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RA LA CORSA DELL ATLETA NON ALLENATO QUELLA DELLO STESSO DOPO UN PERIODO DI ALLENAMENTO

L'

INCREMENTO DI VELOCITÀ NON È DATO DALLA MAGGIORE FREQUENZA DEI PASSI MA DA UNA PIÙ AMPIA FASE

. E ’ E

AEREA DEL PASSO D È QUESTA LA PRINCIPALE DIFFERENZA DALL AZIONE DI CORSA DEL BAMBINO QUELLA

’ .

DELL ADULTO

Queste sono di due ordini principalmente, di

DIFFERENZE TIPO MECCANICO E NEUROLOGICO.

la corsa dal punto di vista meccanico si può dire che il controllo dei piedi è il più difficile

Dal punto di vista neurologico, la carenza di controllo motorio sono le difficoltà più evidenti.

Nel BAMBINO LA COSA NASCE COME DIFFERENZIAZIONE DELLA DEAMBULAZIONE

quando il soggetto tra i 2 ed I 3 anni, È capace di effettuare la fase aerea.

do di deambulare, ma sa già correre,

Tra i 3 e i quattro anni il bambino non solo è in GRA

saltellare su di un piede ed andare in triciclo.

M che tutti gli elementi dinamici dei componenti di corsa dell’adulto

A È SOLO A CINQUE ANNI

sono presenti nel bambino.

A circa 10 anni, invece, si raggiunge un certo ordine del controllo motorio.

Domande presenti nel Compito:

9) Stadio dell’oggetto Precursore

È uno stadio di transizione dallo stadio narcisistico primario al costituirsi dell’oggetto.

Questo periodo va dai 2 hai 7 mesi, egli vive se stesso come il ricevente e l’emittente di

fenomeni emotivi, che non si esprimono più solo come semplici scariche toniche, ma

come un vero aggiustamento mimico e posturale, quindi inizia ad interagire con

l’ambiente.

Si ha una maturazione corticale, questo comporta la scomparsa del riflesso di prensione

ed è il primo segnale che la corteccia(centro di controllo motorio) inizia a prendere il

controllo della situazione

Arriva una prima forma di memoria che gli permetterà di avere un’anticipazione del

piacere o del dispiacere e fonte di arricchimento del suo linguaggio espressivo.

L’ , ma il corpo del bambino ha una tale

IMMAGINE DELLA MADRE NON VIENE ANCORA RICONOSCIUTA

esperienza vissuta della madre che quando qualcun’altro si occupa di lui gli crea una

certa insoddisfazione

Va comunque sottolineato che con la vita moderna è difficile trovare una madre che

riesca ad occuparsi totalmente al bambino, è abbastanza normale che la madre affidi il

bambino al nido o ad una tata.

Quindi è necessario che la madre compensi questa carenza dedicando attenzione

particolare al risveglio e al coricarsi del bimbo.

L’ IMPORTANZA DEGLI SCAMBI CON LA MADRE

Dalla qualità degli scambi dipenderà la sicurezza del bimbo, una buona formazione del

suo io e dello sviluppo armonioso della sua personalità.

Gli scambi avvengono attraverso gli sguardi, la mimica, i vocalizzi e il sorriso.

Il fascino dello sguardo ha un’importanza capitale nell’evoluzione del bimbo.

Fin dai 3 mesi il bambino cerca lo sguardo della madre, e la madre deve rispondere

positivamente a questa ricerca.

L A MIMICA DEL BAMBINO

Fin qui le reazioni del viso erano di tipo riflesso e rappresentativo.

L’apparire del primo sorriso, tra le 6 e le 8 settimane, rappresenta la prima reazione

mimica provocata dall’ambiente. Esso si manifesta in situazioni privilegiate, come alla

fine della poppata, o quando il bimbo ha la sensazione che ci si interessi a lui.

Il primo sorriso è spesso rivolto alla madre, ma in seguito si generalizza e può avvenire in

presenza di qualsiasi volto umano. Il sorriso dunque non è la prova che il bimbo

riconosca la madre.

Domande presenti nel Compito:

7) Descrivere l’Open Loop

L’open loop sono dei meccanismi di controllo del movimento

E sono divisi in due parti:Esecutore ed effettore

L’ esecutore elabora e sceglie l’azione da eseguire,

mentre l’effettore mette in atto l’azione

Rispetto al closed loop non c’è feedback, quindi in caso di movimento sbagliato non c’è più

possibilità di correggere.

In questo tipo di controllo non c’è tempo per elaborare le informazioni riguardo agli errori di

movimento, quindi bisognerà pianificare correttamente l’azione prima di iniziarla.

Spesso entrambi i tipi di controllo(open e closed loop) agiscono contemporaneamente.

OPEN LOOP

(R.A.Schmidt)

• Comandi esecutivi specificati a priori

• Feedback terminale non valido per il controllo dell’esecuzione in atto, ma per la correzione di una

successiva risposta.

• Non sono consentite azioni compensative.

• Governa la partenza sia di movimenti lenti che rapidi.

• Per i movimenti rapidi è responsabile anche della loro esecuzione.

• Presuppone l’esistenza di un PROGRAMMA MOTORIO per la guida del movimento.

Domande presenti nel Compito:

2) Definire i Riflessi Arcaici

I riflessi arcaici sono una delle tre forme di motricità presenti alla nascita.(detti anche

di protezione)

Sono di tipo sub-corticale, difatti si nota la loro scomparsa con l’entrata in azione dei

centri corticali, che inibiscono e provocano la loro scomparsa.

Sono delle risposte automatiche stimoli esterocettivi.

Caratteristici nei primi due mesi di vita,

Rappresentano una serie di reazioni innate, caratterizzate dalla modificazione della

distribuzione tonica.

Sono coordinati dal midollo che svolge la funzione di centro di comando.

Tra i riflessi arcaici ricordiamo: , se si mette un bambino sostenendone il

MARCIA AUTOMATICA DI THOMAS O RIFLESSO DI ANDATURA

torace, con la testa leggermente chinata in avanti ed i piedi che toccano il suolo, si

osserva un’estensione degli arti inferiori per arrivare meglio al suolo, è il riflesso di

estensione se invece incliniamo il tronco in avanti si osserva che gli arti inferiori si

spostano alternativamente in avanti.

Riflesso di prensione: la stimolazione del palmo della mano provoca: la chiusura della

mano ed il mantenimento in tensione di tutti i flessori della mano, se l’osservatore

solleva le sue mani si nota che il bambino rimane appeso estendendo la tensione a tutti i

flessori delle bracca e dell’ avambraccio

Riflesso di moro o delle braccia in croce: il bambino dalla posizione seduta drizza il

capo, quando supera la verticale, il cambiamento di angolazione fa si che cada indietro

e si nota: estensione ed abduzione delle braccia ed apertura delle mani. Il tutto

accompagnato da un grido.

6) Schemi Motori di Base

Le unità basiche del movimento sono 3

STRISCIARE ROTOLARE E ARRAMPICARE

STRISCIARE - SCIVOLARE

Il bambino si sposta strisciando prima di raggiungere la posizione verticale,

Ama spostarsi strisciando anche dopo aver scoperto la posizione verticale,

Smette di strisciare anche per sollecitazioni sociali.

Lo scivolare è un evoluzione socializzata dello strisciare che può durare a lungo.

L del bambino sul terreno, prima di conquistare la stazione

O STRISCIARE È IL PRIMO MODO DI SPOSTAMENTO

eretta; utilizzare questa attività motoria di base significa analizzare un vissuto corporeo del bambino.

I L ROTOLARE

un'evoluzione dello strisciare ed importante perché attraverso l’identificazione dei confini del

è è

corpo umano permette al bambino di acquisire un corretto schema corporeo, inoltre sviluppa la

coordinazione dinamica generale, l'equilibrio, la percezione spaziale, l'orientamento e migliora la

mobilità della colonna vertebrale.

I in una rotazione del corpo o attorno all’asse trasversale che si sviluppa con

L ROTOLAMENTO CONSISTE

l'appoggio del dorso per punti successivi, o attorno all'asse longitudinale che si sviluppa con l’appoggio

del tronco dalla posizione supina o prona, per punti successivi dal capo al bacino.

in avanti,

Intorno ai 3 anni avviene la SCOPERTA SPONTANEA DELLA CAPOVOLTA

Il bambino mostra molto interesse per l’osservazione dell’ambiente da punti di vista differenti.

A 5-6 anni apprende con facilità e naturalezza la capovolta anche se non sperimentata prima.

Col passare degli anni, lo schema motorio della capovolta o del rotolamento sul dorso diventa sempre

più difficile per remore e inibizioni.

ARRAMPICARE

È uno schema motorio che, come strisciare e rotolare, è conquistato molto presto ed è congeniale

anche a bambini molto piccoli per l'assenza della paura. Solo se viene inibito dall'adulto perde queste

prerogative. Questo gesto comporta un'attività globale ricca di sollecitazioni di vario tipo, in

particolare permette di abituarsi a equilibri continuamente variati, accresce il senso di orientamento,

fa acquistare il controllo delle mani e dei piedi in forma coordinata. Già a 6 anni si possiedono queste

capacità che vanno controllate ed esercitate sempre in un clima di sicurezza e tranquillità. Con il

passare degli anni l'incoscienza deve lasciare il passo alla concentrazione e alla prudenza, mai alla

paura.

Gli schemi motori di base sono le unità elementari di movimento che il bambino deve apprendere e

tramite le quali può appropriarsi di tutto il bagaglio motorio, fondamentale per la vita di relazione.

STRISCIARE, QUADRUPEDIA E ROTOLARE

È un'attitudine che si sviluppa molto presto, prima ancora del camminare: già a 4 anni, infatti, si sono

acquisiti molti modi diversi di strisciare. Questi schemi sono fondamentali per la conoscenza del

proprio corpo. La quadrupedia ed il rotolare si possono intendere come un'evoluzione dello strisciare,

ma a differenza di quest'ultimo si sviluppa molto di più l'orientamento in situazioni non abituali.

Esperienze di questo genere sviluppano molto la strutturazione dello schema corporeo. Verso i 5-6 anni

si acquista molta dimestichezza col gesto: a quell'età i bambini fanno con facilità le capovolte. Con il

passare degli anni, se non esercitata, si tende a perdere questa capacità anche per ragioni di ordine

psicologico. TEORIA E METODOLOGIA DEL MOVIMENTO UMANO

STADIO NARCISISTICO PRIMARIO

(Pag.44 le Boulch)

va dalla nascita fino hai due mesi,

suddividendosi in

MATURAZIONE ed ESERCIZIO FUNZIONALE.

avviene dalla nascita fino ad oltre il primo mese, mentre

LA MATURAZIONE avviene nel corso del secondo mese prendendo il sopravvento sulla

L ESERCIZIO FUNZIONALE

maturazione, favorito dall’ambiente.

Il passaggio dalla vita intra-uterina alla vita extra-uterina per il bambino è molto stressante, per questo il

corpo produce l’ormone dello stress, proprio per rispondere allo stress dovuto ad un cambiamento cosi

brusco.

La crescita post natale è molto elevata fino al 24° mese di vita, dopo di che la crescita prosegue ad un

ritmo meno rapido.

LA CAPACITÀ MOTORIA DEL N

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
24 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Bebignolo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria e metodologia del movimento umano e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Bensi Roberto.