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METODO E FINE DELLA RICERCA
Bronisław Kasper Malinowski nasce a Cracovia, Polonia, nel 1884 ed è il padre della
moderna antropologia sociale britannica.
Si laurea in Fisica a Cracovia e, dopo due anni, i suoi studi lo porteranno a trasferirsi in
Inghilterra dove continuerà i suoi studi, approfondirà le tecniche e le teorie antropologiche e con
i consigli del suo maestro, William Rivers, maturò la decisione di dover andare sul campo per
poter mettere in pratica alcune teorie e metodi che rivoluzioneranno l'antropologia culturale
come disciplina.
Rivers aveva già iniziato un tipo di lavoro intensivo sul campo che consisteva nel vivere per un
lungo periodo in una comunità piuttosto grande per studiare e analizzare i diversi ambiti della
vita sociale e culturale tanto da arrivare al punto di conoscere personalmente molti se non tutti i
membri di quella società.
Malinowski arriverà a Melbourne, in Australia, nel 1914 per una conferenza e lì, allo scoppio
della Prima Guerra Mondiale resterà bloccato come cittadino polacco e quindi suddito
dell'Impero Austro-Ungarico.
Lui fu felice di questo contrattempo per due ragioni: perché
non voleva partecipare alla Prima Guerra Mondiale
questo gli permetteva, essendo libero di continuare le sue ricerche, di poter raggiungere le Isole
Trobriand, Melanesia, e iniziare quel tipo di metodologia antropologica che rivoluzionerà la
disciplina.
Al suo ritorno la sua monografia (rapporto etnografico e di analisi della sua ricerca) uscito nel
1922 diverrà il più importante testo di antropologia per i successivi cinquant'anni. Essere
antropologo per Malinowski significava andare nelle popolazioni che si vogliono studiare,
rimanere a contatto con gli oggetti della ricerca il più possibile, si studiano e si annotano i
dettagli della vita sociale, le strutture familiare, i modi di apprendimento, i metodi di costruzioni
degli oggetti, e ci si fa raccontare i miti e i riti.
I dettagli del nuovo metodo etnografico sono descritti nel testo: Argonauti del Pacifico
Occidentale, sono:
1. Campo prolungato: vivere a stretto contatto con la comunità studiata, raccogliendo
informazioni su vari aspetti della vita quotidiana, dai racconti alle interazioni sociali.
2. Osservazione partecipante: diventare parte del gruppo osservato, guadagnando la
fiducia dei nativi e partecipando alla loro vita per capire meglio il loro punto di vista.
3. Diario di campo: scrivere costantemente osservazioni e riflessioni durante il lavoro sul
campo.
4. Monografia: restituire i risultati della ricerca alla comunità scientifica attraverso una
documentazione approfondita.
Questi principi hanno rivoluzionato l'antropologia, rendendo la ricerca sul campo più immersiva
e dettagliata.
Malinowski raccolse un gran numero di fotografie etnografiche che rappresentano l'inizio
dell'antropologia visiva e sono, contestualmente, un importantissimo supporto al diario di
campo.
Il metodo rinnovato di Malinowski è anche chiamato come metodo dell'osservazione
partecipante, a delineare la centralità dell'incontro del ricercatore con il suo oggetto di studio.
Nel 1967 la moglie volle far pubblicare, come omaggio al marito e maestro dell'antropologia, il
diario di campo, rimasto segreto in larga parte, della sua ricerca nelle Isole Trobriand. A Diary
in the Strict Sense of the Term.
Alle descrizioni etnografiche si aggiungono i dubbi sulla sua permanenza, i suoi problemi con la
sessualità e le sue turbe psichiche, era profondamente depresso, la nostalgia per l'Europa e i
“bianchi” lo pervadeva, il suo razzismo di fondo che emerge nelle definizione dei nativi come
“Negri” (niggers) in modalità assolutamente negativa.
Malinowski è anche il padre della teoria funzionalista. Egli mette in primo piano la funzione
sociale e culturale che un determinato fenomeno ha all'interno di una società, vista come una
totalità come un “tutto coerente”.
La teoria funzionalista ritiene la cultura come un tipo di risposta complessa ai bisogni
dell'uomo, pensava che ogni cultura si costruisse intorno ai bisogni che possiamo definire
universali degli individui: bisogni primari, secondari (le organizzazioni sociali) e successivi (che
si instaurano intorno alle questioni di tipo culturale come le tradizioni, le ritualità, le credenze).
In un passaggio del suo diario, Bronisław Malinowski riflette su come la ginnastica rappresenti
per lui un momento di concentrazione e isolamento, un'opportunità per sfuggire alle persone
che lo irritano e alla sua agitazione interiore. Successivamente, descrive una cena con un
conoscente che gli ha raccontato aneddoti, secondo lui poco interessanti, riguardanti l'etnologia
dei Kiriwini.
BRONISLAW KASPER MALINOWSKI 2:
LA RICERCA SUL CAMPO. LA MAGIA
DELL'ETNOGRAFO.
Durante la sua permanenzza nelle isole Trobriand Malionowski ha delineato un processo teorico
e pratico per la ricerca sul campo. “Argonauti del Pacifico Occidentale” è un testo di
metodologia etnografica ed è una finestra sulla cultura trobriandese.
La stesura dei risulutati delle analisi deve essere “imparziale e sincera” da qui, ricerca
oggettiva. La ricerca antropologica ha bisogno di resoconti dettagliati, l’etnografia è quindi una
“piena e sincera metodologia” di indagine. In etnografia il ricercatore è anche uno storico e un
testimone della realtà che durante le sue ricerche deve distaccarsi dal materiale grezzo.
Lo spaesamento colpisce l’antropologo all’arrivo in un’altra cultura, è un rito di passaggio che il
ricercatore subisce e che deve subire pe poter continuare a superare i suoi dubbi e perplessità.
Il rischio è quello di non riuscire ad instaurare un rapporto autentico con gli “indigeni”. Occorre
sviluppare un rapporto di fiducia con le persone che si vogliono studiare, per evitare di fargli
sorgere sfiducia o pregiudizi.
Condizioni fondamentali per un lavoro proficuo sul campo è l’assenza di altri uomini bianchi (no
distrazioni) e, una volta conosciuti gli eventi principali della cominità, si comincia a prendere
parte alle loro attività. Con l’abitudine gli indigeni inizieranno a vedere il ricercatore come una
parte della loro vita.
Nel tempo si acquista la “sensibilità” su come comportarsi, tutto questo porta il ricercatore a
elaborare teorie, chiedere conferme, non seguire i propri pregiudizi o idee preconcette.