MUSCOLATURA ESTRINSECA DELLA LINGUA
Un altro aspetto importante della lingua è la sua
componente muscolare, di formazione pari e
simmetrica.
I muscoli che verranno presi in considerazioni sono
quelli che entrano nella compagine della lingua, la
muscolatura estrinseca della lingua (quella intrinseca
si inserisce e termina all’interno della struttura della
lingua stessa, quindi non ha in sezione strutture osseo-
cartilaginee circostanti).
⮚ Muscolo stiloglosso: origina il processo
stiloideo temporale insieme ad altri due
muscoli stileni ed entra dall’alto in basso, dal
posteriore all’anteriore, all’interno della
componente muscolare della lingua.
⮚ Muscolo genioglosso: formato da fibre che
nascono in corrispondenza della spina
geniena della mandibola e con un decorso
arcuato si portano anch’esse all’interno della
lingua stessa. Pag. 5 di 11 Pag. 6
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⮚ Muscolo palatoglosso: ha origine in corrispondenza del palato duro e dall’alto si porta in basso
formando una serie di archi differenti, dimostrazione dell’enorme mobilità di quest’organo, il quale
è anche organo nervoso (sensibilità gustativa, tattile, dolorifica, termica).
Questa componente motoria permette di esplorare lo spazio all’interno del quale si trova, la cavità buccale,
di entrare in contatto con le superfici interne e anche con il materiale ingerito.
⮚ Muscolo ioglosso: io, da osso ioide e glosso, lingua. Ha importanza topografica e chirurgica per
l’accesso alla cavità buccale rilevante. In rapporto allo spazio in cui si trova si presenta come una
voluminosa lamina muscolare quadrangolare.
Sezionando il muscolo si entra in corrispondenza della faccia inferiore della lingua dove si trovano
una serie di formazioni vascolari e nervose importanti: vasi linguali (arteria e vena), nervo linguale,
nervo ipoglosso (che controlla la muscolatura estrinseca della lingua). L’arteria linguale origina
direttamente dalla carotide esterna ed è uno dei rami più voluminosi di questa.
A questo livello si possono identificare due triangoli estremamente importanti dal punto di vista anatomo-
chirurgico, che guidano l’accesso a questo settore occupato dalle formazioni vascolari e nervose:
triangolo linguale posteriore (detto anche di Béclard) con limiti il ventre posteriore del digastrico, il
● margine posteriore del muscolo ioglosso e l’osso ioide;
triangolo linguale anteriore (di Pirogoff) con limiti il tendine intermedio del digastrico, il muscolo
● milloioideo e il nervo ipoglosso.
Il limite tra i due triangoli è quell’arcata fibrosa che va a incarcerare il tendine intermedio del digastrico.
Questi due spazi, con i relativi limiti, sono importanti perché a questo livello di profondità si ha la
corrispondenza perfetta con il decorso dell’arteria linguale; la conoscenza dei limiti permette di avere il
controllo vascolare di questo territorio, soprattutto del primo ramo che origina dall’arteria linguale. Questa
viene chiamata arteria dorsale della lingua, perché diretta verso l’alto e vascolarizza la lingua e tutte le sue
componenti, importanti in vista di un’ipotetica operazione.
SVILUPPO EMBRIOLOGICO
Membrana buccofaringea: area caratterizzata dallo stretto contatto tra
ectoderma ed endoderma, non c’è quindi interposizione di mesoderma. In
particolare questa membrana delimita inizialmente l’accesso all’intestino
anteriore e separa lo stomodeo (primitiva cavità buccale, di origine ectodermica)
dal settore retrostante, cioè i primordi della faringe.
Intorno alla quarta settimana, questa membrana va incontro ad una
perforazione: progressivamente compaiono buchi e permette comunicazione
tra il settore anteriore ectodermico e il settore posteriore.
La bocca primitiva
La cavità orale primitiva è formata dallo stomodeo (ectoderma) e dal tratto
iniziale dell’intestino anteriore (endoderma), che entrano in comunicazione quando si rompe la membrana
faringea (24° -26° giorno).
A questo livello c’è una continuazione tra l’ectoderma e l’endoderma retrostante ed è difficile recuperare i
limiti tra uno e l’altro. Dalla primitiva cavità buccale originano labbra, guance, gengive, denti, parotidi.
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Il limite tra stomodeo (primitiva cavità buccale) e intestino anteriore, in una cavità buccale completamente
formata, si trova circa in corrispondenza del limite tra apice corpo della lingua e settore retrostante, dove ci
sono le papille vallate. Infatti, la lingua ha un settore anteriore e uno posteriore, separati dal V linguale. Ciò
ha un impatto nervoso in relazione alla lingua clamoroso, in quanto la porzione più anteriore della lingua è
ectodermica mentre quella posteriore è endodermica, i due territori non presentano uno stesso livello di
innervazione.
Sviluppo della lingua
Lo sviluppo della lingua è peculiare in quanto
segue un andamento che riguarda la
porzione più craniale dell’intestino anteriore
e lo stomodeo.
La lingua si sviluppa dalla porzione iniziale
dell’intestino faringeo; si ha una
proliferazione del mesoderma, in particolare
a livello dei primi archi faringei.
La figura A, dall’alto, mostra un iniziale sviluppo:
a livello del primo arco un rigonfiamento impari mediano, tubercolo impari mediano, e due
● rigonfiamenti pari e simmetrici laterali molto più estesi.
a livello del secondo arco si forma un altro inspessimento impari mediano, copula, ed è subito
● retrostante al tubercolo impari mediano.
a livello del terzo e quarto paio di archi faringei si forma l’eminenza ipobranchiale (o ipofaringea).
●
La figura B mostra un successivo sviluppo:
le due protuberanze laterali all’altezza del primo arco sono andate a confluire sul piano mediale in
● simmetria, fino ad assorbire il tubercolo impari mediano. Da questo processo si forma quella che sarà
la futura porzione apice e corpo della lingua (nel territorio nervoso del trigemino).
Si tratta di una componente di natura ectodermica al limite tra stomodeo e settore posteriore.
a livello del secondo arco la copula verrà assorbita dall’eminenza ipofaringea e spinta in profondità.
● La porzione presa in considerazione appartiene sia al secondo che al terzo arco, in corrispondenza
della tonsilla palatina e della radice della lingua.
A livello del quarto arco si forma l’epiglottide.
●
L’epitelio che copre il corpo della lingua è di origine ectodermica, mentre quello che copre la radice è di tipo
endodermica. Le papille linguali si sviluppano verso la fine del periodo embrionale.
L’innervazione delle diverse parti della lingua è di origine differente a seconda dei sensi coinvolti.
L’apice e il corpo della lingua, considerata come organo sensore tattile per esplorare il mondo, sono innervati
dal trigemino (V paio n.cranici), mentre il settore posteriore, cioè radice della lingua posta dietro al V linguale,
è innervato dal nervo glossofaringeo (IX paio n.cranici).
La lingua è anche un organo sensoriale coinvolto nella sensibilità gustativa. Dalla parte anteriore a quella
posteriore si incontrano tre territori nervosi: Pag. 7 di 11 Pag. 8
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Apice e corpo della lingua: la sensibilità gustativa viene raccolta dal nervo facciale, secondo arco.
● Radice della lingua: la sensibilità gustativa viene raccolta dal glossofaringeo, terzo arco
● Porzione più posteriore, in corrispondenza del punto in cui la lingua si congiunge all’osso ioide e
● dove è presente la mucosa che riveste parte dell’epiglottide: la sensibilità gustativa viene raccolta
dal nervo vago
La presenza di diverse vie nervose convolte ci permette di differenziare il cibo nelle sue varie componenti
(dolce, salato, acido, amaro) nei vari territori di pertinenza dei vari distretti nervosi.
Punta della lingua: dolce
● Progressivamente: acido e salato
● Maggiormente posteriore: amaro
●
Le diverse afferenze gustative dei tre diversi territori verranno integrate tra loro nei cosiddetti centri
integratori, per creare caratteristiche gustative tipiche degli alimenti.
DENTI
Nell’uomo si hanno due serie di dentizioni:
Dentizione primaria, 20 denti da latte (temporanei). Quattro incisivi,
● due canini e quattro molari, in ogni arcata.
Dentizione secondaria, 32 denti permanenti dell’adulto. Quattro
● incisivi, due canini, quattro premolari e sei molari, in ogni arcata.
Il dente è costituito da:
Corona: la porzione visibile del dente che si proietta sopra la gengiva.
● La corona clinica è la parte che emerge dalla gengiva, mentre la corona
anatomica è la parte rivestita da smalto.
Radici: (1 o più) situate sotto l’orletto gengivale, trattengono i denti
● negli alveoli. Ogni radice stabilisce una particolare articolazione di tipo
sinartrosico con le rispettive cavita alveolari, mandibolari o mascellari.
Alveolo: cavità ossea ove è inserito e tenuto dal legamento periodontale
● Colletto: regione di passaggio tra corona e radice
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Polpa: racchiusa nella camera formata da tre sostanze calcificate
● Canale della radice: mette in comunicazione la camera della polpa con il forame apicale
● Legamento periodontale: connettivo fibroso denso che rappresenta il periostio dell’osso che forma
● l’alveolo
Forame apicale: attraverso il quale passano vasi sanguigni, linfatici, nervi.
●
Tra radice e corona si inserisce il cercine gengivale.
Il dente è affondato nella cavità alveolare, tenuto in sede da formazioni e
legamenti che, dalle pareti ossee entrano nella compagine (soprattutto a
livello della radice) e creano un continuum tra la struttura ossea e la
struttura della radice del dente.
La struttura del dente è cava, all’interno si trova la polpa dentale,
estremamente innervata e vascolarizzata.
Sviluppo dei denti:
Lo stadio di gemma dentale (prima fase dello sviluppo dentale) comincia tra
la sesta e la settima settimana.
L’ectoderma, che riveste la primitiva cavità buccale, va incontro ad una fase
di proliferazione, introflettendosi verso l’ambiente mesenchimale sottostante. Si formano una serie di
gemme, che sono circa 10, a cui corrisponderà un dente (pari al numero di denti della dentizione decidua)
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Anatomia 2 - Cavità liquorali
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Cavità nasali e paranasali, Anatomia Umana
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Cavità corporee, membrane sierose e diaframma
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Legge di Gauss cavità sferica