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I DECREMENTI SUCCSSIVI DEL VALORE: IL PROCESSO DI AMMORTAMENTO 43
L'ammortamento è la ripartizione del costo nei vari esercizi ai quali l'immobilizzazione offre
un contributo ai processi produttivi. L'ammortamento dev'essere sistematico, ossia deve
riguardare tutti i beni e deve essere compiuto in ogni esercizio sulla base di un piano rivisto
periodicamente, “per verificare che non siano intervenuti cambiamenti tali da richiedere una
modifica delle stime effettuate nella determinazione della residua possibilità di utilizzazione”.
Esso non comprende le immobilizzazioni con utilità non limitata nel tempo.
Inoltre, l'ammortamento prende inizio dal momento in cui l'immobilizzazione è disponibile
per l'uso, e prevede la definizione di tre elementi:
- Il valore da ammortizzare, ovvero dalla differenza tra costo originario
(eventualmente aumentato dell'importo delle rivalutazioni e delle migliorie) e valore
residuo al termine della vita utile del bene (generalmente considerato nullo). Il valore
residuo deve però essere considerato al netto di eventuali oneri di rimozione del
cespite. Qualora la stima di questi ultimi superasse il valore di realizzo del cespite al
termine della vita utile, si deve ritenere che l'eccedenza dovrà essere accantonata in
apposito fondo spese lungo la vita utile del bene.
- La vita utile, basata sulle prospettive di durata fisica del bene e su altri fattori di
obsolescenza economica (evoluzione tecnologica, fattore moda ecc). Se la
riconsiderazione del piano di ammortamento portasse a mutare la vita utile, il valore
netto del cespite deve essere ripartito sulla nuova vita utile residua (modifica da
motivare in nota integrativa).
- Criterio di ripartizione del valore, per il quale l'OIC 16 indica quello a quote
costanti come metodo preferito in ragione della maggiore semplicità; consentito è
anche il metodo a quote decrescenti, alla base del quale vi è l'ipotesi che il cespite
offra il contributo maggiore nei suoi primi esercizi di vita. In ogni caso l'OIC 16 ritiene
accettabile l'uso per diverse classi di cespiti di metodi a quote costanti e di metodi a
quote decrescenti.
Riprendendo il cc, l'art.2426, 2) il costo delle immobilizzazioni, materiali e immateriali, la cui
utilizzazione è limitata nel tempo deve essere sistematicamente ammortizzato in ogni
esercizio in relazione con la loro residua possibilità di utilizzazione. Eventuali modifiche dei
criteri di ammortamento e dei coefficienti applicati devono essere motivate nella nota
integrativa.
I DECREMENTI SUCCESSIVI AL VALORE: LE SVALUTAZIONI
Quando gli amministratori prevedono difficoltà nel recuperare il valore netto contabile
tramite l'uso (ossia tramite i flussi di futuri ricavi di vendita delle produzioni a cui lo stesso
impianto darà origine), deve valutarsi se si è verificata una perdita durevole di valore che, a
norma dell'art.2426 n.3, richiede una svalutazione del cespite.
Il carattere durevole sussiste nella misura in cui non siano realisticamente prevedibili delle
future inversioni di tendenza del valore del bene.
Come afferma l'OIC 9, tali situazioni o possono discendere sia da circostanze
specificatamente riguardanti gli impianti (come ad esempio il mancato sfruttamento
protrattosi nel tempo, un eccesso strutturale di capacità produttiva, dei guasti fisici) sia da
più generali problemi a livello aziendale (diversi esercizi consecutivi in perdita) che fanno
temere l'incapacità da parte dei ricavi futuri di coprire le quote di ammortamento delle
immobilizzazioni.
In queste circostanze dovrà essere redatto un piano riguardante le prospettive di utilizzo
delle immobilizzazioni sul quale fondare l'eventuale decisione di svalutazione. 44
Se poi venissero meno i motivi della svalutazione, si dovrebbe operare una rilevazione
opposta dando origine ad una rivalutazione di ripristino. Questa rilevazione dev'essere
inviata a Conto Economico tra i ricavi (a differenza di altri tipi di rivalutazioni) dal momento
che ha la funzione di compensare la precedente svalutazione che aveva inciso sul reddito di
un esercizio precedente.
Proprio perché assume questo scopo, la rivalutazione di ripristino può essere operata fino a
concorrenza del costo originario e sempre stando attenti a non superare il valore che
avrebbe avuto il bene al netto degli ammortamenti che vi sarebbero stati se non fosse stata
operata la svalutazione. Nel Conto Economico la rivalutazione di ripristino sarà collocata
nella voce A5.
INDICATORI DI PERDITA DI VALORE POTENZIALE
a. il valore di mercato di un’attività è diminuito significativamente durante l’esercizio
b. durante l’esercizio si sono verificate, o si verificheranno nel futuro prossimo, variazioni
significative con effetto negativo per la società nell’ambiente tecnologico, di mercato,
economico o normativo in cui la società opera o nel mercato cui un’attività è rivolta;
c. nel corso dell’esercizio sono aumentati i tassi di interesse di mercato o altri tassi di
rendimento degli investimenti, ed è probabile che tali incrementi condizionino il tasso di
attualizzazione utilizzato nel calcolo del valore d’uso di un’attività e riducano il valore equo
(fair value);
d. il valore contabile delle attività nette della società è superiore al loro valore equo (fair
value)
e. l’obsolescenza o il deterioramento fisico di un’attività risulta evidente;
f. nel corso dell’esercizio si sono verificati significativi cambiamenti con effetto negativo sulla
società e sull’utilizzazione dell’attività, inclusi:
• l’attività diventa inutilizzata,
• piani di dismissione o ristrutturazione del settore operativo al quale
l’attività appartiene,
• piani di dismissione dell’attività prima della data prima prevista,
• la ridefinizione della vita utile dell’immobilizzazione,
• dall’informativa interna risulta evidente che l’andamento economico di un’attività è, o sarà,
peggiore di quanto previsto.
VALORE RECUPERABILE= maggiore tra:
- Valore d'uso, ovvero il valore attuale dei flussi di cassa attesi da un’attività o da
un'unità generatrice dei flussi di cassa;
- Valore equo (fair value)-costi di vendita. Il fair value è il prezzo che si
percepirebbe per la vendita di un'attività ovvero che si pagherebbe per il
trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato alla
data di valutazione.
Per il valore d'uso abbiamo un'ipotesi ordinaria, dove abbiamo i flussi di cassa dell'attività e i
flussi di cassa dell'UGC, ovvero il più piccolo gruppo identificabile di attività che include
45
l'attività oggetto di valutazione e genera flussi finanziari in entrata che siano ampiamente
indipendenti dai flussi finanziari in entrata generati da altre attività o gruppi di attività.
Inoltre vi è un approccio semplificato, ovvero la capacità di ammortamento se per 2 esercizi
consecutivi non si superano due dei tre seguenti limiti:
• numero medio dei dipendenti durante l’esercizio superiore a 250;
• totale attivo di bilancio superiore a 20 milioni di euro;
• ricavi netti delle vendite e delle prestazioni superiori a 40 milioni di euro.
INDICATORI DI POTENZIALE PERDITA DI VALORE (APPROCCIO SEMPLIFICATO)
a. il valore di mercato di un’attività è diminuito significativamente durante l’esercizio
b. durante l’esercizio si sono verificate, o si verificheranno nel futuro prossimo, variazioni
significative con effetto negativo per la società nell’ambiente tecnologico, di mercato,
economico o normativo in cui la società opera o nel mercato cui un’attività è rivolta;
c. il valore contabile delle attività nette della società è superiore al loro valore equo fair value
stimato della società
d. l’obsolescenza o il deterioramento fisico di un’attività risulta evidente;
e. nel corso dell’esercizio si sono verificati significativi cambiamenti con effetto negativo
sulla con effetto negativo sull’utilizzazione dell’attività Tali cambiamenti includono casi quali:
- L'attività diventa inutilizzata;
-piani di dismissione o ristrutturazione del settore operativo al quale l'attività appartiene;
-piani di dismissione dell'attività prima della data prevista;
-la ridefinizione della vita utile dell'immobilizzazione;
-dall'informativa interna risulta evidente che l'andamento economico di un'attività è, o sarà,
peggiore di quanto previsto.
INFORMAZIONI IN NOTA INTEGRATIVA
L'art.2427, comma 1, richiede di indicare nella nota integrativa:
“1) i criteri applicati nella valutazione delle voci di bilancio, nelle rettifiche di valore e nella
conversione dei valori non espressi all'origine in moneta avente corso legale nello Stato”. Nel
descrivere i criteri applicati alla valutazione delle immobilizzazioni materiali, l'OIC 16 chiede
di indicare:
Il metodo e i coefficienti utilizzati nel determinare la quota di ammortamento
dell'esercizio per le varie categorie di cespiti o le diverse componenti del bene
principale oggetto di ammortamento separato;
Le modalità di determinazione della quota di costi generali di fabbricazione
eventualmente oggetto di capitalizzazione;
Il criterio adottato per effettuare l'eventuale rivalutazione, nonché la legge speciale
che l'ha determinata;
I criteri di valutazione dei cespiti non usati destinati all'alienazione, o
temporaneamente non usati ma destinati a usi futuri;
Le modalità di determinazione del valore delle immobilizzazioni ricevute a titolo
gratuito o a titolo di permuta; 46
Il metodo di contabilizzazione dei contributi ricevuti (a riduzione del costo
dell'immobilizzazione o a risconto).
Inoltre, l'articolo prevede che nella Nota Integrativa risultino: “2) i movimenti delle
immobilizzazioni, specificando per ciascuna voce: il costo, le precedenti rivalutazioni,
ammortamenti e svalutazioni; le acquisizioni, gli spostamenti da una ad altra voce, le
alienazioni avvenute nell'esercizio; il totale delle rivalutazioni riguardanti le immobilizzazioni
esistenti alla chiusura dell'esercizio. 8) l'ammontare degli oneri finanziari imputati
nell'esercizio ai valori iscritti nell'Attivo dello Stato Patrimoniale, distintamente per ogni voce
e 9) gli impegni non risultanti dallo Stato Patrimoniale; le notizie sulla composizione e natura
di tali impegni la cui