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SECONDO SCENARIO
Si verificano 8 sinistri (frequenza > fm). La collettività non ha risorse sufficienti (8 * 4.000€ = 32.000€). Solo il 62,5% è coperto dai 20.000€ (20.000 / 32.000), il resto si potrebbe far ricadere sui sinistrati.
DUE SOLUZIONI: risarcire solo i primi 5 sinistrati e gli altri non vengono risarciti oppure vengono risarciti tutti ma solo in parte. Quindi ora la volatilità grava sui sinistrati e non sulla collettività.
TERZO SCENARIO
I 20.000€ raccolti vengono trasferiti ad un'impresa di assicurazione. Se si verificano 5 sinistri (=fm) non ci saranno problemi, se invece se ne verificano 8 l'impresa avrà una perdita di 12.000€ che verrà assorbita dai Fondi Propri (Margine di Solvibilità) (perdita inattesa!).
L'assicurazione si impegna a risarcire tutti indipendentemente da quanto raccolto.
SCR: VaR che l'impresa di assicurazione deve detenere. Coprire le perdite inattese per il 99.5% dei casi.
principio mutualistico (continua)
Tutti i componenti della collettività omogenea (assicurati), attraverso il contributo versato (premio), finanziano un fondo che viene ridistribuito tra i danneggiati (sinistrati).
Nel principio mutualistico tutti i partecipanti partecipano in base alla perdita attesa.
Perdita attesa = premio (ricavo principe dell'impresa di assicurazione)
C'è il rischio che la perdita attesa non sia sufficiente: rischio tecnico-attuariale.
La parte che eccede la perdita attesa è la perdita inattesa: sono i fondi propri a coprire le perdite inattese.
→SSN
Solidarietà non chiede di contribuire alla spesa sanitaria in base alla propria perdita attesa, ma in base al reddito.
Esercizio →i
Rischio tecnico-attuariale valori effettivi ex-post di fm e gm si discostano dai valori ipotizzati ex-ante?
Esempio – rischio tecnico-attuariale (continua)
IPOTESI 1
Si verificano 400 sinistri con danno medio di 280€ così suddivisi: 120 sinistri
con danno di 100€ 12.000€ 200 sinistri con danno di 300€ 60.000€80 sinistri con danno di 500€ 40.000€ 112.000€
IPOTESI 2
La frequenza è aumentata, ma la gravità è la stessa.
I rischi possono essere sia in numero che in gravità diverse.
Effetto frequenza relativa o effetto danno medio o combinazioni dei due.
Rischi assicurabili
Un importante sottoinsieme di rischi puri prende il nome di rischi assicurabili:
Raccoglie un ampio numero di rischi puri (binari: si verifica o meno l’evento), li acquisisce e si espone al rischio imprenditoriale tipico ovvero il rischio tecnico-attuariale.
Trasforma i rischi puri in un rischio speculativo
Solleva i singoli assicurati dalle conseguenze economiche del danno.
Per essere considerati assicurabili i rischi puri devono possedere le seguenti caratteristiche:
a. Omogeneità: deve esistere un numero sufficientemente ampio di unità esposte in modo similare al medesimo rischio.
L'omogeneità deve esistere sia qualitativamente (natura, fonti che generano rischi e fattori che ne determinano il verificarsi) sia quantitativamente (stessa probabilità e stesso danno atteso). Dovrebbe ridurre la gravità. Potrebbe cedere i 36.000€ ad un'impresa di riassicurazione. b. Indipendenza: i sinistri delle singole unità esposte sono fra loro indipendenti (o poco dipendenti), ossia il verificarsi di un specifico evento non deve essere la causa di sinistro per un numero elevato delle unità esposte. La probabilità di verificarsi di un evento non deve incidere sulla probabilità di verificarsi di un altro evento. c. misurabilità: deve essere possibile stimare la probabilità di accadimento del sinistro (p = fm) e il danno in caso di sinistro (D=gm). Se i rischi non sono misurabili non sono gestibili (non è possibile stimare la perdita attesa). d. grado di aleatorietà troppo elevato (eventi con bassissimi)probabilità o con danni in caso di sinistro eccessivamente elevati) oppure troppo contenuto (eventi cui è associata una probabilità di verificarsi eccessivamente elevata): eventi del primo tipo rendono infatti la diversificazione dei rischi pressoché inefficace; eventi del secondo tipo richiederebbero premi di assicurazione troppo alti.
premi troppo alti, diventano troppo costosi.
casualità: il sinistro non deve dipendere dalla volontà o dal comportamento dell'assicurato;
danno: numerosità: in campo assicurativo vale la legge dei grandi numeri; effettivo ex-post tende al danno medio e frequenza relativa tende alla probabilità;
basati su dati storico-statistici aggiornati e significativi.
Dati storico-statistici aggiornati e significativi:
- cambiamenti negli stili di vita;
- cambiamenti nell'atteggiamento verso l'azione di responsabilità;
- riconoscimento di risarcimenti per attività in precedenza
ritenute non generatrici di danno;
- allungamento generalizzato della speranza di vita in conseguenza delle scoperte in campo medico;
- orientamenti giurisprudenziali.→danno morale, psicologico: sono diventati risarcibili
Rischi assicurabili (continua)
Nella realtà è molto difficile che un rischio puro si caratterizzi per una perfetta assicurabilità.
Inoltre, molti dei rischi non assicurabili (in quanto non dotati, a livello teorico, delle caratteristiche indicate) sono invece oggetto di assicurazione.
L'assicurazione assume anche rischi non assicurabili soprattutto con la riassicurazione, se non può mantenerli in portafoglio.
Rischio tecnico-attuariale
Cosa può fare l'impresa di assicurazione per mitigare il rischio tecnico-attuariale?
- applicare rigorosamente la legge dei grandi numeri / diversificazione;→l'impresa
- utilizzare i caricamenti; di assicurazione chiede un premio superiore al valore atteso. Però
c'è la concorrenza di altre imprese.
4. precisa delimitazione del rischio;
→descrizione specifica del rischio coperto.
→comportamenti
5. mitigazione dell'adverse selection; opportunistici: si assicurano soggetti più rischiosi della media (prima della stipula del contratto)
6. mitigazione del moral hazard;
→dopo la stipula del contratto
→tutele giuridiche: comportamenti previsti dal legislatore
7. ricorrere alla riassicurazione;
8. ricorrere alla co-assicurazione.
→Riassicurazione è un contratto di assicurazione nel quale un'impresa di assicurazione (definita cedente o riassicurato) decide di assicurare uno o più rischi assunti e presenti nel suo portafoglio, presso un altro assicuratore. Assicurato – impresa di assicurazione – riassicuratore (cessione dei rischi in portafoglio vs rischio di credito). Strumento per la gestione del portafoglio rischi. Assicurazione diretta (mercato primario) vs indiretta (mercato
secondario). Riassicurazione passiva (assicurazione cedente) e Riassicurazione attiva (riassicuratore cessionario) Riassicurazione tradizionale vs mercati finanziari. Riassicuratore puro o Impresa di assicurazione può svolgere anche attività riassicurativa! Assicurazione aveva ceduto il rischio ad un'impresa di riassicurazione: quindi se il rischio di verifica allora, l'impresa di assicurazione si rivolgerà al riassicuratore per ottenere le disponibilità: le passività devono essere iscritte al lordo dell'assicurazione (come se non fosse riassicurata). Fondo rischi → premio Premi diretti: raccolta diretta che l'assicurazione raccoglie dall'assicurato Premi indiretti: i premi raccolti dall'impresa di riassicurazione per assicurare un'impresa di assicurazione. Deve pagare perché cede un rischio Svolge anche attività riassicurativa: i premi raccolti sono indiretti. Assicurazione deve pagare un premio per
Cedere un rischio all'impresa di riassicurazione.
Passiva: assicurazione cede i propri rischi (ad un riassicuratore)
Attiva: se assuma un rischio!
Riassicurazione tradizionale (impresa di assicurazione cede un rischio ad un'impresa di riassicurazione attraverso il mercato riassicurativo) oppure attraverso i mercati finanziari (mercati nei quali vengono collocati forme di riassicurazione finanziaria, con l'emissione di cat-bond, ovvero bond catastrofali avviene con la cartolarizzazione. I cat-bond vengono collocati sul mercato, vengono raccolte risorse. Se non si verifica l'evento, l'ass. non deve risarcire l'assicurato. Quindi non deve chiedere ...
Se si verifica l'evento, il sottoscrittore deve risarcire l'assicurazione che remunerà l'assicurato (quindi il sottoscrittore perde interessi e capitale)
Co-assicurazione: consiste nella stipulazione di un contratto assicurativo congiuntamente da parte di più imprese di assicurazione.
In tal modo il rischio assicurato dal contratto viene ripartito in quote tra i coassicuratori in modo tale che ciascuno ottenga una quota del premio e risulti impegnato per una quota degli eventuali sinistri. Ciascun assicuratore si impegna solo per la quota di rischi assunti e non vi è responsabilità solidale nei confronti dell'assicurato. La diversificabilità dei rischi assicurabili Si consideri una popolazione di unità esposte, indipendentemente le une dalle altre, all'identico rischio puro. Si vuole analizzare la dinamica delle perdite attese, dello scarto quadratico medio e del coefficiente di variazione delle perdite di un portafoglio di N rischi puri estratti casualmente dalla popolazione all'aumentare della numerosità del portafoglio. Le perdite attese crescono proporzionalmente con il numero dei rischi puri nel portafoglio. → cresce in modo proporzionale ai rischi (additività). Lo sqm delle perdite del portafoglio è pari a: Cresceanch'esso con il numero dei rischi puri nel portafoglio, ma meno che proporzionalmente. In particolare, esso aumenta in funzione della radice quadrata del numero dei rischi puri nel portafoglio.
Il coefficiente di variazione delle perdite del portafoglio è dato da:
Esso decresce all'aumentare del numero dei rischi puri in portafoglio e tende a diventare trascurabile se la numerosità del portafoglio è sufficientemente elevata.
Quando il numero dei rischi puri nel portafoglio è elevato, anche il contributo del singolo rischio puro allo sqm del portafoglio tende ad essere trascurabile al crescere della dimensione del portafoglio.
La diversificabilità dei rischi puri può essere determinata anche facendo riferimento al grado di diversificazione (g) del portafoglio di rischi puri. Questo è dato dal rapporto tra:
- rischio diversificato: a sua volta dato dalla differenza tra la somma dei
Il singoli sqm dei rischi in portafoglio e losqm del portafoglio.