percepire in maniera diversa, mentre la sicurezza è un prerequisito del prodotto stesso. Quando parliamo di sicurezza alimentare siamo di fronte ad un fallimento del mercato, perché l'obiettivo è quello provare a ragionare su delle politiche di intervento. Nel caso della sicurezza abbiamo più motivi per dire che esiste un

  1. Asimmetria informativa: es. nel caso della BSE e dell'aviaria abbiamo avuto un asimmetria importante, nel caso della BSE c'era un rischio molto alto per la popolazione che invece è stato spiegato come molto basso; mentre per l'aviaria è stato il contrario perché avevamo un rischio inesistente percepito come rischio elevato. Questa differenza tra il rischio reale e il rischio percepito è basata su un'asimmetria informativa tra il consumatore e il produttore.
  2. Costi "sociali" legati alla sicurezza alimentare: ogni volta che c'è uno scandalo ci sono ripercussioni sulla salute dei consumatori (tutto ciò che può derivare dall'immissione sul mercato di cose pericolose).
  3. Divergenze tra rischio

percepito e rischio reale• 67Bene pubblico? Il fatto che sia un prerequisito e che tutti devono poter accedere a questa caratteristica del• prodotto c’è una sorta di accezione per il fatto che possa essere un bene pubblico.

Tutto questo ci porta a dire che vuoi per dei costi sanitari, vuoi per l’asimmetria informativa, vuoi per l’accezione di benepubblico si può perdere l’efficienza del sistema economico quindi con la necessità di un intervento pubblico con politicheper la sicurezza alimentare.

Valore etico della sicurezza alimentareà in inglese ci riferiamo sempre alla “food safety” (food securityimplica l’accesso al cibo).

Quindi, pensando alla food safety e a tutto ciò che è sicurezza il nostro problema è che potremmo avere un’asimmetriainformativa e quindi ad avere dei costi sociali per la non sicurezza del prodotto scoperto dopo l’immissione sul mercato.

Gli obiettivi

I principali obiettivi dell'intervento pubblico sono quindi quelli di:

  • Ridurre l'asimmetria informativa tra produttori e consumatori
  • Garantire la salubrità degli alimenti

Gli strumenti dell'intervento pubblico per la sicurezza alimentare sono:

  1. Informazione- etichettatura
  2. Standard (di prodotto; di processo; di prodotto e di processo)
  3. HACCP
  4. Rintracciabilità

L'analisi economica sulla tracciabilità e gli effetti sull'organizzazione verticale di filiera

Esistono due tipi di tracciabilità o rintracciabilità:

Art. 18 del Reg. CE 178/2002: È disposta in tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione - la rintracciabilità degli alimenti e dei mangimi destinati alla produzione alimentare e di qualsiasi altra sostanza destinata o atta ad entrare a far parte di un alimento o di un mangime. Ogni azienda ha l'obbligo di registrare da chi acquista e a chi vende, quindi si sa esattamente uno step

indietro e uno step avanti. È una tracciabilità attualmente obbligatoria. Norma UNI 10939: È la capacità di ricostruire la storia e di seguire l'utilizzo di un prodotto mediante identificazioni documentate, relativamente ai flussi materiali ed agli operatori di filiera; questa norma ci permette di ricostruire la storia del prodotto. A seconda dei paesi sistemi di tracciabilità basati su: standard privati (es. ISO 22005:2005) volontari incentivi derivanti dal mercato; regolamentazione pubblica obbligatoria. Sistemi di tracciabilità nell'UE: Dopo Libro Bianco (COM (719)1999) nell'UE ci sono 2 livelli di tracciabilità: questi due tipi sono definiti da due leggi diverse: se ci sono delle politiche UE queste rappresentano una tracciabilità obbligatoria. Tra queste ricordiamo il Reg. 1760/2000 per la filiera delle carni bovine e il Reg. 178/2002 per tutti gli altri.

prodotti 68se ci sono degli standard nazionali/internazionali si riconosce una tracciabilità volontaria per ricostruire il• percorso di un prodotto lungo la filiera. Esempi di queste sono ISO, UNI, BSI, AFNOR.

Ci sono diverse tipologie di sistemi di tracciabilità in base a:

  • ammontare di informazioni registrate
  • settori e soggetti coinvolti
  • la dimensione dell’unità tracciata

Quindi:

  1. tracciabilità di filiera: è obbligatoria. Reg. 178/2002 registra i fornitori e i clienti lungo la filiera attraverso una specifica procedura documentale. L’insieme degli agenti registra one step backward, one step forward (ovvero si sa cosa hanno fatto nello step prima i prodotti e cosa faranno nello step dopo)
  2. tracciabilità di filiera e di prodotto: può essere sia obbligatoria (es. Reg. 1760/2000) o volontaria (UNI10939), in questo caso si ha una gestione dei flussi dei prodotti per lotti discontinui. La tracciabilità di filiera

La tracciabilità del prodotto è volontaria per tutti i prodotti ma obbligatoria per tutti gli alimenti di origine animale (inizialmente solo per le carni bovine). Da qui la necessità di una tracciabilità che fosse così profonda ma obbligatoria (reg1760). La 1760/2000 è nata già obbligatoria con le regole della volontaria su tutti gli altri prodotti. Nel primo caso l'azienda alimentare sa che i fornitori sono a, b e c quindi sul foglio si segna da chi ha ricevuto i prodotti (fornitori che conferiscono la materia prima) dopodiché si segna l'azienda a cui si vendono i prodotti. Nella seconda, oltre a questo, c'è anche un lotto che corrisponde alla materia prima conferita dalla materia prima, non solo da chi arriva il prodotto ma anche che cosa mi ha conferito l'azienda (stiamo sempre parlando di carte che corrispondono a dei flussi di prodotti). La differenza sostanziale è che nel primo caso ho solo una lista di fornitori.

nella seconda per ogni azienda ho anche un flusso di produzione in cui non si incontrano mai i prodotti e continuano ad essere separati lungo tutto il viaggio. Tracciabilità a livello sia degli operatori della filiera (supply chain traceability) e sia della singola impresa (product traceability) è possibile ricostruire la storia di un prodotto fino al rintracciamento delle singole materie prime agricole. Gli obiettivi dei sistemi di tracciabilità: - Per quanto riguarda la tracciabilità obbligatoria (blanda) gli obiettivi sono: - Migliorare la sicurezza alimentare - Aumentare le informazioni sulla filiera a disposizione dell'autorità competente - Favorire una maggiore responsabilizzazione degli operatori - Ritirare dal mercato gli eventuali prodotti non conformi (solo per reg. 1760/2002 nella filiera della carne bovina) - Per quanto riguarda, invece, la tracciabilità volontaria gli obiettivi sono: - Migliorare la sicurezza alimentareriduzione del costo delle non conformità. In caso di non conformità si ritirano solo i lotti non conformi quindi con una migliore gestione del rischio. Migliorare la qualità del prodotto con: - Adozione di disciplinari di produzione - Attribuzione di specifiche responsabilità - Differenziazione del prodotto con una sicurezza sulle origine delle materie prime Valorizzare l'immagine del marchio aziendale e ottenere un premium price Migliorare l'efficienza della supply chain management Adattamento alle esigenze della GDO Effetti sul coordinamento verticale di filiera La tracciabilità volontaria modifica l'organizzazione verticale di filiera e i meccanismi di coordinamento: questo perché si gestiscono i prodotti tramite lotti discontinui e disciplinari di produzione. Inoltre, c'è una centralizzazione della gestione del sistema: l'azienda leader della filiera sceglie lo standard di.riferimento e, inoltre, ha anche la responsabilità della condizione del sistema, del flusso di informazioni, della redazione dei disciplinari, della selezione delle imprese e dell'istituzione dei controlli. Questi leader possono essere imprese industriali, cooperative o GDO. Ci sono anche degli accordi di filiera formalizzati con specifici disciplinari, procedure per la gestione delle informazioni, modalità di scambi, attribuzione delle responsabilità in caso di non conformità ed istituzione dei controlli. Costi di transazione (costi di informazione, negoziazione, monitoraggio) In un'ottica di costi di transazione, la tracciabilità viene vista come un insieme di regole e procedure che cambiano l'organizzazione delle transazioni delle filiere con un conseguente cambiamento nelle modalità di governance. I costi di transazione nell'ottica della tracciabilità: la tracciabilità, in un insieme di regole, cambia le

transazioni perché cambia la forma di governance. In quanto, la filiera risulta più integrata e quindi il sistema di tracciabilità in un ottica di coordinamento verticale abbatte i costi di transazione (non possiamo lasciare gli step tra un impresa e l'altra al mercato perché non possono continuare a cambiare il mio fornitore).

L'implementazione di un sistema di tracciabilità dovrebbe portare a:

  • Diminuire il grado di incertezza
  • Variare i costi di transazione, specie i costi di monitoraggio

Inoltre, tali cambiamenti favoriscono l'adozione di forme ibride: c'è quindi una governance delle transazioni basata su accordi di filiera formalizzati: questo migliora la trasparenza e la responsabilità e per ridurre il rischio di inadempienze vi sono incentivi di prezzo e supporto contrattuale.

L'analisi economica della qualità alimentare

Il profilo qualitativo dei prodotti alimentari è rivolto ad

incontrare le preferenze di segmenti di consumatori, e questo è basato sulla 'percezione' soggettiva dei consumatori stessi.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
77 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/06 Psicologia del lavoro e delle organizzazioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fedezz97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e psicologia dei consumi alimentari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Cavaliere Alessia.