SELEZIONE DI OPERE TRATTATE ALL’INTERNO DELLE LEZIONI TEORICHE ‘TEMI E MODI DEL
COMPORRE’
- MAUSOLEO DELLE FOSSE ARDEATINE | Mario Fiorentino, Giuseppe Perugini, Roma, 1944-49
- CASA MAX DEFINE | Eduardo de Almeida, São Paulo, Brasile, 1976-78
- CASA DE BLAS | Alberto Campo Baeza, Sevilla de la Nueva, Madrid, 1999
- CASA GERBER | Paulo Mendes da Rocha, Angra dos Reis, RJ, Brasile, 1974
ASILO INFANTILE SANT’ELIA | Giuseppe Terragni, Como, 1934-1937
-
- PICTURE WINDOW HOUSE | Shigeru Ban, Izu, Shizuoka, Giappone, 2002
- CASA BIANCHI | Mario Botta con Luigi Snozzi, Riva San Vitale, Svizzera, 1974
- VILLA VON SAURMA | Bruno Morassutti, Termini di Sorrento, 1962-64
- CASA TAQUES BITTENCOURT II | João Batista Vilanova Artigas e Carlos Cascaldi, São Paulo, 1959-62
- CASA SERT | José Luis Sert, Quincy Street, 64, Cambridge - Massachusetts, 1956-58
- VILLA STUDIO PER UN ARTISTA | L. Figini, G. Pollini, V Triennale, Milano, 1933
- WARNER HOUSE | John Johansen, New Canaan, 1956
- VILLA BUSK | Sverre Fehn, Bamble, Norvegia, 1988-91
Mausoleo delle Fosse Ardeatine, Roma
deve trasmettere la memoria di un evento, dunque bisogna capire da dove e come nasce il progetto, poiché
nasce dalla condizione di un’epoca. La data è importante poiché è presente un antefatto storico ovvero
dell’attentato a un gruppo di soldati, marzo del ’44,
33, il 23 successiva rappresaglia messa in atto
dall’allora regime di rastrellamento di 335 (come il numero moltiplicato per 10 dei soldati che persero la vita
nell’attentato del ’44) uomini nelle strade e nelle carceri, tutti uomini di diverse religioni ed età che furono
presi e portati nella cave delle fosse ardeatine.
I frati dell’istituto salesiano ritrovano le prove della rappresaglia, quest’ultima venne “nascosta” dai soldati
attraverso l’utilizzo delle mine e dei bombardamenti fecero esplodere il luogo per cercare di nascondere le
prove dell’accaduto.
Questo evento doveva essere trasmesso alla memoria delle generazioni future in modo che non avvenisse
più, si decide di farlo attraverso un bando di concorso per la realizzazione di un memoriale/ mausoleo), non
un ricordo ma una memoria che ci coinvolge, interroga e invita a riflettere.
- Viene bandito un primo concorso (15 gennaio 1945), bando pubblico, per cui si richiedeva ai
partecipanti/ progettisti di mantenere il più possibile inalterata la situazione delle gallerie ma trovare
una disposizione per le tombe e di trovare una soluzione per costruire un edificio che fosse in brado
di condividere il messaggio della memoria. Bisogna elevarsi dal livello funzionale, bensì non
unicamente trovando una locazione delle tombe.
- Bando con scadenza di 50 giorni, vennero presentati 11 progetti nel primo grado di percorso.
- Avviene una prima selezione di 4 progetti
Secondo grando vengono scelti due gruppi, che per rimanere anonimi possiedono dei “motti”:
- Risorgere, persone giovani con poca esperienza a cui appartiene Mario Fiorentini e UGA (unione
giovani architetti) appartiene a questi Giuseppe Perugini. Erano presenti anche degli scultori come
ad esempio Mirko Basardella.
I vincitori vengono individuati nel 2 settembre ’46, nel ’47 vengono attuate le indagini geologiche e il 24
marzo 1949 viene inaugurato il mausoleo (nella 1quinta ricorrenza della rappresaglia)
si laurea nel ’45, partecipa
Mario Fiorentino (18-82): Rappresentante del movimento moderno,
attivamente alle lotte per il conseguimento della libertà motivo per cui era stato in carcere.
Coinvolto emotivamente nella realizzazione del progetto perché per pura casualità non è stato rastrellato, di
origini israelitiche.
Giuseppe Perugini (14-95): Ha avuto esperienze in cimiteri militari ma era docente alla facoltà di
dell’architettura organica che
architettura. Accomunato nel dibattito architettonico del tempo, associazione
lottava per l’affermazione dei principi dell’architettura moderna anche nel contesto italiano con una nuova
declinazione che rispettasse la nazione in cui ci troviamo.
La vicinanza con l’architettura moderna stanno alla base del progetto.
L’architettura organica dona un grande valore al ruolo dell’architetto, senso di collettività di fronte al dolore
collettivo legato all’incidente. Le forme con cui vogliono veicolare il Messaggio non sono attraverso il
cui rispettano le tecniche). Ma attraverso l’astrattismo che rifiuta il concetto di movimento in
classicismo (di
senso classico, dunque che si contempla e che crea distacco con l’osservatore. l’esperienza.
Mausoleo della contemporaneità che coinvolge il visitatore e che faccia comprendere
Uso di forme che rifiuta o la decorazione e che prediligono una sintesi volumetrica.
Schema di Progetto
Presente un recinto, per distinguere uno spazio dal resto per dargli una forma sacra. Attività architettonica
che identifica uno spazio rispetto ad un altro. Un recinto definito da un perimetro con una forma particolare.
Un pendio con grande elemento scatolare che cela, nasconde e protegge uno spazio interno ma non
completamente chiuso (come una scatola senza fondo). Copertura spaziale che contiene e protegge tutta
l’individualità delle tombe, divise in gruppi che ha una qualità luminosa particolare con un’asola di luce che
mette in rapporto esterno e interno che dona un’identità luminosa a questo spazio. Dando una discontinuità
tra la scatola e il terreno su cui sembra levitare.
Unica grande copertura. –
Schizzi di Progetto Fase Creativa
- Sintesi critico-interpretativa: Ricercata proprio da quegli architetti che mirano a un volume con
presenza di nero che rappresenta un’ombra voluta e ricercata per immaginare e dare l’idea di una
grande lastra (pietra) che rappresenti una grande tomba, per mostrare un luogo collettivo, un dolore
collettivo che si riconosce in questo mausoleo.
- Idea di grande pietra tombale.
- Immagina un piazzale antistante le fosse con un declivio leggero che diventa un piano nervoso in cui
appare galleggiare attraverso un’asola di luce la famosa pietra tombale.
Il suo posizionamento è ruotato rispetto all’ingresso e dialoga nella sua semplicità di concezione
- volumetrica con le forme irregolari della natura che lo circonda.
Un pensiero che si sviluppa attraverso questi.
Nel progetto l’idea rimane ma si raffina cercando la logica, il senso, la dimensione.
Progetto - Elementi di composizione
Il mausoleo vero e proprio è un ambiente rettangolare semi-ipogeo, dai contorni che risultano fluttuanti
spezzati da un’asola luminosa, che permette di creare una illuminazione all’interno di una struttura in
penombra. La fessura risulta essere l’unica fonte di luce naturale, che permette di creare uno stacco tra i muri
perimetrali in pietra sperone e la copertura cementizia.
La porzione delle gallerie rimane invariata, posso percorrerle, un percorso che fa parte del mausoleo stesso.
L’osservatore può compiere attivamente ciò che è stato vissuto quel giorno, partecipando attivamente
all’architettura. Costruisce un significato: il coinvolgimento
Recinto: circoscrivo il luogo sagro, che ha un
andamento irregolare per il terreno, presenta uno
slargo che crea attenzione e un punto che in modo
quasi inconsapevole agisce sul passante in cui
succede qualcosa. Presenta un varco e
allargamento dell’elemento di distribuzione e
dunque del marciapiede. Non è un recinto
qualsiasi, il materiale e gli strumenti non sono
casuali.
I principi sono classici quindi è un muro ciclopico alto 4 metri, con uno spessore di 1.5 metri e un doppio
rivestimento di blocchi poligonali reperiti localmente. La lastra non è ciclopica ma in cemento armato
prevalentemente e risulta essere rifinita non in maniera liscia ma ruvida, semplice, bianca, appena ombreggiata
e costruisce con la differenza cromatica un contrasto con il recinto (la scelta dei materiali non è casuale).
Contrapposizione tra i principi dell’architettura classica con la ricerca della modernità di cui questi architetti
si fanno interpreti.
Glorificazione del sacrificio dei martiri (cancello)
Rappresentazione di un intreccio di corpi e di conseguenza la
drammaticità dell’evento. Opera di Mirko Basaldella, che presenta
un’opera descrittiva che rappresenta le tre età dell’uomo legati insieme.
Contemporaneità nella realizzazione scultorea. Muro di cinta ha
un’interruzione solo in questo punto.
Devono conservare l’atmosfera, parete rocciosa rimane
Gallerie: risulta essere immersivo che induce l’osservatore a fare lo stesso percorso delle vittime,
inalterata. Il percorso
rendendo praticabile il percorso nelle cave. I progettisti immaginano una conclusione attraverso la delineazione
nel piazzale nel varco d’ingresso.
di un tratto tangente alle sepolture che termina
luoghi delle esplosioni (potevano anche essere chiusi per non far entrare l’acqua piovana) ma si decise
Crateri:
di lasciarli per riportare alla memoria anche all’evento delle esplosioni e introdurre nel buio la luce naturale,
la vista del cielo e della vegetazione. Succede anche nel luogo delle sepolture attraverso la luce. Donando
all’intera opera un messaggio di speranza.
Sistemazione delle tombe:
Le sepolture si trovano in un invaso semi ipogeo, come un’impronta nel terreno di forma rettangolare regolare
(46x23) , che si basa sulle caratteristiche della relazione del rettangolo aureo. Ambiente unico che miri all’idea
di collettività per non creare discrepanze tra le vittime creano un’unica dimensione.
Dal piazzale si vedere il piano nervoso e la scatola, con il sollevamento minimo di 45 centimetri, elemento
significativo poiché tiene apparentemente sollevata la struttura rispetto al terreno.
Lastra Tombale: Appoggio arretrato rispetto al bordo di
quasi 9 metri, con il fine di fornire
un’idea di una scatola non pesante. Un
messaggio di leggerezza, come
galleggiante accompagnato dal bianco
che è materiale della costruzione.
La luce naturale è immateriale ma risulta essere un elemento fondamentale all’interno del mondo architettonico
che permette di fornire un significato più profondo.
La lastra corrisponde alla copertura di un invaso e la copertura è sollevata grazie alla doppia fila di pilastri, e
va oltre il perimetro dell’invaso.
- La lastra ha una dimensione di 26,60x48,50x3,50.
La sezione ci fa capire la complessità della struttura all’interno. E’ presente una differenza di quota
- tra i due lati opposti della lastra che si presenta da una parte di 60 cm e dal lato opposto è di 110 cm ,
questo crea un’asola differente nei due lati minori, creando otticam