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Il disegno delle proporzioni dell'uomo vitruviano
Francesco di Giorgio Martini, "disegno delle proporzioni dell'uomo vitruviano", Codice Torinese Saluzziano, proporzionamento dell'alzato di un edificio sacro sulla base. "Disegno di Giacomo Andrea da Ferrara riportato su un manoscritto del trattato di Vitruvio", conservato nella Biblioteca comunale Ariostea di Ferrara, probabile spunto per il disegno di Leonardo da Vinci. Hanno illustrato questo trattato di Vitruvio, che nel 400 viene considerato la Bibbia dell'architettura. Il primo è sul manoscritto di Vitruvio ed è considerato il probabile spunto di Leonardo, con questo movimento delle braccia e l'inserimento anche della forma del triangolo, che dà virtualmente una ripartizione in tre parti, quasi a dare rilievo. Pagine manoscritte su pergamena del trattato di M. Vitruvio Pollione, De Architectura (1390 ca.; The Wolbert H. M. Vroom Coll., Amsterdam) Nuovo ruolo attribuito all'architetto, che non è solo un tecnico.
non uno che risolvepraticamente dei problemi posti, ma spinge ad un confronto con le basi dell'Umanesimo,di una cultura scientifica. Umanistica contemporaneamente.Che il trattato di Vitruvio fosse tramandato, lo testimoniamo questi manoscrittiprecedenti, che si trova a Amsterdam.Disegni che accompagnano le parole.Concetti di firmitas, utilitas e venustas come elementi centrali dell'architettura«Tutte queste costruzioni devono avere requisiti di solidità, utilità e bellezza. Avrannosolidità quando le fondamenta, costruite con materiali scelti con cura e senza avarizia,poggeranno profondamente e saldamente sul terreno sottostante; utilità, quando ladistribuzione dello spazio interno di ciascun edificio di qualsiasi genere sarà corretta epratica all'uso; bellezza, infine quando l'aspetto dell'opera sarà piacevole per l'armoniosaproporzione delle parti che si ottiene con l'avveduto calcolo dellesimmetrie.Il testo di Vitruvio si fonda su alcuni principi sull'unificazione di solidità, utilità e bellezza.
La bellezza si può giudicare diversamente, in base alla propria percezione.
Bellezza che si fonda su armonia e simmetria, classico quindi, viene accolto come condivisibile nel 400 da coloro che operano su edifici che hanno una dignità forte sotto l'aspetto tecnico ed esterno.
Vitruvio spiega chi è l'architetto, ne dà un profilo.
Qualità dell'architetto: "Come in tutti i campi infatti così anche, più che altrove, in architettura si ritrovano questi due elementi, 'ciò che è significato' e 'ciò che significa'. 'Ciò che è significato' è l'oggetto in questione, mentre ciò che lo significa è una dimostrazione condotta secondo il metodo razionale della scienza. Appare chiaro perciò che chi
voglia professarsi architetto debba avere acquisito pratica sull'uno e sull'altro versante. Per questo è necessario anche che egli sia dotato di talento naturale e insieme facile ad apprendere – poiché né il talento naturale senza una formazione culturale né una formazione culturale senza talento naturale possono dar vita a un professionista completo -; e che abbia una istruzione letteraria, che sia esperto nel disegno, preparato in geometria, che conosca un buon numero di racconti storici, che abbia seguito con attenzione lezioni di filosofia, che conosca la musica, che abbia qualche nozione di medicina, che conosca i pareri dei giuristi, che abbia acquisito le leggi dell'astronomia...” (Einaudi, 1997, pp. 13-15) Non solo l'utilità, ma ricorrere ad un metodo scientifico. Servono entrambi i versanti. Nel medioevo non vi era più la figura dell'architetto, vi erano architetture collettive. Oggi la visionetorna ad essere più tecnica quella figura.«L’architetto infatti non deve né potrebbe essere un filologo nel modo in cui lo fu Aristarco, ma nemmeno un illetterato, né sarà un musicologo come Aristosseno, ma non per questo privo di cultura musicale, né un pittore come Apelle, ma neppure incompetente nel disegno, né uno scultore al pari di Mirone o di Policleto, ma almeno non ignaro delle tecniche di scultura, e ancora non sarà un medico come Ippocrate, ma nemmeno privo di nozioni mediche; e nelle altre scienze e arti, prese singolarmente, non raggiungerà livelli di eccellenza, senza però essere incompetente in ciascuna di esse. Data una così grande varietà di interessi specialistici, infatti, nessuno può attingere in ognuno di essi livelli di particolare raffinatezza, poiché rientra a malapena nelle umane possibilità apprenderne e assimilarne i principi teorici…»
Filologia=
Studio dei testi antichi. Non si chiede all'architetto di sostituirsi all'letterato/filosofo; quindi, Vitruvio qui fa riferimento ai suoi tempi, come ad Aristarco.
Brandi poneva l'architettura in rapporto con la musica, perché il modo in cui guardiamo un'architettura si fonda sul ritorno di sentimenti che troviamo nel linguaggio musicale.
Esiste la specializzazione nelle varie arti, quella dell'architetto deve avere un'apertura in tanti ambiti e discipline.
Altri disegni di Francesco di Giorgio Martini sulle relazioni fra il corpo umano e gli edifici architettonici. Proporzionamento della pianta e dell'alzato di un edificio sacro in base al corpo umano, Codice Torinese Saluzziano (Torino, Biblioteca Reale).
Vi sono disegni, nella sua elaborazione teorica, in cui quel disegno vitruviano trova altre applicazioni. Non è solo nel cerchio e nel quadrato, ma l'uomo nel capitello, tempio, facciata di una chiesa o casa, ovvero quel rapporto
proporzionale tra figura e struttura losi può leggere attraverso le analogie con il corpo umano. A sx, ad esempio, vi è la ripresa dei numeri che riportava Leonardo. Un edificio a pianta centrale o che ha una parte centrale prominente, qui vi sono delle colonne che creano una navata sul corpo della figura, poi la testa è l'abside e dall'ombelico al collo crea questo cerchio. Sono esercizi retorici e grafici con conseguenze in pittura.
Maria riceve una visita dall'angelo, il volto di Maria è in proporzione col capitello corinzio che si trova dietro.
Francesco di Giorgio Martini; 1. "Deposizione", 1476-1477 (bronzo, cm 86 x 75; Santa Maria del Carmine, Venezia) 2. "Adorazione del Bambino", 1490 ca. (tempera su tavola, 239 x 209 cm; San Domenico, Siena; 3. Disegni di fortificazioni)
Ha delle affinità con Leonardo, è un artista, ingegnere, architetto che è stato teorico, pittore e scultore. Ha scritto infatti
Trattati sull'architettura e non solo, anche sulle fortificazioni, la sua specializzazione è stata creare fortificazioni militari tra Marche e Umbria.
Prima edizione in volgare del trattato di Vitruvio, con illustrazioni di Cesare Cesariano, 1521; e l'Uomo Vitruviano nel trattato di Cesare Cesariano.
Prima edizione stampata in volgare di Vitruvio, dopo l'invenzione della stampa, vi sono le illustrazioni dell'uomo vitruviano, uomo proporzionato. Idea della figura umana rapportata nello spazio arriva al 900, quando Le Courbousier ha creato "il modulor" sulla figura umana, col braccio alzato per prendere le misure dell'altezze, arrivando a dire che l'altezza di uno spazio moderno è di 2.80m, molto più basso dei tempi precedenti.
Il trattato di Vitruvio nella edizione commentata da Daniele Barbaro, con disegni di Andrea Palladio (1556).
Una delle edizioni più importanti commentata da Barbaro, uomo di cultura e della chiesa veneziana.
Che è stato il primo sostenitore di Palladio, che si rifà all'idea vitruviana nella costruzione di edifici della campagna veneta, arrivando a definire il modello poi seguito nel mondo anglosassone fino alla Casa Bianca a Washington.
Leon Battista Alberti, De Re Aedificatoria (edizione del 1541) e pagina del Trattato di architettura di Filarete con la pianta di "Sforzinda" (1460-1464)
Altri architetti fanno il loro trattato, fondano una teoria loro legata al 400.
Alberti pera in partenza a Firenze, poi diviene uno dei più richiesti al livello nazionale.
Scrive testi sulle tre arti, lui diventerà, dopo Brunelleschi, l'architetto di maggior riferimento nell'ambiente toscano.
Filarete, toscano anche egli, ma importante a Milano. Ha uno pseudonimo che si rifà al mondo classico. Si presenterà agli Sforza con un suo trattato di architettura nel quale propone la creazione di una specie di città ideale fortificata: la sforzinda.
Era una città a forma di stella, formata dal confine fortificato, che aveva la funzione di essere più facilmente difendibile, ma anche forza centralizzatrice che poneva al centro della città il castello sforzesco. Filarete oltre che al castello Sforzesco, ha dato un altro importante edificio a Milano: la Ca Grande, originariamente l'ospedale, oggi sede dell'università di Milano. Il rapporto con l'antico e l'idealizzazione delle forme "Facciata del Tempio Malatestiano", Rimini, 1450-68. È un disegno diventato realtà, in questo tempio applica idee che aveva coltivato e derivavano dal modo in cui l'architettura classica veniva vista come punto di partenza per realizzare volumi e moduli, come l'arco, elemento predominante, vi è un'arcata che doveva essere sormontata da un altro arco. Il tutto è geometrico e geometrizzante, che anche in Brunelleschi avevamo visto essere la lingua di.base. "Facciata di Santa Maria Novella", Firenze Volto è compiuto attraverso una complessa composizione di forme geometriche su cui si esercita il gioco della bicromia, che abbiamo visto nel monastero, che diventa poi il timpano, e le volute sulla parte superiore. Triade con unico rosone centrale, come se le geometrie diventassero simbologia del contenuto religioso del tempio. Anche sulla facciata, che completa un edificio gotico, anche al suo interno, anche se vi è al suo interno, ad esempio, la Trinità di Masaccio sul fianco della navata sx, anche per la facciata di Alberti si può arrivare a ricostruire un disegno astratto e geometrico, che mostra la presenza di una croce, guardando il rapporto tra h e orizzontalità e considerare la quadripartizione per il valore dato ai quadrati, delle forme studiare in sezione aurea, dalla base all'architrave sopra la facciata, il portone centrale, ecc. dunque una decostruzione geometrica. Cortile del Palazzoverso l'uso di spazi armoniosi e funzionali. Il Ducale di Urbino, progettato da Luciano Laurana e costruito tra il 1466 e il 1472, rappresenta un esempio eccellente di architettura rinascimentale. Il Ducale di Urbino è un palazzo situato nella città di Urbino, nelle Marche, Italia. È stato costruito per ospitare la corte del duca Federico da Montefeltro e della sua famiglia. Il palazzo è caratterizzato da una pianta quadrata e da una facciata simmetrica, che riflette l'equilibrio e l'armonia tipici dell'architettura rinascimentale. La facciata del Ducale di Urbino è decorata con una serie di finestre e balconi, che permettono l'ingresso di luce naturale e offrono una vista panoramica sulla città. Le finestre sono incorniciate da eleganti cornici in pietra, che conferiscono al palazzo un aspetto regale e maestoso. All'interno del palazzo, si trovano numerose sale e stanze, ognuna arredata con mobili e opere d'arte di grande valore. Tra le stanze più famose del Ducale di Urbino ci sono la Sala degli Angeli, la Sala del Trono e la Galleria degli Uffizi. Queste stanze sono caratterizzate da affreschi e decorazioni elaborate, che testimoniano il gusto raffinato e l'amore per l'arte del duca Federico da Montefeltro. Il Ducale di Urbino è considerato uno dei capolavori dell'architettura rinascimentale e rappresenta un modello di conformazione del vivere. La sua struttura simmetrica e armoniosa, insieme all'uso di spazi funzionali e ben illuminati, crea un ambiente ideale per la vita di corte e per l'espressione dell'arte e della cultura. In conclusione, il Ducale di Urbino è un esempio straordinario di architettura rinascimentale, che unisce bellezza estetica e funzionalità. La sua struttura e le sue decorazioni testimoniano l'importanza dell'architettura come modello di conformazione del vivere, creando spazi armoniosi e funzionali che favoriscono la vita di corte e l'espressione dell'arte e della cultura.