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LA CLASSIFICAZIONE DEI MERCATI FINANZIARI

I mercati rappresentano i luoghi in cui avvengono gli scambi finanziari attraverso l’emissione e

la negoziazione di strumenti finanziari e di valute straniere (mercati valutari). Essi sono parte

essenziale dei circuiti diretti per la canalizzazione dei risparmi dalle unità in surplus alle unità in

deficit. Per le unità in deficit, l’approvvigionamento di fondi avviene, infatti, mediante

l’assunzione di passività finanziarie incorporate in contratti finanziari (strumenti finanziari) che

attribuiscono agli investitori diritti di remunerazione e di rimborso del capitale (ad es.

obbligazioni, azioni). Ai mercati vengono riconosciute tre funzioni:

- formazione di liquidità;

- raccolta e veicolazione di informazioni;

- offerta di meccanismi di trasferimento dei rischi.

I mercati sono classificabili secondo diversi criteri.

La soggezione o meno a regolamentazione consente di distinguere fra:

- mercati regolamentati: (es. mercati borsistici) si tratta di mercati il cui funzionamento

avviene nel rispetto delle regole stabilite (riferimento al TUF) dalle autorità di vigilanza (Ita:

CONSOB) e dalle società di gestione dei mercati (inerenti la quotazione, le negoziazioni, i

meccanismi di formazione dei prezzi, i ruoli degli intermediari, gli orari di operatività…), si

pensi alle borse valori.

- mercati non regolamentati/Over-The-Counter (OTC): si tratta di mercati il cui

funzionamento ha luogo senza che vi siano regole stabilite da autorità di vigilanza ma che

adottano modalità e prassi operative comunemente accettate (non ci sono norme

specifiche per istituzione e funzionamento di questi mercati). Pur caratterizzati da elevata

opacità informativa (non se ne conosce l’operatività), la crescita dei mercati OTC è stata

importante, soprattutto relativamente al segmento degli strumenti derivati. Una delle

ragioni è data dall’ampio grado di sofisticazione e personalizzazione dei contratti derivati

scambiati in questi mercati, a cui gli operatori (soprattutto gli intermediari finanziari)

guardano con interesse per finalità di copertura (hedging) dei rischi presenti nel loro

bilancio e/o di speculazione.

La Banca dei regolamenti internazionale italiana (BIS): pubblica dati sui mercati over the

counter e li confronta con quelli dei mercati regolamentati. I contratti finanziari che si

producono sono a grado elevato di personalizzazione (nei regolamentati sono

standardizzati), dunque se le controparti cercano contratti caratterizzati da alta

personalizzazione, il luogo di riferimento è il mercato over the counter.

Le transazioni sono di importo elevato, e tra controparti esperte da punto di vista

finanziario; infatti, i tipici operatori sono le banche, altri intermediari finanziari (fondi di

investimento speculativi…), compagnie di assicurazione, imprese non finanziarie, lo stesso

Stato.

L’assenza di regolamentazione è sostituita dalla qualità delle controparti che partecipano ai

mercati over the counter: non tutti possono partecipare ma chi ha elevata competenza e

qualità (reputation).

È poi possibile distinguere tra mercati primari e mercati secondari:

- MERCATI PRIMARI: in questi sono scambiati strumenti finanziari di nuova

emissione, il cui collocamento (assistito da intermediari finanziari) consente agli emittenti

(unità in deficit) di reperire fondi da impiegare a fini di investimento: è dunque in questi

mercati che si realizza la vera e propria funzione di allocazione delle risorse monetarie dalle

unità in surplus alle unità in deficit.

In questi mercati si soddisfano i fabbisogni finanziari delle unità in deficit che raccolgono

nuove risorse finanziarie fornite dalle unità in surplus per soddisfare fabbisogni di

investimento. Questi mercati possono essere riferiti all’azionario, obbligazionario, agli

strumenti di mercato monetario… o a tutto ciò che rappresenta una raccolta di risorse

finanziarie nuove da unità in deficit.

In questi, quindi, devono esistere meccanismi per favorire incontro tra domanda e offerta

(le due unità) es. aste o altri meccanismi di collocamento (=intercettazione di unità in

surplus), che possono avvenire tramite delle operazioni in cui uno o più intermediari

intercettano dei potenziali investitori potenzialmente interessate a investire il proprio

risparmio negli strumenti finanziari di nuova emissione, es. sindacati di collocamento =

gruppi di intermediari bancari e non, che si incaricano di collocare tra i potenziali investitori

gli strumenti finanziari di nuova emissione (azioni, obbligazioni…). Questo sindacato può

essere pubblico o privato, se è pubblico l’emissione dei nuovi strumenti finanziarie è

destinata alla generalità del pubblico (public placement). Implica che ci sia un gruppo di

banche che intercettano il più ampio numero possibile di sottoscrittori interessati a

sottoscrivere i contratti finanziari di nuova emissione. Il placement può essere anche

privato, in questo caso il gruppo di intermediari selezionato dall’unità in deficit andrà a

rivolgere l’offerta di questi strumenti a un target di investitori selezionato, tipicamente

istituzionali (compagnie assicurazioni, fondo pensioni…)

NB: non si acquistano ma si sottoscrivono, perché finanziariamente parlando col termine

“sottoscrivere” si intende che l’unità in surplus sta fornendo fondi all’unità in deficit che

raccoglie nuove risorse per finanziare i suoi progetti di finanziamento.

Ruolo delle banche: possono essere soggetti attivi nelle operazioni di collocamento

partecipando a quello pubblico o privato o agendo come sottoscrittori (underwriter) cioè

come intermediari che sottoscrivono una parte degli strumenti finanziari oggetto di

emissione.

Nei marcati primari le banche possono essere essi stessi degli emittenti (emettere

obbligazioni, cambiali finanziarie, azioni): sono esse stesse utilizzatori dei mercati privati.

Possono agire anche come consulenti (mercati primari) e agire in questo caso come

soggetti che facilitano processo di origination (produzione di ingegnerizzazione di un nuovo

strumento finanziario).

- MERCATI SECONDARI: in questi ha luogo la negoziazione di strumenti finanziari già

in circolazione. Il valore di questi mercati risiede nella capacità degli stessi di offrire ai

detentori di strumenti finanziari la possibilità di smobilizzare rapidamente gli

investimenti effettuati, assicurandone quindi la trasformazione in liquidità prima della

scadenza contrattuale. L’attività di negoziazione favorisce la produzione di informazione sui

prezzi, secondo gradi di efficacia ed efficienza che dipendono dalle caratteristiche dei

mercati stessi e degli scambi realizzati.

Dunque, è un mercato in cui non si producono più dei contratti finanziari (perché

quello compete al mercato primario), si negoziano invece contratti finanziari già

esistenti.

Es. il mercato di borsa è un esempio di mercato secondario, dove si possono negoziare

azioni. In questo caso le unità in deficit non si approvvigionano di nuove risorse finanziarie

(mercato primario), si facilita invece lo scambio di contratti finanziari già esistenti.

Es. un’unità in surplus che non vuole più il contratto finanziario sottoscritto può investirlo in

un mercato secondario.

Servono per due motivi: assicurare liquidità agli investitori in maniera artificiale,

attraverso lo scambio (capacità di trasformare tramite negoziazione dei contratti es.

vendere azioni) perché richiama la necessità di distinguere:

liquidità naturale legata alla sua durata contrattuale. Se si sottoscrive un contratto

 

a breve termine (BOT che scade tra tre mesi), ci si priva per tre mesi dei risparmi, e

dopo tre mesi mesi lo Stato restituisce i fondi su c/c (trasformazione in liquidità). La

durata è breve. Se si fosse sottoscritto un’obbligazione a trent’anni anni, la liquidità

naturale dello strumento sarebbe stata bassa (devo attendere 30 anni). Uno strumento

finanziario come un’obbligazione a 30 anni, che ha liquidità naturale bassa, attraverso

la presenza di mercato secondario potrebbe trasformarsi in breve termine in liquidità

artificialmente, grazie alla presenza di un mercato secondario (o tramite modi in cui

disinvestono il contratto finanziario);

premio di liquidità si ha un maggiore rendimento se si sottoscrive un contratto

 

finanziario che non ha un mercato secondario (se voglio disinvestire per qualsiasi

ragione prima della scadenza dovrei sostenere dei costi di transazione per rivolgermi a

una controparte che sia interessato).

I mercati secondari sono importanti per assicurare artificialmente liquidità e sono

importanti nel pricing (definizione tasso rendimento che investitore si attende di

ottenere).

Gli scambi che avvengono nei mercati secondari favoriscono la formazione di una serie

continua di prezzi (incontro tra domanda e offerta favorisce formazione di prezzi) che

diventano indicatori importanti per chi deve assumere decisioni di acquisto o vendita, ma

anche ai fini valutativi.

Es. i contratti finanziari detenuti nell’attivo del SP sono valutati a fair value (se dovendo

valutare azioni, titoli, si riesce e desumere quello che è il loro prezzo di mercato).

I mercati secondari consentono quindi la formazione di prezzi, che sono utili a fini

decisionali e valutativi.

Ruolo delle banche nei mercati secondari: brokeraggio per conto dei clienti (=

ricevono, immettono, eseguono ordini per conto di clientela), trading per conto proprio,

progettazione e gestione di piattaforme di trading, gestione portafogli clienti,

consulenza agli investitori, analisi finanziaria.

I mercati secondari possono essere riferiti a strumenti del mercato monetario o valori

immobiliari non più di nuova emissione.

Ulteriori classificazioni dei mercati sono quelle che distinguono gli stessi in base alla durata

degli strumenti finanziari emessi e scambiati e alla natura dello strumento finanziario trattato.

Avendo riguardo alla scadenza contrattuale si individuano mercati monetari e mercati dei

capitali:

- mercati monetari: in questi avviene l’emissione e la negoziazione di strumenti finanziati

di breve scadenza, pari o inferiore ai 12 mesi; le casistiche di operazioni sono per es. pronti

contro termine, mercati dei titoli di Stato a breve, mercati interbancari dove si scambiano

depositi bancari tra banche. Alcuni possono essere mercati più al dettaglio, altri mercati

all’ingrosso (es. interbancario)

- mercati dei capitali: in questi sono collocati e scambiati gli strumenti con scadenza

medio-lungo termine (superiore ai 12 mesi), quali azioni e ob

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Publisher
A.A. 2024-2025
53 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rachelinaina di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e gestione della banca e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Poli Federica.