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DIRITTO PRIVATO
IBRO- L II - Delle successioni (artt. 456-809)IBRO- L III - Della proprietà (artt. 810-1172)
IBRO- L IV- Delle obbligazioni (artt. 1173-2059)
IBRO- L V - Del lavoro (artt. 2060-2642)
IBRO- L VI - Della tutela dei diritti (artt. 2643-2969)
IBROEsempio di struttura interna: Libro IV Delle obbligazioni
Titolo I Delle obbligazioni in generale
Titolo II Dei contratti in generale
Titolo III Dei singoli contratti
Titolo IV Delle promesse unilaterali
Titolo V Dei titoli di credito
Titolo VI Della gestione di affari
Titolo VII Del pagamento dell’indebito
Titolo VIII Dell’arricchimento senza causa
Titolo IX Dei fatti illeciti
DIRITTO PUBBLICO
sono le norme che regolano:I rapporti tra i cittadini (diritto dei contratti, diritto del lavoro, diritto commerciale, ..)
I rapporti tra Stato e la struttura e il funzionamento dell’apparato statale (diritto amministrativo, diritto costituzionale, etc.)cittadini•• cittadini quando lo Stato quando lo Stato agisce in posizione di supremazia (es. espropriazione)compravendita secondo le regole del diritto privato) Due grandi sottosistemi che comportano diversità di principi, linguaggi, tecniche operative a) soggetti – Privati versus enti pubblici b) interessi – Particolari versus generali / Disponibili versus indisponibili c) struttura – Parità versus supremazia L’ambito del diritto privato Il diritto privato è il diritto degli interessi particolari (che riguardano singoli individui e gruppi), che sono trattati come interessi disponibili: bisogni, esigenze, finalità, valori dei quali gli stessi interessati possono decidere, in certi limiti, se e come cercare la soddisfazione o accettare il sacrificio. Il diritto pubblico è il campo degli interessi generali che non sono disponibili da un singolo interessato né da un gruppo di
interessati: essiriguardano tutta la collettività e perciò la loro concreta realizzazione (edil controllo) è affidata alla pubblica autorità. La diversa considerazione degli interessi giustifica la diversità degli strumenti.
Il diritto privato lascia molto spazio alla possibilità dei singoli di regolare da sé la soddisfazione dei propri interessi. Lo strumento di questa autonomia privata è il contratto.
Nel diritto pubblico invece è richiesto l'esercizio dell'autorità, per cui almeno uno dei due soggetti risulta in posizione di supremazia nei confronti dell'altro.
La codificazione
I grandi codici dell'800, come quello Napoleonico o quello tedesco, hanno vita lunga. Il corpo principale, attraverso continue modificazioni ed aggiornamenti (novellazione), si ritrova infatti ancora oggi.
Un altro metodo per mantenere aggiornato un codice è quello di affiancare via via nuove leggi che regolano materie
nuove o stabiliscono nuovesoluzioni a problemi già considerati.
Usi e costumi
Si distinguono tre diversi usi:
- usi normativi: consuetudini usate come fonti diritto se espressamenterichiesto dalla norma o in mancanza di disposizioni scritte.
- usi contrattuali: è la prassi contrattuale diffusa nel traffico economico. E’il modo in cui normalmente si regolano particolari questioni negli accordicontrattuali. L’art. 1340 considera le clausole d’uso inserite nel contratto,anche nel silenzio delle parti.
- Usi interpretativi: il modo in cui normalmente viene inteso un certotermine o una certa clausola. Viene usato come criterio per stabilire ilsignificato di clausole ambigue.
Il costume è il criterio cui il giudice deve fare riferimento per precisare ilcontenuto di norme volutamente generiche come ad esempio quando si parladi “buon costume” o “fedeltà”.
Equità
L’equità non può essere
Considerata una fonte del diritto. Il motivo è semplice: il giudice, nelle sue decisioni, deve attenersi alla legge e ai principi reperibili nel sistema delle fonti. Se applicando la legge ad un caso particolare risulta una punizione troppo dura o non adeguata il giudice non può comunque far prevalere un criterio empirico per cambiare o disapplicare la norma. Tuttavia può essere la norma a richiedere al giudice di risolvere il caso secondo equità, cioè secondo quello che lui giudica un criterio di giustizia.
E una una μe eL E SITUAZIONI GIURIDICHE SOGGETTIVE
Si parla di situazioni giuridiche soggettive per indicare la situazione, o posizione, in cui viene a trovarsi un soggetto, per effetto della applicazione di una o più regole di diritto.
• O: è la situazione di chi è tenuto ad un certo BBLIGO comportamento (fare, non fare, etc.). art. 927 c.c.: chi trova una cosa mobile deve restituirla al ES proprietario
• P: è la
Situazione e rapporto giuridico
La regola pone due soggetti in una situazione giuridica, stabilendo così un rapporto giuridico tra i soggetti.
Il rapporto giuridico è una relazione disciplinata dalla legge che prevede due situazioni giuridiche soggettive:
- situazione giuridica attiva, cioè quella della parte avvantaggiata
- situazione giuridica passiva, cioè quella della parte svantaggiata
Lo schema tracciato si ripropone in maniera più o meno complessa in ogni norma giuridica.
Dovere - obbligo, facoltà, potere
La funzione primaria della norma giuridica è quella di imporre un determinato comportamento. La situazione soggettiva della persona che è tenuta ad un certo comportamento si chiama obbligo. L'obbligo di non fare è un divieto. Il
linguaggio in uso è "deve, è tenuto a, ha l'obbligo di, è vietato, non è lecito, non può". Il primato della categoria dovere-obbligo è dovuto al carattere liberale del diritto secondo cui tutto ciò che non è vietato o obbligatorio è lecito. Non occorre una norma per dire che si può fare qualcosa. Anche se in realtà le norme stabiliscono quali comportamenti si possono tenere. E in questo caso il linguaggio usato è "può, ha il diritto di, ha la facoltà". Si distingue infatti facoltà da potere: - facoltà: quando un individuo è autorizzato a fare qualcosa, compiere lecitamente un atto - potere: quando un individuo è in grado di fare qualcosa, compiere efficacemente un atto Soggezione e onere Si usa il termine soggezione per indicare la situazione di un soggetto che senza essere obbligato a un determinato comportamento, subisce.Le conseguenze dell'esercizio di un potere altrui. La situazione del soggetto si chiamerà onere (e non obbligo) quando la norma si limita a stabilire che un certo risultato può essere ottenuto solo da chi terrà un certo comportamento. Ad esempio l'art. 2697, l'onere della prova, dice che chi vuole far valere un diritto in giudizio deve provare i fatti che ne costituiscono il fondamento. Rapporto giuridico Esempio. La regola che vieta di fumare in luoghi pubblici nasce da un problema: se debba prevalere il bisogno di fumare dei fumatori, o quello di non respirare fumo dei non-fumatori, vietare il fumo nei luoghi pubblici significa prescrivere un comportamento che soddisfa l'esigenza dei secondi, di non aspirare fumo, e sacrifica l'esigenza dei fumatori di godersi la sigaretta. IL DIRITTO SOGGETTIVO Situazione di possibilità, libertà, vantaggio, garantita dall'ordinamento giuridico. - diritto di proprietà - diritto dicreditoesempi- diritto reali
- diritto agli alimenti
- diritto all'immagine
garantita comportamento della pubblica dall'ordinamento giuridico amministrazione
L'attribuzione di un potere ad un soggetto dipende dalla coincidenza dell'interesse particolare con quello generale
Tutela giurisdizionale
Giudice civile Giudice amministrativo
Ma, possibilità del mirisarcimento del danno ex art. 2043 davanti al giudice ordinario no amministrativo
Diritto soggettivo
Si intende quando una o più norme assicurano la possibilità di soddisfare un certo interesse economico e morale; diritto di voto, diritto di credito, di