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IAS/IFRS.
Le attività finanziarie sono classificate (e valutate) sulla base dei seguenti criteri:
• Il business model adottato dalla banca per gestire
le attività finanziarie;
• Le caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali
delle attività finanziarie.
Solo gli strumenti finanziari i cui termini contrattuali
prevedono, a determinate date, flussi finanziari
rappresentativi unicamente di pagamenti di capitale e
interesse possono essere classificati tra le attività
finanziarie valutate al costo ammortizzato o tra le
attività finanziarie valutate al fair value con impatto nel
prospetto della redditività complessiva - OCI (Other
Comprehensive Income).
Valutazione dei Titoli di Debito: Fair Value o Costo Ammortizzato
➢ Costo ammortizzato: se detenuti per ricevere flussi di cassa contrattuali e setali flussi
rappresentano solamente pagamenti di capitale e interessi (SPPI);
➢ FVOCI: se l’obiettivo del business model è sia ricevere flussi di cassacontrattuali sia
vendere lo strumento, sempre che i flussi di cassa superino SPPI test;
➢ FVPL: categoria residuale per tutti gli altri strumenti di debito.
Valutazione Titoli di Credito: Fair Value
➢ FVPL: se sono detenuti per scopo di trading, devono essere valutati al fair valuecon
impatto sul conto economico;
➢ FVOCI: possono essere valutati a FVOCI in base a una decisione irrevocabilepresa
strumento per strumento.
I prestiti e i titoli di debito non valutati al fair value con impatto sul conto economico sono
soggetti ad impairment test, per verificare le eventuali perdite durevoli di valore. Ad ogni data di
bilancio occorre procedere ad un impairment test, attraverso cui il valore in bilancio dell’asset
viene verificato in termini di differenza tra i flussi di cassa attesi attualizzati al tasso di interesse
effettivo e quelli inizialmente stimati.
Rientrano nel perimetro di applicazione dell’impairment test, i titoli di debito e i crediti iscritti tra
le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (gli strumenti
di capitale non sono assoggettati al processo di impairment), le attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato.
L’IFRS 9 introduce un modello di calcolo delle rettifiche di valore sui crediti e i titoli di debito:
➔ Le banche devono contabilizzare le perdite attese future sulleattività finanziarie. A
prescindere dalla presenza di un evento scatenante (trigger event), adeguando la
stima in considerazione del rischio di credito della controparte. Se il merito creditizio
si riduce, la rischiosità dell’asset aumenta e la perdita attesa stimata aumenta;
➔ Approccio forward looking: utile ad apportare in anticipo le rettifiche su crediti in
modo proporzionale all’aumentare dei rischi.
Modello di impairment Three-Bucket: classificazione dei crediti in 3 livelli (o stage):
➢ ➢ ➢
Stage 1: Performing; Stage 2: Under Performing; Stage 3: Non Performing.
Per ogni stage sono previste diverse metodologie di calcolo delle perdite attese. Lo stage
presuppone un diverso grado di deterioramento del prestito.
Stage 1: Performing
Strumenti finanziari non soggetti ad un elevato aumento del rischio di credito rispetto alla data
iniziale o strumenti che presentano un rischio di credito basso alla reporting date. La perdita
attesa viene calcolata su un orizzonte temporale di 12 mesi.
Stage 2: Under Performing
Strumenti finanziari che dopo la prima iscrizione hanno subito un significativo deterioramento
del merito creditizio, il cui stato gestionale è «underperforming». Vengono contabilizzate le
perdite che si presume saranno sostenute durante la vita dell’attività finanziaria (lifetime
expected loss – LEL). Si considerano i possibili scenari futuri di variabili macroeconomiche
lungo tutta la durata residua del finanziamento.
Stage 3 Non Performing
Strumenti finanziari il cui rischio creditizio è peggiorato in misura significativa rispetto alla
valutazione iniziale. Lo strumento si considera «impaired». In questi casi, la perdita si è già
iniziata a manifestare. La perdita viene rilevata con una prospettiva lifetime e il calcolo della
perdita attesa è analitico. Le variazioni di valore registrate in seguito ad impairment test
vengono imputate direttamente a Conto economico.
Rettifiche/riprese di valore nette per il rischio di credito (voce 130CE):
➢ Per attività finanziarie valutate al costo ammortizzato;
➢ Per attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.
Per la valutazione della redditività complessiva dell’attività di intermediazione creditizia, occorre
considerare i margini al netto delle perdite durevoli di valore sui prestiti.
Analisi del Bilancio Bancario
Motivazioni sottostanti la corretta lettura e interpretazione del bilancio bancario:
➔ Autonomia imprenditoriale delle banche: nell’alveo del criterio della “sana e prudente
gestione“, ogni banca attua specifiche scelte strategiche definite dal management, di cui
l’analista dovrà essere in grado di apprezzarne i punti di forza e di debolezza;
➔ Processi di consolidamento, con le risultanti ristrutturazioni aziendali, e di
internazionalizzazione: importante valutarne gli impatti in termini di performance;
➔ Accentuato livello di concorrenza che ha spinto le banche ad adottare decisioni
strategiche ed operative aventi impatti significativi sulle strutture organizzative e sui
processi aziendali, oggetto di attenta valutazione da parte degli analisti: espansione delle
masse intermediate/gestite, contrazione dei costi operativi, diversificazione delle fonti di
ricavo mediante creazione di business collaterali a quello bancario (credito al consumo,
private equity, ecc.).
Riclassificazione
L’analisi di bilancio è realizzata da società di rating, analisti finanziari, Autorità di vigilanza,
ricercatori. Mentre il Conto Economico presenta diversi risultati intermedi che lo rendono già
idoneo ad un’analisi dettagliata, lo Stato Patrimoniale necessita di una riclassificazione
preliminare prima dell’analisi per indici.
L’Intermediazione
L’intermediazione tra fondi in entrata e in uscita è una delle funzioni principali della banca. Dal
bilancio è possibile desumere i tratti distintivi dell’attività di intermediazione tramite l’analisi
della:
➢Composizione dell’attivo e del passivo, mettendo a confronto le singole voci tra di loro o
rispetto al totale;
➢Correlazione tra l’attivo e il passivo, al fine di valutare la connessione tra l’onerosità delle
fonti di finanziamento e il rendimento degli impieghi;
➢Struttura per scadenza delle poste attive e passive.
Indicatori di composizione = Struttura dell’intermediazione
Rapporti tra elementi dell’attivo (passivo)
rispetto al totale dell’attivo (passivo). I rapporti
consentono ad esempio di comprendere il core
business della banca (banca di tipo
commerciale o a vocazione finanziaria), le
modalità di finanziamento (emissioni di
obbligazioni o depositi). Dalla lettura combinata
dello Stato Patrimoniale a valori percentuali e
degli indicatori di composizione si possono
trarre le prime valutazioni per un’analisi
successiva.
Una banca che presenti per esempio elevati valori di attività fruttifere rispetto al totale dell’attivo
e bassi valori di passività onerose rispetto al totale del passivo sarà ceteris paribus da valutare
positivamente inquanto assicura un più elevato livello di redditività e una maggiore dotazione in
termini di capitale.
Indicatori di correlazione:
Struttura per scadenza:
1. Prende in esame la distribuzione temporale delle attività e passività inmodo da
determinare la posizione di liquidità della banca;
Per cogliere tutte le implicazioni del profilo di liquidità della banca, loschema più utilizzato
2. è l’approccio dei flussi di cassa, che confronta i flussi di cassa in entrata e in uscita attesi
dalla banca nei periodi successivi, raggruppandoli in fasce di scadenza omogenee
(maturity ladder);
La Circolare 262/2005 rappresenta una maturity ladder in cui le attività e lepassività sono
3. articolate in 10 fasce temporali (dalla fascia “A vista” aquella “Durata indeterminata”);
4. L’ordinamento delle attività e delle passività in base alla loro vita residuaconsente una
rappresentazione immediata della situazione finanziaria edei rischi connessi al processo
di trasformazione delle scadenze.
Ai fini della misurazione e della gestione del rischio di liquidità, di primaria importanza sono le
Attività prontamente liquidabili. Il profilo di liquidità viene misurato mediante una serie di
indicatori di sintesi relativi a una determinata fascia temporale della maturity ladder:
La Redditività
→ Esprime l’attitudine della banca a produrre reddito e sviluppare il patrimonio (concetto
differente ma correlato a quello di efficienza e produttività). L’analisi di redditività si incentra
sulla valutazione delle performance economiche dei diversi comparti del Conto Economico.
Il reddito è da giudicarsi congruo quando:
➢ Garantisce un equilibrio economico duraturo, ovvero copre tutti i costi di gestione e il
costo del rischio che la banca assume nella sua attività, ROA > 0;
➢ Consente un’adeguata remunerazione dell’azionista (ROE), il rendimento per
l’investitore nel capitale proprio della banca dovrà essere superiore a quello di un
investimento privo di rischio;
➢ La composizione delle fonti reddituali è equilibrata e stabile.
La redditività può essere ulteriormente analizzata sotto tre dimensioni:
Redditività della gestione denaro;
1) Redditività dell’attivo;
2) Redditività del capitale.
3)
La cosiddetta gestione denaro rappresenta l’attività tipica delle banchee consiste nel raccogliere
risorse da soggetti in surplus finanziario per impiegarle in prestiti a soggetti in deficit
operandone la trasformazionedei profili di rischio e di scadenza. La gestione denaro produce il
margine di interesse.
Redditività della Gestione Denaro (RGD):
RGD = Margine di Interesse
Totale Attivo
→ Margine di Interesse: Differenza tra interessi attivi (IA) e interessi passivi (IP) ottenuti
rispettivamente dai capitali fruttiferi (CF) o pagati sulle passività onerose (PO).
Lo spread (s) è pari alla differenza tra rm e cm, per cui,
l’RGD può essere riscritto come:
I fattori che incidono sulla RGD sono:
➢ Effetto volumi: RGD cresce (si riduce) all’aumentare (diminuir