vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
La dottrina dell'anima :La ricostruzione tyloriana dello stadio originario della cultura in quanto tale
ha il centro nella “dottrina dell'anima”. La scoperta dell'anima dipende da due ordini di
considerazioni: l'alterità tra vivo & morto e le visioni oniriche; ovvero l'anima viene concepita come
causa stessa della vita e “ doppio” dell'individuo
La sua ricostruzione si basa su ipotesi astratte ( studio “ a tavolino”) e su una concezione dell'anima
maturata all'interno della cultura occidentale ( etnocentrismo):
2§ James George Frazer, Il ramo d'oro
Il ramo d'oro rappresenta il prodotto più alto dell'evoluzionismo culturale ed è inserito tra i testi
cardine della cultura del Novecento.
Quest'opera si appresta ad essere letta in varie angolazioni, tra le quali prevale la ricerca del tipo di
religione tipico degli albori dell'umanità, che secondo Frazer coincide con il magico.
La religione fa la sua comparsa in uno stadio evolutivo successivo, raccogliendo per certi versi
l'eredità della magia; il termine di riferimento che condiziona il Nostro è costituito dalla scienza
moderna, la sola in grado di spiegare la realtà.
“La magia è tanto un sistema di falso sistema di leggi naturali, quanto una guida fallace della
condotta; tanto una falsa scienza quanto un'arte abortita” In questa prospettiva, dominata da un
etnocentrismo macroscopica, la magia finisce per essere definita per negazione.
Tuttavia quando il Nostro oltrepassa il piano delle sistemazioni teoriche dedicandosi allo studio di
pratiche magiche concrete , si produce un significativo mutamento: l'accento viene posto
sull'aspetto positivo della magia, di cui è messa in risalto la coerenza interna.
L'elemento comune alla magia e alla religione è lo sforzo di voler orientare a favore dell'uomo le
forze naturali, secondo Frazer la religione, rispetto alla magia, fa la sua comparsa in una fase
evolutiva più avanzata dello sviluppo umano, il cui culmine è rappresentato dal pensiero scientifico.
Il ramo d'oro, grazie alla sistematicità dell'analisi congiunta alla fluidità della scrittura, ha
contribuito a formare il modo di concettualizzare l'alterità culturale extra- occidentale: da un lato
sono fissati i principi generali che permettono di tracciare un quadro unitario della cultura umana di
carattere magico-religioso, dall'altro sono fissati i fondamenti della superiorità occidentale. Tra gli
elementi positivi del Nostro ci sono il porsi di fronte al rito, valorizzando l'efficacia creativa
3§Urmonotheismus, Schmidt
Tesi in cui il principio evoluzionistico di progresso, inteso come motore della storia, viene abolito
per essere sostituito da una visione della storia culturale, dominata dall'idea di “ involuzione”. 1
Secondo Schmidt, la fase più antica dell'umanità sarebbe stata contrassegnata dal monoteismo
primordiale che si sarebbe affermato per rivelazione divina.
4§Funzionalismo, Malinowski
La cultura viene definita come comprensiva del corpo di beni e di strumenti quanto nei costumi e
nelle abitudini corporee o intellettuali che operano direttamente o indirettamente ai fini di
soddisfare i bisogni umani
Lo specifico dell'uomo, ciò che lo caratterizza come individuo consiste nella peculiare prerogativa
di soddisfare in modo culturale
L'Autore tenta di riconoscere alla religione un proprio status, una funzione positiva autonoma,
riconducendo la religione al bisogno umano di frontrggiare le situazioni di crisi: da un lato troviamo
l'idea di religione come parte viva ed essenziale del patrimonio culturale di una società, dall'altro la
religione viene valorizzata per le sue potenzialità di intervenire in situazioni di crisi.
Secondo Malinoeski non c'è società, che non abbia a suo fondamento, la scienza e l conoscenza
razionale, quindi la magia è considerata, non come un sostituto della scienza ma come una realtà sui
generis. Il ricorso al magico è funzionale nel momento in cui occorre far fronte a situazioni di
rischio rispetto ai quali il peso della scienza è influente ( coordinazione tra ordine magico & ordine
pratico).
Differenza tra religione e magia: la magia si risolve in atti dotati di utilità pratica , mentre la
religione, che pure persegue fini diretti,si caratterizza per la prerogativa di creare valori.
5§ M.Mauss: teoria generale della magia
pubblicata nel 1903
Il nucleo della proposta teorica di Mauss prevede :
1.individuazione del valore sociale della magia;
2.analisi della nozione di mana;
3. relazione tra magia & società;
4.similitudini tra magia & religione.
Per quanto riguarda il metodo, M. fa un uso critico della comparazione interculturale e riesce a
trovare una forma di equilibrio tra il piano dell'astrazione speculativa e quello della verifica dei dati
empirici. L'opera non è frutto di studi sul campo, ma dall'utilizzo di etnografie “ a tavolino” .
Il Nostro considera la magia sotto l'aspetto della tradizione e del consenso collettivo “ atti che non si
ripetono non sono magici, atti in cui non crede l'intera comunità non sono magici” .
La nozione di mana risulta complessa, poiché si riferisce contemporaneamente, ad una forza, ad un
essere, ad un'azione, ad uno stato; è possibile ricondurre i diversi mana ad un'unica potenza
considerato il mana come qualità straordinaria che si sovrappone alle realtà. Questo concetto viene
reinterpretato da M. come categoria del pensiero collettivo e come fondamento del sistema magico.
Ex; donne & morti.
Secondo l'Autore la valorizzazione in senso magico di persone o cose non è conseguenza delle
qualità intrinseche, ma è il riflesso della reinterpretazione di queste ultime: reinterpretazione
influenzata dal modo in cui la pubblica opinione valuta le rispettive condizioni sociali.
La magia va inserita tra i valori sociali e non sperimentali, al fine di comprenderli non ha senso il
ricorso alla pura ragione, ma occorre procedere sulla base di criteri operativi in grado di riflettere le
2
linee-guida del contesto sociale in cui si inseriscono i valori magici in questioni.
Il Nostro attribuisce alla magia la prerogativa di formulare giudizi di valore che concernono i più
vari aspetti del reale e che mutano da società a società; giudizi che riflettono i sentimenti sociali e
non individuali( i principi del mana, del sacro, privati di ogni connotazione in senso metafisico,
appaiono ricondotti al piano del pensiero collettivo.
6§ M.Mauss,Logica del dono
Qual è la norma che nelle società arcaica fa sì che il dono ricevuto sia obbligatoriamente
ricambiato? Quale forza contenuta nella cosa donata fa sì che il donatore la ricambi?
L'Autore, per rispondere al quesito, intraprende una ricerca comparativa analizzando civiltà
d'interesse etnologico, alcuni sistemi di scambio, accomunati dal fatto di presentarsi come sistemi di
prestazioni totali.
Caratteristiche dei sistemi analizzati:
1.il soggetto dello scambio è rappresentato da determinate collettività ( no individui)
2.l'oggetto dello scambio trascende il livello puramente economico
3.le prestazioni e le contraprestazioni hanno carattere obbligatorio
istituti analizzati:
1.potlac ( tribù amerindiane del nord-ovest) 2. kula (isole Trobriand)
Il dono viene concepito come una modalità del sacrificio, contiene qualcosa del donatore, elemento
che appartiene alla sua sostanza spirituale, grazie al quale il donatore stesso può far presa sul
beneficiario; mediante il dono, il donatore acquista potere magico sul beneficiario
7§C.Levi-Strauss
Secondo l'Autore la specificità del sacro, non chiama in causa qualità straordinarie, il sacro deve il
suo carattere peculiare al fatto di essere socialmente valorizzato nell'ambito in cui ha preso forma;
ovvero si riconduce il tutto al piano delle funzioni sociali, lasciando da parte le valutazioni di
stampo ontologico.
Levis-Strauss scarta l'idea tradizionale di magia intesa come “forma timida della scienza”, facendo
leva sulla nozione di pensiero magico ( sistema pienamente compiuto); magia e scienza
rappresentano forme di pensiero e modi di conoscenza della realtà. Il Nostro parla di due livelli
strategici in cui la natura si lascia aggredire dalla conoscenza: uno prossimo al sensibile, propria al
pensiero magico; l'altro mondo della scienza.
Legame di continuità tra magia e mitologia : nei miti, come nei riti, si manifesta la possibilità di
organizzare e di sfruttare il mondo sensibile in termini di sensibile
8§Raffaele Pettazzoni
Fu il titolare della prima cattedra di Storia delle religioni istituita in Italia.
Secondo il Nostro, il pensiero storico per adempiere al suo compito proprio, che è la formazione di
una coscienza storico-religiosa, deve postulare un concetto così largo della religione che comprenda
nella sua universalità stessa dell'indagine storico-religiosa.
Il concetto di religione deve essere riformulato in modo da poter costituire la chiave di lettura a tutti
i sistemi religiosi, uno dei meriti di P. è aver messo a fuoco la complessità della materia. Qualità
basilare l'appartenenza di tutte le formazioni religiose al piano della storia, ogni religione è un
prodotto storico, culturalmente condizionato dal contesto . Metodo d'indagine: comparatismo 3
storico, il quale presuppone l'individuazione delle analogie e poi delle alterità
I SISTEMI DEI BUDDHISTI
1§ Nucleo della dottrina (differenza)
La dottrina buddista si distingue da quelle dei suoi contemporanei per il fatto che non presuppone
sostanze eterne a fondamento della realtà empirica che ci circonda, neg categoricamente che in un
mondo in continuà mutazione possa esserci esseri di durata eterna.
2§ Dharma
Il termine << dharma >>,deriva dalla radice <<dhar>> portare ed indica gli elementi ultimi della
realtà ovvero le percezioni sensibili e i dati forniti dall'intelletto. Secondo la definizione classica i
dharma sono quindi i fattori che portano al divenire cosmico, ma in questo termine è racchiuso
anche il significato di “ legge universale”, con maggior chiarezza si possono definire i dharma come
i fattori in cui s'intrinseca la legge universale del cosmo
3§ I discorsi del Bubbha
I discorsi del Buddha rappresentano la nostra più antica fonte di conoscenza sui suoi
insegnamenti,la forma più completa è arrivata a noi in lingua pali; naturalmente per ragioni di fatto
e di lingua non possono essere la riproduzione fedele degli i