Estratto del documento

Cartesio enuncia i quattro punti fondanti del suo metodo. Inizia con una lunga

introduzione, nella quale esprime la necessità di “demolire” le conoscenze

acquisite, per poi rivalutarle dopo che, avendo elaborato il “Metodo”, possa

riabilitarle.

Cartesio ritiene che filosofia, matematica e geometria sono le tre arti o scienze

utili per il suo metodo e si focalizza la sua attenzione nel cercare un metodo

nel quale i difetti di una delle tre scienze siano annullati dai pregi delle altre.

Così ci mostra le sue regole:

• La prima regola: bisogna dubitare, non accettare mai nulla per vero, senza

conoscerlo evidentemente come tale;

• La seconda, analisi: dividere ogni problema in tante parti quanto possibile;

• La terza, sintesi: condurre ordinatamente i pensieri cominciando dalle cose

più semplici per poi procedere gradualmente sino alla conoscenza delle più

complesse;

•La quarta, enumerazione e revisione: enumerazioni tanto perfette e rassegne

tanto complete, da essere sicuro di non omettere nulla.

Ciò spinge Cartesio a prediligere la “geometria analitica” una disciplina che

assume i pregi della geometria, che consente l’analisi e la sintesi, e i pregi

dell’algebra, come l’evidenza e l’enumerazione.

Terza parte

Cartesio per introdurre la sua morale provvisoria, che gli servirà per prendere

decisioni in assenza di una filosofia stabile, inserisce l’esempio di un uomo

che in attesa di vedere ultimata la sua casa trova un alloggio provvisorio dove

stare durante i lavori.

La morale era composta da quattro massime:

• La prima: obbedire alle leggi e ai costumi del proprio paese, alla religione, e

nel regolarsi secondo le opinioni più moderate perché considerate le più facili

da mettere in pratica, e probabilmente le migliori.

Tra gli eccessi Cartesio indica le promesse che limitano la libertà, in quanto

non prevedono il diritto di poter cambiare idea. (per non dare nell’ochio ed

essere sospetti, regola serve per vivere tranquilli)

• La seconda: afferma che si deve rimanere fermi nei propri pensieri per

raggiungere la verità. Se anche ci sono cose dubbie, si deve seguire quelle

più probabili e considerarle come verissime e certissime. (essere determinati)

• La terza: si deve considerare i propri desideri nei limiti delle proprie

possibilità. Sapendo che la volontà desidera ciò che l’intelletto considera

razionalmente possibile, bisogna esercitarsi, come gli storici, a considerare

impossibile tutto ciò che sta al di fuori della propria realtà. Riuscendo in tal

modo ad avere a disposizione tutto ciò che si vuole.

• Quarta : cercare di esercitare nella vita la migliore occupazione, che dia il

maggiore appagamento possibile, questa per Cartesio consiste nel coltivare la

ragione e progredire

Nella conoscenza della verità.

Questa morale provvisoria, unita ai precetti morali della religione, fu

sperimentata da Cartesio per nove anni, durante i quali viaggiò in giro per

l’Europa. Da quest’analisi Cartesio acquisì diverse esperienze, dalle quali

sviluppò nuove opinioni più certe e fondate. Esercitò in questi anni anche il

metodo, soprattutto nelle questioni riguardanti i problemi scientifici. Ciò che

spinse Cartesio ad iniziare ad utilizzare il metodo per cercare i fondamenti

della sua filosofia, fu proprio il fatto che si era sparsa in Europa la voce che

egli avesse già trovato una sua filosofia.

Così, per essere degno della reputazione che aveva acquisito, Cartesio

decise di ritirarsi in un altro Paese, dove non conoscendo nessuno, avrebbe

potuto riflettere in tranquillità sulle basi della sua filosofia.

quinta parte

il mondo.

Il tema più importante che si trova in questa quinta parte è quello relativo

alla macchina-corpo. Tanto gli animali quanto il corpo umano altro non

sono che macchine, molto perfette, perché create da un Artefice

perfettissimo. L’uomo, tuttavia, è l’unico essere che supera questo

automatismo perché è dotato anche di anima, che non deriva dalla

materia ed è immortale: «La nostra (anima) è di una natura indipendente

dal corpo, e dunque non è destinata a morire con esso; e dal momento

che non si vedono altre cause che possano distruggerla, si è portati

naturalmente a giudicarla immortale».

Cartesio risponde che tra l’uomo più ottuso e l’animale più intelligente

c’è la differenza del linguaggio, che tutti gli uomini possiedono e che non

possiede nessun animale.

Cartesio considera l’animale una semplice macchina

la visione antropologica appare nettamente dualistica: l’uomo è una

sostanza spirituale o pensante (res cogitans) e una sostanza corporea o

estesa (res extensa). Cartesio, però, ha voluto salvare l’unità della

natura umana. È vero che «l’anima – scrive Cartesio – è posta nel

corpo umano come un pilota nella sua nave», ma «bisogna che essa sia

congiunta ed unita più strettamente con esso per avere […] sentimenti

ed appetiti simili ai nostri e così comporre un vero uomo».

due qualità distinguono l’uomo dall’animale:

linguaggio e uso della ragione. l’anima razionale non solo alloggia nel

corpo come il capitano su una nave ma è totalmente congiunta e unita

ad esso.

parte sesta

Cartesio apre la sesta e ultima parte del Discorso sul metodo con una

presentazione delle ragioni per le quali ha rinunciato a pubblicare Il

mondo o trattato della luce: la condanna di Galileo del 1633 l’aveva

allarmato non poco. Cartesio temeva di finire sotto inchiesta e la sua

opera censurata. In ogni caso la pubblicazione del trattato sarebbe stata

motivo di polemiche, che gli avrebbero procurato con una grande perdita

di tempo.

La questione più rilevante di quest’ultima parte del Discorso sul metodo

verte attorno alla superiorità della nuova concezione meccanicistica

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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/02 Logica e filosofia della scienza

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