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Essere e linguaggio: possiamo dire la realtà?
9. La filosofia si è sempre interrogata sul rapporto tra linguaggio e
realtà. Possiamo esprimere in modo adeguato ciò che esiste?
Analizzare il legame tra le parole e il loro significato ci permette di
esplorare i limiti e le potenzialità della conoscenza umana.
Perché esiste qualcosa invece del nulla?
10.
Questa è forse la domanda più radicale della metafisica. Cercare di
rispondervi non è solo un esercizio speculativo, ma un tentativo di
avvicinarsi al mistero ultimo dell’esistenza.
Obiettivi del corso
Approfondire il concetto di “essere” nella tradizione filosofica.
• Esaminare i trascendentali (unità, verità, bene e bellezza) come
• dimensioni essenziali dell’essere.
Riflettere sul rapporto tra essere, tempo e mutamento.
• Indagare il legame tra linguaggio e realtà.
• Affrontare la domanda fondamentale sull’esistenza e il nulla.
•
Metodo didattico
Il corso prevede lezioni frontali, momenti di discussione e riflessione
guidata, con letture di testi filosofici per favorire un approccio critico e
consapevole ai temi trattati.
Strumenti per comprendere l'essere
Per esplorare la natura dell'essere, è necessario disporre di alcuni
atto potenza
strumenti fondamentali. Tra questi, le nozioni di e sono
essenziali.
7. L’alfabeto per “leggere” la realtà
Per comprendere a fondo il mondo che ci circonda, è importante
atto potenza
conoscere i modi in cui e si manifestano nel molteplice e nel
divenire. Questi concetti si declinano attraverso coppie fondamentali
sostanza e accidente, materia e forma, essenza ed esistenza.
come Tali
distinzioni ci permettono di leggere e interpretare la realtà con maggiore
consapevolezza.
8. Accorgimenti per guardare il sole
La filosofia dell'essere non si limita a studiare le realtà materiali, ma si
estende a tutto ciò che esiste, compreso ciò che va oltre la percezione
sensoriale diretta. È fondamentale scoprire fino a che punto la nostra
intelligenza può comprendere, grazie alla sua innata connessione con
primi principi,
l'essere. Questo percorso passa attraverso l’analisi dei
principio di identità e non contraddizione principio di ragion
come il e il
d’essere.
9. Causalità o casualità?
principio di causalità
Il è uno dei fondamenti del pensiero razionale,
utilizzato sia nella scienza che nella vita quotidiana. Spesso frainteso, esso
rimane tuttavia essenziale per comprendere il legame tra causa ed
effetto. Anche quando ci confrontiamo con il "caso", il concetto di causa
non viene mai completamente annullato.
10. Il fine e la fine
fine
La nozione di è spesso ridotta all'intenzione individuale, ma in realtà
causa finale
essa racchiude una che esercita una forza capace di muovere
l'intero universo. Il fine non è semplicemente un punto di arrivo; è una
forza dinamica e attiva. Distinguere le varie forme di causa finale ci aiuta a
comprendere la profondità e la vastità di questo principio.
L’Essere e le sue Proprietà Ontologiche l’essere non è un
Un principio fondamentale dell’ontologia afferma che
predicato. Da questa premessa derivano tre assunti fondamentali:
Principio di Parmenide:
1. l’essere è e non può non essere.
Principio di Eraclito:
2. ogni determinazione esiste solo in virtù della
dialettica.
Principio di esistenza obbligatoria:
3. se qualcosa possiede almeno
una proprietà, allora esiste.
Il terzo principio ci permette di affermare che l’enunciato "a ha la
proprietà di non esistere” è contraddittorio. Questo perché esistere
significa possedere almeno una proprietà, e un’entità inesistente non può
l’esistenza non può essere considerata
avere proprietà. Ne consegue che
una proprietà.
L’Essere non è una proprietà delle proprietà
Si potrebbe obiettare che l’essere sia una "proprietà delle proprietà", ma
questa idea è errata. Le proprietà sono strumenti concettuali del nostro
pensiero: esistono nel nostro cervello e ci permettono di individuare un
determinato ente, ma non coincidono con esso. Confondere l’essere con
senso e riferimento.
una proprietà significa confondere
La proprietà è un costrutto mentale che si forma nella nostra mente (ad
esempio, nella corteccia parietale posteriore per la percezione degli
oggetti). Tuttavia, il determinato che essa identifica esiste
indipendentemente dalla proprietà stessa. Per esempio, la proprietà di