Estratto del documento

Il disegno igienico ha l’obiettivo di proteggere e produrre macchine e locali

facilmente pulibili in modo da semplificare le operazioni di pulizia e ridurre

quindi i tempi di tale attività e di conseguenza i pericoli connessi alla

presenza di sporco. La norma stabilisce i requisiti di igiene comuni alle

macchine utilizzate per la preparazione e il trattamento degli alimenti

destinati al consumo animale e umano per escludere o ridurre al minimo il

rischio di infezione, malattia, contagio o danno dovuto a tali alimenti.

11. Quali sono gli obblighi del lavoratore?

Il lavoratore deve rispettare le norme e le istituzioni che provengono dal

datore di lavoro in materia di protezione, deve utilizzare in modo adeguato

le attrezzature e i macchinari da lavoro, le sostanze tossiche, i mezzi di

trasporto e i dispositivi di sicurezza. Devono adoperare i DPI e segnalare

immediatamente al datore di lavoro qualsiasi eventuale condizione di

pericolo ed adoperarsi per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave

e incombente. Non deve rimuovere o modificare i dispositivi di sicurezza e

non agire autonomamente in operazioni o manovre che possono comportare

dei rischi per gli altri lavoratori. Il lavoratore è tenuto a prendere parte a

programmi formativi e di addestramento predisposti dal datore di lavoro.

Sono sottoposti periodicamente a controlli sanitari presso il medico

competente.

12. Cosa deve fare un lavoratore in caso di infortunio?

Il lavoratore, come prima cosa, deve recarsi in pronto soccorso e informare il

datore di lavoro (che denuncerà poi l’infortunio all’INAIL entro due giorni dal

ricevimento del certificato medico). Il lavoratore dovrà dichiarare l’infortunio

all’arrivo in ospedale e premurarsi che gli venga rilasciato un certificato

medico; dopo aver ricevuto la prestazione del pronto soccorso (oppure

all’atto della dimissione). Questo certificato medico deve essere consegnato

al proprio datore di lavoro. Il lavoratore deve rivolgersi all’INAIL per ricevere

le cure del caso. Nel caso invece di infortunio mortale, è necessario

comunicare la denuncia uata con telegramma entro 24 dall’evento. La

documentazione medica che accerta l’infortunio dovrà essere conservata.

13. Definizione dei dispositivi di protezione individuale (ex art.

74 del T.U 81/08) – esempi

Si intende dispositivo di protezione individuale, qualsiasi attrezzatura

destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di

proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciare la sicurezza o la

salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a

tale scopo. Alcuni esempi di DPI che possono essere adottati sono calzature

con suole adeguate (scarpe anti-infortunistiche), guanti di protezione,

sistemi automatici di spegnimento, ortoprotettori, abiti antifreddo,

mascherine, …

14. Tipici rischi nell’azienda alimentare e prevenzione

I rischi tipici riscontrabili in un’azienda agroalimentare sono costituiti da: il

rischio di urti, cadute e scivolamenti, in generale collegati all’ambiente di

lavoro (prevedibile ordinando gli ambienti di lavoro, evitando la presenza di

cavi lungo i passaggi, illuminando correttamente le zone, …); i rischi da

taglio dovuto all’utilizzo scorretto di affettatrici o oggetti affilati, (prevedibile

controllano costantemente lo stato di funzionalità delle macchine e

attrezzature); i rischi da ustione provocati dall’uso scorretto di forni elettrici,

ecc… (riducibile dotando il lavoratore di guanti anticalore); il rischio

microclimatico causato dalla permanenza non idonea in ambienti umidi,

eccessivamente caldi o freddi (riducibile dotando il lavoratore di divise

termiche, e progettare impianti con porte scorrevoli, illuminazioni adeguate

di emergenza percepibili all’esterno, …); il rischio di movimentazione

manuale dei carichi (prevedibile migliorando le condizioni ergonomiche negli

ambienti di lavoro e informando il lavoratore) ed infine il rischio chimico

legato all’uso improprio dei prodotti chimici durante le operazioni di

sanificazione di locali e attrezzature (minimizzabile sostituendo i prodotti

pericolosi e dotando il lavoratori di guanti, mascherine e occhiali protettivi).

15. La definizione di responsabile del servizio per la

prevenzione e per la protezione

Persona (nominata dal datore di lavoro) in possesso delle capacità e dei

requisiti professionali citati nell’articolo 32 in ambito di salute e sicurezza,

che ha il compito di coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai

rischi professionali riscontrabili in azienda. (l’art.32 – capacità e requisiti

professionali degli addetti e dei responsabili dei servizi di prevenzione e

protezione interni ed esterni). Piò essere esterno oppure interno, spesso

dipende della grandezza dell’impresa.

16. Cosa prevede la norma in materia di pronto soccorso in

azienda

La norma prevede, adempimenti obbligatori per tutte le aziende, quindi è

valida lanche per le associazioni che hanno dipendenti nel proprio organico.

Il decreto classifica le aziende in base ala tipologia dell’attività svolta, del

numero di occupanti e dei fattori di rischio (gruppo A sono le aziende

produttive con attività industriali, B aziende con tre o più lavoratori che

rientrano nel gruppo A, e C aziende con meno di tre lavoratori che rientrano

nel gruppo A). il decreto prevede l’obbligo di formazione per gli operai

addetti al primo soccorso; il corso di formazioni deve avere durata di 16 ore

aziende gruppo A, 12 ore per le aziende del gruppo B e C e la formazione

deve essere ripetuta ogni tre anni. Deve essere garantita dal datore di

lavoro sul luogo di lavoro la cassetta del pronto soccorso, oppure nel caso

delle aziende del gruppo C il pacchetto di medicazione. Inoltre è previsto

anche il rischio dovuto al lavoro in un ambiente rumoroso (risoluzione: il

datore di lavoro fornisce ai lavoratori cuffie).

17. Cosa prevede la norma per l’antincendio

Per quanto riguarda la manutenzione e i controlli dei mezzi di prevenzione

antincendio la normativa in vigore rende obbligatorio per legge il corretto

funzionamento di estintori, porte tagliafuoco e mezzi di prevenzione

necessari a garantire la sicurezza dei luoghi di lavoro e ridurre i rischi in

caso di emergenza. Tutti gli aspetti inerenti i mezzi di prevenzione devono

essere soggetti a controllo anche a seguito della redazione del documento di

valutazione del rischio incendio dove è necessario annotare anomalie o

eventuali malfunzionamenti dei sistemi di allarme o degli estintori, tutte le

misure adottate vengono inserite nel piano di emergenza che riporta le

misure gestionali ed organizzative e i mezzi di prevenzione da adottare. La

DVR relativa alla relativa alla realtà identifica il reale livello di applicazione

della cosiddetta ingegneria antincendio.

18. Cos’è l’ingegneria antincendio: quali soluzioni devono

essere adottate?

L’ingegneria antincendio FSE è l’applicazione di principi scientifici ed

ingegneristici, regole e giudizio esperto, che tratta la dei fenomeni ed effetti

dell’incendio, delle reazione e del comportamento degli individui al fine di

proteggere le persone, proprietà e ambiente dal fuoco. Gli obiettivi

dell’ingegneria antincendio possono essere raggiunti tramite valutazione dei

rischi di incendio e i suoi effetti; mitigazione del potenziale danno tramite

corretta progettazione, costruzione e layout, adeguato livello di misure

preventive e protettive per limitare le conseguenze dell’incendio e

progettazione, funzionamento, manutenzione e/o sviluppo del sistema

antincendio.

19. Cosa prevede la norma OHSAS 18001; in che termini si è

evoluta nella ISO 450001?

La norma OHSAS attesta l’applicazione volontaria all’interno di un

organizzazione di un sistema che permette di garantire un adeguato

controllo riguardo alla sicurezza e la salute dei lavoratori, oltre al rispetto

delle norme cogenti. Identifica quindi uno standard internazionale per in

sistema di gestione della sicurezza e salute dei lavoratori. La norma ISO

450001 rappresenta l’evoluzione in particolar modo della OHSAS 180001. La

norma ISO è applicabile a tutte le organizzazioni che vogliono formalizzare

un sistema di gestione che abbia la finalità di ridurre i rischi a cui sono

esposti i lavoratori. In poche parole si rivolge alla tutela dei lavoratori

piuttosto che prendere in considerazione l’aspetto della sicurezza legata a

prodotti e servizi.

20. Cosa valuta un processo di analisi del rischio di un

dispositivo o di una macchina? Che grandezze si devono

considerare?

Il fabbricante di una macchino o il suo mandatario, deve garantire che sia

effettuata una valutazione dei rischi di cui il fabbricante o il mandatario

devono: stabilire i limiti della macchina, che comprendono l’uso scorretto

ragionevolmente prevedibile; individuare i pericoli che può dare origine la

macchine o le situazioni pericolose che ne derivano; stimare i rischi tenendo

conto dell’eventuale gravità del danno alla salute e la probabilità che esso si

verifichi; valutare i rischi al fine di stabilire se sia richiesta una riduzione del

rischio conformemente all’obiettivo della direttiva presente; eliminare i

pericoli o ridurre i rischi che ne derivano, applicando misure di protezione.

Le grandezze che entrano in gioco nella valutazione dei rischi sono gravità +

probabilità = rischio.

21. Cos’è il DVR?

È un documento che viene redatto entro 60 giorni con data certa e contiene

una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute

durante l’attività lavorativa. Contiene l’indicazione delle misure di

prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuali

adottati, il programma delle misure ritenute opportune per garantire il

miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza e l’individuazione delle

procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, nonché i ruoli

dell’organizzazione aziendale che vi si debbono provvedere a cui devono

essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze

e poteri. Nel DVR è presente anche l’indicazione del nominativo del RSPP,

del RLS e del medico competente che ha partecipato alla valutazione del

rischio. Vengono individuate delle mansioni che eventualmente espongono i

lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità

professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento.

22. Quali sono le informazioni che devono essere comunicate al

lavoratore? Chi deve farsene carico?

Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata

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I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ele1221 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Salute, sicurezza ed ergonomia nell'industria alimentare e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Guidetti Riccardo.
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