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Capitolo III rituale drammatico e dramma rituale, antropologia della
performance e della riflessione
Per Turner lo studio dell’antropologia dovrebbe essere fatto a contatto di
uomini e donne “vivi”, ovvero non prescindere dal contatto diretto con essi,
dato che gli elementi affettivo-conoscitivi-volitivi sono legati e non possono
essere esclusi dai propri studi: afferma quindi come i resoconti etnografici e
film da essi derivanti con selezioni di immagini per un pubblico passivo non
siano davvero in grado di colpire gli individui; si innesca in loro interesse per
mezzo della rappresentazione teatrale delle ricerche dirette, infatti
l’etnografia del copione-copione della performance e performance meta-
etnica sono deboli dal punto di vista dell’antropologia poiché molto
complessi da realizzare= Schechner sostiene che quando il dramma sociale
ha doppio nel dramma estetico il primo ottiene la retorica estetica e il
secondo la struttura processuale drammatica: recitare il materiale
etnografico è esperienza interdisciplinare dato che bisogna confrontare
molte fonti antropologiche, e per questo Schechner invita Alland-Goffman-
Turner ad un suo laboratorio intensivo per lo studio del tema delle forme
processuali nel conflitto rituale e il loro collegamento con il conflitto sociale
(tematiche analizzate da Turner), attraverso il suo studio con Brook e
Turnbull sugli IK dell’Uganda (tradotto in episodi drammatici) e portando ad
una relazione di duplice arricchimento tra antropologi e uomini di teatro
grazie alla radice di performance Parfounir, Par “completamente” e Fournir
“fornire” essa si connota come un dare compimento ad un processo intricato
e non singola azione, comprendendo l’interezza dei dati e significato
dell’azione (non manifestare una forma come per gli strutturalisti)
Non si deve creare una storia asettica del comportamento umano ma
considerare errori-emozioni-sentimenti, dato che non sono contaminazione
della pura essenza conoscitiva ma intrinseci ad ogni uomo: se Firth e
Gluckmann si oppongono al concetto di dramma di Turner, poiché vedono
nella creazione della performance teatrale una rielaborazione truccata e non
naturale, lui continua a sostenere che gli eventi quotidiani sono carichi di
drammaticità= presenta appunto il dramma sociale in ogni stratificazione
della società, partendo dalla rottura di una norma che controlla relazioni
salienti e innescando una crisi che spacca la società in fazioni, con una
compensazione rituale o giuridica che può portare alla reintegrazione o
riconoscimento della frattura e separazione spaziale; i drammi quindi
sospendono il quotidiano ed innescando processi di riflessione portano a
nuove strutture culturali in cui la riflessione ha posto legittimo= nel
seminario estivo di Schechner Turner porta ragazzi del corso di antropologia
e di teatro e creare copioni su ricerche antropologiche da mettere in scena:
Ci si voleva basare su Crime and Custom di Malinowski (ragazzo che si vuole
impiccare quando la famiglia matrilineare vuole andarsene dal villaggio alla
morte del padre), ma per brevità di tempo si ripiega sugli studi di Turner dei
due drammi sociali di Schism and Comunity il gruppo di Schechner dava
grande importanza alle prove poiché in esse si creava la relazione tra
copione-attore-regista e si aveva un passaggio, dalla parte affidata a quella
scelta, dal non-io al non-non-io: esempio è Casa di Bambola, in cui si hanno 4
Nora ed una al posto di uscire sbattendo la porta, dando vita al teatro
moderno, sceglie di restare con i suoi figli: il torcersi le mani dell’attrice è un
Frammento di Realtà, che dipende dalla personalità e vissuto della stessa
dando vita ad una vera rappresentazione e raggiungendo il non-non-io=
questo era il fine di Schechner, arrivare alla Poiesis, tipica dei contesti
sconosciuti, e non alla mimesis tipica dei contesti familiari, apprendendo
quindi tutti i ruoli culturali di un personaggio prima di metterlo in scena,
attraverso la creazione di un rapporto dialettico tra performance ed
apprendimento
Turner mette in scena lui stesso i primi drammi sociali portano del
Performance Gruop ad essere pronto ad accogliere lo spirito del villaggio
Ndembu: infatti comincia a mettere in scena le danze imparate nel villaggio
in cui rimase per 2 anni e mezzo, ma poi mette in scena con la moglie il rito
dell’Eredità del Nome kuswanika Ijina, che aveva portato alla fine del
conflitto tra rivali per il ruolo di capo: infatti lo sconfitto Sanbandou venne
esiliato per un anno poiché accusato di stregoneria e della morte della
parente e sorella di Mukanza (vincitore e suo rivale) di nome Nyamuwaha,
che lui chiamava madre; un anno dopo egli ritorna con una capra in
compenso per il suo comportamento scostante dell’anno prima e trasferisce
il nome della morta Nyamuwaha alla figlia Manyosa per placare lo spirito e
far cessare la pestilenza = il rito venne messo in scena da Turner e la moglie,
che sostituiscono all’albero da piantare una scopa, alla figura di Manyosa
Becky, a Nyamuwaha sua zia morta Ruth e alla Mpemba da porte sulle
occhiaie-ombelico-fronte (originale in argilla), mentre è in posizione di
preghiera a gambe distese e capo basso (Turner recita la preghiera
Chilunda), del sale bagnato, e come libagione dell’acqua al posto della birra
chiara dopo che Turner recita la preghiera, crea tre striche di mpemba sul
pavimento e sbuccia il manico di scopa con un coltello da cucina Becky viene
detta Nswana-Ruth e assume parte del ruolo della zia morta come Manyosa
con Nyamuwaha, e tutti i partecipanti sono testimoni (gli viene avvolta una
benda chiara alla fronte): il gruppo quindi attraverso una performance con
risvolti cinestologici e conoscitivi riesce a comprendere la situazione di
conflitto del dramma sociale Ndembu
Nei giorni successivi venne messo in scena il dramma rituale con posizione
dualista: si hanno alcuni tratti posti in modo realistico, come quando
Sambandou dà a Mukanza solo una parte dell’antilope, e altri in modo
simbolico; il popolo infatti credeva che Sambandou avesse fatto uccidere lo
zio chiamando uno stregone che evocasse da un torrente lo spirito della
famiglia, ovvero un serpente che la notte si aggirava nel villaggio, come ogni
altro malombra, e aveva il volto del suo possessore (capo tribù) tenendo in
mano un fucile a tibia umana: Frazer mostra come tal spirito si nutra di
energia vitale e abbia la funzione di anima esterna, che se uccisa porta alla
morte del suo possessore= per spiegare quello che realmente stava
avvenendo il Performance Group crea un film sullo spirito Ilomba da
proiettare, mentre i personaggi agivano con distacco formale: uno studente
di antropologia infatti spiega cosa sia la discendenza matrilineare e come in
essa abbiamo maggior potere i fratelli dei figli-nipoti, dimostrando le
relazioni politiche nella loro essenza (il gruppo chiese i modelli gnoseologici
poiché attratto dal rito) per avvicinarsi ai valori Ndembu la moglie di
Turber racconta i riti di pubertà delle ragazze avvicinandosi al pensiero delle
donne, quindi creando una cornice femminile attorno all’attività politica nelle
mani degli uomini: tal sistema non ebbe successo poiché intriso di
femminismo moderno, anche se mostrava come il punto di vista femminile
potesse non coincidere con quello dell’etnografo uomo, dato che il centro
dell’azione doveva sempre restare la politica e non la discendenza
matrilineare= figure come Sambandou avrebbero successo nel mondo
moderno di dominio maschile ma non in quello matrilineare
Sebbene l’esperienza si concluse prima della rappresentazione del
personaggio di Sambandou l’esperienza fu proficua poiché mostrò come la
circolazione interpretativa tra dati-prassi-teoria creava una critica spietata
all’etnografia mostrando inautentici i suoi resoconti sulle popolazioni: si
tratta di una critica pedagogica poiché invita a modificare il sistema di
registrazione dei dati e aumentare le letture degli studenti= i problemi
antropologi sono legati a quello estetici e drammatici e quindi l’etnografia va
ridotta in forma semplice traducendo la psicologia dei protagonisti da una
struttura e il suo processo sociale, ma avendo il vantaggio di un punto di
vista drammatico (stregoneria), infatti a rivelare i livelli inconsci dell’azione è
il balletto-film Ilomba, come sistema di note alla drammatis personae
Ndembu nella loro collaborazione gli antropologi portano i resoconti
etnografici selezionati in base al potenziale drammatico e poi i teatranti con
il loro Know-How avrebbero combinato tali dati di cultura materiale ed
indigena dando continue modfiche al copione, grazie ad un’attività di sintesi
costituita dalla composizione drammatica che porta a creare relazioni
sceniche appropriate= nel dramma non si pongono al centro le persone
sociali ma i drammi profondi della società dal confronto reciproco nei
processi socioculturali+ per Schechner gli antropologi dovrebbero essere
Drammaturg (registi) , ovvero un letterato strutturalista che sviluppa la sya
ricerca con la produzione teatrale e non a tavolino: il drammaturg
antropologico non si impegna solo nel copione ma anche che esso sia fedele
ai resoconti nelle strutture ed analisi dei comportamenti di gruppo, e se
fosse attore si avrebbe una maggior comprensione scientifica della cultura
studiata in movimento
Il processo di etnografia della performance è di riflessività pragmatica, non
narcisismo, ma serve a sentire il polso (Keats) della società con modalità
precluse allo sciovinismo gnoseologico e snobbismo culturale:
l’etnodrammaturgia grazie a tali nuove culture e visioni del mondo mostra
come la cultura occidentale si sia avvizzita rispetto ai Grandi Mostri orientali
per la filosofia cartesiana, che separa oggetto e soggetto rendendo gli
occidentali voyeur dell’oriente, non considerando la sfera mentale e il corpi
creando una democratizzazione creativa: oggi bisognerebbe passare la
visione tra soggetto-oggetto nella noosfera umana , che distingue in
superiori e inferiori, e essere riflessivi, ovvero unire i due elementi= gli
antropologi sono quindi alla ricerca di esperti della performance che abbiano
bisogno delle loro conoscenze come supporti teorici, secondo l’idea che riti-
carnevali-parate siano metalinguaggi intersecati: il gruppo o comunità non si
limita a fluire all’unisono ma cerca sempre forme per trasformarsi e
comprendere se stesso la dialettica tra flusso e riflessività caratterizza i
generi di performance superiori rispetto agli schemi di azioni spontanei e
autocoscienti; infatti combinando antropologia e etnodrammaturgia gli
antropologi potrebbero mettere in pratica quelli che prima erano solo
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