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EFFICIENZA E FLESSIBILITÀ

La gestione di un'azienda deve essere orientata all'efficienza: il concetto di efficienza fa riferimento al rapporto che c'è tra un risultato ottenuto e le risorse, i mezzi impiegati. Ad esempio, quanti prodotti l'impresa ottiene in x ore di lavoro degli operai: le risorse sono le ore di lavoro degli operai, il risultato è il numero di prodotti realizzati - questa è una misura dell'efficienza: il rapporto tra quanti prodotti l'impresa ottiene e quante ore lavorate ha. Un altro esempio è il voto ottenuto in un esame e le ore dedicate allo studio dell'esame: il risultato è il voto, i mezzi impiegati sono il tempo dedicato alla preparazione.

È chiaro che la gestione di un'azienda deve essere orientata all'efficienza, le imprese devono ridurre gli sprechi di risorse, devono impiegare le proprie risorse in maniera ottimale, evitare sprechi di risorse (ad esempio devono impiegare in maniera ottimale).

Il tempo dei loro lavoratori. Però se abbiamo detto che economicità vuol dire equilibrio reddituale, cioè equilibrio tra ricavi e costi, in qualche modo l'idea che l'impresa deve rispettare il principio di efficienza è già quadentro perché l'efficienza ha a che fare con i costi, le risorse, efficienza vuol dire che l'impresa deve evitare gli sprechi di risorse le quali danno vita a costi. Se c'è equilibrio reddituale abbiamo già detto che la gestione aziendale è una gestione efficiente che riduce i costi, presta attenzione ai costi. In realtà lo si è voluto chiarire, considerare come un principio in aggiunta cioè oltre a dire che c'è equilibrio reddituale, c'è anche il rispetto per l'efficienza cioè evitare gli sprechi di risorse perché ci possono essere casi in cui un'impresa ha un buon risultato reddituale ma

comunqueabbia una gestione non molto efficiente, non caratterizzata da un impiego ottimale di risorse, chenon eviti gli sprechi di risorse.Quando può accadere che un'impresa ha un buon risultato reddituale ma in realtà i costi nonsiano contenuti, gestiti al meglio, non presta molta attenzione a contenere i costi aziendali equindi evitare gli sprechi?Quindi l'impresa potrebbe avere dei buoni risultati reddituale però avere una gestionecaratterizzata a inefficienze che vuol dire sprechi di risorse -> questo accade quando? Accadenelle imprese che si trovano ad operare in condizioni di monopolio -> impresa in monopolioè la sola sul mercato ad offrire un certo prodotto, servizio. Per acquistare un certo prodotto,servizio esiste un unico offerente. In questo caso cosa può accadere? Se un servizio di trasportoferroviario fosse offerto solo da Trenitalia potrebbe accadere che essendo l'unica impresa adoffrire quel servizio potrebbe

È inefficiente avere dei costi alti ma realizzare un buon equilibrio reddituale e questo perché è vero che i costi sono alti ma può far aumentare i ricavi, cioè può scaricare sul cliente le sue inefficienze, aumentando i prezzi.

I monopoli non sono particolarmente graditi al regolatore perché spingono l'impresa ad essere inefficiente, a non essere molto attenta alla gestione dei costi anche se ha costi alti li scarica sul cliente aumentando i prezzi, il quale non può rivolgersi ad un'altra impresa per ottenere quel bene o servizio.

L'impresa fa pagare al mercato le proprie inefficienze. Quindi la risposta alla domanda è che può accadere in condizioni di monopolio quando l'impresa non ha concorrenti nel mercato e quindi è meno attenta a una gestione ottimale delle proprie risorse perché potrebbe aumentare i prezzi e avere ricavi più alti, quindi avere un

equilibrio reddituale: differenza ricavi e costi positiva non perché ha tenuto bassi i prezzi ma, ha fatto aumentare il ricavo aumentando i prezzi scaricando le proprie inefficienze sul mercato. In una situazione di concorrenza questo non è possibile perché se un'impresa aumenta i prezzi i clienti si rivolgono ad altre imprese. In generale è importante prestare attenzione a come gestire al meglio le risorse aziendali, anche un'impresa che realizza dei profitti, anche un'impresa che ha un equilibrio reddituale positivo, i manager sono sempre alla ricerca di modalità più efficienti di organizzare la gestione, la produzione, cioè il fatto che un'impresa ha dei profitti non vuol dire che l'imprenditore si disinteressi della gestione dei costi ma cerca sempre di migliorare la gestione. Questa ricerca dell'efficienza deve essere intesa in maniera non statica ma dinamica, gli istituti sono dinamici, un'impresa.opera in un ambiente che è mutevole e quindi accanto all'efficienza è sempre importante che l'impresa riesca a mantenere sempre una certa flessibilità: la capacità di cambiare, di adattarsi alle mutate condizioni dell'ambiente. Diciamo che un'impresa gestita secondo economicità è un'impresa che da un lato è efficiente, cioè presta attenzione ad evitare sprechi di risorse quindi punta ad una gestione ottimale delle risorse, dall'altro è un'impresa flessibile perché capace di cambiare perché l'ambiente in cui opera è dinamico. Questa capacità di adattarsi all'ambiente la chiamiamo flessibilità. La storia delle imprese è piena di casi di imprese di grande successo e poi sparite dal mercato: Blockbuster impresa di grandissimo successo, di noleggio di film, il mercato è cambiato, le tecnologie sono cambiate, le modalità di.La fruizione dei film è cambiata e quella impresa legata al vantaggio competitivo di noleggio dei film è finita. Pensiamo a Blackberry, un telefono con il tastierino, che per una clientela business è stato reso obsoleto dalla tecnologia touch. Questi sono esempi che dimostrano come le imprese evolvono e devono cercare di intercettare i cambiamenti nell'ambiente. Un'altra condizione qualitativa legata al concetto di economicità è quella che chiamiamo congruità delle remunerazioni. Questo significa che i costi e i ricavi devono essere congrui, ma soprattutto le remunerazioni devono essere congrue. Congruità significa adeguatezza, quindi una remunerazione è congrua quando l'impresa è in grado di remunerare adeguatamente i propri fattori produttivi, in particolare il lavoro e il capitale di rischio. Pensiamo alle imprese famigliari, attività che spesso si basano su un modello di remunerazione che tiene conto delle esigenze e delle aspettative dei membri della famiglia. In questi casi, la congruità delle remunerazioni può essere un elemento critico per il successo dell'impresa e per la sua continuità nel tempo.

A conduzione famigliare riescono a stare in piedi sul mercato perché beneficiano del fatto che in quell'attività sono coinvolti dei famigliari che non vengono remunerati così come lo sarebbero se fossero delle persone assunte, trovate sul mercato. Esempio: se gestisco un negozio, attività commerciale, e mi faccio aiutare da mia mamma a gestire l'attività chiedendogli di stare alla cassa evitando di assumere qualcuno e la pago meno di un dipendente -> in questo caso l'attività ha la sua economicità, c'è un equilibrio tra ricavi e costi ma i costi sono più bassi perché non ho remunerato adeguatamente il lavoro -> quindi di fatto l'economicità viene perseguita ma grazie al sostegno di altri soggetti, ci sono altri soggetti su cui graviamo che possono essere aziende o persone. Pensiamo al fenomeno del lavoro nero, lavoro non remunerato adeguatamente perché magari non vengono

pagati i contributi, perché le buste paga non rispettano i vincoli di leggi e diciamo che l'impresa potrebbe avere economicità, un equilibrio tra ricavi e costi, ma perché i costi in realtà non riflettono un'adeguata remunerazione del lavoro.

Sul discorso delle imprese famigliari lo stesso può accadere che dei famigliari investano in un'azienda e accettano il fatto che il loro capitale, investimento non viene remunerato adeguatamente proprio perché l'azienda è considerata un'attività importante per la famiglia per cui non hanno l'approprio proprio dell'investitore che se non trova un'adeguata remunerazione abbandona l'investimento, magari continua a lavorare in azienda, la sostiene nel tempo e in questo caso l'economicità viene perseguita grazie al sostegno di altre persone.

Quindi congruità delle remunerazioni vuol dire che tutti i fattori produttivi impiegati in

una azienda devono essere adeguatamente remunerati in particolare il lavoro e quindi tutti i casi di attività famigliare in cui i famigliari non vengono adeguatamente remunerati rappresentano casi di assenza di congruità delle remunerazioni.

Come si fa a dire se una remunerazione, in particolare del lavoro, è adeguata o meno? Bisogna necessariamente considerare l'ambiente in cui è inserita l'azienda. Esempio per un'impresa indiana il concetto di congruità di remunerazione del lavoro è diversa da quella che abbiamo noi. Non si può dire uno stipendio congruo per un lavoratore in assoluto perché dipende dal contesto, dall'ambiente i cui opera l'impresa -> il giudizio di adeguatezza o di congruità delle remunerazioni si può formulare correttamente solo se si considera l'ambiente in cui è inserita l'impresa. Quello che è congruo in un paese non lo è in un altro.

Poter tener conto anche di questi aspetti di efficienza e flessibilità, di congruità delle remunerazioni dobbiamo chiamare in causa delle valutazioni che non sono strettamente quantitative, non si tratta solo di dare un numero, cioè misurare l'utile, il reddito, ma si tratta di esprimere dei giudizi che tengono conto delle condizioni particolari ambientali in cui opera l'impresa => valutare l'economicità comporta necessariamente la necessità di considerare l'impresa nel suo ambiente di riferimento e quindi richiede di valutazioni quantitative integrate anche con giudizi qualitativi. È importante avere sempre un orizzonte temporale di breve termine =1 anno ma considerare un orizzonte di medio-lungo termine.

Esempi di assenza di economicità

In un'impresa non c'è economicità quando:

  • è in perdita per molti anni, se questa situazione è stabile cioè ha i costi superiori ai ricavi;
ricavi non può durare nel tempo. L'impresa ha un risultato reddituale positivo, ma ciò avviene non remunerando adeguatamente il lavoro. Le condizioni di lavoro non sono.
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Publisher
A.A. 2022-2023
11 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sofiadevecchi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Cerrato Daniele.