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Dialettica dell'Essere tra Metafisica, Empirismo e Linguaggio - 2 Pag. 1
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Estratto del documento

Una dimensione orizzontale, priva di gerarchie, in cui l’essere è

• descritto attraverso le relazioni tra proprietà. Qui, ogni proprietà è a

sua volta relazionata con altre proprietà, fino a raggiungere il livello

più elementare: l’essere stesso.

Una dimensione verticale, che introduce una gerarchia basata sulla

• storicità ontologica. Questa si sviluppa nel tempo, organizzando le

fasi ontologiche secondo un processo di integrazione progressiva. la

Queste due strutture si intersecano: la dimensione orizzontale descrive

rete delle proprietà che costituiscono l’essere, mentre quella verticale

il processo storico di autocomprensione dell’essere attraverso la

riflette

temporalità.

Gerarchia Temporale e Struttura dell’Essere

La strutturazione verticale dell’essere è simile al funzionamento dei

neuroni secondo le leggi di Hebb, dove le connessioni si rafforzano in

base all’attività. Tuttavia, questo processo non è solo neurologico, ma

innanzitutto ontologico, e caratterizza la realtà nelle sue differenziazioni.

Poiché l’essere non è limitato allo spaziotempo, è possibile concepire

esistenze che, pur non essendo materialmente reali, possiedono una

loro temporalità. Queste "esistenze fittizie" emergono quando un livello

elevato di integrazione dell’informazione genera proprietà

apparentemente impossibili dal punto di vista spaziotemporale.

dialettica dell’essere

La si articola quindi su due piani:

Orizzontale, che descrive le relazioni tra le proprietà senza

• gerarchie.

Verticale, che riguarda il processo storico dell’autocomprensione

• dell’essere.

La dimensione storica segue tre fasi fondamentali:

Pre-tematizzazione

1. – L’essere pretematico è lo spaziotempo stesso,

caratterizzato da una bassa integrazione dell’informazione e

governato dal tempo relativistico.

De-tematizzazione

2. – In questa fase il tema non è più l’essere, ma la

sua negazione (l’io).

Tematizzazione

3. – L’essere, dopo essersi smarrito nell’io, può

scegliere sé stesso.

L’alienazione, quindi, non è un ostacolo alla conoscenza, ma uno

strumento essenziale: senza alternativa, non esiste scelta.

La Relatività del Tempo e la Struttura dell’Essere

Il tempo, come dimostrato dalla fisica moderna, non è assoluto: varia in

base alla massa e all’energia. Più una massa è grande, più il tempo scorre

lentamente; più è piccola, più scorre velocemente. Questa relatività

temporale introduce un’ulteriore complessità nella comprensione

dell’essere. tempo dell’essere,

Quando parliamo del non lo intendiamo come una

struttura lineare, ma piuttosto come un sistema fluido e differenziato,

analogo a un liquido che si solidifica in punti diversi a temperature

lo spazio è temporale, mentre il

diverse. Tuttavia, va ricordato che

tempo non è spaziale, quindi questa metafora serve solo a fornire

un’immagine intuitiva del concetto.

In sintesi, la struttura dell’essere non è fissa né gerarchica in senso

stretto, ma si sviluppa in un’interazione continua tra proprietà, tempo e

consapevolezza, dando vita a un sistema dinamico e complesso.

La Detematizzazione dell’Essere e il Ruolo del Linguaggio

L’evoluzione verso sistemi sempre più integrati, come il cervello umano,

detematizzazione dell’essere.

porta alla Questo processo è strettamente

legato alla dialettica del reale e si manifesta attraverso il passaggio

dall’empirismo al nichilismo, in cui la tecnica assume un ruolo

fondamentale nella negazione dell’essere. In filosofia, questa negazione

viene spesso identificata con l’io.

Va sottolineato che l’io non è una caratteristica esclusivamente umana:

alcune specie di scimmie, per esempio, dimostrano di possedere un livello

di autoconsapevolezza. Sebbene il loro cervello abbia capacità cognitive

limitate rispetto a quello umano, esse si distinguono per abilità di

problem solving, che si basano su un’elaborazione pragmatica e

immediata piuttosto che su una comprensione astratta della realtà.

Le scimmie possiedono una forma di io più antica e radicata, ma mancano

spaziotemporalità

della capacità di comprendere la in senso dialettico.

Alcune specie, infatti, possono comunicare con un linguaggio dei segni, il

che suggerisce la possibilità di una concezione rudimentale del tempo.

Tuttavia, la loro capacità discorsiva è limitata: il linguaggio viene utilizzato

solo in modo contestuale, come uno strumento per ottenere qualcosa,

senza la possibilità di esprimere pensieri astratti.

Linguaggio, Storicità e Struttura dell’Essere

La storicità è un fattore determinante nella comprensione dell’essere,

la storia è discorso.

poiché L’uomo, attraverso il linguaggio, è in grado di

trascendere l’io e riflettere su di sé in modo critico. Al contrario, negli

animali che non possiedono un linguaggio discorsivo, l’io risulta più forte

e pervasivo.

Studi etologici confermano che molte specie animali, come alcune

scimmie e le orche, sviluppano forme di cultura e trasmettono

conoscenze di generazione in generazione. Le orche, ad esempio,

trasmettere

possiedono un linguaggio complesso che permette loro di

strategie di caccia specifiche in base all’ambiente in cui vivono. Tuttavia,

questa forma di comunicazione rimane vincolata alla sopravvivenza e non

evolve verso un discorso astratto.

Il Linguaggio come Strumento e la Sua Alienazione

Nell’evoluzione della coscienza, il linguaggio assume un ruolo

paradossale: supplemento

Da un lato, è un dell’integrazione cognitiva e sociale.

Dettagli
A.A. 2023-2024
5 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francescopaduano di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Carrano Antonio.