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EFFICACIA DELLA LEGGE NELLO SPAZIO
Vi sono norme di diritto internazionale privato che stabiliscono dei criteri in
base al quale si decide la disciplina da applicare (CRITERI DI
COLLEGAMENTO e PRINCIPIO GENERALE DELLA TERRITORIALITÀ)
- NORME DI APPLICAZIONE, si applica la disciplina italiana;
- NORME DI RINVIO, prevede il rinvio ad una norma straniera.
EFFICACIA DELLA LEGGE NEL TEMPO
Una norma finisce di produrre effetti quando:
● vengono raggiunti gli effetti, ovvero, gli obiettivi;
● una norma è abrogata (con una legge espressa o con un referendum);
● è dichiarata illegittima dalla Corte costituzionale.
PRINCIPIO DI IRRETROATTIVITÀ, le norme producono effetti solo per il futuro e
non per il passato, ad eccezione dei diritti acquisiti e delle leggi penali.
La Corte costituzionale afferma che una legge può essere retroattiva solo se
ragionevole, ovvero è conforme a tutti i principi dell’ordinamento.
DISTINZIONE DELLE NORME:
Per quanto riguarda il contenuto, le norme possono essere:
- PROIBITIVE, proibiscono un comportamento;
- PERMISSIVE, permettono un comportamento;
- PRECETTIVE, impongono un dovere (matrimonio, donazione);
● COGENTI e IMPERATIVE, norma che dà una regola che va
obbligatoriamente rispettata;
● RELATIVE, si dividono in:
● DISPOSITIVA, il legislatore dispone una regola ma consente ai privati di
disporre una cosa diversa;
● SUPPLETIVA, norme che intervengono solo se la volontà privata non si è
espressa.
Le norme giuridiche possono poi classificarsi in base alla sanzione:
in primo luogo, si è soliti distinguere tra:
● NORME PRIMARIE: contengono un comando o prescrivono l'osservanza
di una determinata condotta.
● NORME SECONDARIE: contengono una sanzione applicabile in caso di
inosservanza del precetto contenuto nella norma primaria.
la seconda possibile distinzione è:
● perfette: munite di sanzione
● imperfette: contengono solo un precetto, ma sono prive di sanzione.
inoltre, la sanzione si differenzia dal risarcimento del danno, che può essere
in forma specifica o per RIPARAZIONE (equivalente) cioè portare la situazione
così com'era nel momento antecedente al danno.
In base al diritto, le norme possono cos' classificarsi:
● generale: valgono in tutto lo stato.
● comune: si applicano in modo generale a tutti i soggetti
dell'ordinamento.
● speciale: si applicano a determinate situazioni.
● eccezionale: si applicano quando ci sono norme che sovvertono i
principi generali dell'ordinamento.
APPLICAZIONE DELLE NORME:
Applicazione, cioè tradurre una regola concreta riferita ad un singolo caso.
il compito istituzionale di far rispettare le leggi è affidato alla magistratura.
l'applicazione delle norme è composta da:
● Giurisdizione amministrativa: sono norme relative ai rapporti tra la
pubblica amministrazione e il cittadino. Se quest'ultimo ha un interesse
legittimo, in sua mancanza cita in giudizio la pubblica amministrazione
dinanzi al giudice. in primo grado si rivolge al tribunale amministrativo
regionale, che decide con una sentenza. in secondo grado si impugna
la sentenza e si va a dinanzi al Consiglio di Stato.
● giurisdizione ordinaria: si divide in penale civile. Nel primo caso
(penale) il pubblico ministero impianta il processo davanti al giudice/
magistrato. Nella giurisdizione civile si giudicano i rapporti tra privati. il
primo grado di giudizio spetta al tribunale/giudice Di pace che
mettono una sentenza, il secondo grado spetta alla Corte di Appello
che decide nel merito (se la sentenza è o meno conforme). Il terzo grado
si impugna la sentenza dinanzi alla Corte di Cassazione che stabilisce
se stata ben applicata la legge. si può chiedere di avere un giudizio
della Corte di Cassazione a sezioni unite, prevedendo una decisione
definitiva che diventa un principio, Ovvero come se fosse una regola
Nomofilattica (garantire l'osservanza della legge).
Nel processo civile Esiste il principio dispositivo, ovvero bisogna procurare le
prove e dimostrare l'eventuale danno con prove o documenti. il privato,
definito attore, cita in giudizio Il convenuto a cui si comunica, tramite
citazione, di essere stato citato in giudizio.
INTERPRETAZIONE DELLA NORMA:
L'interpretazione della norma, significa comprendere la ratio, ovvero, qual è la
ragione/ scopo della norma di un momento storico.
i soggetti che compiono l'interpretazione sono:
● Interpretazione giurisprudenziale, data dal giudice, essa vincola le
parti.
● interpretazione dottrinale, data dagli studenti del diritto.
● interpretazione autentica, data dal legislatore, essa agisce con effetto
retroattivo, quindi le questioni non ancora passate in giudizio
verranno risolte con questa interpretazione.
L'interpretazione della legge segue due criteri:
● Criterio letterale, cioè non si può attribuire altro senso se non quello
fatto Palese alla parola.
● criterio teologico, cioè Bisogna individuare lo scopo che la
disposizione persegue.
Gli altri criteri utilizzati sono:
● Logico, escludere le norme non comprese, si considerano quelli simili si
escludono le assurde.
● Storico, analisi delle motivazioni del perché l'istituto è stato introdotto
nel passato.
● sociologico, conoscere gli aspetti economico-sociali dei rapporti
regolati.
● equitativo, interpretazione volta ad evitare contrasti col senso di
giustizia.
● sistematico, cioè che nessuna norma vive sola, ma vive in un sistema
con il quale occorre coordinarla.
L'interpretazione può essere:
● Dichiarativa, quando si riconosce alla disposizione un significato
corrispondente al suo tenore letterale.
● correttiva, ti attribuisce alla disposizione un significato diverso da
quello che appare e può essere:
1. Evolutiva, l'enorme col passare del tempo e il cambiamento del loro
contesto culturale ed economico, possono modificarsi nel tempo
attraverso delle disposizioni.
2. restrittiva, quando si escludono ipotesi che dovrebbero rientrare nella
previsione ma che in realtà esulano dall'intenzione della norma stessa.
Quando una norma manca nell'ordinamento, il giudice non può decidere,
perché vige il principio della completezza dell'ordinamento, devono perciò
essere applicate norme che "regolano casi simili o materie analoghe". Esso è
un procedimento delicato e non si può applicare in caso di norme penali o
eccezionali.
Esistono due tipi di analogia:
● Analogia Legis, si ha con l'applicazione di una legge simile.
● analogia Iuris, si guardano i principi dell'ordinamento giuridico (buona
fede, diligenza).
Retroattività:
la legge non ha effetto retroattivo (in teoria, tranne che per le norme penali)
leggi e regolamenti devono entrare in vigore a partire dal 15° giorno della loro
pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, per consentire a tutti attraverso la
vacanza della legge di conoscere la nuova norma.
Le norme cessano attraverso:
● Abrogazione, età è disposta da una norma dello stesso grado o
Superiore
● incostituzionalità
● referendum abrogativo
● scadenza del termine.
L'abrogazione può essere:
● Tacita: quando la vecchia norma va in contrasto con quella nuova e
viene abrogata automaticamente
● espressa: quando la nuova norma contiene la volontà espressa di
abrogare la norma precedente.
Ultrattività: stabilità dal legislatore, quando dice che i casi pendenti tra
vecchia e nuova legge, verranno giudicati con la vecchia legge.
E’ importante fare la distinzione tra diritto oggettivo e soggettivo.
Il diritto oggettivo è l'insieme delle regole.
Il diritto soggettivo è il potere che viene attribuito dall'ordinamento giuridico
ad un soggetto per soddisfare un interesse.
Può essere diviso inoltre tra:
● Assoluto, s'è fatto valere nei confronti di tutti punto (esempio: diritto al
nome o di proprietà)
● relativo, s'è fatto valere nei confronti di un solo soggetto. ( esempio:
diritto di credito)
Ciascun diritto soggettivo si compone di due facoltà, queste sono aspetti
attuativi del diritto. (esempio: facoltà di godere o di disporre)
Tra le facoltà vi è:
● Diritto potestativo, che l'attribuzione di un potere ad un soggetto con lo
scopo di tutelare il suo interesse.
● aspettativa di diritto, che è una situazione di diritto soggettivo in cui si
aspetta l'acquisizione di un diritto. (esempio: vendita)
● onere: è il comportamento che deve tenere un soggetto che arrecherà
un vantaggio solo a se stesso.
● potestà: è un potere/dovere che un soggetto ha nei confronti di un
altro soggetto che ha un interesse legittimo. (esempio: potestà
genitoriale)
● status: è la posizione di un soggetto che ha nella comunità di vita.
(esempio: stato di famiglia)
Vi è un'altra importante distinzione da fare tra interesse diffuso e interesse
collettivo. Nel primo caso (INTERESSE DIFFUSO) si intende l'interesse per un
determinato bene che ha una pluralità di soggetti non organizzati (Esempio:
comunità organizzata)
L'interesse collettivo invece, fa riferimento ad una comunità organizzata.
8° BLOCCO: LA PERSONA FISICA:
La persona fisica è l'individuo titolare di situazioni attive e passive.
ogni soggetto è dotato di capacità giuridica e di capacità di agire.
La capacità di agire è l'attitudine di un soggetto a compiere atti che incidono
nella propria sfera giuridica e si acquisisce con la maggiore età.
La capacità giuridica invece, è l'attitudine di un soggetto ad essere titolare di
situazioni giuridiche attive e passive (si acquisisce con la nascita o prima).
può essere anticipata facendo donazioni testamentarie a favore di un
concepito o di un non concepito, purché siano in vita genitori. La capacità
giuridica dura fino al momento della morte, ovvero la cessione delle funzioni
dell'encefalo. Nel caso in cui due fratelli che abbiano diritto entrambi ad
un'eredità facciano un incidente, bisogna stabilire chi è morto prima. In caso
non si riesca a stabilire, si presume siano morti nello stesso momento
(commorienza).
SEDE GIURIDICA DELLA PERSONA:
Tra le sedi giuridiche della persona troviamo:
● DOMICILIO, è luogo in cui la persona ha fissato la sede principale dei
propri affari;
● RESIDENZA, è il luogo dove il soggetto vive abitualmente;
● DIMORA, è il luogo dove si vive per un breve p