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Esplorazione rimozione: Esplorazione rettale, Rimozione dei fecalomi, fecalomi. ATTENZIONE: La
manipolazione del retto può causare un'irritazione della mucosa dello stesso, fino al sanguinamento,
ma anche stimolare il nervo vago, con possibile diminuzione riflessa della frequenza cardiaca.
Diarrea: Aumento del numero di evacuazioni con emissione di feci particolarmente liquide o non
formate. CAUSE: aumento della motilità intestinale e/o ridotto assorbimento di acqua e nutrienti. C/A:
uso di antibiotici, abuso di lassativi, intolleranza e allergie alimentari, malattie infiammatorie del tratto
gastrointestinale. Può provocare squilibri idroelettrici, irritazione del colon, irritazione della cute e/o
mucose del retto. Tipologie: Acuta = durata < 2 settimane, causa generalmente infettiva,
accompagnata da emesi, febbre, dolore addominale (meccanismo di difesa per allontanare sostanze
irritanti).Trasmissione oro-fecale Persistente = durata 2 – 4 settimane Cronica = durata > 4 settimane.
Cause della diarrea cronica: diarrea secretoria, dovuta a un aumento della secrezione di succhi digestivi
o a un ridotto assorbimento di sostanze nell’intestino; diarrea essudativa, che si manifesta con
presenza di muco, pus e sangue nelle feci ed è dovuta a fenomeni infiammatori del tratto intestinale;
osmotica, causata da sostanze come il sorbitolo, che non vengono assorbite e richiamano acqua;
Steatorrea causata da malassorbimento dei grassi(diarrea con feci untuose, maleodoranti, deficit di
peso, e nutrizionali; Infiammatorie accompagnate a dolore, febbre, sanguinamento es. come il morbo di
Crohn (malattia infiammatoria cronica dell’intestino) o il morbo celiaco (sindrome da malassorbimento
scatenata da alimenti che contengono glutine); Alterata motilità (disturbi della peristalsi): cioè delle
contrazioni della muscolatura dell’intestino, che si possono manifestare, per esempio, in chi soffre di
ipertiroidismo o della sindrome del colon irritabile (disturbo in cui l’intestino non presenta
infiammazione ma si manifestano stanchezza o diarrea, dolori all’addome e muco nelle feci. Diarree
infettive: Acquisite tramite trasmissione oro-fecale attraverso l’ingestione di cibo-acqua contaminati da
patogeni provenienti da feci umane e animali. Salmonella, Assunzione di farmaci (antibiotici,.. ),
Malattie da immunodefic ienza (AIDS) o malassorbimento, Infezioni nosocomiali (clostridium difficile),
Viaggi esteri o cibi crudi/poco cotti o mal conservati. Complicanze della diarrea: disidratazione (valuto
se somministrare liquidi, per insufficienza renale o cardiaca può essere fetale), Perdita Zuccheri,
carenza di elettroliti (Na, K, Mg per concentrazione cerebrale, Cl), Perdita di peso. Terapia diarrea:
assumere antidiarroici? Questi farmaci non intervengono sulle cause della diarrea, ma attenuano il
sintomo. Agiscono bloccando la motilità dell’intestino, ostacolando così anche l’eliminazione di batteri e
tossine. Inoltre molti pensano di risolvere il tutto in fretta con un antibiotico. Sbagliato! La diarrea
spesso si instaura proprio per eliminare microrganismi patogeni che hanno colpito l'intestino, quindi gli
antibiotici, stravolgono l’equilibrio fisiologico del microambiente intestinale aggravando la situazione.
Questo non significa che gli antibiotici non siano indicati ma in caso d’infezioni in cui si è identificato il
batterio responsabile, il medico può senz’altro decidere di prescrivere il farmaco adatto! E’ consigliata:
1. un’ adeguata idratazione, 2. integrazione di sali minerali, 3. fermenti lattici 4. dieta adeguata.
Diarrea e alimentazione: da evitare: fritti, dolciumi, formaggi, cereali integrali, legumi, verdure, latte,
frutta; consigliati: frutta e verdura come prugne, fragole, fichi, pere, uva, more, broccoli, cavoli, sedano,
fave, cime di rapa, carciofi.
Distensione addominale: La distensione addominale può rappresentare un semplice gonfiore associato
a disturbi funzionali (come meteorismo, intestino irritabile e sindrome premestruale), ma può anche
manifestarsi in presenza di occlusione intestinale, versamento ascitico o masse tumorali. Ispezione:
addome può evidenziare una distensione asimmetrica o una massa evidente. Auscultazione: può
mostrare l’assenza di rumori intestinali o, al contrario, la presenza di rumori patologici, indicativi di una
possibile occlusione addominale. Percussione: aiuta a differenziare una distensione provocata da
liquidi, da una provocata da gas e da una provocata da una massa solida; il suono sarà timpanico nel
primo caso e ottuso negli altri due. Palpazione: può infine rivelare un dolore franco, la presenza di una
massa, l’epatomegalia e la splenomegalia. Consigli: Mangiare lentamente per evitare l’aerofagia ed
evitare un uso eccessivo di bevande gassate ed alcoliche. Bere circa 2 litri di acqua al giorno.
Mantenere un’ottimale apporto di fibre attraverso il consumo di frutta e verdura (almeno 5 porzioni
nell’arco della giornata). Evitare le grandi abbuffate e i cibi “spazzatura” e di masticare chewing gum.
Utilizzare integratori probiotici, che aiutano la flora batterica saprofita intestinale nella corretta
digestione. Evitare di mettersi a letto subito dopo aver mangiato.
Incontinenza: Consiste nell’eliminazione involontaria di feci e gas. Spesso associata a: negli anziani,
causata dal cambiamenti fisici dovuta all’età dovuta all’atrofia dei muscoli pelvici e/o dello sfintere,
nelle donne a seguito di traumi perineali e perianali dovuti al parto (eventuale episiotomia), alterazioni
neurologiche (es.Alzheimer o Parkinson,..), Persone sottoposte a radioterapie,… Interventi chirurgici
( emorroidectomia,sfinterectomia, fistolectomia,…). L’incontinenza può minacciare l’immagine corporea
della persona la sensazione d’imbarazzo può alterare le relazioni sociali (fisiologica per anziani e
bambini). Tipologia incontinenza: Incontinenza da urgenza: la persona avverte lo stimolo alla
defecazione ma non riesce a contrastare la spinta propulsiva rettale se non per pochi secondi non
sufficienti al raggiungimento del luogo adeguato all’evacuazione. Incontinenza totale: si presenza
quando gli sfinteri sono danneggiati e si ha la perdita di materiale fecale. Incontinenza da over-flow:
perdite fecali modeste da riduzione del tono sfinteriale in cui la pressione supera la capacità ritentiva
degli sfinteri. Da valutare pre e post operatorio e non è necessario mettere immediatamente il presidio
assorbente. Porto pz al bagno o padelle.
Emorroidi: Dilatazione delle vene del plesso emorroidario che circondano l’ano; può evolvere in uno
stato infiammatorio o in un prolasso. Le emorroidi sono cuscinetti morbidi e molto vascolarizzati situati
nella parte terminale del retto contribuiscono al mantenimento della continenza, gonfiandosi e
sgonfiandosi a seconda della situazione. Per lo più presenti nelle persone adulti 45-65 anni. Cause:
uomini = perdita progressiva di elasticità e tonicità dei tessuti; donne = conseguenza degli sforzi del
parto fisiologico. Fattori di rischio = ridotto introito di fibre, stipsi, diarrea cronica, evacuazione
difficoltosa con sforzo eccessivo. Sintomi = sanguinamento rosso vivo, dolore, prurito, fastidio
permanente anale. Trattamento = approccio educativo (fibre e lassativi) o chirurgico. A seconda della
loro collocazione, vengono suddivise in interne ed esterne. Quelle interne restano localizzate nel canale
anale, sono indolori e non sono visibili. Le emorroidi esterne, sono visibili, si sviluppano nei pressi
dell'orifizio anale, fuoriescono abbastanza facilmente ed hanno le sembianze di piccole protuberanze.
Livelli di gravità: primo grado: restano nell'ano e sono visibili solo in seguito a un esame approfondito.
Secondo grado: restano anch'esse all'interno e prolassano solo durante la defecazione; tornano nella
loro sede spontaneamente e possono causare fastidio e sanguinamenti. Terzo grado: fuoriescono
facilmente e necessitano di un intervento manuale per tornare nel canale anale. Sono caratterizzate
dalla perdita di sangue vivo e durante i periodi in cui l'infiammazione è più importante, possono
arrecare molto dolore. Quarto grado: restano sempre all'esterno, senza alcuna possibilità di poterle
riposizionare nella loro sede naturale. Consigli: Assunzioni di fibre (frutta, verdura, cereali), acqua; da
evitare Consumo di alimenti speziati (peperoncino), Insaccati, Formaggi stagionati, Crostacei,
Cioccolato, Superalcolici caffè. Il colore delle feci dipende dall’origine delle feci o dalle terapie assunte
(assunzione Fe come terapia marziale si hanno feci nere): rosso scuro feci originanti dall’alto tratto
(melena), rosso vivo feci provenienti dal basso tratto (emorroidi/ragadi) > esplorazione rettale.
L’Accertamento è finalizzato all’identificazione delle alterazione delle caratteristiche delle feci e della
funzione intestinale. Intervista, ispezione, palpazione, percussione, auscultazione.
Caratteristiche da valutare: Alterazioni del colorito cutaneo. Alterazioni della forma (presenza di
deformazioni, rientranze, sporgenze,…). Dolorabilità. Esplorazione rettale. Presenza di masse pulsanti
(aneurisma) Valutazioni delle caratteristiche delle feci. Postura e mobilità.
Intervista: quale eventuale aiuto utilizza per la defecazione? Quale è il normale modello di eliminazione
intestinale? Quali sono le caratteristiche delle feci? Presenta fattori di rischio (alimentazione,
farmaci…)? Circonferenza addominale e modifiche del peso.
Identificare fattori di rischio: Fattori dietetici, Ignorare l’urgenza a defecare, Alterazioni della mobilità,
Procedure diagnostiche (bere bario per vedere l’interno dell’intestino e può variare l’eliminazione,
colonscopia per liberare intestino), Interventi chirurgici (stomie), Paura del dolore alla defecazione
(presenza di emorroidi, ragadi? Qualità feci, NRS, quando), Alterazioni psicologiche, Cambiamenti dello
stile di vita, Scarsa dentizione e difficoltà nella masticazione, Utilizzo di farmaci (che modificano
l’attività intestinale).
Alterazioni: Anoressia: assenza di fame. Nausea: sgradevole sensazione di disgusto per il cibo. Vomito:
espulsione forzata attraverso la bocca del contenuto gastrico. Pirosi: bruciore retrosternale, da non
confondere con il dolore toracico di origine cardiaca. Rigurgito: espulsione non forzata del contenuto
dello stomaco, in assenza di nausea e\o contrazioni muscolari. Disfagia: difficoltà alla deglutizione.
Diarrea: emissione di feci liquide in quantità superiore ai 200 gr in più di tre evacuazioni nelle 24 ore
con elevato contenuto in acqua. Costipazione: difficoltà nell'emissione delle feci. Melena: feci di colore
marrone scuro fino a nero (feci picee), indice di presenza di sangue digerito (probabile danno gastrico,
emorragie gastriche). Emate