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ΔG= ΔH−TΔS
dove: ΔH (entalpia): rappresenta il calore scambiato a pressione costante.
● Una reazione esotermica rilascia calore e ha ΔH<0, mentre una
endotermica assorbe calore e ha ΔH>0. Tuttavia, una reazione
esotermica non è sempre spontanea, perché dipende anche
dall’entropia.
ΔS (entropia): misura il grado di disordine del sistema. I processi
● tendono a massimizzare l’entropia dell’universo.
In altre parole, una reazione può essere endotermica (ΔH>0) e comunque
spontanea se il termine −TΔS è sufficientemente negativo, cioè se l'entropia
aumenta abbastanza.
Un esempio biologico è rappresentato dal metabolismo umano il quale può
essere paragonato a una stufa a pellet:
Il pellet rappresenta il combustibile (il cibo).
● Il calore prodotto corrisponde all’energia rilasciata nelle reazioni
● biochimiche.
Il nostro corpo, come una stufa, converte l'energia chimica in calore e
● lavoro.
Alcuni esercizi:
Quindi la reazione è esotermica ma anche spontanea verso i prodotti.
REAZIONI ACCOPPIATE
L'accoppiamento di due reazioni permette di combinare una reazione
spontanea (esoergonica, con ΔG<0) con una reazione non spontanea
(endoergonica, con ΔG>0). Questo principio può essere paragonato a un
sistema di fune e carrucola, dove il sollevamento di un oggetto più leggero
(processo non spontaneo) è reso possibile dalla discesa di un oggetto più
pesante (processo spontaneo).
Matematicamente, il valore complessivo di ΔG di una reazione accoppiata è
dato dalla somma delle variazioni di energia libera delle singole reazioni:
ΔGT = ΔG +ΔG2
1 2
Se la somma è negativa, la reazione complessiva sarà spontanea e procederà
verso i prodotti.
Esempio: Reazione Accoppiata nella Glicolisi
Nella terza reazione della glicolisi, la conversione del fruttosio-6-fosfato in
fruttosio-1,6-bifosfato è un processo endoergonico (non spontaneo, con
accoppiata all’idrolisi dell’ATP, un processo
ΔG>0). Tuttavia, questa reazione è
esoergonico (spontaneo, con ΔG<0).
L'accoppiamento avviene così:
Fruttosio-6-fosfato+ATP→Fruttosio-1,6-bifosfato+ADP
Grazie all’energia rilasciata dall’idrolisi dell’ATP, la reazione complessiva viene
spostata verso i prodotti.
Se l’ATP non fosse presente, il fruttosio-1,6-bifosfato non si formerebbe
e si avrebbe invece la reazione inversa (idrolisi del
spontaneamente,
fruttosio-1,6-bifosfato). Quindi, l’ATP fornisce l'energia necessaria affinché la
reazione possa avvenire.
L'ATP (Adenosina Trifosfato) ha un ruolo centrale nel metabolismo cellulare,
energia libera alle reazioni che, altrimenti, non potrebbero avvenire
fornendo
spontaneamente. La maggior parte di queste reazioni sono anaboliche, ovvero
processi di costruzione di molecole complesse a partire da composti più
semplici. Esempi di processi anabolici includono la biosintesi di lipidi,
amminoacidi e proteine.
L’ATP cede un gruppo fosfato, liberando energia e rendendo possibili le
reazioni endoergoniche (che richiedono energia). Questo meccanismo
consente la sintesi di molecole complesse che, da sole, non si formerebbero
spontaneamente.
L’ATP viene rigenerato attraverso le vie cataboliche, ovvero processi di
glicolisi
degradazione di molecole che rilasciano energia. Queste vie, come la
e la respirazione cellulare, producono ATP a partire da ADP e fosfato
inorganico, sfruttando reazioni esoergoniche (che rilasciano energia).
CONTROLLO TERMODINAMICO E CINETICO
Le reazioni biochimiche sono regolate sia da un controllo termodinamico che
da un controllo cinetico.
L’organizzazione spaziale tra i reagenti
richiede un certo costo energetico,
noto come energia di attivazione.
Gli enzimi sono catalizzatori biologici
che accelerano le reazioni, ma non
modificano il valore di ΔGT
della
reazione. Di conseguenza, non
rendono possibili reazioni che
sarebbero proibite dal punto di vista
termodinamico, ma abbassano
facilitando il
l’energia di attivazione,
raggiungimento dello stato di
transizione e velocizzando la reazione.
In assenza di un catalizzatore, i reagenti si trasformerebbero comunque nei
prodotti, ma il processo richiederebbe tempi molto più lunghi.
Il controllo cinetico di una reazione avviene attraverso la regolazione
dell’attività enzimatica. Se si vuole bloccare la reazione, si può inibire
l’enzima, ad esempio tramite un segnale che ne altera l’attività, impedendo il
progresso della reazione.
Viceversa, per favorire la reazione, è possibile aumentare la concentrazione
dell’enzima, migliorando così l’efficienza della catalisi e accelerando la
trasformazione dei reagenti in prodotti.
IL RUOLO DELL’ACQUA E GLI EQUILIBRI COINVOLTI IN BIOCHIMICA
La maggior parte delle reazioni biochimiche avviene in ambiente acquoso,
anche se alcune si svolgono nel bilayer lipidico delle membrane. L’acqua è
fondamentale perché le proprietà delle molecole coinvolte dipendono dalla
sua struttura.
Non tutta l’acqua presente in un sistema biologico è disponibile come solvente.
Si distinguono due categorie principali:
Acqua solvente Disponibile per le reazioni chimiche, essenziale per i
● →
processi biochimici e per la vita.
Acqua strutturale Legata alle macromolecole, necessaria per
● →
mantenere la loro conformazione, ma non partecipa direttamente alle
reazioni.
L’acqua solvente viene misurata attraverso il parametro attività dell’acqua
(aW), che varia da 0 a 1:
aW = 1 Massima disponibilità di acqua libera.
● →
aW = 0 Nessuna acqua disponibile.
● →
L’attività dell’acqua è fondamentale per la sopravvivenza degli organismi:
Batteri Sensibili alla carenza di acqua solvente, non sopravvivono
● →
sotto una certa soglia.
Lieviti e muffe Meno sensibili, ma comunque influenzati dalla
● →
disponibilità di acqua.
Effetti della riduzione dell’attività dell’acqua
A seconda del valore di aW, si verificano reazioni diverse:
aW < 0,7 Avvengono reazioni chimiche non biologiche, come:
● →
Reazione di Maillard Responsabile della crosta marrone sulla
○ →
carne in cottura, avviene senza enzimi e con poca acqua.
Valori ancora più bassi Si riducono ulteriormente le reazioni
● →
chimiche, fino a limitarsi alla ossidazione dei lipidi.
LE PROPRIETA’ DELL’ACQUA
L’acqua possiede caratteristiche uniche che la distinguono da molte altre
sostanze:
Punti di fusione e ebollizione:
● Fonde a 0°C e bolle a 100°C.
○ Ha un calore di vaporizzazione molto elevato, cioè richiede molta
○ energia per passare allo stato di vapore, più del metanolo, ad
esempio.
Influenza del gruppo OH:
● La presenza di un gruppo -OH nelle molecole influisce sulle loro
○ proprietà chimico-fisiche.
Ad esempio, il butanolo (che ha un gruppo -OH) ha proprietà
○ diverse rispetto al butano,
proprio a causa della capacità
del primo di formare legami a
idrogeno.
Le caratteristiche dell’acqua derivano dalla
legami a idrogeno, che hanno
presenza di
proprietà intermedie tra un legame forte e
uno debole:
Sono più lunghi rispetto ai legami
● covalenti.
Mantengono le molecole d’acqua legate più a lungo nel reticolo
● rispetto all’acqua liquida.
cristallino del ghiaccio
I legami a idrogeno non si formano solo tra molecole d’acqua, ma anche con
altre molecole che possiedono un donatore o un accettore di legame a
idrogeno. Alcuni esempi:
Aldeidi e chetoni
● Alcoli
● Appaiamento delle basi azotate nel DNA
● Polisaccaridi La presenza di numerosi gruppi -OH rende gli zuccheri
● →
altamente solubili in acqua.
IL LEGAME A IDROGENO è DIREZIONALE
Il legame a idrogeno ha una caratteristica fondamentale: è direzionale.
La forza del legame aumenta quando
● accettore e donatore sono allineati
sulla stessa linea.
Un angolo nel legame porta a un
● indebolimento dell’interazione.
Per ottenere una struttura più stabile,
● la natura tende a massimizzare
l’allineamento tra accettore e
donatore, conferendo così una forma
tridimensionale alle molecole
coinvolte.
I legami a idrogeno sono presenti all’interno delle macromolecole biologiche e
contribuiscono alla loro stabilità strutturale. In particolare:
Proteine Mantengono la loro conformazione grazie ai legami a
● →
idrogeno.
Polisaccaridi L’interazione tra gruppi -OH aiuta a stabilizzare la
● →
struttura.
Polinucleotidi (DNA, RNA) Le basi azotate si appaiano tramite legami
● →
a idrogeno, stabilizzando la doppia elica.
E’ evidente che rispetto ad altre interazioni non covalenti, il legame a idrogeno
si diversifica perché:
È più forte rispetto ad altre forze intermolecolari.
● È direzionale, a differenza di altre interazioni che non dipendono
● dall'orientamento delle molecole.
Esempio: il ruolo dell’acqua nella tripsina
Nell’enzima tripsina, l’acqua svolge diverse funzioni:
Oltre all’acqua strutturale, è presente anche acqua solvente.
● Le centinaia di molecole d’acqua presenti nell’enzima sono
● trifunzionali, formando legami a idrogeno sia con gli ossigeni sia con gli
idrogeni della struttura.
La rimozione di queste molecole d’acqua (circa 400 per singolo enzima)
● comprometterebbe la stabilità della tripsina e il suo funzionamento.
L’ACQUA PERMETTE LA SOLVATAZIONE DI IONI
L’acqua non interagisce solo attraverso legami a idrogeno, ma possiede anche
una natura dipolare, che le consente di solvatare gli ioni.
La molecola d’acqua (H₂O) è polare perché l'ossigeno (O) ha una maggiore
elettronegatività rispetto agli atomi di idrogeno (H).
Questo crea una distribuzione asimmetrica delle cariche:
L’ossigeno ha una parziale carica
● negativa (δ⁻).
Gli idrogeni hanno una parziale
● carica positiva (δ⁺).
Quando l’acqua entra in contatto con un
sale o con ioni liberi, le sue molecole si
dispongono attorno agli ioni in modo
specifico: