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Modalità di classificazione
- Separazione dei poteri: es. costituzionale parlamentare (sia repubblicana che monarchica), costituzionale direttoriale (solo repubblicana);
- Fiducia ed elezione del presidente;
- Legittimazione degli organi costituzionali: se c'è una legittimazione diversa abbiamo una forma monistica (es. governo parlamentare e direttoriale) e dualistiche (es. presidenziale, semipresidenziale, monarchia costituzionale pura, neoparlamentare);
- Ruolo del corpo elettorale: se il governo si forma direttamente (es. democrazie immediate) con l'elezione (es. presidenziale e neoparlamentare, come in UK), oppure il governo è legittimato indirettamente attraverso la fiducia concesso dall'organo rappresentativo (democrazie mediate, es. parlamentari, come in Italia, Germania e Spagna)
L'evoluzione della forma di governo parlamentare
All'inizio si tratta di una monarchia costituzionale pura, in cui il sovrano è ancora titolare dell'esecutivo.
Nel tempo si è evoluta verso una forma di governo parlamentare, a partire dal 1782 quando per la prima volta in Inghilterra Lord North, primo ministro, si dimette perché non aveva più la fiducia del Parlamento, sebbene avesse la fiducia del sovrano. Poi questo istituto si sviluppa e si formalizza anche nelle costituzioni del resto d'Europa, ad esempio in Francia nel 1875 durante la III Repubblica. L'impeachment è un istituto che nasce in Inghilterra nel Medioevo, che tramuta la responsabilità penale dei ministri in responsabilità politica e venne poi mantenuta negli Stati Uniti, per rendere responsabile politicamente il Presidente della Repubblica. Il controllo del Parlamento nei confronti dei ministri: Il Parlamento opera un controllo sull'operato dei ministri tramite la controfirma ministeriale (nelle monarchie costituzionali pure). In questa forma di governo, il re non può sbagliare mai, quindi ci deve essere un'altra figura chesi prenda la responsabilità per gli atti del sovrano e quella figura fu il ministro. Questo istituto si tramuta in due tipi di atti (atti del sovrano e atti assunti dai ministri per conto del sovrano). Se prima vi era un rapporto individuale di fiducia tra il Parlamento e il ministro, poi si aggiunse una responsabilità collegiale dell'esecutivo (il ministro deve accordarsi con le decisioni del governo e se viene sfiduciato tutto l'esecutivo, è dimesso anche lui) EVOLUZIONE DIACRONICA: Secondo la prassi, la prima forma di governo è considerata dualista (in età liberale), che si caratterizza per la presenza di due poteri (legislativo ed esecutivo) e tre organi (Parlamento, sovrano e ministri). Una classificazione sincronica (ovvero odierna), si considera monista quella forma di governo che vede un predominio o del Parlamento o del governo e non vi è equilibrio. Abbiamo due modelli: - modello Westminster (o a prevalenza dell'esecutivo): nasceIn Inghilterra si evidenzia la presenza di una forma di governo a prevalenza dell'esecutivo. Le caratteristiche fondamentali sono la presenza di un bipartitismo o bipolarismo, un sistema elettorale selettivo (maggioritario) e una cultura politica omogenea (poche fratture politiche e un sistema elettorale che favorisce i partiti più grandi). Il Parlamento è a maggioranza del partito di governo e per questo è più facile che possa approvare i disegni di legge dell'esecutivo.
Modello assembleare: il sistema elettorale non è selettivo e di solito proporzionale, questo perché è presente in Paesi non omogenei, con fratture di tipo sociale, religioso, etnico ecc. Questo porta a governi più instabili, che non hanno una maggioranza schiacciante in Parlamento. Non vi è una legittimazione diretta e spesso si verificano crisi di governo e scioglimenti anticipati delle camere.
CLASSIFICAZIONE RISPETTO AL NUMERO DI PARTITI: bipartitismo
rigido: Westminster;
multipartitismo temperato: ci sono più di due partiti ma non molti, è unavia di mezzo dove si creano coalizioni di partiti ma molto stabili (es.Germania);
multipartitismo estremo: assembleare
LA CIRCOLAZIONE DEL PARLAMENTARISMO:
La forma di governo parlamentare è la più diffusa e si è adattata nei vari Paesi, con l'affermazione dei due modelli (Westminster e assembleare). Con l'ordine del giorno Perassi si approva nell'Assemblea costituente la forma del perparlamentarismo per la nuova Repubblica italiana
FORMA SEMIPRESIDENZIALE:
Alcuni la considerano una razionalizzazione della forma parlamentare, maultimamente è stata studiata come una forma a sé stante. Vi sono sia elementi del parlamentarismo che del presidenzialismo: vi è rapporto di fiducia tra governo e parlamento, possibilità di scioglimento anticipato delle camere da parte del capo di Stato, ma vi è l'elezione diretta
sia del parlamento che del capo dello Stato perciò non è neutrale. Si può verificare una situazione di coabitazione, per cui anche se il presidente appartiene ad una fazione politica diversa dalla maggioranza in Parlamento, si può comunque governare. Fu teorizzato da Duverger per la Francia e fu applicato dal 1962, ma non nasce in questa data perché è una forma che era già stata prevista in passato, per esempio nella II Repubblica francese nel 1848 e nella Repubblica di Weimar nel 1919. Anche qui abbiamo delle sottoclassificazioni:- rispetto alla rilevanza:
- rilevanza del capo dello Stato (semipresidenziale con premier): il ruolo del capo dello Stato è concreto e ha poteri di influenzare l'indirizzo politico (es. in Francia);
- rilevanza del governo (parlamentare col presidente): non cambia molto dal sistema parlamentare, il capo di Stato si comporta come se fosse stato eletto dal Parlamento.
- DIFFERENZA DEI POTERI PRESIDENZIALI IN
COSTITUZIONE NELLA PRASSI:
- sistemi apparenti: dal punto di vista formale il capo del Governo è eletto dal popolo, ma questo non gli conferisce poteri;
- a diarchia variabile: si ha l'elezione del capo dello Stato, a cui vengono attribuito poteri concreti, ma talvolta si possono verificare casi di prevalenza del capo del governo (es. nella Repubblica di Weimar);
- a presidenza egemonica: in alcuni Paesi l'elezione diretta del Presidente comporta anche l'attribuzione di poteri concreti al capo del Governo, in grado di influenzare la politica e la forma di governo;
3. rapporti tra maggioranza parlamentare e Presidente:
- maggioritarie a prevalenza del PdR (N.B. le forme maggioritarie comportano di stabilire una forte maggioranza in Parlamento perché più selettive);
- maggioritarie a prevalenza del PM;
- non maggioritarie a prevalenza del PdR;
- non maggioritarie a prevalenza del PM
FORMA DI GOVERNO NEOPARLAMENTARE (OSEMIPARLAMENTARE):
Consiste nell'elezione
sia del Premier che del Parlamento (es. Israele dal 1992 al 2001), secondo il principio aut simul stabunt aut simul cadent, ovvero se viene sfiducia il governo viene sciolto anche il Parlamento e fu ideato anche questo da DuvergerFORMA DI GOVERNO PRESIDENZIALE:
Nasce negli Stati Uniti ed è quella che con più difficoltà è stata recepita dagli altri Stati. Il capo dello Stato è anche capo del governo ed è eletto per un periodo prefissato, non fa parte del legislativo ma è a capo dell'apparato burocratico e militare. Non è ammesso per questo lo scioglimento anticipato del legislativo né un rapporto fiduciario tra governo e parlamento. È un sistema rigido e poco elastico, prestato dall'esperienza britannica di monarchia costituzionale di fine Settecento. È stato spesso criticato sia perché in altre esperienze oltre agli Stati Uniti ha portato a dittature sia per via del governo diviso, che consiste
Nel fatto che la maggioranza del governo non è espressione della maggioranza del parlamento (perché essendoci una situazione di bipartitismo è difficile governare). Per quest'ultimo motivo, si è introdotto un sistema simile al parlamentarismo, prevedendo anche l'iniziativa legislativa per il Presidente.
FORMA DI GOVERNO DIRETTORIALE:
Nasce in Francia con il direttorio, riconosciuto dalla Costituzione francese del 1795, ma è applicato attualmente solo in Svizzera. Il legislativo elegge l'esecutivo (il direttorio) e non è ammesso lo scioglimento del Parlamento. Non esiste il rapporto fiduciario tra governo e Parlamento e l'esecutivo e legislativo hanno delle durate fisse.
LEZIONE N.13 - 20/03/2023
FORME DI GOVERNO ATIPICHE:
- governo sudafricano: il Sud Africa è una repubblica parlamentare che ha delle caratteristiche che la rendono un sistema per sé. Il PdR è eletto dall'assemblea legislativa e svolge il ruolo
di capo di Stato che capo digoverno. Può essere sfiduciato dalle camere (la camera può scegliere se sfiduciare tutto il governo o solo il capo) e può sciogliere l'assemblea;
governo russo: è definito come un iper-semipresidenzialismo perché c'è uno sbilanciamento tra i poteri elencati in costituzione e quelli effettivamente esercitati. Il presidente è anche capo del governo ed è eletto direttamente dal popolo ogni sei anni, nomina un primo ministro e un esecutivo responsabili nei confronti del parlamento. Ogni presidente può essere rieletto per un massimo di due mandati. La costituzione del 1993 attribuiva molti poteri al capo del governo che poteva nominare il primo ministro e respingere la sfiducia al governo in carica. Tuttavia, sono aumentati dopo la riforma della costituzione del 2020 (che cancella i mandati precedenti e che fa ricominciare il conto dal 2022), che l'ha trasformata in una "Super
Costituzione" e ha permesso a Putin di essere rieletto ancora, anche se prima a quel momento vi era una "tandemocrazia" in cui si alternavano i poteri tra lui e il suo fedele primo ministro, Medvedev. Si azzerano anche i poteri degli altri organi, soprattutto di quelli giudiziari; - governi sudamericani: è molto diffuso il presidenzialismo, a volte con ampi poteri al presidente, altre volte al parlamento QUAL È LA FORMA DI GOVERNO MIGLIORE? Il dibattito al riguardo si è aperto già dalla seconda metà dell'Ottocento e alcuni autori concludono che sia il parlamentarismo, altri il presidenzialismo. Da un punto di vista pratico, si può dire che le forme presidenziali siano meno adattabili e più rigide perciò sono più difficili da gestire PROTEZIONE DELLA COSTITUZIONE: Per la protezione del testo costituzionale, sono previsti diversi meccanismi. In molti paesi, la Corte Costituzionale ha il compito di interpretare e applicare la Costituzione, garantendo il rispetto dei diritti e delle libertà dei cittadini. Inoltre, spesso è prevista la possibilità di modificare la Costituzione solo con procedure particolarmente complesse, come l'approvazione da parte di una maggioranza qualificata o un referendum popolare. Questi meccanismi sono fondamentali per garantire la stabilità e la continuità delle istituzioni democratiche.