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Malattia renale: malattie che alterano la funzionalità renale: ridurre la quota di proteine
preferendo quelle ad alto valore biologico, Alto apporto di calorie, Controllo dell’assunzione di
potassio (banane, kiwi, uva, melone, patate, legumi, spinaci, carciofi ecc) le verdure vanno
cotte in abbondante acqua per disperdere il contenuto in potassio, Dove richiesto prodotti
aproteici, Limitare il sale.
Malnutrizione: Per malnutrizione si intende, una condizione patologica che si instaura quando
l'organismo non riceve i vari nutrienti in proporzioni adeguate. In base a questa definizione i
casi di malnutrizione possono essere suddivisi in due grandi categorie: quelli dovuti ad una
riduzione dell'apporto energetico e quelli legati all‘ iper-assunzione calorica. È il risultato
conseguito a causa di: Inadeguata assunzione o anomala assimilazione delle calorie immesse
nella circolazione del metabolismo, come ad esempio in seguito di diete non eseguite
correttamente; Eccessivo dispendio energetico; Alterato metabolismo genetico con annesse
patologie intrinseche. Altre concause: Inadeguatezza del vitto ospedaliero, Gusti personali,
Aspetti sociali , Indagini diagnostiche e strumentali eseguite nell’orario dei pasti. Fra i sintomi
della malnutrizione per difetto vi sono: Generali - debolezza, anoressia, anemia, ulcerazioni,
diarrea, pigmentazione cutanea, ipotrofia temporale e calo ponderale. Cute e similari – capelli
fragili, facili ecchiminosi, rash a componente desquamativa alle estremità inferiori del corpo.
Occhi – cecità notturna, secchezza, oftalmoplegia. Fauci – Glossite, cheilosi, riduzione del
senso del gusto, sanguinamento gengivale e flogosi. Neurologiche – disorientamento,
neuropatia periferica, atassia cerebellare, perdita del senso di posizione. Negli esami di
laboratorio si rivelano una ridotta albumina sierica ed un elevato tempo di protrombina. In
specifico possono trovarsi vari deficit a seconda del tipo di vitamina assente nella nutrizione
del soggetto. MUST o MNA. È una diagnosi infermieristica.
Valutazione dello stato nutrizionale: parametri per la valutazione dello stato nutrizionale: BMI,
Peso attuale e peso abituale, Calo ponderale >10% in 4/6settimane, Calo ponderale >10% in
tre mesi, Presenza di edemi agli arti inferiori, Disidratazione (cute e mucose secche), Rischio o
Presenza di lesioni da pressione, Alimentazione gradita e idonea per l’assistito, Valutare
l’autonomia dell’assistito al momento del pasto, Valutazione della quantità e del tipo di cibo
assunto a ogni pasto (strumenti come il diario alimentare).
Strumenti di valutazione dello stato nutrizionale: La MNA (Mini Nutritional Assessment) per
soggetti in età avanzata: rilievi di tipo anamnestico (appetito, calo ponderale, tipo di diagnosi,
attività motoria, problemi neuropsichiatrici), Valutazione clinica (cute, mucose, parametri
vitali, esami ematochimici,…), calcolo dell’indice di massa corporea [IMC= peso(kg)/altezza
(m)2], valutazione sull’autonomia funzionale, l’assunzione di farmaci, la presenza di decubiti,
ulcere cutanee, il rilievo della circonferenza del braccio e del polpaccio.
Diario: valutare errori alimentari, è un ottimo strumento di self-monitoring per il paziente
Attenzione!!! Il diario non deve protrarsi a lungo i pazienti hanno bisogno di un confronto-
incontro.
Interventi assistenziali nel caso di malnutrizione: Monitorare l’introito di cibo: al termine di
ogni pasto valutare quanto è stato mangiato rispetto alla porzione iniziale. Favorire l’appetito
e il desiderio di mangiare della persona: favorire il riposo e la tranquillità prima dei pasti,
evitare procedure dolorose, creare un’ambiente confortevole, rafforzare positivamente e
conquiste della persona. Evitare i digiuni inutili e prolungati: programmare le procedure e gli
interventi al mattino, se non fosse possibile concordare con il medico la possibilità di far
assumere di pasti leggere nell’attesa. Monitorare i peso. Controllare i valori di sodio, potassio,
magnesio, fosfato e glucosio: i soggetti malnutriti sono a rischio di squilibri idroelettrolitici.
Somministrare preparati enterali qualora l’assistito non fosse in grado di assumere gli alimenti
per via orale Somministrazione per via parenterale periferica o centrale di soluzioni
nutrizionali. Alimentazione per via ematica: soluzioni lipidiche, a base di glucosio, proteiche..
solitamente somministrate per via centrale. Viene utilizzato anche in caso di malassorbimento
e presenta di una alterazione della mucosa orale.
Tipi di restrizioni dietetiche:
Liquida: alimenti liquidi come latte, brodo vegetale, succhi di frutta. Viene prescritta nel
decorso post-operatorio o nel caso in cui pz ha febbre elevata, nausea, vomito, eccessiva
perdita di liquidi e non riesce ad assumere alimenti.
Semiliquida: alimenti di consistenza morbidi: verdure cotte, passati di verdura, frullati di
frutta… Pz con difficoltà nella deglutizione. Indicata dopo la dieta liquida per gradualizzare
il ritorno ad una alimentazione normale e dopo periodi prolungati di digiuno.
A basso residuo: alimenti che lasciano pochi residui a livello del colon come riso, pasta in
bianco, frullati filtrati. Pz con diarrea o con manifestazioni patologiche del tratto
intestinale.
Ipercalorica: apporto calorico elevato e incremento degli alimenti. Per promuovere un
aumento di peso e della massa corporea.
Ipocalorica: apporto calorico inferiore al fabbisogno giornaliero. Essclusi condimenti,
formaggi, dolci. In casi di diminuzione del peso corporeo.
Iperproteica: aumento apporto proteine (alimenti di origine animale). Per favorire la
rigenerazione tessutale (ustioni o ulcere da compressione). In caso di cachessia.
A basso contenuto di lipidi: aumento carboidrati e proteine, contenimento carni rosse,
formaggi. Per intolleranza ai lipidi, colesterolo elevato, fattore di rischio cardiovascolare.
Ipoglucidica: assunzione regolata di carboidrati, lipidi, proteine, calorie in rapporto alle
caratteristiche della malattia. In presenza di diabete.
Iposodica: esclusi sale, salumi, conservati, formaggi stagionati. Con aptologie che
interessano reni, app. cardiocircolatorio.
Ipoproteica: riduzione alimenti con alto contenuto proteico. Presenza di patologie renali,
insufficienza renale ed epatica, cirrosi epatica.
Senza glutine: esclusione alimenti contenenti frumento, ammessi patate, riso, mais, grano
saraceno, soia, legumi. Per intolleranza al glutine o malattia celiaca.
Accertamento: Accertare l’abilità fisica ed emotiva dell’assistito ad alimentarsi (funzione
motoria, coordinamento, livello di coscienza, vista, depressione), Accertare le abitudini
alimentare e le preferenze, le convinzioni culturali e religiose, Rivedere l’anamnesi per le
allergie alimentari, Accertare stato attuale del tratto gastrointestinale.
Dato oggettivi: Osservazioni generali sullo stato nutrizionale, una persona adeguatamente
nutrita appare robusta, vitale, energica e ha una postura eretta. La cute, i capelli e le unghie
appaiono sane. Le misure antropometriche includono: il peso e l’altezza, la misurazione della
circonferenza vita (da informazioni sul rischio relativo di sviluppare obesità),delle pliche
cutanee (si misura la plica del tricipide e/o quella sottoscapolare), la misurazione della
circonferenza del braccio (da informazioni sulla massa muscolare) e. l’indice di massa
corporea. Conteggio delle calorie quando si sospetta un inadeguato apporto alimentare.
Rivedere le prescrizioni infermieristiche sulla dieta. Assicurarsi dell’identità dell’assistito.
Assicurare la privacy. Preparare l’ambiente per il pasto: a) rimuovere vasi per urine, padelle,
medicazioni, rifiuti b) Areare la stanza per eliminare odori sgradevoli c) Pulire il tavolino da
letto. Preparare l’assistito per il pasto: a) Aiutarlo a lavarsi le mani b) Aiutarlo ad applicare
dentiere, e/o occhiali c) Assisterlo a sistemarsi in posizione seduta a letto o sulla sedia. Se
l’assistito può mangiare da solo, si lascia, assicurandosi che il campanello sia raggiungibile.
Tornare dopo 10-15 minuti per determinare se tollera la dieta. Dare abbastanza tempo fra un
morso e l’altro. Non lasciare liquidi o cibi eccessivamente caldi se non completamente
indipendente. Registrare i liquidi e la quantità di pasti consumati.
Quando si deve assumere un farmaco non sono importanti soltanto le vie di
somministrazione, ma anche le modalità di assunzione (foglietto illustrativo, medico). Un
determinato medicinale va assunto a stomaco pieno oppure lontano dai pasti, in modo da
evitare possibili effetti collaterali. Alcune sostanze contenute nei cibi e nelle bevande possono
interagire con i principi attivi dei farmaci. La maggior parte dei farmaci per via orale va
assunto con una bevanda, ma non sempre i bugiardini specificano il tipo di bevanda;
solitamente è preferibile orientarsi sull'acqua; opportuno non berne troppa, in particolar modo
in caso di farmaci solubili, un eccessivo quantitativo di liquido, infatti, può ridurre l'efficacia
del farmaco. I liquidi accelerano il passaggio attraverso lo stomaco e quindi riducono
l’intervallo di tempo fra l’assunzione del farmaco e la comparsa dei suoi effetti. Per quanto
riguarda invece il tipo di liquido, l’unico che sicuramente non causa interferenze è l’acqua
naturale, minerale o no, meglio se a temperatura ambiente. L’acqua calda non è mai
consigliabile, perché come tutte le bevande calde ritarda l’effetto del farmaco assunto, tranne
che per alcune eccezioni. L’acqua gassata, infine, può essere utile per assumere digestivi. Il
succo di limone ed altri agrumi ricchi di vitamina C migliorano l’assorbimento del ferro a
livello dello stomaco: per questo vengono consigliati quando si prendono degli integratori a
base di ferro associati anche all’acido folico. Per le sue proprietà immunostimolanti la vitamina
C può essere utile anche quando si assumono antinfiammatori e antiinfluenzali. Il succo
d’arancia può aiutare a mascherare il cattivo sapore del farmaco e, pertanto, è
particolarmente indicato pei i bambini. Va ricordato però che succhi di frutta e bevande acide
in generale non vanno usati se si devono assumere alcune penicilline.
Latte, latticini e gelati: l' apporto deve essere ridotto in caso di diarrea, il loro consumo
dovrebbe essere evitato in concomitanza dell'assunzione di carbone attivo, di cui potrebbero
vanificare l'effetto (stimolano infatti la fermentazione intestinale). Il latte è utile per limitare
gli effetti gastroenterici dei farmaci irritanti, ma può ridurre l’assorbimento di alcuni principi
attivi come: fluoro, antinfettivi, tetracicicline (antibiotici). In generale, inoltre, latte e latticini
diminuiscono l’assorbimento degli antibiotici.
Caff&egra