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Gli individui per soddisfare i propri bisogni individuali o collettivi danno origine a una serie di
attività economiche. Distinguiamo quindi, nell’attività economica, una dualità di azioni, la
produzione e il consumo.
Prima dell’economia aziendale esisteva la Ragioneria e le Tecniche di gestione, entrambe
considerate delle “non scienze”. Ma grazie all’apporto di Zappa, il quale gettò le basi per la
creazione di un unico corpo di principi, in un occasione speciale, definì: “la scienza che studia le
condizioni di esistenza e le manifestazioni vita delle aziende” è l’Economia Aziendale. Quindi
l’economia aziendale è una scienza economica che studia la gestione, l’organizzazione e la
rilevazione d’azienda, con lo scopo di conoscere quali siano le sue condizioni di esistenza e
come variano nel tempo.
Ma prima di questo bisogna ricordare che secondo gli economisti, il fine ultimo di ogni azione
economica è il soddisfacimento dei bisogni umani. Detto questo quindi l’azienda ha come
obbiettivo finale, quello di studiare il raggiungimento dell’equilibrio economico e finanziario
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aziendale, detto “economicità” (convenienza economica). Va quindi ampliato il concetto di
azienda, verso un ottica più complessa, definita come sistema aziendale. L’economicità o
l’equilibrio dell’azienda, avviene tramite un equilibrio dei valori aziendali (Costi e ricavi), il quale
coesiste grazie alle scelte e le decisioni dei manager, date da delle determinate operazioni,
effettuate in base alle loro competenze.
1. Economicità (dalle quali dipendono)
2. Dinamica dei valori (dalle quali dipendono)
3. Decisioni (dalle quali dipendono)
4. Operazioni (dalle quali dipendono)
5. Conoscenze
Quindi alla base di ogni operazione economica ci sono le conoscenze dei manager che
gestiscono l’impresa, da cui dipendono le operazioni intraprese e tutta una serie di effetti.
Classificazione delle Aziende
Secondo il loro oggetto
1. Aziende di erogazione: (o consumo) la produzione economica è finalizzata al
raggiungimento dei bisogni delle persone che la compongono. Orientata quindi al
consumo o al risparmio. Es: una famiglia, associazioni o fondazioni.
2. Aziende di produzione per lo scambio sul mercato: (imprese) finalizzate alla vendita,
quindi all’ottenimento di un reddito. Le imprese possono essere suddivise in
manifatturiere o commerciali. Manifatturiere, se avviene la trasformazione fisica del
bene, fornisce prodotti caratterizzati dall’aspetto della tangibilità (input-trasformazione-
output). Commerciali, se avvengono incrementi indiretti di utilità per il cliente finale,
quindi una trasformazione economica.
3. Aziende composte (pubbliche): pongono in essere entrambe le attività, sia di erogazione
di attività istituzionali, sia di ottenimento di un reddito.
Es: università pubbliche, corsi di perfezionamento.
Azienda e impresa NON sono la stessa cosa. (Dal punto di vista di economia
aziendale)
Secondo il loro soggetto
Il soggetto è colui che indirizza l’azione dell’azienda.
1. Aziende private: ha il fine di soddisfare un bisogno singolo, sorgono da un iniziativa
privata. Si possono suddividere ulteriormente tra azienda che persegue lo scopo di
lucro e che non perseguono lo scopo del lucro (aziende no profit) ma un fine pubblico.
2. Aziende pubbliche: ha il fine di soddisfare bisogni collettivi. Possono essere di
erogazione, di produzione o composte. Es: ospedale, poste, enti locali.
Secondo la loro Dimensione
Stima quantitativa: la dimensione o la capacità produttiva, esprime il volume di produzione
che essa è in grado di realizzare. Tale aspetto può essere espresso in maniera diretta -
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quindi valutata in base alle unità prodotte o producibili in un unità di tempo, cioè, dei
macchinari - oppure tramite la modalità indiretta - in base al capitale investito o ai macchinari
posseduti. In relazione alle dimensioni, vengono distinte tra micro / piccola / media /
grande attraverso il numero di dipendenti occupati in media durante l’anno, fatturato e
capitale
Stima qualitativa: Una buona valutazione aziendale si basa anche sugli aspetti qualitativi,
legati alla struttura organizzativa, alle modalità di controllo e governo, - solitamente più
un’azienda è separata tra proprietà e controllo più è grande, meno è separata più è piccola -
alla posizione competitiva.
Secondo la Forma Giuridica
1. Azienda privata: si distinguono le aziende individuali e azienda societaria. Una
significativa distinzione riguardanti le società è lo scopo perseguito, possiamo quindi
distinguere le società lucrative (che perseguono uno scopo di lucro) da quelle
mutualistiche (cooperative, con condizioni favorevoli per i soci). Entrambe perseguono
lo scopo di fornire un vantaggio economico ai soci. L’azienda societaria, si divide in
società di persone e società di capitali. Le prime (ss, snc, sas) sono caratterizzate dalla
propria responsabilità illimitata (sas eccezione), ovvero, non c’è distinzione tra il
patrimonio dei soci e quello della società, godono di autonomia patrimoniale
imperfetta. Mentre nelle società di capitali (srl, spa, sapa) vi è perfetta separazione tra il
patrimonio dei soci e della società nella quale il socio risponde limitatamente al capitale
conferito, godono di autonomia patrimoniale perfetta
2. Aziende pubbliche: sorgono per iniziativa dello stato.
Il mercato
La vita dell’azienda si sviluppa attraverso una serie di operazioni e attività, finalizzate al fine
aziendale. Durante lo svolgimenti delle sue attività, interagisce con tre mercati differenti:
1. Mercato finanziario: è il mercato di acquisto del denaro (banche). Dove nascono i debiti
verso fornitori.
2. Mercati di acquisto dei fattori specifici: dove acquista i fattori produttivi, necessari per
svolgere la propria attività.
3. Mercato dei clienti: coloro che acquistano i beni prodotti dall’azienda e trasmettono denaro
in cambio. Con i quali sorgono crediti versi clienti.
Da questi mercati discendono quattro fasi differenti della vita di un azienda, ovvero, la fase di:
1. Finanziamento
2. Approvvigionamento
3. Produzione/trasformazione
4. Realizzo/vendita
In partita doppia non registreremo mai operazioni che hanno a che fare con la
trasformazione.
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L’ambiente dell’azienda e l’azienda come sistema
L’ambiente dell’azienda è l’insieme delle relazioni che l’azienda ha con altri soggetti. Si può
distinguere in:
Macro ambiente: politico, economico, socio-culturale e naturale.
Micro ambiente: mercati di acquisto, di vendita, tecnologia, ordinamento giuridico, sindacale e
tributario.
L’azienda va considerata nel suo insieme, sia quindi sul piano del sistema sociale, sia sul piano
del sistema competitivo.
Sistema competitivo:
Il modello di Porter, detto anche “analisi della concorrenza allargata” oppure “analisi delle 5
forze di Porter”, è uno strumento utilizzabile dalle imprese per valutare la propria posizione
competitiva sul mercato. Il modello ha come fine, quello di individuare le imprese che operano
nel sistema economico, che erodono la redditività aziendale nel lungo termine e se non
opportunamente monitorate vanno a danneggiare la competitività dell’azienda. I cinque attori
sono:
1. Concorrenti diretti: l’attenzione deve essere rivolta a tutti i concorrenti che possono incidere
sul livello di concorrenza, non solo a quelli diretti ma anche indiretti.
2. Fornitori: potrebbe diventare un mio concorrente futuro se anche lui si attrezza per
trasformare già la materia prima in prodotto finito.
3. Clienti: il cliente è colui che acquisisce la mia produzione, può utilizzarla come consumatore
finale, oppure in un processo produttivo. Quindi il cliente di oggi potrebbe diventare un mio
concorrente futuro se decide di svolgere una nuova fase del processo produttivo.
L’attività produttiva può essere di due tipi: manifatturiera o commerciale.
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4. Concorrenti futuri: soggetti che attualmente lavorano in un altro settore ma potrebbero
entrare nel mio settore nel caso in cui, ci sia una determinate situazione che faciliti il loro
ingresso. Perché ha già la tecnologia necessaria per produrre quel determinato prodotto
(assenza di barriere tecnologiche).
5. Concorrenti potenziali: Sono aziende che immettono sul mercato beni poco diversi (beni
sostitutivi) dall’azienda di riferimento ma che soddisfano, in modo diverso, lo stesso bisogno
del consumatore. La buona competitività dell’azienda può essere data da: un buon rapporto
qualità prezzo, una buona propensione alla sostituzione del bene.
Sistema sociale:
1. Finanziatori
2. Istituzioni
3. Comunità
4. Dipendenti
L’azienda è rappresentata e studiata come insieme di parti correlate da
interdipendenza e complementarietà.
Caratteristiche del sistema aziendale:
Aperto: se ha scambi con l’esterno, con l’ambiente circostante. Dato che l’azienda viene
considerata come sottosistema del sistema economico.
Dinamico: il sistema d’azienda esiste solo se la struttura è in funzione tramite processi, con
strutture che cambiano nel corso del tempo e dello spazio. Questo avviene anche tramite
lo studio dei comportamenti e due risultati raggiunti attraverso i Feedback (operare di dietro).
Ovviamente il carattere dinamico del sistema d’azienda si configura con il fine di mantenere
l’equilibrio economico perseguito dall’azienda.
Sociale: perché nell’azienda il ruolo delle persone è messo al centro. Sono visti come
soggetti ai quale devono essere soddisfatti determinati bisogni.
Complesso: se è elevata la molteplicità degli elementi dell’azienda e delle relazioni tra essi.
Fine aziendale: è definito come l’obiettivo che tiene assieme il sistema aziendale nel suo
complesso, rappresentato dal raggiungimento di un’equilibrio economico dinamico e durevole
da raggiungere nel tempo e una favorevole rapporto tra attività aziendale e soddisfazione dei
bisogni umani.
Pensando all’azienda come un sistema, sono stati definite diverse teorie fondamentali per lo
studio di essa, una tra queste è la:
Teoria contrattualistica: teoria che studia l’azienda come un insieme di contratti (relazioni
scritte che si generano all’interno, tra i diversi soggetti).
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Questa teoria sta in piedi perché genera tre d